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Marinette era una ragazza di 19 anni, vive in un piccolo paesino nella campagna francese con i suoi... o meglio viveva.
Pur troppo tutti e due i genitori erano morti pochi anni prima in un tragico incidente d'auto e lei non aveva ancora superato la loro perdita, ma visto che nel suo paese non c'erano università era costretta a trasferirsi.

Era da poco che abitava a Parigi, i genitori le avevano lasciato in eredità una bella sommetta, Marinette si chiedeva come avessero fatto a racimolare tanti soldi essendo semplici panettieri, ma lei ne era veramente grata. In questo modo era riuscita a procurarsi tutto quello di cui aveva bisogno: aveva trovato un piccolo appartamento ad un buon prezzo, si era iscritta ad una scuola abbastanza prestigiosa e, visto che aveva bisogno di un lavoro per riuscire a mantenersi, voleva aprire una panetteria in onore dei genitori defunti.
Per questo motivo aveva acquistato non solo l'appartamento ma anche la piccola sala attrezzata a cucina che era sotto la sua nuova casa.

Arrivò finalmente il famoso primo giorno di scuola che Marinette aspettava da tanto, non vedeva l'ora di conoscere i nuovi compagni .
Era arrivata di fronte all' edificio in netto anticipo per via dell'emozione e stava camminando avanti e indietro di fronte alla scuola da circa dieci minuti ripetendosi mentalmente "Entro o non entro?".
Alla fine si scocciò e pensò che se non fosse entrata ci avrebbe messo un sacco di tempo a ricordarsi la posizione di tutte le classi, quindi spinse la porta e si incamminò.
La scuola ovviamente era deserta, apparte un signore che stava spazzando l'atrio.
<<Mi scusi>> gli disse gentile come sempre la ragazza <<Mi saprebbe dire dove trovo la segreteria? Sa, sono nuova di qui e devo ritirate l'orario>>
Il buon uomo si girò e le sorrise <<Certo mia cara, devi andare in presidenza per ricevere gli orari. Sali le scale e gira a destra, vai sempre dritto e la stanza è la terza a destra>>
Marinette ringraziò e si diresse dal preside.

Appena entrò si trovò in una stanza non troppo grande ma nemmeno troppo piccola. Aveva incassate nelle pareti due librerie e l'unica parete che faceva eccezione sfoggiava una bellissima finestra con tendine di raso giallino. Al centro della stanza era messa una scrivania in  quercia con eleganti rifiniture ai bordi e alle gambe con su appoggiati diversi libri ed un computer. Dietro ad essa era seduto un uomo che Marinette identificò come il preside; aveva una folta barba grigia con stisca bianche causate dall'età,aveva un naso leggermente aquilino, profondi occhi marroni simili a quelli di un gufo e indossava un completo marrone.
<<Buon giorno signorina...>>
<<Dupain-Chang>> concluse la ragazza.
Sentendo questo nome il preside si rallegrò leggermente e le sorrise socchiudendo gli occhi.
<<Oh! Marinette giusto? Non sa da quanto la stavamo aspettando.
Personalmente non vedevo l'ora di conoscerla, ho saputo dei suoi ottimi voti: nella sua vecchia scuola era la migliore in tutte le materie se non sbaglio. Avrò letto il suo fascicolo una decina di volte. Ma che maleducato che sono! Si sieda, la prego>>
La ragazza era rimasta un po'interdetta, quell' uomo la conosceva come se fosse in quella scuola già da un mese, ma nonostante ciò si sedette e gli chiese con la massima educazione.
<<Mi scusi ma ero qui solo per avere il mio orario, non volevo disturbare. Avevo fatto richiesta per qualche materia ma non so ancora l'organizzazione delle ore scolastiche, non è che me lo potrebbe dare?>>
<<Ma certo!>> rispose l'uomo frugando tra i cassetti.
Dopo le diede un foglio ,la corvina ringraziò e uscì.

