Capitolo 8: Tempesta
POV NAOMI
《Scusa signora gentile...io devo tornare in vita》la bambina fece sibilare la frusta in aria in direzione della povera Cecily che fu costretta ad arretrare, la sua espressione parlava chiaro: Non aveva la minima intenzione di combattere.
Mentre Lucifero scompariva Naomi si scagliò nuovamente contro la principessa agitando la propria arma alla cieca, con rabbia, senza un ordine preciso.
Con un colpo di fortuna Cecily riuscì anche a tagliare con il proprio stiletto una parte della frusta della ragazzina.
"Questo non dovevi farlo...le mie cose non si toccano. Io vincerò! Io vincerò! E tu non devi metterti in mezzo!"
Naomi tornò alla carica con la frusta stretta tra le mani
《Mi dispiace, non posso fermarmi!》
Naomi nella sua vita dopo la morte si sarebbe aspettato di tutto, tranne il gesto che compì il suo avversario in quel momento che pur di non affrontarla si gettò nel Tamigi, scomparendo dalla vista della bambina che cominciò a gridare in preda alla furia cieca.
《Maledetta! Non sarà la corrente di questo fiume a salvarti!》
Fu così che partì all'inseguimento, costeggiando il fiume nell'attesa che Cecily uscisse allo scoperto, ma niente, il Tamigi sembrava aver inghiottito la sua preda.
Naomi si fermò per riprendere fiato, da quando il programma era cominciato stranamente riusciva ad accusare la stanchezza, cosa che prima non era in grado di percepire.
《E tu a cosa diamine servi?!》con rabbia strattonò la collana che indossava, il cui ciondolo era costituito da una strana pietra, che le ricordava tremendamente le matite utilizzate per disegnare.
"Questa è grafite...che cosa sei in grado di fare?"
Naomi si struggeva in tutti i modi alla ricerca della soluzione al quesito, si concentrò, gridò il nome della pietra, la strinse, ma nulla, non sembrava volersi attivare in nessun modo.
La ragazzina però nella sua mente aveva uno scopo ben preciso, trovare la mela dell'eden situata a Londra ed andare alla ricerca dei suoi compagni di squadra, era sicura che si sarebbe potuta fidare di loro.
Attraversava la città tenendo lo sguardo basso, non riusciva a guardare negli occhi le decine di persone che in quel momento stavano vivendo una vita tranquilla e felice a discapito suo che a differenza loro doveva lottare per sopravvivere, senza che nessuno di loro ne fosse minimamente a conoscenza.
"La vera morte arriva solo quando si viene dimenticati. Quante povere anime per colpa di questo maledetto e perverso gioco finiranno nel dimenticatoio?"
Era combattuta.
Molto.
Troppo.
Si sentiva attratta da tutto questo, in quel momento poteva compiere azioni che una volta le sarebbero state severamente vietate e come premio di tutto quanto avrebbe avuto una seconda possibilità per vivere una vita migliore e magari chissà...riuscire ad arrivare in paradiso.
Mentre il dubbio la stava divorando una voce la riscosse dai suoi pensieri.
《Quindi è ancora viva?!》
Due ragazze poco più avanti stavano discutendo animatamente.
"Quelle forse...potrebbero essere mie compagne...sarà meglio...controllare"
POV AKAIAH
《R...Rahel?!》Akaiah non riusciva a credere ai suoi occhi. Era davvero lei, l'angelo più importante di tutti, colei che era sempre rimasta accanto al moro durante tutta la sua esistenza, fin dai tempi della prima battaglia per il dominio del Paradiso.
Per Akaiah era come una sorella...o forse qualcosa di più.
Gli occhi, dello stesso colore dello smeraldo stavano penetrando nella sua anima, mentre le pagliuzze presenti nelle iridi brillavano per colpa della luce solare.
I lunghi boccoli biondi scendevano come delle lunghe spirali fino alla sua schiena, dando la sensazione che in realtà fossero dei fili d'oro.
Ogni centimetro di pelle era esente da imperfezioni e il colorito immacolato ricordava quello della luce.
Il fisico era quello di un felino, snello e perfetto, nascondeva le sue curve attentamente dietro alle sue vesti angeliche.
Subito Rahel si gettò tra le braccia di Akaiah che cominciò a tremare veramente mentre la stringeva a sé.
《Ti ho cercato per tutto questo tempo, da quando ho percepito la tua energia spirituale!》
《Quindi...anche tu sei stata trascinata qui dentro...》
《Sì Akaiah e ti prego di non incolpare il Padre Eterno. Lui compie le sue scelte per motivi che noi sfortunatamente non possiamo comprendere. Andrà tutto bene》
La bionda scompigliò i capelli al ragazzo che arrossì.
《Akaiah...vorresti presentare il tuo pollo alato alla tua compagna di squadra?》
Qiyana fissò i suoi occhi verdi in quelli di Rahel.
I due sguardi cominciarono a gettare scintille.
《Pollo? A me?! Forse è meglio che tu faccia attenzione a come parli schifoso demone》incredibilmente riuscì a dire tutto questo senza scomporsi minimamente, mantenendo il suo candido sorriso.
《 Non ci credo...tutti ma non lei...》Eris si mise le mani tra i capelli interrompendo lo scontro che stava per scatenarsi.
