Capitolo quattro
Mi girai verso di lui, il suo viso era vicinissimo al mio.
"Carl, perché non ci divertiamo un po' stasera?" Feci scendere le mie mani dal suo petto alla sua cintura.
"No Jasmine davvero, non provocarmi. Non possiamo."
Mi abbassai sulle ginocchia davanti a lui.
"Forza Carl, solo per stasera, divertiamoci. Non dobbiamo diventare una coppia, voglio solo divertirmi un po'."
Poggiai le mie mani sulla sua vita ma lui mi bloccò.
"No davvero Jasmine, io sono qui per proteggerti, per darti la possibilità di crearti una vita migliore. Così mi approfitterei solamente di te. Hai bevuto, vai a dormire. In questa stanza sei al sicuro, se vuoi dormo e rimango con te, ma solo per dormire."
Non voleva che io facessi nulla con lui.
Mi sollevai e in silenzio mi andai a sdraiare sotto le coperte.
Mi aveva umiliato.
Io ero lì per lui e lui mi aveva rifiutata.
Mi faceva sentire una povera ragazzina stupida.
"Senti non te la prendere. Davvero sei una brava ragazza, non è successo nulla di male, hai solo bevuto un po' troppo."
Salì sul letto e si sdraiò vicino a me.
"Vuoi che ti abbraccio?"
Mi prendeva in giro? Mi faceva stare solo peggio.
Non gli risposi nemmeno, mi voltai e gli diedi le spalle in silenzio.
Lui si sdraiò e mi disse buonanotte.
Il tempo passò e appena lo sentì essersi davvero addormentato mi alzai ed uscì dalla stanza.
Sentì dei rumori provenire dal piano di sotto, scesi le scale e mi diressi verso la cucina.
Ero terrorizzata su chi potesse essere, ma non mi importava nulla in quel momento.
Fortunatamente era solo Lip.
"Pss, Lip! Che fai in piedi?"
Lui si girò verso di me e mi sorrise con un coltello sporco di marmellata in una mano e un toast nell'altra.
"Mangio, ho fame. Vuoi un po'?"
Io quella sera volevo solo divertirmi non volevo mangiare. Avevo bevuto e avevo gli ormoni a palla.
"In realtà non ho molta fame." Mi diressi verso di lui e mi poggiai al bancone della cucina fissandolo.
"Come mai in piedi allora?"
Lip nel frattempo continuava a fissarmi e a farcire la sua fetta di toast.
"La festa è finita troppo presto, devo ancora smaltire l'alcol che ho in corpo."
Lui addentò il suo toast e si accigliò.
"E come pensavi di smaltirle?" Lo seguì con gli occhi in ogni suo movimento; poggiò il toast ed il coltello sul bancone dietro di lui, posizionò il suo pollice sinistro sull'angolo della sua bocca e portò la marmellata che gli macchiava il labbro in bocca, leccandosi lentamente il dito.
"Non so, di solito mi diverto finché non crollo, ma stasera siete andati tutti a dormire ed io non mi sono divertita."
Mi avvicinai a lui.
Era decisamente più alto di me, mi misi sulle punte e gli passai l'indice sul labbro.
"Eri ancora un po' sporco di marmellata. Vuoi?"
Gli tesi il dito e lui lo leccò.
"Sei sicura che vuoi divertirti? Io saprei farti divertire se vuoi."
Io mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e annuì.
"Aspettami qui."
Lo vidi correre al piano di sopra e dopo scendere al piano di sotto con dei preservativi in mano.
"Non ho mica detto che sarei venuta a letto con te."
Lui mi prese per mano e ridendo mi tirò con sé fuori, sul retro della casa.
"Fa freddo qui Lip, forza."
Lui mi fece cenno di salire su un pick up parcheggiato proprio lì nel cortiletto.
Dietro i sedili c'erano già un materasso, qualche copert e dei cuscini.
"Quante ne porti qui?"
Lui mi guardò con un sorriso malizioso.
"In realtà qui ci dormiva Carl da bambino e ci dorme ora Liam quando vuole i suoi spazi."
Io risi con lui.
"Quindi oltre me nessuna ragazza era stato in questo posto magico."
"A quanto pare diventerai di famiglia da quel che ci anticipava Carl, meglio scegliere un posto fisso dove divertirci."
Lui nel frattempo si era sdraiato sul materasso, era appoggiato sugli avambracci e mi guardava.
Io ero accovacciata sul sedile che lo guardavo.
"Posso?" Glielo chiesi maliziosamente indicando il materasso su cui era seduto.
Lui fece cenno di si con la testa.
Io mi misi a gattonare verso il materasso.
Una volta lì sopra mi sedetti a gambe incrociate.
"Mi piacevi più a quattro zampe."
"A me piaceresti anche nudo ma come vedi non siamo tutti contenti a quanto pare."
Lui ricambiò il mio sorriso e si tolse la felpa rimanendo a petto nudo.
Io allora mi sollevai da dov'ero seduta e mi sedetti a cavallo su di lui, poggiando le mani sul suo petto.
"Non erano questi i patti. Dovevi inginocchiarti a quattro zampe come prima." Si imbronciò e mi diede un colpo di bacino.