Ormai mancavano cinque minuti al suono della prima ora e Marinette non riusciva a trovare l'aula. Doveva recarsi nella classe di filosofia, ma non capiva dove andare. Aveva la testa china sulla cartina della scuola datale dal preside insieme all'orario settimanale quando si scontrò contro qualcuno candendo per terra.
<<Oh scusa, sono nuova e non trovavo l'aula...non ti avevo visto>> disse Marinette massaggiandosi il capo.
<<Sta tranquilla. Piacere, io sono Alya, ben venuta>>
La ragazza che le stava porgendo la mano era alta e magra e con la carnagione scura. Aveva i capelli mossi, lunghi e castani, due grandi occhiali neri le incorniciavano i grandi occhi verdi e aveva pabbra carnose piegate in un amichevole sorriso.
La corvina strinse la mano di Alya, che la aiuto ad alzarsi, e si presentò.
La mora era molto cordiale e gentile, avevano chiacchierato tutto il tempo e scoprirono che avevano quasi tutte le ore insieme, così Alya la accompagnò in classe e le propose di sedersi vicine.
Lei ovviamente non se lo fece ripetere due volte, così almeno avrebbe potuto conoscerla meglio.
<<Buon giorno a tutti ragazzi, oggi abbiamo l'onore di avere finalmente con noi la vostra nuova compagna, infatti ho preparato insieme al preside tutta la giornata scolastica in modo che non ci sia lezione ma che voi possiate conoscervi meglio.>>
Ecco perché il preside era tanto emozionato, avevano preparato una giornata speciale per lei, ne era davvero lusingata.
<<Allora, mi presento.Io sono la vostra insegnante di Filosofia, la signorina Tikki e starò con voi per tutto il nostro vaggio scolastico. Ora... Marinette potresti venire qui alla cattedra?>>
Subito Marinette scattò in piedi e raggiunse la signorina Tikki.
La prof disse alla corvina di presentarsi e di chiamare uno alla volta i nuovi compagni in modo che si alzassero e si presentassero a loro volta perché lei doveva andare a fare supplenza in un' altra aula.

Appena la signorina uscì dalla stanza la ragazza si girò verso i compagni e sfoggiò un sorriso a trentadue denti.
Una persona in particolare era rimasta colpita dalla bellezza di quel sorriso: Adrien Agreste.
Adrien era un modello molto famoso e conosceva tante modelle, ma nessuna di esse aveva un sorriso così bello e luminoso... o un corpo così attraente.
A questo pensiero divento completamente rosso, ma Marinette non se ne accorse e incominciò.
<< Ciao a tutti, Io sono Marinette, vengo da un piccolo paesino di campagna e ...niente, da oggi staro qui con voi e spero di diventare amica di tutti quanti. Adesso, per favore vi potreste presentare uno a uno così
vi posso conoscere meglio? Vi va?>>
Incominciarono a presentarsi a uno a uno, incominciando da Juleka e finendo con Nino.
Quando arrivò il turno di Adrien,questo si alzò e si mise una mano sulla nuca come ogni volta che era in imbarazzo.
<< Ciao, Io sono Adrien Agreste e... probabilmente mi conosci già, forse non c'è bisogno che parli io>>
Il biondo disse queste parole senza pensarci perché era imbarazzato, ma si accorse solo dopo di quanto suonassero antipatiche. Era già pronto a perdere sin da subito l'opportunità di fare amicizia,quando rimase sorpreso: la ragazza inclinò la testa da un lato, chiuse gli occhi e gli sorrise dicendo
<< In effetti so già chi sei, sei Adrien Agreste, un modello molto famoso che lavora per la Agreste Mode. Ma non è questa la cosa di te che mi colpisce di più. Sai, io ti ammiro molto e ho letto molti articoli che parlavano di te, per questo so che hai un rapporto difficile con tuo padre e hai perso da poco tua madre, infatti ti volevo dare anche le mie più sentite condoglianze. Ti ammiro perché nonostante tutto quello che ti succede e la tua vita sia molto impegnativa sei sempre con il sorriso stampato in faccia.>> Adrien era rimasto stupito, quella ragazza non lo conosceva come una semplice fan ma come se fossero vecchi amici.
<<Comunque,>> continuò la corvina>> vorrei sentire parlare te, così mi potresti dire...ehm... i tuoi hobby?>>
Il biondo le sorrise, smagliante come sempre, e rispose
<<Vediamo... pratico scherma e cinese, studio pianoforte da quando sono piccolo e poi, come sai, ho un rapporto molto difficile con mio padre ma sarà fuori per un annetto per motivi di lavoro quindi sono molto più libero e posso uscire con gli amici, cosa che adoro>>
A queste parole Marinette fece un saltello di gioia battendo le mani e gridò
<<CHE BELLO! COSÌ POTREMO USCIRE E CONOSCERCI
MEGLIO!>>
La ragazza si accorse solo dopo aver visto la faccia stupita del biondo quello che aveva detto, e si affrettò ad aggiungere a bassa voce <<Be' sempre se ti va...>> Adrien annuì e le disse che sarebbe stato magnifico secondo lui.

