capitolo 34 - Vicky
Nell'aria c'è profumo di fiori ed erba bagnata. Il lento, placido sciabordare delle acque verde scuro del lago, il suo odore di salmastro, il sole che caldo mi riscalda il corpo riesce ad asciugare il freddo dell'inverno che mi porto dentro.
Socchiudo leggermente gli occhi, è tutto quello di cui ho bisogno per rilassarmi.
Distendo le gambe fino a raggiungere coi piedi la ghiaia della spiaggetta, appoggio i gomiti su un gradino dietro di me e alzo il viso lasciando che i raggi del sole mi colpiscano.
È una piacevole sensazione, vedo il calore scorrere nel mio corpo portandosi via il grigiore dei mesi freddi.
Una signora, poco distante, lancia dalla banchina pane a un nutrito gruppo di anatre. Le belle piume blu e verde intenso dei Germani reali brillano come cosparse di polvere di smeraldi e lapislazzuli mentre una coppia di cigni osserva la scena attendendo, al margine, un lancio più lungo per poter partecipare al banchetto.
Ho approfittato del mio unico giorno di riposo per venire a trovare i miei genitori. Alex non c'è tutto il giorno, rientrerà giusto per cena.
Ultimamente, da parte sua, ho notato uno strano affetto nei miei confronti. È tenero, premuroso, ma nel contempo: lontano.
Non so bene spiegare questa sensazione è come una strana intuizione che scivola nella testa come nebbia. Comunque, oggi non volevo stare sola, tanto più che stasera incontrerò Anna quindi ho bisogno di ricaricarmi prima di affrontarla. Di affrontare le sue domande.
Devo vergognarmi. Vergognarmi di essere stata così debole. Ma ora devo andare avanti, guardare in faccia alla la realtà.
I cuori spezzati guariscono. Magari restano dei segni, ma col tempo si scolorano. Devo ripartire da zero, essere una persona nuova. Niente distrazioni, niente relazioni complicate, posso continuare a stare con l'uomo che amo.
Non so se riuscirò a perdonare Mark, ma non m'importa. Non voglio più che m'importi.
Devo riuscire a dimenticarlo, per prima cosa. Non voglio vederlo né parlargli finché non ci sarò riuscita. O almeno finché non mi sentirò più forte e più sicura dei miei sentimenti.
L'aria della primavera alle porte è meravigliosa e vorrei non finisse, ma la pace sta per essere interrotta.
Il telefono suona e pigramente allungo una mano cercandolo nella borsa.
Rispondo senza guardare, "Pronto?"
"Vicky, tra poco è pronto da mangiare, dove sei?"
"Ciao papà, ehm... Sarò da voi tra qualche minuto."
"Perfetto, avviso tua madre. Sai come si agita se ritardi."
"Lo so."Alzo gli occhi al cielo, "Dille che arrivo."
Sbuffo rimettendo il telefono al suo posto. Mi stiracchio scrollandomi di dosso il torpore in cui ero avvolta. Il dovere mi chiama.
Il pesante cancello si apre al mio secondo colpo di clacson, la ghiaia del vialetto, che conduce a casa dei miei genitori, scricchiola sotto le ruote della mia auto mentre procedo lentamente. Nel giardino, vedo spuntare le prime margherite, e nell'orto, papà ha già dato il via ai lavori in vista della primavera.
La porta d'ingresso è aperta quando afferro la maniglia e spingo.
"Sono a casa." Esclamo guardandomi in giro. C'è silenzio e un buon profumo di cibo.
"Buongiorno bambina." Mio padre è il primo, che uscendo dal suo studio, viene ad accogliermi.
Ci baciamo sulle guance. Odora di bagno schiuma, ciò conferma che oggi si è dedicato al giardino e si è cambiato apposta per ricevermi.
"Vieni," dice precedendomi verso la cucina. "La mamma ci sta aspettando."
Passiamo di fianco alla scalinata che conduce al piano di sopra dove si trovano le camere da letto per poi arrivare alla bella e luminosa cucina che dà su una parte del giardino.
"Eccoti, piccola."
"Ciao, ma'."
Adesso è lei che si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia.
È perfetta anche quando sta facendo da mangiare. Il trucco a risaltare i suoi occhi grigio-verdi, che ha tenuti solo per sé, e come sempre è ben vestita, il grembiule in tinta con il resto dei suoi abiti. La cucina in ordine e pulitissima.
"È già pronto. Oggi ti ho fatto le lasagne alle verdure. Spero ti piacciano."
Evvai! Niente stufato di carne!
"Certamente, non potevo sperare di meglio."
Ci accomodiamo a tavola e mamma comincia a servire il pranzo partendo da mio padre.
Dopo i primi convenevoli sul tempo che sta cambiando e i lavori in giardino, ecco che arriva la domanda: "Come stai, piccola? Tutto bene?"
Fisso il piatto, non ho molta voglia di dire a mia madre come sto esattamente perché so quali commenti ne seguirebbero.
Annuisco aggiungendo, "Tutto ok."
"Mi sembri un po' stanca. Sei così palliduccia. "
"Mamma, sto bene."
"Non mi sembri molto convinta. Sei sicura che è tutto a posto. Non è che c'è qualcosa che non mi vuoi dire?"
Mi sto irritando. Possibile che io sia così trasparente.
Alzo lo sguardo, mi addolcisco.
O almeno ci provo. "Certo mamma, sicurissima."
"Me lo diresti se ci fosse qualcosa. Lo sai che alla tua mamma puoi dire tutto."
Certo, per poi dovermi sorbire qualche paternale.
"Su Monica, lasciala mangiare, se ti ha detto che non ci sono problemi perché insistere." Papà mi fa l'occhiolino.
"Va bene, Paolo, non lo faccio. Ma tu, signorinella, non me la racconti giusta."
Alzo gli occhi al cielo. Sento lo stomaco chiudersi, non mi va più di mangiare.
Odio questa situazione. Vorrei poter raccontare di Mark, di Alex, ma le parole non escono, sono bloccate in gola, mi strozzano.
E poi che reazione avrebbe mia madre? Di comprensione? Di critica? Non posso permettermi di scoprirlo, gestirò questa cosa da sola.
Finito il pranzo aiuto mio padre con il giardino. In ginocchio, sulla terra smossa, creo buchi dove porre i semini che mi ha dato lui.
"Chissà che belli quando saranno sbocciati, vero papà?"
"L'anno scorso avevano delle bellissime sfumature di blu intenso. Ma nessun fiore sarà mai bello se non lo curi come si deve o se speri che cresca su un terreno che non è pronto per farlo. È un po' come un rapporto di coppia, come l'amore."
Alzo il viso, ma non mi sta guardando. Ha lanciato questa frase senza aspettarsi una vera risposta in realtà.
"Può darsi. "
Le sue labbra si increspano per un debole sorrriso. Ha certamente capito che qualcosa mi turba ma, a differenza di mia madre, lui sa essere più discreto, non cerca di cavarmi le parole di bocca. E lo apprezzo.
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N/A
I prossimi capitoli, tra cui questo, sono di contorno alla situazione in cui si trova Vicky e come la vita degli altri ragazzi e la sua si intrecciano intorno a ciò che è successo con Mark, ma se avrete un pochino di pazienza la vicenda tornera' nel suo vivo con una serie di episodi interessanti che faranno nuovamente vacillare Vicky e le certezze di cui si è circondata e convinta.
Stay tuned.
Cuorerubino
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