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Qualcuno afferma che ogni corpo esistente, vivente e non, emetta una qualche sorta di energia. Potrebbe darsi che sia una questione di eventi e situazioni. Soggezione. Tensione. Paura.
Fatto sta che quando questi fattori entrano in gioco, facendo il proprio corso, anche un'indifesa mosca diventa in grado di destabilizzarti.
Un semplice bottone giunto ad un pezzo di stoffa slabbrato sul pavimento può destabilizzarti.
Un cane randagio che percorre la tua stessa strada di sera, mentre rientri, può destabilizzarti.
L'eco di una risata che spezza un flebile e malato silenzio può destabilizzarti.
Il trovare la tua casa vuota e fredda quando possiedi una famiglia o al contrario avvertire un calore estraneo quando abiti da solo: questo può destabilizzarti sensibilmente.
Oggetti, esseri viventi, situazioni e stati d'animo.
Quel giorno in particolare la maggior fonte d'energia malevola, se qualche strumento avesse potuto captarla e quantificarla, proveniva proprio da quel leggero, insulso e innocuo pezzo di carta. Probabilmente, la sega circolare usata per abbattere il tronco dal quale proveniva la carta sarebbe stata decisamente più pericolosa, se non fosse stato per i suoi mittenti.
I Sei... quindi ce ne sono più di due?!
Se era davvero così, dire che le cose sarebbero andate alla malora sarebbe stato nientedimeno che un eufemismo. Le forze dell'ordine avevano già il loro bel da farsi con un rapitore d'infermi e due assassini a piede libero, ed ecco che manco a farlo apposta sul più bello salta fuori la quasi certa ipotesi che ben presto si dovranno fare i conti con altri quattro squilibrati. Tre a patto che il rapitore facesse parte di quel Club Noir.
Il pensiero che queste persone... questi animali fossero già, con tutta probabilità, a contatto con la gente indossando una maschera per condurre una vita apparentemente normale fino al raggiungimento del proprio vile obbiettivo, era piuttosto difficile da mandare giù. Anzi, era uno di quei bocconi amari che ti rimangono aggrappati tenacemente là dove comincia la lingua con le unghie e con i denti, rifiutando di tuffarsi giù per essere digeriti.
Guarda caso Jacopo si sentiva dolere la gola. I muscoli delle sue pareti si erano irrigiditi dandogli la sensazione di soffocare a breve. Gli bruciava, a pari merito del dolore derivante da un urlo di rabbia soffocato sul nascere, riflettendosi in malo modo sull'organismo.
Cos'hanno questi figli di puttana da dirmi? Perché vogliono comunicare con me?!
Jacopo si prese la testa fra le mani. Non se ne accorse, ma due lacrime pesanti gli rigarono le guance chiare sulle quali erano spuntate due visibili rose, una per parte. Pensò alle vittime, ai loro affetti, alle eventuali prossime vittime ed agli eventuali prossimi affetti che dovranno fare i conti con la signora celata dal saio nero e che impugna la falce.
Ma a volte la Morte assume connotati diversi dai soliti stereotipi...
Ora iniziava a colargli anche il naso.
Questi infami non sono la Morte. La morte esiste, ma non è un qualcosa di umano o comprensibile a noi che siamo soltanto di passaggio su questa misera terra... No, no, loro non sono un'impersonificazione di tutto ciò.
- Non possono esserlo... No. -
In caso ci fosse stato lui in piedi, di fronte al tavolo operatorio di Ivana Bolgia con Nora sdraiata senza vita sulla sua superficie in attesa del riconoscimento, non osava neanche immaginare cosa avrebbe dovuto passare o allo tsunami di pensieri negativi che lo avrebbero travolto.
Ma riuscì a non farlo per poco tempo: s'immedesimò totalmente quindi nei panni di chi, per mano di quelle iene, ha perso il proprio affetto. Scoppiò in un semiviolento pianto isterico.
Doveva prenderli, VOLEVA prenderli.
Ma come posso fare?
- Non hanno commesso neanche un passo falso. -
- Li commetteranno Jacopo, non temere... Nessuno può nascondersi a lungo qui, a Balnea Nova... -
Il maresciallo trasalì. Gli era sembrato di udire quelle parole da una voce totalmente estranea alla sua memoria, e nell'ufficio assieme a lui non c'era nessuno. Esaminò con lo sguardo attentamente ogni singolo angolo della stanza senza scovare alcuna forma di vita. Se lo era immaginato forse, eppure il volume della presunta voce era identico a quello emesso da un interlocutore seduto al proprio fianco.
- C'è qualcuno qui oltre a me? - chiese istintivamente e senza alcuna traccia di paura. La voce era profonda, ma non ostile. Di tutta risposta non ottenne altro che un lungo silenzio, fino a quando...
- Asciugati le lacrime, rilassati. Non aver paura di combattere, non sei da solo... -
Questa volta, oltre all'udire la voce nuovamente, la sua mente focalizzò due enormi occhi rossi in mezzo al buio, seri ed assetati di giustizia.
Jacopo quindi si asciugò il viso con l'avambraccio, prese la lettera e finalmente l'aprì.
#Spazio Autore:
Lo so che volete leggere la lettera, ma ho deciso di tenervi sulle spine un po' di tempo in più giusto per aumentare il piacere dell'attesa... O l'impazienza 😂😉
Chiamatela come volete, spesso e volentieri queste due parole sono strettamente collegate! Cosa reciterà l'inchiostro su carta celato nella busta...?
E chi sarà mai la "Voce Misteriosa"? 😮😮😮
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