0
Yūri
Il cuore mi martella nel petto, mentre lascio che le mani di Victor sistemino gli ultimi particolari del mio costume. Sono fasciato da un vecchio completo di Victor totalmente nero, aderente e con dei punti luce sparsi in maniera proporzionata lungo tutto il corpo.
È arrivato il momento della rivincita, è finalmente giunto il giorno per cui Victor ha lottato tanto. Ho faticato per settimane, costantemente e senza riposo per portare a termine il programma libero che io e Victor abbiamo adattato insieme alla musica.
L'unico problema è che sono così agitato per lo stato di salute di Victor, più che per l'esibizione. Mi sorride a denti stretti con estrema fatica, ma glielo leggo in viso che oggi in particolare sta soffrendo tanto.
Mi chino alla sua altezza ingobbita e rigida, stringendogli le spalle con sicurezza e autorità.
«Stai bene?» gli domando inutilmente.
Lui annuisce nervosamente, attutendo la sua sofferenza con un sorriso amaro, rispondendomi: «Si, è tutto okay.»
«No, nulla è okay, dimmi cosa ti fa male.» continuo imperterrito, preoccupato e pieno di tristezza.
«Yuuri...»
«Dimmelo, altrimenti puoi dimenticare la mia esibizione.»
La mia minaccia non reggerebbe in queste circostanze, ma è evidente lo stato debole e stremato di Victor, che lo rende vulnerabile e timoroso.
«L'anca sinistra, mi fa tanto male.» confessa con un filo di voce, abbassando lo sguardo come se fosse colpa sua.
Mi spingo verso di lui, baciandogli la testa mentre lo avvolgo tra le mie braccia. Respiro profondamente il suo profumo così da metterne da parte un po' per dopo. Mi allontano da lui e lo guardo negli occhi, sorridendogli:
«Adesso chiamiamo il dottore, ci penserà lui a farti star meglio. Tu intanto resta a casa e risposa, io andrò da solo a gareggiare, e ti prometto che mi piazzerò al primo posto solamente per te!» sbotto allegramente, nascondendo il grosso nodo alla gola che rischia di soffocarmi.
«Voglio venire con te, non posso abbandonarti così, sono il tuo coach, e poi tu stai pattinando al posto mio, io devo essere lì.»
Scuoto la testa, scompigliandomi i capelli neri tirati all'indietro.
«Mi seguirai alla TV, sta tranquillo ti prometto che andrà bene, la tua salute è molto più importante della tua presenza, posso cavarmela anche da solo.» lo rassicuro con una carezza sul viso.
Victor fa silenzio per pochi istanti, sospirando pesantemente, senza opporsi ancora. Deve stare davvero tanto male per non combattere fino in fondo contro il mio divieto.
«D'accordo, ma Yurio verrà con te.» dice, indicando il biondo, che trasuda improvvisamente, con una smorfia seccata.
«Io?!»
«Si, proprio tu. Otabek farà compagnia a me e tu farai compagnia a Yuuri.»
Yurio sbuffa di malavoglia, trascinandosi con i piedi verso di me, con in spalla il mio grosso borsone preparato con cura da Victor.
«Solo per questa volta, ma tu vedi di chiamare al più presto il dottore per quella gamba, e tu...» Yurio indica Beka con un'occhiata provocatoria, «aspettami fino a tardi, per favore.» addolcisce il suo tono, fissando Otabek negli occhi, che ricambia la sua luce chiara con un sorriso che pare angelico.
Mi chino ancora una volta verso la fragilità di Victor, baciandolo sulle labbra senza troppa fretta. Ci stringiamo la mano, accarezzandoci tra i respiri e i battiti dei nostri cuori.
«Guardami attentamente, perché sarà come se tu ti guardassi allo specchio.»
«Ti amo Yuuri.» sussurra lui, con gli occhi lucidi e la voce rauca.
«Ti amo anch'io Victor.» la mia risposta si dissolve nell'aria, riempendo l'essenza di Victor come se avesse un disperato bisogno di sentirmelo dire ancora e ancora.
Devo andare adesso, Yurio chiude la porta davanti a me, lasciando intravedere come ultima cosa l'immagine di Victor piegato su se stesso poco distante da me, con le stampelle che lo sorreggono quasi a peso morto, e i suoi occhi marchiarti sulla mia pelle in maniera dolorosa.
«L'ultimo ad esibirsi è il giapponese Yuuri Katsuki...» la voce del telecronista mi rimbomba nella testa, mentre il vocio alto e impaziente del pubblico mi ronza intorno. Guardo fisso difronte a me, le luci fastidiose della pista gelida mi portano a socchiudere gli occhi istintivamente, confuso dalla mia miopia, che senza gli occhiali da vista mi mette in subbuglio i pensieri.
«Sei pronto?» mi domanda Yurio accanto, con voce sicura.
«Si.» gli rispondo, annuendo a pugni chiusi.
Di scatto la sua forza violenta e veloce mi porta a restare intrappolato tra le sue braccia. Yurio mi stringe forte al petto, preservando il suo orgoglio in una stretta quasi dolorosa sulla mia schiena, mantenendo un'espressione fredda e minacciosa.
