capitolo 42 - Vicky

Le sue mani forti, liscie si insinuano sotto la mia maglietta e un gemito mi sfugge dalla bocca. Sento il mio cuore accelerare e battere nel petto con forza, le nostre bocche si incontrano in un bacio da togliere il respiro. Le nostre lingue si toccano, esplorano. Siamo avidi di carezze, di baci caldi. Le sue dita scorrono sui miei seni, abbassa la bocca, un tenero assaggio con i denti e la lingua. Il respiro si mozza, il mio corpo freme dal desiderio.

"Ti voglio", sussurro e mi inarco sotto di lui.
Ansimo, presa da spasmi di eccitazione che fatico a controllare.

Le sue labbra scivolano sul mio ventre. La pelle d'oca si propaga lungo tutto il mio corpo febbricitante.

Prima che scenda più giù, gli afferro il viso per un altro appassionato, bramoso contatto con le sue labbra carnose. Apro gli occhi nel momento in cui sento i nostri visi uno di fronte all'altro.
Un grido sfugge dalla mia gola... Mark!

Mi sveglio di soprassalto sbarrando gli occhi di scatto come se avessi visto un cadavere.
Sto ancora ansimando, questa volta è per lo spavento, e appoggio una mano sul cuore nel tentativo di fermarlo.

Ma cosa diavolo mi prende?
Sognavo di fare l'amore con lui. Non ci posso credere!

Ancora sconvolta scendo dal letto e mi fermo un secondo a pensare a cosa è appena successo. Un'ondata di vergogna mi sommerge con forza.

Percepisco ancora il tocco delle sue mani, persino il calore e una strana sensazione al basso ventre mi lascia senza parole.

Faccio entrare la luce del giorno, alzando le tapparelle per far sparire le ombre che mi circondano l'anima e vado a fare la doccia. Ho bisogno di schiarirmi le idee, di raffreddare il corpo e la mente.

È tutto così assurdo.

Mentre mi avvio in bagno, il telefono suona la notifica di un messaggio. Controllo: è di Alex.

- Pranziamo insieme o sei di turno? -

- Inizio h14... Casa o fuori? -

- Fuori, al bar dell'ultimo aperitivo -

Oh cavoli, è quello vicino a dove i ragazzi hanno lo studio.

Ecco... la sfiga!

- Sicuro che si mangia bene? E poi non è troppo lontano dal tuo ufficio? -

Cerco velatamente di fargli cambiare idea.

- Non c'è problema... e poi si mangia bene -

- Ok. A che ora? -
Non sono molto entusiasta.

- 12.30 - Faccina che sorride.

Rispondo solo con un pollice alzato, poi mi butto in doccia.

********
Sto per incontrare Alex per pranzo e, per tutta la mattinata, ho avuto il ricordo del sogno stampato nella mia mente. Ancora i suoi tocchi delicati, ma decisi, la sensazione eccitata di quel momento. Lo stomaco in subbuglio.

Sono sconvolta se ripenso che, quei pochi minuti di fantasia, sono stati tutto quello che desideravo, più di quanto potessi immaginare. Brusco, insistente, appassionato. Essere desiderata a questo modo mi ha consumato.
Sono incredula, perché credo che la cosa mi stesse piacendo sul serio.

Scuoto la testa prima di entrare al bar, non voglio che quelle immagini assurde mi rovinino la digestione.

Appena varco l'ingresso, trovo Alex al bancone che parla con la ragazza che gli sta allungando un calice di vino rosso con sguardo malizioso.

Lo avvicino, "Ciao amore!"
Una sua mano scivola sul mio fianco e si china per darmi un bacio.

"Ciao a te, ci sediamo?" adesso mi accarezza la schiena mentre ci avviamo a un tavolo.

Prendiamo posto di fianco alla vetrata che ha una bella vista sullo studio di Mark e soci.
Un brivido mi scuote e, di nuovo, il mio stomaco si aggroviglia.

