capitolo 54 - Vicky

Inspiro profondamente tenendo ancora gli occhi chiusi e allungo gambe e braccia stiracchiandomi; un gemito di piacere esce involontario dalla gola. Quando giro la testa, per capire se nel letto sono sola, trovo invece Mark che mi fissa con uno sguardo divertito. La schiena parzialmente appoggiata al cuscino piegato in due, un braccio riposto sotto la nuca, il petto nudo mentre il resto del corpo coperto dal lenzuolo. I suoi occhi oggi sono come il dentifricio alla menta: è una visione ed è tutta per me.
 "Buongiorno, ragazzina." Mi sorride.
Dopo aver contemplato, ancora una volta, il suo corpo statuario sorrido di rimando un po' imbarazzata per la situazione e rispondo a fil di voce: "Buongiorno a te."
"Dormito bene?" Annuisco senza riuscire ancora ad aprire bocca.

Alcuni raggi di sole mettono la stanza in penombra così non c'è più il buio che ci ha circondati stanotte. Con soggezione mi copro fino al mento con il lenzuolo, sotto, sono ancora completamente nuda e questa è un'altra cosa nuova per me. Ho sempre preferito rivestirmi subito dopo aver fatto sesso con Alex vittima, probabilmente, della mia timidezza, ma Mark non me lo ha permesso. Sorrido tra me e me e sento il sangue affluire dal collo alle guance, arrossandomele, mentre ripenso a quando stanotte ha detto che ho un corpo bellissimo e poi mi ha abbracciato. Da lì ho sentito le sue dita scorrermi sulla schiena disegnando cerchi e ho lasciato che la testa si appoggiasse sul suo petto addormentandomi beata. 

Giro anche il corpo dalla sua parte e piego il gomito appoggiando la testa sulla mano mentre, con l'altro braccio, tengo stretto il lenzuolo al petto. Sento di avere in volto un'espressione mista tra la vergogna per le nudità che ho mostrato e per aver espresso, forse troppo esageratamente, ciò che ho provato a ogni suo tocco ieri notte.      

"Che c'è, Vicky?" A Mark non sfugge nulla di quello che mi passa per la testa.

"Niente di che", ribatto alzando e abbassando una spalla con noncuranza. Vorrei dirgli le cose che sento nel cuore ma lo trovo difficile.

 "Ma che bugiarda." La sua voce è come velluto sulla pelle e lo vedo allungare le braccia. Le sue mani mi afferrano per la vita, i bicipiti si gonfiano per il gesto atletico, i tatuaggi sembrano prendere vita, e mi porta sopra di lui come se fossi una piuma. Di nuovo i miei sensi si accendono, la carne brucia dove le sue mani restano salde sui fianchi. Rimango appoggiata sul suo petto con gli avambracci, il resto del corpo steso su di lui, a dividerci solo il lenzuolo.
"Allora?", incalza.

 Stringo le labbra evitando il suo sguardo. "Non c'è niente... sto bene."

Il suo dito preme sul mio mento costringendomi a guardarlo. Allora continuo, "Non sto mentendo, è tutto a posto..." abbasso il tono. "Anche fin troppo."  Sono imbarazzata. Definire meravigliosa la notte che ho passato con lui è troppo riduttivo. Vorrei gridare che non sono mai stata più felice di così, che fare l'amore con lui è stato come se fosse la prima volta, ma non trovo il coraggio e le parole mi si bloccano. Ho paura di essere troppo esagerata, invadente, infantile, appiccicosa. Non voglio espormi di più anche se ho deciso di fidarmi e lasciarmi andare non posso dare tutto in una volta sola. E se poi si stufasse di me, se scoprisse che sono un bluff, che non sono poi così sexy e bella come vuole farmi credere o come vuole autoconvincersi.

Sento il suo dito picchiettarmi la testa. "Accidenti, quanti pensieri ti frullano in questo momento. Sento il rumore degli ingranaggi nel tuo cervello", ride. "Non avere segreti con me, Vicky. I segreti portano a brutte conseguenze."

Deglutisco e, un secondo dopo, inspiro cercando il coraggio che non ho e le parole escono tremanti dalla mia gola. "Sono così felice che ne sono spaventata e temo che domani sarà tutto finito... che resterò solo con i ricordi."

