capitolo 37 - Vicky

Finalmente! Adesso mi sento proprio soddisfatta. Stasera sono tornata agli allenamenti e ho ritrovato anche Sam e Andy.

"Hey guerriera, era ora che ti facessi viva."

Non credo che loro sappiano cosa sia successo.

"Sei fortunata a riprendere adesso, sai che Mark non ci sarà per un po'?"

"Così mi hanno detto", replico in modo piatto.

"Vedrai, con Victor sarà tutto più leggero."

"Speriamo." Getto la mia sacca per terra.

Ci mettiamo tutti le protezioni perché, proprio lui, fa iniziare la lezione.

È vero, con Victor è meglio, ma non è lo stesso. Di nuovo provo la sensazione di vuoto nel cuore, e di nuovo cerco di ignorarla.

"Dai Vicky, vieni che facciamo un paio di round insieme", mi chiede a un certo punto.

Così sono in guardia di fronte a Victor.

"Forza: jab, diretto", mi ordina.

"Ancora."
"Più rapida, brava!"
"Calcio."
"Jab, diretto, calcio."
"Buono, brava. Dai, ancora."
"Ottimo, adesso tre pugni calcio basso. Ok."

Cavoli, non ero abituata a tutti questi elogi. Con Mark non facevo altro che arrabbiarmi e i suoi occhi verdi si facevano scuri come una palude mentre Victor è come il cielo.

Allora perché mai non mi sento soddisfatta?

"Hey, Vicky, dove sei? Ho detto gancio, montante."

"Scusa, scusa." Riprendo il controllo.

Al suono della fine della seconda ripresa, Victor si avvicina e afferrandomi la testa con una mano, con ancora indosso il guantone, mi lascia un bacio sulla testa. "Brava guerriera, hai lavorato bene."

Sono sempre più stupita e di nuovo penso al suo amico che, al contrario, mi avrebbe criticato o addirittura ignorato.

Stasera ho deciso di farmi la doccia in palestra, però ho dovuto aspettare che i ragazzi finissero perché mi sono attardata con Anna in chiacchiere e loro mi hanno rubato il posto.

"Com'è con Nick? È come ti aspettavi?" Chiedo alla mia amica intanto che aspetto il mio turno.

Ogni volta che Anna guarda verso di lui, le vengono gli occhi a cuore.
È tanto tenera!

"È tutto così... speciale. Nick è gentile, premuroso. Non te lo aspetteresti mai perché sembra un po' come mio fratello: tutto d'un pezzo. Ma la realtà è diversa", poi si tormenta leggermente le belle mani affusolate. "Sai che mi ha chiesto di trasferirmi da lui?"

"Davvero?", sgrano gli occhi per la sorpresa, mentre lei annuisce contenta.

Credo di aver visto delle pagliuzze dorate brillare nei suoi occhi e un aurea di luce avvolgere il suo corpo, tanto è contenta e felice per quello che mi ha appena annunciato.

È  così fragile e dolce che adesso capisco perché Mark la tenesse lontana da tipi come Nick. Quand'anche fosse stato il suo migliore amico. Ma ha giudicato male. Non sempre si è come si vuole far credere di essere.

"Tu hai accettato?"

"A essere onesta Vicky, vorrei pensarci ancora un po'. Non che non mi piaccia l'idea, ma è tutto così veloce che ho paura di perdermi."

"Tesoro", le dico accarezzandole un braccio, "Fai bene, prenditi tutto il tempo per fare la cosa giusta." Ci sorridiamo.

"Eccomi."  Nel frattempo ci raggiunge Nick, "Adesso la doccia è tutta per te", avvolge Anna con il suo braccio.

"Grazie." Mi guardo in giro un po' dubbiosa, "Ma sono rimasta da sola?"

"No, assolutamente." Mi dice quasi prendendomi in giro, "Non preoccuparti c'è ancora Victor. Non ti lasceremmo mai qui sola. "

"Meno male, grazie." Riprendo la mia sacca da terra. "Allora vado a buttarmi sotto la doccia. Ciao, ragazzi!"

