capitolo 30 - Vicky
"Ho detto che devi smetterla. Se non hai il fegato di incontrarmi faccia a faccia allora piantala di chiamarmi."
Lo vedo lanciare il cellulare sul tavolo. Sono totalmente in imbarazzo, credo di aver sentito qualcosa che non avrei dovuto.
Mark non si è ancora accorto della mia presenza perché è sempre stato di spalle. Decido di fare marcia indietro. Non l'ho mai visto così furioso, quindi, è meglio se sparisco.
Muovo un passo indietro, si volta nello stesso istante, nei suoi occhi c'è un velo di tristezza, più che di ira. Quella conversazione gli ha cambiato umore.
Cerco di dire qualcosa per evitare il silenzio pesante che si è creato così osservo il braccio su cui sono appoggiati i pantaloni e balbetto, "Grazie per i vestiti ma... ma i pantaloni sono lunghissimi, mentre la maglietta..." La guardo perché adesso si è spostata di lato lasciandomi un po' scoperta la spalla. "Be', mi fa un po' da vestaglia però..."
Alzo lo sguardo con la sensazione che non stia ascoltando, in realtà, mi sta squadrando da capo a piedi. Il cuore, con un balzo improvviso, sale in gola, ho quasi paura.
Mark copre in poche falcate la distanza tra di noi, per istinto faccio un mezzo passo indietro allungando un braccio ma, senza dire una parola, lo afferra girandomelo dietro la schiena e costringendomi a inarcarla.
Le mie pulsazioni stanno accelerando, il mio petto sale e scende con un ritmo incalzante, il momento sembra eterno. Fisso il verde dei suoi occhi.
Un secondo dopo, anche l'altra mano è già dietro la mia nuca, le sue dita intrecciano i miei capelli attirandomi a sé, "Dio, quanto sei sexy." Ruggisce arrabbiato, ma le sue labbra calde e morbide poggiano sopra le mie per un bacio forte, passionale a cui non so resistere.
Il mio corpo freme in ogni sua parte per questo gesto d'intimità .
Da tanto desideravo un suo bacio, voglio di più e mi alzo sulle punte dei piedi, faccio aderire le labbra a quella bocca rendendo il bacio più profondo.
Mi perdo in quel modo di baciare più erotico di qualunque atto sessuale. Il corpo brucia per l'eccitazione davanti a tutto ciò e sento colmare un vuoto; forse fin'ora mi è mancato qualcosa. Si risveglia ogni senso assopito da tempo.
Attraverso i pantaloni della tuta, capisco che anche a lui il contatto dei nostri corpi provoca piacere.
Sento un gemito, ma non proviene da me. È roco, soffocato, urgente.
D'un tratto le mie mani sono libere, mentre le dita di Mark scivolano lungo la schiena e, prima che possa rendermene conto, mi spinge contro la parete afferrando da dietro le mie cosce. Me le fa spalancare per poi sollevarmi da terra.
Quel corpo così forte dovrebbe spaventarmi, ma non è così.
"Stringi le gambe intorno a me."
È un ordine basso e roco e obbedisco istintivamente. Mi aggrappo alle sue forti spalle e i nostri occhi si trovano. I suoi, così seri, cercano di capire cosa provo ma, nonostante l'enorme fuoco che sento stando di fronte a lui, cerco lo stesso di protestare: "Smettila, Mark."
Quell'esclamazione sembra in parte un comando e in parte un grido.
"No." Con una mano afferra delicatamente i miei capelli, il tocco è gentile, mi tira indietro la testa aggredendomi la gola con una disperazione frenetica, "Di' ancora il mio nome."
Sento il suo fiato caldo sul collo e brividi di piacere mi scuotono. Intanto mi sta portando verso la camera. Cerco di nuovo di non perdermi in questo tumulto di sensazioni. "Non posso Mark... non è giusto."
Parlo con così poca convinzione, che prima di riuscire a finire la parola, Mark, si è nuovamente impossessato della mia bocca. La mordicchia svelto, impaziente, facendomi schiudere le labbra. Incontro la sua lingua e il suo sapore attacca i miei sensi come una scossa elettrica che attraversa il sangue. Sento il metallo freddo del suo piercing sulla lingua e ci giocherello con la mia.
Non so più cosa sto facendo.
Fermati.
Voglio dirlo. Voglio farlo.
Ogni pensiero razionale si scioglie, mentre il mio corpo reagisce febbricitante.
È tutto così eccitante.
Mi sdraia delicatamente sul letto.Quando si china su di me, il mio cuore batte nervosamente contro le costole.
Mi guarda e sussurra, "Non hai idea di quanto tu mi faccia impazzire."
