Capitolo 21: Il bagaglio di esperienza
Capitolo 21: Il bagaglio di esperienza
Dopo che Erik se ne fu andato, Luna cercò di non pensare alla sensazione che aveva avuto pochi attimi prima e passò le ore seguenti in giro con il padre, facendogli visitare Galway e raccontandogli altre cose.
Il suo pensiero però finiva sempre lì: "Erik...perché se ne era andato così di fretta? Era per la lettera? Sì, è vero la missione era finita, ma il fatto di tornare a casa non avrebbe pregiudicato il loro rapporto, avrebbero potuto comunque vedersi, dopotutto i mezzi, soprattutto quelli magici, non mancavano".
Poi d'un tratto capì: "Che sciocca, forse il fatto di non poter stare sott'acqua potrebbe averlo messo in crisi! Ma ciò non vuol dire che non possiamo stare insieme, devo andare a cercarlo, non deve pensare questo!", Luna abbracciò il padre, il quale capì subito la situazione e le consigliò di andare a chiarire con il ragazzo, così Luna iniziò a correre in direzione di casa di Sam, ma lì trovò solamente la ragazza.
Luna approfittò della situazione per scusarsi con lei, per il fraintendimento di quando l'aveva beccata con Erik, ma lei le fece segno di non preoccuparsi, in fondo se loro avessero potuto darle delle spiegazioni plausibili, sarebbe stato diverso. Poi parlarono un po' di Inis Marem, Sam le disse di aver avuto informazioni da parte di suo padre, Ben era stato catturato e Malek aveva stabilito che sarebbe rimasto nelle loro prigioni per molto tempo.
Luna memore del favore che i Ratswik e soprattutto Ben avevano compiuto nei suoi confronti, decise che avrebbe fatto intervenire il Ministero della Magia stesso per farlo liberare; Malek voleva questa alleanza con Maghi e Streghe? Ebbene la liberazione di Ben sarebbe stata la chiave di tutto.
Sam, ad un certo punto, confidò a Luna che poco tempo prima, Erik era stato lì per parlare con lei, di alcuni dubbi che lo affilggevano. "Dovresti andare da lui, per sapere tutto il resto!" disse Sam all'amica," probabilmente lo troverai nella sua casa a Claddagh".
Luna come la pallina di un flipper, ringraziò Sam, la abbracciò e balzò subito fuori dalla sua casa per recarsi verso quella di Erik. Bussò, non rispose nessuno, ma la ragazza sentì il rumore della doccia da dentro, quindi si accovacciò di fronte alla porta aspettando che lui le aprisse, quando sentì il rumore dell'acqua fermarsi, bussò di nuovo, a quel punto il ragazzo riconobbe la sua voce, si mise un asciugamano indosso e andò ad aprirle.
Socchiuse la porta quel tanto che bastava per permetterle di entrare, la casa era in penombra, lui le disse di aspettarlo lì sul divano, che si sarebbe messo qualcosa addosso, ma Luna notò subito che c'era qualcosa di strano in quella casa.
Mancavano diverse cose e per terra, su un tappeto, c'era un borsone da viaggio. Luna si sentì una stupida, pensò che il ragazzo avesse deciso di lasciarla lì senza dire niente, così esclamò:" Vai da qualche parte Erik? È già finita la tua avventura qui a Galway?".
Lui si fermò e si voltò verso la ragazza:" Sì è finita!", rispose fissandola. Lei sentì un dolore lancinante attraversarle il petto, come poteva essere così insensibile da dirglielo in un modo così crudo pensò; dentro la sua testa intanto una fitta nebbia continuava a ripetere la stessa frase: "Sei un ingenua Luna Lovegood!".
Poi d'un tratto due braccia forti la avvolsero, fino a stringerla in un caldo abbraccio, quell'abbraccio che sapeva di buono e che fin dall'inizio l'aveva fatta sentire protetta e al sicuro.
Erik la stava fissando dritta negli occhi, lei cercava di carpire qualcosa in quello sguardo profondo, ma come sempre quegli scuri celavano tutto al loro interno con grande maestria.
"Tempio...se tu vuoi, vengo in Inghilterra con te!", disse lui con un velo di commozione in volto e allo stesso tempo il timore che lei potesse non accettare. Il cuore di Luna batteva all'impazzata, "davvero lo aveva detto?", pensò, poi si ridestò e disse radiosa:" Certo che ti voglio con me, ErikDan!" e si baciarono.
Qualche ora dopo, Luna si risvegliò sul divano di Erik, si mise a sedere ancora un po' annebbiata e si guardò attorno, alla ricerca del ragazzo, non lo aveva nemmeno sentito alzarsi. Così mise i piedi nudi sul pavimento freddo e camminò in direzione della camera da letto, il ragazzo era lì che sistemava le ultime cose, era già praticamente tutto pronto.
Erik finì di abbottonarsi i polsini della camicia bianca, sorrise a Luna e le andò incontro dandole un bacio a stampo:" Sarà meglio andare da tuo padre, a fare delle presentazioni come si deve, se voglio apparire un compagno degno di sua figlia, oggi non devo aver fatto una grande impressione!".
"Ma no, perché dici così? Mio padre non è il tipo da etichettare le persone!" disse Luna pacifica. "Fidati," rispose lui:" quando si tratta delle proprie figlie, ogni padre è quel tipo di padre; ed è giusto, perchè cercano di capire se la persona al fianco della propria figlia sia un tipo affidabile o meno, anche mio padre è così con Sam!".
"E tu lo sei! Mi hai salvato la vita, rischiando la tua!" disse Luna. "Anche questo è vero!" disse lui iniziando a baciarla, poi si bloccò:" Adesso andiamo che è tardi, Tempio!". Lei gli sorrise e andarono a comunicare la bella notizia al padre.
Appena arrivarono trovarono Xenophilius intento a fare i bagagli, "ma allora è proprio giornata di preparativi!" pensò la ragazza, poi gli disse:" Papà perché stai facendo la valigia, volevi andartene senza di me?". Ma il padre le andò incontro e le sorrise, sfiorandole i capelli:" Figlia mia, ho qualche anno più di te e anche se sono un po' eccentrico, so come funziona il mondo e so riconoscere due ragazzi innamorati! Qualcosa mi dice che dovrò prenotare un biglietto di ritorno per tre, dico bene ragazzi? O viene anche qualcun altro della tua famiglia Erik? Sappi che dove c'è posto per due, c'è posto per tre, per quattro, per cinque...".
"Sì, papà abbiamo afferrato il concetto!", lo interruppe Luna ridendo, per poi fiondarsi ad abbracciarlo; poi si voltò verso Erik e gli prese le mani:"Visto?! È andato tutto bene, sei felice?" domandò lei raggiante.
"Moltissimo, la ringrazio signor Lovegood per la fiducia!" disse lui commosso e porse la propria mano all'uomo, ma quest'ultimo si fece avanti e lo abbracciò:" Da oggi chiamami pure Xen! Benvenuto nella nostra famiglia figliolo...a proposito, tuo padre ti ha mai parlato dell'Almanacco di Xen, il mio primo giornale...?".
Luna si coprì gli occhi con le mani ed esclamò:" Papà...di nuovo?!" e scoppiarono a ridere tutti e tre.
Era l'inizio di una nuova avventura, Luna fu grata di aver intrapreso quella missione e si commosse ripensando all'obiettivo con la quale era partita, ovvero ritornare a casa con un bagaglio di esperienza più ricco e adesso non solo aveva delle nuove esperienze con sé, ma anche un nuovo amore.
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