Dopo arrivò il turno di Nino che per presentarsi disse che era un DJ, che amava organizzare feste, uscire con gli amici e ballare.
Marinette lo guardo con aria di sfida e disse che se era bravo a ballare come diceva avrebbe voluto vederlo con i suoi occhi. Così Il moro inizio a fare qualche passo di breck molto complicato. La corvina gli diede il cinque e scherzò dicendo che una persona come lui doveva diventare per forza sua amica; Nino si mise a ridere e rispose che per lui sarebbe stato un piacere.
Adrien per la prima volta in vita sua sentì una strana sensazione: sembrava rabbia, ma non era esattamente quella... era geloso, geloso del suo migliore amico.

Finite le lezioni Adrien si stava incamminando verso casa insieme a Nino. Non ce la faceva più ad aspettare quindi chiese con finta disinvoltura all'amico.
<<Senti bro... ma... non è che... ti piace Marinette?>>
Il moro guardò il biondo con aria scioccata e scoppio in una fragorosa risata <<No amico!Marinette è una ragazza fantastica ma per me è solo un'amica, poi sai che a me piace Alya. Tranquillo che te la lascio Marinette>> Adrien si fece sfuggire una risata isterica e cercò di negare in tutti i modi il fatto di provare interesse verso la ragazza; ma Nino gli spiegò che era il suo migliore amico e aveva notato come la guardava.

Il biondo poteva dire quello che voleva, ma sapeva già come stavano realmente le cose: era vero, gli piaceva Marinette, gli piaceva dal primo momento in cui l'aveva vista.

Intanto Marinette stava ritornando al suo nuovo appartamento, pensando a quanto era la fortunata: aveva dei compagni fantastici e si era  già fatta qualche amico. Ad un tratto qualcuno le afferrò un braccio.
Era una ragazza abbastanza alta con dei lunghi capelli marrone scuro. Gli occhi leggermente a mandorla di un verde oliva, il naso piccolo e la bocca sottile e lunga.
Era Lilà, una delle sue nuove compagne di classe.
La bruna la fissò negli occhi e le disse <<Senti, non so chi ti credi di essere, ma non pensare di rubarmi Adrien capito? Lui è mio! Non ti avvicinare!>>
<<Lilà non ti devi preoccupare: Non provo niente per Adrien>>
Lila non sembrava convinta, la guardava con disprezzo. Infatti disse che non ci credeva perché si capiva che ne era invaghita. Dopo di che le lasciò il braccio e se ne andò senza aggiungere altro. Marinette non capiva, veramente non provava nulla per il biondo...

Almeno non ancora.

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