«Sono sicuro che Victor avrebbe fatto lo stesso.» mugugna tra il tessuto del mio abito, lasciandomi andare velocemente. Il cuore ha ripreso a battere velocissimo, e adesso inizio seriamente a vacillare dall'emozione per l'improvviso abbraccio di Yurio.
«Questo non è solo per lui, è anche per te, per noi.» gli dico, deglutendo con nervosismo.
«Lo so Yuuri, è per questo che devi dare il massimo.»
«Lo farò.»
«...pattinerà sulle note di "Angel by the wings" di Sia.» il telecronista termina il breve riassunto su di me, mentre le prime note della melodia iniziano a suonare.
È il nostro momento Victor, mi sento pronto grazie alla tua essenza che mi sono messo in tasca prima di andare.
Al centro della pista distendo le braccia lentamente, giocando con leggiadri movimenti dei polsi e delle mani, accennando dei deboli movimenti sul posto.
Oh so, your wounds they show
I know, you have never felt so alone
Nel corso degli allenamenti ho sempre pattinato con un certo freno, con lo scopo di non far notare troppo a Victor le mie capacità parecchio migliorate, per non farlo star peggio; ma questa volta sento che darò tutto me stesso, senza timori o stupide proibizioni invisibili.
But hold on, head up, be strong
Oh hold on, hold on until you hear them come
Here they come, oh...
Lascio che la velocità sotto i miei pattini mi aiuti a muovermi con più precisione, accarezzando con le mani i sentimenti che mi sfiorano il corpo, materializzando così movenze perfette e naturali.
Ad occhi chiusi, rivedo l'immagine di Victor mutata, veloce, cambia forma sotto le mie palpebre leggere. Da adolescente docile incorniciato dai lunghi capelli d'argento diventa presto l'uomo abbattuto dal dolore che è oggi con me.
Take an angel by the wings
Beg her now for anything
Beg her now for one more day
Take an angel by the wings
Time to tell her anything
Ask her for the strength to stay
Il melodioso tono della cantilena mi culla più caldamente nei miei pensieri. Sto pattinando attraverso l'amore Victor, ed è qualcosa di magico, perché non ho bisogno alcuno di concentrarmi sui miei movimenti.
Socchiudo le labbra nel tentativo di respirare con calma, mentre azzardo un salto, che riesce alla perfezione, senza che le mani tocchino il ghiaccio.
You can, you can do anything, anything
You can do anything
È tutto scritto su queste note, tutta la nostra storia, sono intrise delle nostre emozioni, tutte le parole lente e romantiche che echeggiano intorno a me. Sento Victor pattinare dentro di me, scendere nelle mie vene, gelido e lento, ovunque. Lo sento ovunque ancora una volta, nel respiro affaticato che mi graffia la gola, nel pensiero astratto che mi ricorda di lui, e soprattutto nell'emozione straziante che mi strappa dagli occhi un oceano di lacrime.
Piango in silenzio, a denti stretti, mentre continuo a pattinare senza sosta, come se fermandomi potrei uccidere ancora una volta Victor.
Scorgo con la coda dell'occhio Yurio, e riconosco immediatamente il suo viso che annaspa tra le lacrime, che gli arrossano le guance. Anche Victor starà piangendo in questo momento, ne sono sicuro.
Mi starà guardando, seduto sul divano di casa, magari con Makkachin accucciato accanto, e Otabek che rimane in silenzio con un grosso nodo alla gola, vedendo Victor piangere silenziosamente difronte alla mia immagine.
Dopotutto siano nati per fare la storia Victor, come fiocchi di neve piccolissimi che danzano nella brezza d'inverno; tu hai toccato terra troppo presto, e ti sei sciolto dolorosamente, lasciandomi da solo in mezzo al resto del nevischio candido.
La musica aumenta di intensità, e lo stesso fanno le mie giravolte velocissime che mi tranciano il respiro, mentre le lacrime si asciugano fredde sulle mie guance.
Puoi fare qualsiasi cosa Victor, possiamo farlo insieme se ti è troppo difficile. Il dolore non ha cura, ma io posso cercare in tutti i modi di essere quel piccolo pensiero felice in mezzo a tanto male.
Adesso mi fermo, al centro della pista, con le braccia protese in avanti, ed i palmi leggermente aperti; ho lasciato andare quell'angelo che ho tenuto stretto dalle ali per tutto il tempo. Finalmente è libero di volare, e sta vendendo da te, più veloce che può.
Nel suo respiro c'è tutta l'ebrezza delle mie lacrime d'autunno, che berrai una ad una, nel tentativo di star meglio.
Victor, questa non è la tua fine, guardami, io mi sto guardando intorno, sento una scarica di vita addosso, e tu? Riesci a sentirla anche tu, Victor?
Te ne porterò un po' quando tornerò a casa, ti porterò tutta la mia voglia di lottare se la tua si è ormai esaurita. Mi sembra proprio di sentire la tua voce, che assume un tono gioioso ed emozionato, mentre mi dici, stringendomi forte tra gli spalti:
«Amazing Yuuri! Perfetto!»
Ed io, con gli occhi lucidi e la voce bassa rispondo tra me e me:
«Lo abbiamo fatto insieme, c'eri anche tu lì con me.»
Fine.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top