Quel contatto mi creò dei brividi lungo il corpo.
"Non ti sei spogliato del tutto."
Lui mi ridiede un altro colpo di bacino, mentre con le sue mani mi stringeva forte i fianchi.
Io iniziai a strusciarmi sul suo cavallo.
La sua mano destra dal mio fianco si insinuò sotto la felpa e arrivò al mio seno.
Era calato il silenzio si sentivano solo i nostri respiri.
"Jasmine, sei sicura di voler andare in fondo?" Mi chiedeva mentre dopo avermi tolto la felpa mi baciava sul petto.
"Si Lip."
Ero presa in quel momento, gli sbottonai i jeans e mi sollevai di poco per farli passare sotto di me.
La situazione si ribaltò, lui mi poggiò accanto a lui sul materasso e salì sopra di me.
Mi sfilò la tuta e riprese a baciarmi, dal petto, man mano scendendo.
"Jasmine davvero se vuoi ci fermiamo."
Lo diceva però nel frattempo continuava.
Non riuscì nemmeno a rispondere, ansimai e cercai di sfilargli i boxer.
Lui fece lo stesso con i miei slip, si infilò il preservativo ed entrò in me.
Fu una serata spettacolare.
Al mattino mi risvegliai nuda sotto ad una coperta, accanto a me Lip, aveva solo i boxer indosso ed era così angelico mentre dormiva.
"Lip sveglia. Lip, forza svegliati."
Lo scossi e gli accarezzai il petto.
"Bellezza buongiorno, secondo round?"
"Non credo proprio, mi rivesto e vado dentro, sperando che Carl non si accorga della mia assenza in casa. La versione è che ho dormito sul divano."
Mi scoprì e mi iniziai a rimettere l'intimo.
"Non mi dai nemmeno un bacetto?"
Gliene avrei dati anche due ma non volevo legarmi a lui.
"Non penso proprio, ricorda che era solo per divertirmi ieri sera, spero anche per te." Gli feci l'occhiolino rimettendo la felpa.
"Anche per me tesoro, ma se ti andava stamattina ci saremmo potuti divertire di nuovo."
Si avvicinò a me e mi poggiò una mano sul culo, tirandomi verso di lui.
"Ci staremmo troppo, pensavo fossi più veloce e invece reggi a lungo, devo andare dentro prima che Carl si svegli."
"Guarda che alzabandiera però. Nemmeno qualcosa di veloce?"
Gli poggiai la mano sul petto e lo spinsi sul materasso.
"Lascia fare a me, stai buono."
Mi inginocchiai accanto al suo amico e gli abbassai i boxer, iniziai a scorrere con la mano sulla sua lunghezza ma mi dovetti fermare.
"Continua, non lasciarmi così..."
"Cazzo c'è Carl, che è uscito da lì, che faccio?"
Lui iniziò a ridere "Prima che venga sul retro hai tempo di uscire e andare in strada, gli dirai che ti sei fatta un giro fuori e io mi aiuterò da solo. Forza vai."
Mi misi anche i pantaloni, passai sui sedili anteriori accompagnata dalla pacca sul culo di Lip e uscì dall'auto.
Ero scalza merda! Va bene lo stesso avrei fatto finta di aver bevuto troppo.
Uscì dal cortile sul retro e feci il giro dell' isolato finché non mi diressi verso l'ingresso di casa Gallagher.
Sulle scale c'era Carl.
"Dove cazzo eri. Poi scalza, ma che cazzo ti passa per la testa." Lui era visibilmente agitato
"Lo so, hai ragione ero uscita solo una mezz'oretta fa, volevo prendere un po' d'aria e ho fatto il giro del vicinato. Scusami Carl, davvero."
"Forza entra prima che si svegli qualcun altro."
Entrammo in casa.
Lip era seduto al tavolo.
"Buongiorno Fiorellini e voi due dov'eravate?"
Io non dissi nulla fu Carl a rispondere.
"Qui fuori a prendere un po' d'aria."
Io mi sedetti e Carl preparò dei toast.
Poco dopo arrivarono V e Kev con Liam e infine scesero anche Ian e Debbie.
"Com'è andata la tua prima notte qui?"
Debbie era molto carina.
"Oh bene, dormito molto bene grazie Deb."
La colazione andò avanti tra qualche chiacchiera leggera e qualche risata.
"Jasmine perché non vieni a vedere il mio locale e magari se ti piace potresti iniziare a lavorare lì ogni tanto?"
"V non so, magari è ancora presto."
"Forza Carl sarebbe con noi per tutto il turno."
"E per tornare a casa la riaccompagnerei io." Menomale anche Debbie mi aiutava contro Carl.
"Va bene, ma non questo weekend, è la prima volta che si trova fuori da lá sotto la mia supervisione."
Carl era così severo con me, mi faceva rabbia.
"Benone allora oggi pensi di lasciarla segregata in casa o posso portarla con me a fare un giro?" Debbie era proprio dalla mia parte, pensavo di aver trovato un'alleata.
"Va bene, io verrò con voi però, non voglio problemi."
Io e Debbie annuimmo e finimmo di fare colazione
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