Le sue mani mi afferrano il viso, i suoi occhi non mollano la presa dai miei.     "Non credere che per me sia diverso. Ho lottato abbastanza contro sentimenti che non conoscevo prima, ma ora che sei qui non ho nessuna intenzione di lasciarti andare. E questa è stata una notte bellissima e ne voglio altre mille così... con te."
La sua sincerità, la sua capacità di dirmi le cose in faccia senza timore mi disorientano e questa parole riempiono il cuore di calore. "Anche per me è stato bellissimo, è stato come..." La vergogna di ammettere quello che sto per confessare di nuovo torna a tormentarmi come un demone oscuro. "È stato..." chiudo gli occhi, non so se riuscirò a sostenere il suo sguardo "come farlo per la prima volta." Ecco, tutto d'un fiato e ora, forza, ridi di me.

Sento che salda di più la presa sul mio viso. "Oh, Vicky, ma da che pianeta vieni? Guardami, ragazzina."

Riluttante obbedisco, ha lo sguardo serio. "È la cosa più bella che potessi dirmi" e le sue labbra si appoggiano alle mie con decisione poi, facendo forza con gli addominali e le gambe, mi ribalta portandomi a schiena in giù. Il suo corpo statuario si appoggia sugli avambracci ai lati della mia testa, "Chi sei tu?", ripete.
Le sue mani cominciano a scivolarmi lungo il corpo, sfila il lenzuolo e sono di nuovo nuda in balia di brividi e fremiti di piacere. Ogni volta che mi tocca esplodo e non riesco a trattenere gemiti e sospiri. Non sono abituata a tutto questo, Mark ha portato nella mia vita calore, eccitazione, mistero e confusione. Forse ho represso per troppo tempo quei sentimenti. Non è da me scoppiare in lacrime dopo il sesso, ma questa volta sono state lacrime di gratitudine e non di delusione. Ho scoperto di avere un fuoco dentro che ci ha fusi insieme. Mark è bello coi muscoli forti e definiti e non è piccolo, nessuna parte del suo corpo lo è, ma la sua fisicità non mi ha intimorita, al contrario, mi ha fatto sentire a mio agio e ha esaltato la mia femminilità.
 La sua mano mi accarezza tra le cosce, il suo tocco ora è quasi reverenziale. Sento di essere già calda per lui, già bagnata. Il mio respiro affannoso si trasforma in un grido quando mi conduce rapido e deciso all'orgasmo. La liberazione è al contempo brutale e gloriosa. Mi concedo anima e corpo e scopro cos'è la vera passione. Ecco cosa ho sempre desiderato. La dolcezza e la passione. Carne contro carne, così calda, che porta una gioia serena anche quando i battiti del cuore accelerano.
Gli concedo giusto il tempo di infilare un preservativo poi mi azzardo a fare cose a lui che mai avrei immaginato di poter fare e, con una sicurezza che mi stupisce, stringo tra le dita la sua erezione. Lo sento gemere di piacere.

Sono riuscita appena a rendermi conto che tutte le paure e le incertezze che in genere mi hanno attanagliano dopo aver fatto sesso sono sparite, andate chissà dove così lo porto esattamente dove voglio che sia. Non solo desidero Mark con tutta me stessa, ma con lui sto vivendo un'esperienza sexy e sensuale ed è quello che ho sempre voluto.
 Le labbra di Mark premono sul mio cuore che batte per lui. E quando è nuovamente dentro di me il suo nome e solo il suo, sboccia nel cuore.

**********
I nostri respiri sono ancora affannati quando un braccio di Mark scivola dietro le mie spalle e, mentre si distente sulla schiena, mi porta con sé. Appoggio la guancia sui contorni dei suoi pettorali, non è morbido come un cuscino ma non c'è altro posto dove desidero essere.
 Allungo la mano e sfioro la cicatrice che gli taglia il fianco proprio da dove parte il tatuaggio dell'albero. Quando il mio dito ne disegna i contorni, la sua pelle diventa ruvida per la pelle d'oca. "È stato doloroso?" Resto fissa su quel segno.
Mark allunga un braccio e mi porta  una ciocca di capelli dietro l'orecchio, la voce si fa roca. "All'inizio non me ne sono nemmeno accorto, lo è stato dopo, quando mi hanno messo i punti. Non sono riusciti a farmi l'anestesia, o meglio, non ha avuto effetto. Forse a causa dell'adrenalina che avevo ancora in corpo."

Alzo lo sguardo sul suo viso teso mentre prosegue sull'argomento, "Avrei voluto parlartene da subito, ci ho provato, dovevi sapere, ma Costantin mi ha preceduto combinando un gran casino."
  
