Capitolo 15
Avril
<<Svegliati Avril!>>
Sbuffo finendo di passare il rossetto scuro e guardandomi allo specchio, non ho mai voluto copririmi le lentiggini, averle addosso è come portare con me un piccolo ricordo di Victor.
È da domenica che non parlo con mia madre e non la vedo comunque come prima, sta passando sempre più troppo tempo in ufficio e io sto passando più tempo in camera.
Prendo lo zaino e mi infilo una giacca leggera nera lunga, prendo gli occhiali ed esco, odio il sole.
<<Che ne dici se facciamo colazione fuori?>>
Arriccio le labbra e apro il frigorifero, tiro fuori un tramezzino e lo metto nello zaino con le patatine e il succo.
<<Non lavori oggi?>>
<<Oggi vado più tardi, pensavo di passare la mattinata assieme.>>
Dice appoggiandosi allo stipite della porta con le mani infilate nella sua giacca.
Sembra avere uno sguardo pesante, stanco ma non ci do peso.
<<Mh, e come mai?>>
Chiedo bevendo del latte.
<<Non bere più latte dal cartone Avril!>>
Scuote la testa avvicinandosi a grandi passi mentre pulisce le gocce di latte cadute sul pavimento con uno straccio.
<<Oddio, delle volte mi chiedo se ho a che fare con una ragazza o un ragazzo, cioè guardarti...aspetta ma come sei vestita!>>
Le faccio la linguaccia mentre rubo dei cookies pronti e conservati nei sacchetti, gli infilo nello zaino chiudendo la cerniera.
Mia madre apre la bocca scioccata e la richiude.
<<Ma dove stai portando tutto questo cibo?>>
Alzo le spalle mentre prendo delle fette biscottate integrali e ne addento una.
<<A scuola.>>
Rispondo come se fosse ovvia la cosa.
Esco dalla cucina mentre lei mi segue, mi volto straniera a guardarla.
<<A proposito di scuola...come sta andando?>>
<<Bene, per ora le persone sono sopportabili.>>
<<E tua cugina? L'hai vista?>>
<<No.>>
Mento.
<<Oggi tornerò dell'ufficio verso le otto, che ne dici se inviti la tua amica? Come si chiamava?Cassandra!>>
<<Sì ma dai, perché non farci anche le treccine a vicenda?>>
La imito con una smorfia di disgusto.
Mastico velocemente e ingoio, faccio un rutto e mi appoggio con un braccio al muro.
<<Fai schifo! Non puoi essere mia figlia! Devono averti sostituito mentre ero nella stanza dell'ospedale. Non dovevi andare a scuola?>>
Dice con una smorfia inorridita mentre io le sorrido.
<<Grazie tante mamma, mi stai cacciando?>>
Alza gli occhi al cielo e scuote la testa spingendomi verso la porta, quando la apro mi butta praticamente fuori.
<<Ehm Avril, e quello chi è?>>
Chiede mia madre guardando dietro di me, mi volto seguendo la sua traiettoria e mi stupisco in parte di vedere Ryan fuori dalla sua auto che si tortura le dita agitato con il capo abassato, non ho mai pensato che fosse il tipo ideale per Folettina ma allo stesso tempo penso che possa prendersi cura di lei, so che non le farebbe mai del male e l'ho capito da come l'ha protetta sabato da tutti i ragazzi che le si sono avvicinati.
Ma quanto durerà? È amore il loro? Non lo so e non voglio nemmeno pensarci più di tanto perché io all'amore non ci credo.
<<Mamma che ne dici se torni a casa?>>
Mia madre è letteralmente fuori di sé dalla felicita, euforismo, non si trattiene e il suo sorriso le sta per lacerare la faccia.
<<Non dirmi che hai un ragazzo...>>
Sì copre la mano con la bocca scioccata.
<<Oddio, non me l'hai detto, ma perché no?>>
Lo guarda e sorride, quando mi si volta fa un broncio.
<<È veramente bello, accidenti che bel tipo! Ma non è troppo magro? Forse dovremo farli mangiare più carne, che dici se li inviti a cena?>>
<<Fidati che non c'è bisogno di usare il plurale perchè lui non è il mio ragazzo.>>
Sbotto spingendola dentro la casa.
<<È un'amico, quello che ha accompagnato me e Folettina alla festa di sabato e ieri al cinema.>>
Mia madre sorride e stranamente annuisce ma, ovviamente c'è un ma, che credevate?
Arriverà tra poco la sua condizione.
<<Dobbiamo parlare quando rientri a casa.>>
Ecco, l'ho detto io!
Mentre lei mi fa l'occhiolino io alzo gli occhi al cielo e sento la porta chiudersi dietro di me.
Ryan alza lo sguardo e mi sorride, quando mi avvicino alla macchina riceve un gran bel pugno sul petto.
<<Aaah!>>
Dice addolorato chinandosi a metà e toccandosi la parte destra d petto con un espressione sul volto addolorata.
<<Cazzo...>>
Sussurra con voce flebile, lo prendo per i capelli e alzo la sua faccia fino alla mia.
