Capitolo tre

Io e Deb arrivammo per ultime nel soggiorno, il divano era tutto occupato, seguì lei e mi sedetti a gambe incrociate a terra accanto a lei.
"Carl metti su della musica."
Carl scocciato si allungò verso la radio e l'accese mettendo il volume alto, forse fin troppo.
Lip che non mi ero accorta essersi allontanato, tornò dalla cucina con delle birre e qualche super alcolico.
Si avvicinò a me.
"Bevi qualcosa?"
Non feci in tempo nemmeno a rispondere che Carl lo fece per me.
"Direi proprio di no. Ricordiamoci che è una minore sotto la mia tutela al momento."
Risi alle sue parole e afferrai la bottiglia di birra che Lip mi aveva avvicinato.
"Forza nemmeno tu hai 21 anni e intanto berrai stasera. Ti giuro che non supererò il limite."
"Va al diavolo fai come vuoi, se ti metti nei casini mi incazzo. Hai una sola possibilità non mandarla a fanculo." Si prese anche lui una birra e tutti ridemmo.
Debbie mi tirò su e mi costrinse, letteralmente, a ballare con lei.
"Dai davvero io non so muovermi Deb!"
Il ragazzo dai capelli arancio si alzò dal divano e venne verso di noi.
"Se vuoi far parte di questa famiglia devi scioglierti un po'! Qui ci sappiamo divertire e tu?"
Se era una provocazione la sua l'avrei ben accettata.
Continuai a ballare con Debbie e mi tirai il rosso verso di me.
Vedevo che ogni due secondi allungava gli occhi verso il divano, quindi o controllava che i suoi fratelli lo guardassero ballare, perversione particolare, oppure era gay e controllava Mickey.
"Ma senti che guardi ogni due per tre, cioè sei qui con, lasciamelo dire, due gran fighe e nemmeno ci guardi."
Lui scoppiò a ridere ed io e Debbie con lui.
"È gay, Jasmine. E Mickey è la sua crush."
"Perché non ci provi? Cioè lui mi sembra di un livello molto più basso rispetto a te."
"Credo e penso sia bisex, penso anche che stasera lui abbia puntato te."
Non mi interessava, quella sera almeno un limone il rosso sarebbe riuscito a darglielo.
"Guarda che io stasera non punto a lui di certo. Forza adesso li tiriamo tutti e tre a ballare."
Io e Debbie ci avvicinammo al divano verso i tre uomini.
"Forza non vi unite a noi?"
Io mi avvicinai a Lip e lo afferrai da un braccio.
"Cioè prima mi dai una birra, poi la seconda e poi mi lasci da sola a ballare. Non si fa. Ora ti alzi e vieni a ballare." Ammiccai un sorriso e gli feci un occhiolino, lui ricambiò il sorriso e si alzò dal divano.
"Mi alzo solo per prendere un'altra birra sappilo e magari ballo un po'."
Era un bel ragazzo, mi ci sarei divertita volentieri quella sera, ma rimaneva il fratello di Carl.
Debbie riuscì a trascinare in piedi Mickey, l'unico rimasto sul divano era Carl, finché non suonò il campanello.
Debbie si girò verso di me ed io incrociai il suo sguardo.
Poco prima avevamo chiamato un suo amico ad unirsi a noi, si chiamava Joseph.
Debbie gli moriva dietro.
"Come sto?!" Mi urlò sistemandosi super agitata.
"Sei uno splendore, forza vai ad aprire."
Debbie andò ad aprire ed io comunicai agli altri chi si stava unendo a noi.
Quando Debbie torno i ragazzi con lei erano due.
"Ragazzi loro sono Joseph e Luke."
Luke era molto il mio tipo, un mix tra Lip e Carl.
Mi ci presentai ad entrambi e tornai a ballare.
Carl nel frattempo non aveva parlato, era zitto sul divano, che si scolava una birra dopo l'altra.
Tutti ci mettemmo a parlare, nonostante Debbie ed io avessimo provato a chiamarlo in pista Carl non sembrava essere interessato.
A un certo punto Debbie non era più vicina a me, io mi ritrovai a ballare tra Lip e Luke.
Mi girai per scorgere Ian e lo intravidi salire le scale con Mickey. Bingo, altro che limone, avrebbero fatto festa quella sera.
Continuai a ballare e ogni tanto lanciavo lo sguardo su Carl che continuava a guardarmi.
"Balli proprio bene."
Era Lip.
Mentre ballavamo si era abbassato con la testa verso il mio orecchio e mi aveva sussurrato queste parole.
"Grazie, anche tu sembri saperti muovere."
La serata andò avanti, tra musica e alcool.
Mi stavo davvero divertendo, ma mi ero dimenticata di Carl.
"Si è fatto tardi, noi dovremmo andare." Joseph era sceso dal piano di sopra con Debbie, che aveva indosso la sua felpa.
"Bellezza aimè in quel noi il mio amico intendeva me, tornerò tranquilla." Luke era proprio uno sbruffone, fisicamente il mio tipo ma niente di che a livello di cervello.
Mi avvicinai per dargli un abbraccio, mi allungai verso il suo collo con le braccia e lui con le sue scese verso il mio di dietro.
Sentì dei colpi di tosse provenire da qualcuno seduto sul divano.