Inspiro quando i ricordi riaffiorano.  "È stata davvero dura mentre quel coltello mi sfiorava la gola. Mark, non è stato facile superare la paura che mi ha circondato quel giorno."
"Oh, Vicky." La sua mano stringe la presa sul mio volto. "Non potrò mai scusarmi abbastanza per aver messo in pericolo la tua vita, ma spero che mi potrai perdonare un giorno. Non doveva finire così, credimi."

"Ora che so come stanno le cose, che ho capito, mi sento quasi in colpa. È stato facile e comodo per me allontanarti dicendomi che eri un tipo pieno di ombre e buchi neri in cui sarei potuta cadere e perdermi invece che andare al di là delle apparenze."

"Non dire così. Capisco che non deve essere stato facile. Ora è tutto finito, te lo prometto. Quella parte del mio passato non tornerà a tormentarci. Costantin non tornerà più." Le sue dita si muovono tra i miei capelli attorcigliando le ciocche, "Ma c'è un'altra cosa che devo dirti." Il suo movimento si interrompe bruscamente e io immetto aria nei polmoni pronta per un'altra confessione. Il suo sguardo diventa fisso sul mio viso. "Niente bugie, niente segreti, giusto?"
Annuisco concorde.
"Bene. Allora devi sapere che l'avvocato che ha seguito il mio caso per tutto il tempo..." Non molla la presa dai miei occhi. "Era tua sorella."

Resto a fissarlo per un secondo poi mi lascio cadere pesantemente sulla schiena abbandonando il suo petto e con un lungo espiro distendo le braccia lungo i fianchi.
"Sara", pronuncio guardando il soffitto.
Sento un rumore di lenzuola e Mark mi sovrasta dall'alto. "Mi spiace, Vicky. Questa cosa l'ho scoperta solo l'ultima volta che sono tornato nel suo studio ed è stata proprio lei a dirmelo. Anzi," aggrotta leggermente le sopracciglia "diciamo che non è stata proprio una conversazione amichevole perché mi ha intimato di starti alla larga con toni un po' sopra le righe."

Ghigno immagginando la scena di mia sorella dritta e rigida mentre inveisce contro un colosso come Mark. "Comunque," sposto l'attenzione sul suo viso "lo sapevo già."

La sua espressione si fa perplessa e io mi alzo puntallandomi sui gomiti e proseguo: "Cioè, non che Sara me lo abbia detto esplicitamente, ci sono arrivata da sola facendo due più due dopo che Anna mi ha fatto una descrizione del tipo di avvocato che ti stava seguendo e da certi discorsi, proprio di Sara, che mi hanno lasciato perplessa. Eppoi, quante avvocatesse iena ci sono in città? Mica tante, giusto?" Lo guardo in faccia sorridendo. "E comunque no, direi che non gli stai molto simpatico."
Sorride divertito, il suo dito scorre sulla mia guancia. "Vi assomigliate, sai?" Il mio viso si contorce per una smorfia.
"Ma solo fisicamente." Ci tiene a precisare.

Dopo istanti meravigliosi dove restiamo abbracciati Mark si alza e preme le labbra sulle mie in un bacio che ha il sapore dell'appagamento e dell'eternità.    
"Questa è la cosa più eccitante e bella che mi sia mai capitata", rivela guardandomi negli occhi e io non so cosa dire, non lo so mai. Non rispondo ai suoi complimenti e non sono sicura se imparerò a farlo, se sarò mai capace di vedere la stessa persona che vede lui quando mi guarda.
"Ragazzina, ti va una doccia con me?" Alza un sopracciglio con aria sorniona, ma scuoto la testa. "Peccato. Però se non esco presto da questo letto saranno costretti a ricoverarmi per carenza di zuccheri e ossigeno." Sorride poi alzandosi si dirige verso il bagno e ammiro le sue natiche sode, la schiena con il tatuaggio dell'aquila e i rami dell'albero che si diramano fino al collo. Qualche istante dopo sento scorrere l'acqua della doccia.

Ora è il caso che torno razionale, anche se fare una doccia con lui sarebbe un'altra esperienza mistica, mi sentirei troppo nuda, non solo fisicamente ovviamente.

Appena è fuori dalla camera faccio in modo che la luce del mattino entri nella stanza definitivamente spostando le tende scure e ne approfitto per recuperare il mio intimo sparso in giro, la maglietta e i pantaloni. È giunto il momento che organizzi un po' di cose tra cui parlare con Anna che, poverina, penserà sono morta, e dire a tutti del progetto Londra. Di nuovo l'ansia mi stringe lo stomaco, anche Mark lo deve sapere e speriamo reagisca bene.

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