Assottiglio lo sguardo e lo fisso negli occhi.
<<Che cosa ci fai qui?>>
<<Oddio...ma tu sei Satana in persona.>>
Dice cercando di liberarsi dalla presa, quando lo lascio andare lo spingo all'indietro verso la macchina e lui ci va a sbattere.
Abbassa lo sguardo mentre aspetto ciò che ha da dire, so già perché è qui e non a scuola con Ash e gli altri.
<<Grazie, penso che me lo sia meritato.>>
<<Prima di esprimere il tuo parere dovresti contare fino a chi cazzo te l'ha chiesto.>>
Lui spalanca gli occhi sorpreso e sorride.
Ma che ha da sorridere quest'idiota? Vuole davvero morire.
<<Vuoi farmi salire o vuoi lasciare mia madre fantasticare su una possibile relazione amorosa tra noi due? Starà guardando da dietro le tende della sua camera, prima finestra a destra.>>
Lui guarda dietro di me verso la casa e fa una smorfia allungando il collo.
<<Okay, sali e parliamo mentre andiamo a scuola.>>
Quando salgo in macchina a sedermi lascio andare un sospiro di frustrazione, volevo andare a piedi per conto mio.
<<In effetti non ho nessun problema ad avere una relazione amorosa con te.>>
Dice ghignando, so che sta scherzando ma mi ha già rovinato la giornata a vederlo di primo mattino e non sono tanto in vena di scherzi.
Rovinerò anch'io a lui la giornata.
<<Sai mi ecciti proprio il dito medio Ryan, perché sei venuto?>>
Lui sorride e mi guarda per un attimo per poi riportare la sua attenzione sulla strada, tamburella le dita sul volante.
<<Volevo parlare di quello che è accaduto sabato.>>
<<Tu ne hai parlato con Cassandra?>>
Nega lentamente come se ci abbia appena riflettuto serrando le labbra.
<<Hai risposto ai suoi messaggi?>
Nega.
<<Vuoi per caso morire Ryan?>>
Nega velocemente.
<<Avril senti, io non vorrei far soffrire Cassandra ma...>>
Lo interrompo con la mia risata, perché è tutto così complicato?
Perché nell'amore ci sono questi labirinti di frasi e discorsi complicati che portano alla fine di quei momenti di felicità?
Ma come si può essere così stupidi? Ah è vero, dicono che sia "l'amore".
<<Ma lo stai facendo Ryan e per nessun motivo apparente, non voglio nemmeno sentire cos'hai da dire, sabato ti sei comportato da un coglione senza coglioni, un bacio non può risolvere le cose, non dopo che lei ti ha visto con quella ragazza.>>
<<Avril tu non capisci...Io...tra noi è tutto difficile, perché credi che Brianna l'abbia presa di mira? Tra noi non funzionerà mai, non merita nemmeno uno come me.>>
Dice infine parcheggiando dentro il parcheggio della scuola, quando siamo dentro vari studenti ci guardano ma ciò che attira veramente la mia attenzione sono due occhi neri e una pelle abbronzata, una delle cheerleader mi fissa con irritazione finché si volta con le amiche.
<<Sei un bambino Ryan, ciò che provi per lei può andare oltre. Anzi, è un anno che fate tira e molla ma ora che sono io qui devi deciderti a fare la tua scelta e chiederti cosa esattamente vuoi, perché non ti permetterò di farle altro male, ma sul fatto che tu non meriti lei siamo d'accordo.>>
Sorrido e scendo dalla macchina, quando sto per entrare una mano mi ferma per il braccio e mi fa voltare, sono pronta all'attacco quando mi trovo davanti dei capelli biondi e degli occhi castani, quell'idiota di Ryan.
<<Ti dimostrerò che ho coglioni e che sono capace di prendermi ciò che voglio. >>
Lascio scivolare il mio braccio quando noto in allontananza arrivare Ash, Alec, Mahmood e Folettina.
<<Peccato che sarà troppo tardi ad allora, perché avere i coglioni non è farsi cento tipe ma giocarseli per una Ryan.>>
Vado verso Folettina mentre lo lascio con le labbra serrate e i pugni lungo i fianchi.
Cosa significa che sarà troppo tardi? Ora vedrai Ryan.
<<Ciao ragazzi!>>
<<La mia darkettona preferita!>>
Mi mette attorno un braccio alle spalle Mahmood.
<<Il mio bad nigga preferito.>>
Dò un pizzico alle sue guance
mentre Alec lo spintona.
<<Hey Avril! Non ti scordare del tuo pelato!>>
<<Come potrei!>>
Esclamo mentre Folettina mi affianca con un sorrisino.
<<Hai già un posto nel mio cuore.>>
Mahmood sì finge arrabbiato mentre Alec sorride calmo come sempre.
<<Oggi è il giorno più bello della mia vita.>>
Dice ridendo mentre inzia a discutere con Mahmood.
Mentre Ryan si avvicina mi rivolgo a Folettina.