"È stato un piacere anche per me."
Mi staccai da lui e mi girai a guardare i due sul divano.
Carl aveva il volto teso e continuava a bere, chissà quale birra era quella, la sesta? La settima?
Accanto a lui Lip, sicuramente non più rilassato ma meno ubriaco del fratello.
Debbie saluto il suo begnamino, chiuse la porta dietro di se e si girò verso tutti noi con un sorriso a trentadue denti.
Debbie corse verso di me e mi tirò con lei, ma la troppa velocità mi fece girare la testa.
"Aspetta Deb. Mi sento un attimo mancare." Glielo dissi ridendo, avevo bevuto ed ero molto allegra.
Due braccia mi afferrarono i fianchi.
"Deb basta, vattene a letto, a lei le preparo il divano."
Riconoscevo la voce ma non riuscivo a tenere gli occhi aperti e quindi non riuscivo a vederlo.
"Bellezza ci vediamo domani."
Mi ritrovai seduta sul divano e Lip mi diede la buonanotte.
"Forza alzati, ti preparo il divano per dormire."
Era Carl.
"Carl, aspetta un secondo non ce la faccio."
"Te lo avevo detto. Non dovevi superare il tuo limite."
Mi ripresi, feci un bel respiro e mi sollevai.
"Non preoccuparti va tutto bene. Ci penso io a sistemarmi sul divano."
Mi voltai verso il divano e iniziai a sistemare le lenzuola e i cuscini.
Sentii di nuovo quelle mani sui fianchi.
"Forza togliti ci penso io."
Mi girai verso di lui e mi avvicinai al suo petto.
"Carl... dormiamo assieme stasera vero?"
Lui mi guardò perplesso.
"Non penso proprio, tu dormirai qui sul divano e io su in camera."
Gli misi le braccia sulle spalle, attorno al collo.
Poggiai la mia testa nell'incavo della spalla e iniziai a piangnucolare, chiedendogli disperatamente di stare con lui.
Ero terrorizzata a dover dormire da sola, in una casa che non conoscevo, in un quartiere non molto affidabile.
Sentii un cigolare arrivare dalle scale.
Mi staccai da Carl e gli afferrai la mano spaventata.
"Ragazzi ci vediamo domani, buon divertimento."
Era Mickey che ubriaco se ne andava.
Non lasciavo la mano di Carl, avevo paura.
"Va bene andiamo a dormire, forza. Ma solo stasera, da domani ti prepariamo un letto."
Io annuì e continuai a tenerlo per mano, mentre con l'altra stringevo un cuscino.
Entrammo in una stanza dove c'erano già addormentati Lip e Ian.
"Staccati un secondo. Prendo delle cose e arrivo."
Io scossi la testa, non volevo lasciarlo.
Lui mi trascinò con sé dentro la stanza, aprì un cassetto, prese qualche indumento e uscì fuori dalla stanza.
"Stasera metti una mia tuta per dormire, non voglio tornare giù e cercare le tue cose. Domani poi ti cambierai con le tue cose."
Io annuì e rimasi ferma a guardarlo.
"Dai vatti a cambiare. Io aspetto qui fuori al bagno."
Entrai nel bagno e mi cambiai.
Mentre mi spogliavo mi guardavo allo specchio, mi domandavo se a Carl potessi piacere.
Avevo un seno prosperoso ma il culo era poco sodo.
Forse a causa del troppo alcool o non so spinta da quale coraggio, dopo aver indossato i pantaloni della tuta, chiamai Carl.
Lui si avvicinò alla porta e bussò.
"Dimmi! Tutto bene?"
Io ancora in reggiseno socchiusi la porta e gli chiesi di entrare.
Lui si intrufolò e quando mi vide distolse subito lo sguardo.
"Jasmine! Diamine che succede?"
"Carl io volevo chiederti una cosa.... Secondo te sono una bella ragazza?"
Mi avvicinai a lui, che continuava a non guardarmi.
"Dai Jasmine vestiti, andiamo a dormire. Sei stanca ed ubriaca."
Io mi avvicinai maggiormente e gli poggiai una mano sul petto.
Lui sollevò lo sguardo verso di me e fu in quell'istante che io presi coraggio.
Mi allungai verso il suo viso e gli lasciai un bacio a fior di labbra.
"Jasmine non posso...."
Intanto io gli diedi un altro bacio e lui portò una delle sue mani sul mio di dietro, approfondì il bacio e la sua lingua si intreccio alla mia.
"Jasmine davvero meglio andare a letto, sei una ragazza stupenda, ma stasera non posso approfittarmi di te."
Mi diede un ultimo bacio e mi passò la felpa.
Io la indossai e rimasi lì ferma.
Non gli piacevo? Aveva ricambiato il bacio per pietà?
Mi tese la mano, io silenziosamente la afferrai e lo seguì.
Entrammo in una stanza molto spoglia con un letto matrimoniale al centro.
Lui mi lasciò la mano e chiuse la porta dietro di sè.
Un colpo di pistola che proveniva da fuori mi spaventò.
Mi avvicinai alla finestra tremando, per vedere cosa succedesse.
"Bellezza finché sei con me tutto andrà bene. Tranquilla."
Mi cinse i fianchi e si appoggiò a me da dietro.
Io decisi che quella sera non era ancora finita.

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