"Come mai mangiamo qui?" sono incuriosita dalla scelta e, intanto, ho l'opportunità di distolgere l'attenzione da me stessa.

"Vengo qualche volta in pausa pranzo e da quando hanno cambiato il cuoco trovo che si mangi davvero bene", i suoi occhi grigi sorridono, come il suo viso mentre me lo dice.

"Ma non è un po' fuori mano per te..." metto il tovagliolo sulle gambe che accavallo sotto il tavolo, "Il tuo ufficio è quasi dall'altra parte."

Alex risponde leggendo distrattamente il menù, "Un'amica me lo ha consigliato", poi si guarda in giro in modo da non incrociare il mio sguardo.

Ma che c'è di male?
So bene che per lavoro conosce donne che io non so neanche esistano, ma se dovessi essere gelosa per ognuna di loro, avrei il fegato marcio.

Poi prosegue, "Così quando posso, vengo qui".

"Ok," rifletto guardando la lista dei piatti del giorno, "vediamo se è vero". Gli sorrido, la sua mano, liscia e affusolata, si pone sopra la mia.

Quando arriva il cameriere ordiniamo piatti poco elaborati, ma se le materie prime sono di prima qualità, anche una cucina semplice sarà buona.

Intanto che aspettiamo, parliamo del più e del meno, in una atmosfera piacevole e rilassata.
A un certo punto, quando il cameriere si congeda da noi dopo averci servito il pranzo, sento una voce conosciuta scambiare dei saluti proprio con la ragazza del bancone.

Quando alzo lo sguardo, riconosco Nick di spalle.

Sono indecisa se salutarlo, perché non vorrei scatenare inutili gelosie visto che Alex non apprezza molto la mia amicizia con loro. Decido di tornare al mio cibo e prendo una forchettata di pasta.

"Disturbo?" ma Nick è già di fronte a noi.

Il mio viso si allarga per un sorriso contento, ma un secondo dopo, incrocio velocemente lo sguardo di Alex. È sull'attenti, sembra pronto a scattare. Squadra il mio amico da capo a piedi con aria quasi di disgusto.

"Ciao Nick", mi alzo per salutarlo.

"Ciao Vicky, anche tu qui per pranzo?" mette una mano sul mio braccio e si china per darmi un bacio amichevole sulla guancia.
Dietro le sue spalle vedo lo sguardo di fuoco di Alex.

"Mi ha portato lui", ne approfitto per indicare il mio ragazzo.

Nick si gira tirando indietro i capelli dalla fronte e alza il mento in segno di saluto, aggiungendo un arido, "Come va?"

Alex si limita a un cenno della mano.

Perche' ho la sensazione che si odino senza neanche conoscersi?
Uomini, sempre primitivi. Almeno noi donne, prima, facciamo finta di starci simpatiche.

"Ti fermi a mangiare, Nick?"

"No, ho preso del cibo da asporto perché devo tornare in studio per finire un lavoro"

C'è del silenzio imbarazzante, ma non toglie lo sguardo da Alex. Sembra lo stia studiando.

"Ehm, sai che è tornato..." rivolge a me il suo viso con un sorriso tirato, "niente, niente..." aggiunge scuotendo la testa per poi cambiare tono, "Ci vediamo domani in palestra?"

Chissà cosa ha voluto dire con quelle parole, forse proprio la presenza del mio fidanzato lo ha bloccato.

"Probabilmente arrivo un po' tardi, ma ci sarò"

"Ok... Vedo che il mio pranzo è pronto, vado. Ciao bella guerriera, a domani"

"Ciao, Nick"

Se ne va senza neanche salutare Alex. Non è da lui essere così scontroso con gli altri, quello è il ruolo di qualcun'altro nel gruppo.

"Anche lui fa parte dei ragazzi della kick? Non è quello dell'altra volta al locale?" mi domanda Alex appena mi risiedo.