Deglutisco sentendomi sciogliere come neve al sole. Poi mi afferra per i polsi rimettendomi seduta, un nuovo bacio.
Ci sono tracce di bramosia in lui, di possesso. Fa scivolare una mano sotto la mia maglietta poi lungo la coscia nuda. Le sue dita scorrono lievemente sulla mia pelle. Al suo tocco inarco la schiena. Un ultimo barlume di lucidità attraversa la mia mente, prima che riprenda a baciarmi, cerco di fermarlo, "Mark, non posso fargli questo..."
Baciandomi il collo lo sento mormorare, "Di cosa ti preoccupi, tanto lui starà facendo altrettanto con un'altra."
Coome?
Questa frase mi sveglia come una doccia di acqua gelata.
Lo blocco mettendogli le mani sul petto costringendolo a guardarmi. "Cosa hai detto?" Aggrotto le sopracciglia, il mio tono è un misto di irritazione e sorpresa.
Distoglie lo sguardo dal mio, afferrandomi nuovamente per la nuca avvicina le labbra al collo e sussurra con noncuranza, "Niente."
A quel punto, lo respingo con più forza puntandogli di nuovo le mani al petto.
"Non. È. Stato. Niente."
Sono arrabbiata e scatto giù dal letto allontanandomi da lui come se mi fossi ustionata.
"Ma che ti prende? È da venerdì che non si fa sentire." Allunga una mano verso di me, "Dai, torna qui, non volevo insinuare nulla."
Sbatto le palpebre incredula, il mio volto è di pietra. "Fammi capire, è per lavare la tua di coscienza che me lo dici o è per zittire me? Vuoi renderti le cose più facili. Dio, che scema sono," scuoto la testa abbassando la voce, "a credere ancora nelle favole."
Sono sotto shock. Come ho potuto pensare che con me sarebbe stato diverso.
Intanto mi allontano verso il salone. Lui mi segue, "Vicky, aspetta, non è come credi."
Riesce ad afferare il mio braccio costringendomi a voltarmi.
"Lasciami." Comincio ad alzare la voce tirando con forza il braccio dalla sua presa, "E come sarebbe Mark? Ho forse detto o fatto qualcosa per cui ti sei sentito autorizzato a portarmi a letto o forse il fatto che ti ho detto che non ha chiamato ti ha fatto pensare che avessi bisogno di essere consolata. Meno male che mi sono fermata in tempo, stavo per fare la cazzata più grande della mia vita."
Sono così amareggiata e delusa che sento le lacrime pungermi, ma non voglio dargli la soddisfazione di vedermi soffrire per lui.
Ho ripreso i vestiti e li infilo seguiti dalle scarpe e, intanto, cerco disperatamente il giubbotto.
Mark si fa sotto di nuovo. "Vicky, ti prego, parliamone. Lascia che ti spieghi."
Il suo tono, basso e sommesso, potrebbe quasi farmi credere che gli dispiaccia veramente, ma potrebbe essere l'ennesima tattica per portarmi nel suo letto.
Trovo il giubbotto e la borsa e mi avvio verso la porta ignorando la sua richiesta. Afferro la maniglia, ma lui arriva un secondo prima che apra la porta e con una manata la richiude.
"Aspetta, non puoi andartene così." Un sussurro caldo raggiunge la mia nuca.
Forse prima mi sarei sciolta, ma adesso sono così furiosa e amareggiata che non ha effetto.
Continuo a guardare la porta che mi sta di fronte: la mia via di fuga. "Lasciami andare, non abbiamo niente da dirci."
"Ho detto una stronzata, non avrei dovuto, ma io..."
Non lo lascio finire. "Smettila." Ringhio, decidendo di guardarlo in faccia. Una lacrima riesce a sfuggire alla rete in cui cercavo di trattenerla. "Non sarò un'altra tacca sulla cintura delle tue conquiste. Sono stata così scema da credere che fosse diverso, che fossi diverso, ma mi sbagliavo." Mark mi fissa senza risponde, così approfitto del suo silenzio. "Adesso lasciami andare, ti prego." Non ho più forze.
Mark toglie il braccio, il suo sguardo è perso. Apro la porta e scappo via.
Lungo le scale tutte le lacrime, che avevo trattenuto fino a quel momento, trovano una via di fuga e non le controllo più.
Fa così male!!
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N/A
Accidenti, e adesso?
Povera Vicky! In fondo lei un po' ci sperava, credeva di piacergli sul serio. Tra qualche giorno un altro capitolo. Chi la salva questa volta?
Spero di poter avere un vostro commento su questo capitolo se lo avete trovato interessante. State tuned!😅
Cuorerubino
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