capitolo 32 - Mark

Prendo a pugni la porta dalla quale è appena fuggita. Le mie nocche ferite non bastano a placare la rabbia che provo per me stesso.

Coglione! Sono solo un gran coglione!

Avrei dovuto dirle cosa provo nell'attimo stesso in cui sono entrato in quella stanza, quanto ci tengo a lei e dirle tutta la verità, invece, mi sono messo a parlare di altro, non ho trovato il coraggio di aprirle il mio cuore e ora è andato tutto perso... Tutto!

Aaahh! Urlo al cielo tutta la furia che porto dentro, ma ciò non mi consola.

Ho giocato sporco, ho lasciato che il mio istinto animale prevalesse sulla ragione e ho cercato di farla mia.
Non ho saputo bloccare il desiderio, quando l'ho vista con indosso la mia maglietta. È stata una visione. La donna più bella e sexy che avessi mai visto e il sangue a smesso di arrivare al cervello.

Quando mi ha baciato, mi sono scordato persino il mio nome.
Ho baciato centinaia di ragazze, ma con Vicky non è stato solo bello, mi ha mandato fuori di testa.

Quando il mio sangue ha ripreso a scorrere, anche sopra la cintura, nulla è riuscito a fermarmi perché lei ha un sapore dolce amaro, migliore di qualsiasi cosa abbia provato finora, perché mi ha baciato come se fosse nata per farlo, insomma, mi è andato tutto dritto al cazzo, che mi ha gridato di fare qualcosa, e, da bravo bastardo, l'ho fatto.

Come posso ora guardarla in faccia senza provare vergogna per me stesso. Lei sicuramente mi odia, sente ribrezzo per il povero cretino quale sono... E come darle torto!

Mi aggiro per casa come un animale ferito, ma a sanguinare è solo la mia anima perduta per sempre. Lei avrebbe potuto salvarmi, ma non sono stato in grado di tenerla, ho lasciato che fuggisse via per sempre.

Se solo fossi riuscito a parlarle con il cuore, se solo fossi riuscito a creare una speranza nella quale vedere in me qualcosa di buono, ma è andato tutto in fumo.

Il suono del citofono mi distrae dai miei tormenti. Mentre mi avvicino, nutro un debole desiderio che possa essere di nuovo la mia ragazzina, ma l'immagine di chi ho di fronte non è la sua.

"Victor?"

"Fammi salire." Il ruggito del mio amico è tutto fuorché amichevole.

Gli apro, poi mi metto in attesa sull'uscio. Quando le porte dell'ascensore si spalancano e vedo la sua figura esclamo: "Amico, che suc..." Ma lui come una furia si scaraventa su di me allontanandomi dalla porta con uno spintone.
Non me lo aspettavo, vacillo all'indietro.

"Amico un cazzo," urla, "tu sei un pezzo di merda, ecco cosa sei."

Non rispondo. Victor si allontana quel tanto da farmi riprendere dalla sorpresa per poi proseguire, "Ha chiamato me, stronzo. Disperata e in lacrime, ha cercato me per farsi venire a prendere."

"Vicky!?" Balbetto sempre più incredulo.

"E chi se no, coglione." I suoi occhi sono due fessure scure, letali.

Puntandomi un dito contro e alzando la voce continua. "Perché tu, non solo hai cercato di portartela a letto, ma l'hai anche piantata in mezzo a una strada."

Diamine, non avevo più ragionato sul fatto che fosse qui a piedi.
Non avevo ragionato. Punto e basta.

"Ho una gran voglia di prenderti a pugni, Mark."

Mi avvicino a Victor, siamo uno di fronte all'altro, i nostri respiri affannosi, le mascelle contratte. Sembriamo due tori inferociti. I suoi pugni sono chiusi, i muscoli del collo tesi.

"Avanti Victor, fallo. Tirami quel pugno, me lo merito." Con la mano gli indico la guancia, "Qui sul muso, forza. Non potrà essere peggio di come mi sento ora."

Non potrà essere peggio dello sguardo di dolore e odio che mi ha lanciato Vicky prima di uscire da casa mia, dalla mia vita.

Invece di rispondere, si volta verso il divano dove si lascia andare a peso morto. Incrocia le braccia al petto, abbassa il tono di voce, "Dio Mark, ti sei comportato proprio come un sacco di merda."

Prendo posto di fianco a lui, appoggio i gomiti sulle ginocchia, smorzo il nervosismo sfregandomi le mani avanti e indietro.

So di essere un casino, emotivamente un disastro ambulante e quello che è appena successo con Vicky ha solo peggiorato le cose.

Sento Victor schioccare la lingua, "Amico, lei non è una di quelle. Lei è troppo di classe e furba per trattarla come una delle tante. Dio, non riesco a credere che ti sei fatto la ragazza. Tu hai proprio un problema."

Un rumore strozzato mi esce dalla gola, poi mi passo la mano tra i capelli e gli lascio finire il discorso.

"Per quanto tu sia ostinato ed egocentrico, sei un idiota. È così bella che a volte guardarla fa male, ma lei non lo sa nemmeno. Lei è a posto, lei è..." Lascia la frase a mezz'aria e sul suo volto trovo un sorriso triste.

A quel punto realizzo un pensiero che rende la situazione ironica, ma non mi sento geloso, lei non è mai stata veramente mia, mi sono solo illuso di riuscire ad avere il suo cuore come io sono disposto a darle il mio.

"Lei ti piace parecchio, non è vero?" Lo fisso.

"E questo cosa c'entra adesso?"

"Non ti ho mai visto così coinvolto. Ti sei innamorato di lei." Questa non è più una domanda, è un'affermazione.

"Può essere. Ma che importanza ha ora. Adesso, quel che mi preoccupa, è vedere se ciò che hai fatto non la farà  sparire per sempre."

Già, anche questa volta ho agito e agli altri non resta che reagire.

Dopodiché si alza avviandosi alla porta. "È meglio che vada, sono in ritardo per un appuntamento allo studio."

Si volta un'ultima volta. "Ieri sera è arrivata una mail da parte di Scott. Vuole sapere se ci sarai alla fiera... Io se fossi in te ci andrei."

Questa è suonata più come una minaccia che come un consiglio.

"Forse hai ragione. " Non ci avevo più pensato, sono diversi anni che Scott "The mentor" organizza una fiera del settore a Londra, forse cambiare aria per un po' non mi farà male.

Victor intanto apre la porta, sta per uscire, lo blocco. "Hey amico, grazie per non avermi preso a pugni."
Massaggiandomi la mascella ancora intatta, sorrido.

Victor fa altrettanto. "Non è ancora detta l'ultima parola. Vediamo quando lo dirò a Nick."

La sua risata è l'ultima cosa che sento quando si chiudono le porte dell'ascensore sparendo così dalla mia visuale.

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N/A
Capitolo corto rispetto alla mia media ma spero lo possiate apprezzare lo stesso. Volevo ancora una volta scrivere il suo stato d'animo e spero di aver reso l'idea. Che ne dite?
E adesso vediamo cosa succederà visto che ha deciso di andarsene per un po'.
State tuned!😆

Cuorerubino

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