Io mi giro verso gli spogliatoi, loro, abbracciati, verso la porta d'uscita.

Faccio in fretta a lavarmi e appena esco, trovo Victor appoggiato al muro che mi aspetta.

"Hai fatto veloce", mi regala un sorriso bellissimo.

"Sì, non volevo farti aspettare troppo."
"Che brava! Usciamo?"
"Certo."

Ci richiudiamo la porta della palestra alle spalle.

"Come è stato l'allenamento con me? Ti sei trovata bene?"

Intanto camminiamo uno a fianco all'altro verso le rispettive macchine.

C'è silenzio e buio intorno, le luci dei pochi lampioni presenti illuminano giusto le nostre auto. Da sola avrei avuto una gran paura, ma non con il marine al mio fianco.

"E come non avrei potuto trovarmi bene con te. Tu non sei dispotico come Mark."

Pronunciare quel nome mi rende sempre troppo pensierosa e, involontariamente, mi ritrovo a guardare in giro persa nei ricordi dei  suoi occhi verdi, delle sue mani calde e forti su di me, tanto da non rendermi più conto che di fronte ho Victor.

Stupidamente proseguo: "Lui era diverso, mi trattava diversamente..." mi interrompo, un groppo in gola impedisce alle ultime parole di uscire.

Victor afferra un mio gomito costringendomi a fermarmi per guardarlo.
Con la scarsa illuminazione non riesco a capire se il colore dei suoi occhi è cambiato.

"Vicky, io non sono decisamente lui", il tono lo riconosco come arrabbiato. "Mark è quello che ti ha trattata come una delle tante, io..." tenendomi ancora per il gomito si è avvicinato, ma l'altra mano è sul mio viso.

La differenza tra il calore della sua mano e il freddo della mia guancia è tangibile. "Non ti farei mai soffrire come ha fatto lui."

Oddio, ma cosa sta succedendo!
Cos'hanno tutti?

VOGLIO ESSERE LASCIATA IN PACE!

La mia testa urla e gira vorticosamente. Devo parlare chiaro.

Lo guardo fisso e risoluta, "Victor, lo so che non sei lui, sei un bravo ragazzo: bello, gentile, sei come il fratello maggiore che non ho mai avuto."

A quelle parole, le sue braccia ricadono lungo i suoi fianchi come se fossero di piombo. "Ti sei innamorata di Mark?"

Basta!
Basta mettermi in bocca cose che non dico.

"No", protesto con vemenza e sono così irritata da non essermi accorta di aver alzato la voce. "Non sono innamorata di lui. Ma perché pare che tutti vi dimentichiate che ho già un fidanzato", mi sento quasi offesa.

"Hai ragione. Scusami, sono stato indelicato, ma Mark fa sempre uno strano effetto alle ragazze nonostante il suo carattere."

Ecco, di nuovo mi sento come una delle tante.

"Perdonami prometto che non tornerò più su questo argomento."

"Grazie, lo apprezzerei molto. Adesso è meglio che vada."

Per fargli capire che non sono arrabbiata con lui, gli lascio un veloce bacio sulla guancia. "Notte, Victor."

"Buona notte, Vicky."

*****
Appena a casa trovo Alex al telefono, dal tono sembra stia parlando con uno dei nostri amici. Mi saluta con un cenno del capo.

"Dai... Ehm... Ok, ci vediamo domani...  Vado perché è tornata Vicky... Sì, sì, non preoccuparti... Ciao."

Appena chiude la conversazione, butto la sacca per terra e corro tra le sue braccia.

"Hey amore, che c'è?"

Non gli rispondo, lo bacio e basta e gli faccio capire che voglio fare l'amore con lui.

Perché sento una lacrima pungere nel tentativo disperato di uscire?

Sono tra le braccia dell'uomo con cui ho deciso passerò il resto della mia vita, allora perché ho la sensazione che nessuno dei due sia veramente concentrato su quello che stiamo facendo?

Rivoglio la mia vita di prima!
Non voglio più pensare a Mark, a Victor... Basta!

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