Capitolo 11
Sguardo attraversato da un cielo in tempesta fisso sulla piccola scarna figura che giaceva in un sonno profondo in quel letto più grande di lui. Emise un piccolo grugnito che alle orecchie dello sposo che gli stava intimidito dietro sembrò invece più un suono sinistro, incrociando le mani tra loro in una tacita preghiera consolatoria.
Non poteva credere che qualcuno avesse potuto fare un qualcosa di così tanto disumano. Ma poi Maki, che cazzo aveva fatto per meritare una cosa del genere, finire con una ferita così tanto profonda che gli aveva richiesto tanto sangue ? Chi aveva solo potuto pensare di fare del male al suo sposo ? Al suo amato Nial. Con quale dannato coraggio poi ? E più ci pensava e piú una sensazione di omicida si faceva strada nell'Alpha. E alla fine, pur senza sembrare troppo asfissioso, era arrivato alla conclusione che da ora in avanti se Nial avrebbe provato a uscire, delle guardie da corpo che avrebbe ingaggiato per la sua sicurezza lo avrebbero scortato e protetto con la loro stessa vita in ogni dove. E questo "se " Dylan per affari di branco non sarebbe potuto stare al suo fianco. Quando non sarebbe potuto stare con lui voleva stare tranquillo. Sapere che stesse bene e che non avrebbe corso alcun pericolo.
Nella sua testa aveva già qualche idea di chi aveva potuto solamente architettare un piano del genere, ma non era del tutto sicuro. Insomma non poteva lanciare certe frecce. Ma sapeva che quando si erano sposati in molti non erano stati d'accordo su quel matrimonio combinato. E specialmente con un beta. Quella stesa specie che nel suo branco veniva soprannominato come l'essere più insulso. Quello che non serviva a niente. Quello che non avrebbe potuto generare una famiglia portandola alla luce. Non aveva alcun odore. Era visto proprio come un identico e patetico essere umano.
Ma non per Dylan, a lui non importava di cosa la gente pensasse. O di quale regole il suo defunto e severo padre avesse gettato sulla loro generazione. Lui, Dylan, vedeva i beta come un qualcosa di meraviglioso, una specie identica a loro, senza se e ne i ma. Come valevano gli Alpha e gli Omega, nello stesso modo valevano anche i Beta.
E mentre si era alzato dalla seggiola, prima di ricoprire il corpo di Maki col piumone si premurò di guardare se la ferita cucita e fasciata, non stesse propagando di nuovo del nuovo sangue. Gli dava un netto fastidio nel petto vederlo in quelle critiche condizioni e con dei piccoli tubicini per la trasfusione di sangue che lo stesso Dylan aveva accettato e offerto col proprio, conficcati nella sua pelle .
E dopo ciò gli lasció un piccolo bacio sulla fronte, slegando la sua mano con quella del più piccolo.
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« M- Mi dispiace é stata soltanto colpa mia. Al suo posto ci sarei dovuto essere io, non lui che ha cercato soltanto di proteggermi pur non conoscendomi » mormorò con voce incrinata il più piccolo, fermo del tutto dietro alla figura possente del più grande, mentre guardava in basso. Nello stesso istante in cui dopo un grande sospiro uscito il più grande si voltò .
« No. Amore mio. Non lo devi dire. So che Maki l'ha fatto perché in quel momento si sentiva in dovere. Dopo tutti questi anni passati in sua compagnia so di quanto il suo cuore possa essere grande e so anche che questa sua immensa generosità lo avrebbe presto portato in una trappola mortale. Gli voglio bene proprio come come a un fratello più piccolo, é vero fa male vederlo così. Mi manca da impazzire. Vorrei potergli di nuovo parlare, confidarmi. Abbracciarlo e chiedergli scusa per come lo ho trattato con freddezza poche ore fa. Ma é anche vero se dico che se al suo posto ci fossi stato tu, perderti per me sarebbe stata stata la fine di tutto e così come quella della mia esistenza, ma é la verità e non posso negarla. Lo amo sinceramente e infinitamente dal mio io, come lo si farebbe come un amico o un famigliare, ma quello che amo in modo romantico e profondamente sei solo tu. Credimi se ti dico che lui pensa solo alla mia felicità e lo ha nuovamente fatto » disse con gli occhi lucidi Dylan.
« Da ora in avanti voglio solo protezione per te e per Maki. Qualcuno che vi possa difendere quando io non sono presente. Non voglio più che una cosa del genere ricadi ancora. Non posso e non voglio. Siete importanti per me, anche se sempre in modo differenti, ma fate ugualmente parte di me » aggiunse, prendendo ad avvicinarsi al più piccolo e abbracciarlo con forza alla vita. Il viso sprofondato sulla sua spalla.
« Non succederà di nuovo. Non permetterò che qualcuno si faccia nuovamente del male. Farò attenzione, te lo prometto. E in quanto a Maki, sono sicuro di quello che ci ha riferito il medico. Presto si risveglierà. Devi solo crederci. Abbi fede » rispose con una nuova sensazione nel petto, riscaldato dai dolci e tiepidi raggi solari primaverile, insicura e flebile, aggrappandosi ai lembi della camicia alla ampia e muscolosa schiena del più grande e lasciando cadere salata lacrime sul suo petto.
E a Dylan non fece altro che lasciarlo sfogare e lasciarsi sfogare in quella lenta e infinita agonia che sapeva di amarezza del cianuro. Non voleva rischiare di perdere qualcuno di importante per lui. Non voleva rischiare di perdere nessuno dei due. Ne il dolce Maki, e ne il suo amato Nial. Piuttosto avrebbe preferito versare il proprio sangue per loro. Se neccessario, dare via anche la propria vita per loro. Non voleva decisamente stare in un mondo dove non esisteva ne l'uno e nell'altro. Sarebbe stato un po' come condannarsi a una propria e vera morte certa.
Nota Autrice : avviso già da adesso che dal prossimo capitolo faremo qualche passo in più. E chissà, magari anche qualche piccola scena Smut. Ma staremo a vedere. Detto ciò, grazie a chi sta leggendo, votando e commento questa storia, per me é davvero una gioia e vorrei anche chiedere scusa per questi lenti e ritardatari aggiornamenti. Ma quando mi prende ispirazione non manco a scrivere un nuovo capitolo. Ovviamente non la stoppo, poiché voglio portarla al termine. Così come mie altre storie in corso e niente, a presto e una buona settimana a tutti ! <3
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