Capitolo 17

Justin e la sua famiglia avevano appena superato i controlli e stavano per essere imbarcati a bordo di quel lungo volo che li avrebbe portati, tra uno scalo e l'altro, in Inghilterra.
Jeremy e Frank se ne erano appena andati dopo aver salutato Justin.
"Fa buon viaggio" gli augurarono per poi scambiarsi un abbraccio e una pacca sulla spalla.

Erano saliti a bordo e preso posto da qualche minuto quando passò un'hostess che controllò che tutti i passeggeri avessero allacciato correttamente le cinture. Aveva gli occhi di un verde intenso, capelli biondo cenere ma somigliava sorprendentemente ad Aghata, troppo. Passava tra le file e sorrideva, "è sicuramente un sorriso finto e costretto, freddo e da lavoro ma sembra così vero e caloroso" si lasciò illudere Justin. L'hostess passò alle fine in fondo e a Justin non rimasero che quegli amari ricordi di lei e Aghata. Sua sorella, che gli stava seduta di fianco, lo guardò e captò nei suoi occhi azzurri un pizzico di malinconia, come una fiammella che si accende nel buio: impossibile non notarla. Amber gli strinse delicatamente il polso per dargli conforto e trarlo in salvo dalla giungla di ricordi riportandolo alla realtà, si scambiarono lo sguardo e Justin le sorrise senza celare i suoi sentimenti <<Pensò che dormirò>> proferì.
<<D'accordo. Buona dormita>> gli augurò lei.

I sogni che gli si manifestarono furono gioiosi e amari, si alternavano a momenti belli e a momenti brutti. In certi sogni era ancora fidanzato con lei, come se si fosse scordato di tutto, e in altri era riportato alla situazione attuale: la realtà. Sognò molte cose in quelle ore ma l'incubo che più lo tornava raccontava di Aghata che gli sorrideva amorevolmente, si avvicinava per abbracciarlo ma in realtà il suo intento era quello di strappargli il cuore dal petto, per poi strizzarlo e prenderlo a morsi insieme a Zack.

Le ore passarono e il primo scalo si avvicinava. <<Justin>> lo svegliò sua sorella <<Tra poco dobbiamo scendere per lo scalo>>
<<Oh>> battè le palpebre più volte per tornare lucido e rendersi conto di dove si trovasse. Guardò fuori dal finestrino: il mondo. Le nuvole e le città: tutto così piccolo. "Ci soffermiamo su problemi che ci sembrano grossi quanto l'universo ma invece sono piccoli come una formica" pensò.




ANGOLO AUTORE:
ssssscusate se non ho pubblicato nulla in questi giorni! Sono imperdonabile 🙏🏻👀

Scusate ancora eventuali errori, oggi farò una revisione (come sempre, ho fretta di pubblicare...)

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