<<Qualunque cosa io dica tu devi annuire okay?>>
<<Mmmh...non so se mi piacerà questa cosa, non promette bene vero?>>
<<Ovvio che ti piacerà. È una mia idea.>>
Dico fiera vantandomene, Ash ha le mani infilate nei jeans e sta digitando freneticamente sul suo telefono.
Ormai il livido che aveva nello zigomo destro non c'è più e se prima non ci sopportavamo ora non ci rivolgiamo nemmeno un "ciao" quando ci ritroviamo nei corridoi soli.
<<Hey ragazzi.>>
Ash non alza lo sguardo per salutare l'amico il che li lascia un pò interdetti.
<<Allora ragazzi questo sabato è Halloween e noi dobbiamo andare ad un locale, che ne dite di accompagnarci?>>
<<Noi chi?>>
Chiede Ryan attento alla conversazione, ormai stanno tutti evaporando per andare alle loro rispettive classi e farò lo stesso non prima di aver portato a termine il mio piano.
<<Io e Folettina.>>
Spiego strinzzandole le guance.
<<Avril!>>
Sbotta sussurando, ha le guance più rosse del solito, indossa una gonna marrone scozzese e una maglietta a maniche lunghe nera.
<<Noi a dire il vero volevaml fare una festa.>>
Spiega Mahmood stiracchiandosi.
<<Già, solitamente ci lasciavano l'istituto libero per tutti gli studenti e noi fondatori di questa idea.>>
Dice Alec fiero.
<<Preparavamo tutto.>>
<<Nessun problema, possiamo sempre fare festa qui e darvi una mano a preparare tutto, insomma a noi serve solo un posto dove stare perché Folettina ha un appuntamento.>>
Ryan spalanca gli occhi irrigidendosi all'istante.
Ash si infila il telefono nella tasca e incrocia le braccia con un espressione indecifrabile, ovvero la solita espressione triste.
Mahmood la guarda con ammiramento come se fosse la prima volta che la nota per davvero.
<<Cosa?>>
Urla Mahmood incredulo.
<<Ragazzi shhh...>>
Dice Folettina in imbarazzo.
<<Che c'è? Sei sorpreso?>>
Ryan Sì rivolge ad Mahmood con cattiveria.
Folettina mi stringe la mano.
<<E a te che frega?>>
Risponde di getto assottigliando lo sguardo mentre Ryan si calma.
<<Nulla.>>
<<Ecco.>>
Si volta verso di noi con un espressione più tranquilla.
<<Allora? Chi è questo fanciullo?>>
Sorrido e mi preparo.
<<Sì chiama Lucas...è del quinto anno, segue economia con lei e sabato le ha chiesto di uscire.>>
Folettina non si ricorda nulla di sabato ma io sì.
<<Ah brava, e tu ovviamente hai accettato di uscire con uno sconosciuto.>>
Dice Ryan rivolgendosi a Folettina, mi metto in mezzo.
<<Beh di certo non uscirà con uno come te.>>
Dico di rimando al che sembra colpito ma non dice nulla.
<<Adesso non per mettermi in mezzo, ma ormai Cassandra fa parte di questo gruppo e per noi è come una sorellina piccola quindi è normale se siamo curiosi no? Chi è questo?>>
Chiede Alec dall'angolo vicino ad Mahmood che annuisce.
<<Pfff, sorellina si certo.>>
Sussura Ryan al posto mio.
<<Ragazzi perché volete spoiler? Vedrete tutto sabato.>>
Quando la campanella suona ci salutiamo tutti e rimango solo io ed Ash che dobbiamo andare al corso di letteratura.
Mi dirigo verso l'aula quando sento la sua voce richiamarmi.
<<È dall'altra parte.>>
Strano, ricordavo fosse da questa.
Istintivamente mi volto e lo seguo mentre lui cammina.
Questa scuola è enorme come non so cosa.
<<Tu che ne sai da cosa scappo?>>
Perché mi fa sempre delle domande in ritardo, perché non ti sa rincorrere e chiedere spiegamenti? Ma che problemi ha.
<<Io non ne so niente, io l'ho visto.>>
Continua a camminare con le spalle incurvate, sembra portarsi addosso tanti segreti sussurati, tante frasi non dette e una rabbia repressa.
<<Devi starmi alla larga perché non riesco più a sopportare tutte le cose strane che stai dicendo e il tuo modo di fare.Mi farai impazzire.>>
<<Sei già pazzo.>>
Si ferma e si volta.
<<Basta!>>
Urla tenendosi la testa fra le mani.
<<Non voglio più sentirti non so come fanno gli altri a sopportarti ma io non sono obbligato a farlo.>>
Sbotta tornando a camminare.
<<Tu...tu stai male...>>
Mi dice con voce flebile.
Quando entriamo nell'aula ci sediamo in posti diversi, praticamente entrambi all'ultimo banco ma all'opposto.
La professoressa entra dopo poco e l'argomento del quale si parlerà per tutto il semestre è l'amore.
Perfetto.
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