"Sì, lui è il ragazzo di Anna"

"Un altro bel tipo rassicurante. Ma gente normale non ne trovi per allenarti?" c'è astio nella sua voce.

Si vede che il pantalone strappato, il piercing al labbro e quei capelli scompigliati, non gli siano piaciuti.

"È tutta apparenza, una volta che ti conoscono diventano amichevoli", gli sorrido incoraggiandolo a imitarmi.

"O forse, è solo perché sei una ragazza che fanno i simpaticoni", continua col tono duro.

"Non penso proprio, Alex", adesso mi sto irritando, "non è stato così facile all'inizio, e poi, se nelle serate o nei week end in cui mi lasci da sola non ci fossero loro, starei a casa a guardare il soffitto aspettando una tua telefonata o un tuo messaggio"

"Non hai bisogno di loro, ci sono anche gli altri... C'è Laura!" prende un sorso di vino.

"Hai ragione, peccato che non ama molto le serate nei locali o in giro per pub, mentre gli altri escono sempre tutti a coppie e mi sento un po' di troppo"

"Non è vero, lo sai che a loro fa piacere... Mamma che asociale sei diventata!" esclama con risentimento, riappoggiando con forza il bicchiere sul tavolo. "Da quando frequenti quella palestra sei cambiata", il tono muta in delusione.

"Hey, io non sono assolutamente asociale e tanto meno sono cambiata! Ho solo detto che mi diverto a stare con quei ragazzi, tutto qui!"
Cerco di non alzare troppo la voce e stringo la mano a pugno.

"Quindi, adesso i miei amici non vanno più bene!? Sono diventati troppo noiosi per la principessa?" Mi fulmina con lo sguardo e i suoi occhi grigi diventano scuri e impenetrabili.

Adesso è davvero troppo!

La mia voce si incrina per un attimo e si abbassa, "Ma stai scherzando o sei serio?"

Alex si limita a fissarmi.

Cosa sta succedendo?

Rompo il silenzio decidendo di proseguire, "Piantala di dire cose non vere. Semplicemente, quando non ci sei, i tuoi amici hanno la tendenza a fare le cose da coppiette e mi annoio, e poi, finalmente, ho amici che sono solo miei, senza dover elemosinare da te. Perché non posso uscire ogni tanto anche con loro? Dove sta il problema?"

Stiamo decisamente litigando.

Alex appoggia la schiena alla sedia tenendo entrambe le mani sul tavolo. La camicia si alza lungo i polsi e lui si sistema il suo costoso orologio.
"Non so perché, ma ho la sensazione che stai mentendo per giustificare che ti piace stare di più con loro che con noi... con me"

Adesso è davvero troppo!

"Parli di mentire? Proprio tu! Sempre troppe riunioni di basket, telefonate a qualsiasi ora, trasferte anche nei week end", sostengo lo sguardo.

"Ma sei fuori!" sbotta. "Allora, tieni." Lancia il cellulare sul tavolo, "Vuoi vedere i messaggi nel mio telefono per sapere chi mi chiama o con chi sto?"

Temo che il nostro battibecco abbia attirato l'attenzione delle altre persone nel locale, ma non mi lascio intimidire.

"Bravo, Alex! Bella pantomima. Non mi interessa vederlo, se hai una relazione con un'altra, basta saperlo. E comunque," mi sporgo verso di lui abbassando il tono, "ti ho detto queste cose perché continui ad accusarmi di non essere a casa spesso o di essere cambiata, ma ti potrei dire la stessa cosa."

"È solo lavoro, Vittoria", si limita a rispondere senza nemmeno guardarmi negli occhi.

"Come vuoi", arriccio i lati della bocca e uno sbuffo irritato mi esce dal naso.

Purtroppo mi è anche passato l'appetito.

***********************************
N/A
Spero vi sia piaciuta questa lettura dove Alex è stato un po' antipatico e piuttosto ipocrita, ma chissà perché?
Che sia anche geloso?

Cuorerubino

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top