《Nemmeno a me piace come situazione Shanda. Ma siamo state inserite nella stessa squadra, quindi sarebbe cosa gradita se la smettessi di provare a divorare Akaiah》
L'albina si coprì la bocca prima di scoppiare a ridere.
《Davvero Rahel...sei seria? Pensi ai tuoi stupidi sentimenti in una situazione del genere? Siete nemici. Dovresti attaccarlo.》
《Attaccarlo?! Perché mai?!》
《Perché a nessuno importa se una volta eravate una coppietta felice e allegra. Adesso siete in fronti opposti e vince il più forte...quindi se non lo attaccherai tu...》prese fiato per un attimo.
《Lo farò io!》scattò in avanti con il pugnale sguainato, dando appena il tempo ad Akaiah di difendersi.
Le lame si incrociarono mentre sprizzavano scintille roventi ovunque.
《Fermi!!!》provò a gridare Akaiah, ma gli spari della pistola di Qiyana coprirono la sua voce.
Ormai era troppo tardi, lo scontro era cominciato e lui doveva occuparsi del suo avversario.
Usò la differenza di forza per respingere indietro il suo attacco.
Il demone atterrò elegantemente in piedi lanciando il coltello da una mano all'altra per confondere Akaiah, trucco che dopo anni di combattimenti conosceva a memoria.
Per vincere avrebbe dovuto cambiare strategia, Shanda era conosciuta per aver combattuto contro centinaia di angeli, memorizzando così gli schemi di combattimento tradizionali.
Sorrise e...lanciò la Katana verso il suo avversario come se fosse un coltello da lancio e come da programma il demone si abbassò per schivare, dando ad Akaiah la possibilità perfetta per colpire.
Il collo del piede impattò con forza contro il petto di lei, facendola rotolare all'indietro.
Subito lui si mise sopra di lei bloccandola per i polsi.
Era stato semplice, fin troppo semplice.
《Che fai mio dolce Akaiah...? Non mi finisci? Sterminare demoni dovrebbe essere il tuo compito....》
Il moro esitò qualche secondo, nonostante lei fosse uno dei demoni più pericolosi registrati nel mondo infernale e nonostante si trovasse in una situazione in cui smettere di essere predatori significava essere predatori lui provò pietà.
Conosceva in parte la sua storia, la storia di una povera anima corrotta da un mondo misogino ed egoista.
Un po' ammirava il suo coraggio, ma l'attimo di distrazione fu fatale.
Eris approfittando dell'esitazione di Akaiah si liberò dalla sua presa, colpendo al viso con una testata e ribaltando completamente la situazione.
Adesso il povero angelo era stordito e bloccato per i polsi.
《Mi sarebbe piaciuto divertirmi un po' con te...ma considerata la fretta e il luogo non proprio adatto per privarti della tua purezza angelica dovrò sistemarti in fretta...ringraziami, morirai come angelo》Eris passò la sua lingua su tutta la guancia destra del moro che schifato cominciò ad urlare.
《Shhhhhh...finirà tutto in fretta, promesso....》
Eris sollevò il coltello, pronta a colpire mentre Qiyana e Rahel accortesi di tutto avevano smesso di combattere e al contrario erano subito scattate verso Akaiah per salvarlo.
Tutto fu inutile poiché prima che il coltello sfiorasse il collo dell'angelo tutti furono teletrasportati via.
POV ??
Era parecchio indecisa, per quanto si sforzasse di venirne a capo proprio non riusciva a capire quale parte del corpo le facesse più male.
Andromeda aprì gli occhi trovandosi in una strana camera da letto, distesa su un letto a baldacchino dello stesso colore del sangue.
Confusa si tastò il collo, che bruciava.
《Ricordo di essere precipitata in mare dopo essere stata colpita alle spalle...dove sono?...E come diamine ci sono finita? E Calithea?! Dov'è Calithea?》
《Siamo in un castello situato in una fredda campagna Tedesca...ti ho salvata io, tirandoti fuori dalle onde.》
Una voce scosse la stanza, era calda ma profonda allo stesso tempo, come se provenisse da un luogo lontanissimo.
La porta cigolò e un individuo entrò nella camera.
I capelli neri brillavano per colpa della lampada ad olio che illuminava il luogo dove si trovavano mentre gli occhi rossi, in contrasto con i capelli si erano posati elegantemente su di lei.
Le corna scarlatte dominavano la zazzera disordinata di capelli mentre i denti affilati facevano ricordare ad Andromeda uno di quei vampiri dei vecchi film che guardava quando ancora era viva.
Anche il modo di vestire le ricordava quello di un vampiro: un lungo mantello nero ed un elegante completo dallo stesso colore, decorato da un fazzoletto color sangue, sormontato da una strana gemma azzurra che non riconosceva.
Lui era un demone e proprio come lei partecipava al programma.
《Castello in Germania...? Ma mi stavo dirigendo a Londra io...come diavolo hai...》
《Ti ricordo che siamo tutti dotati di strani poteri in questo gioco》
Il demone rise indicando la gemma posta sul fazzoletto.
《Riesco a teletrasportare me e tutto ciò che tocco grazie a questa.》
《Quindi tu...sei uno dei miei compagni di squadra?》
《No mia cara, ti ho scorta per caso mentre venivi attaccata e...sono rimasto incantato》lui prese tra le dita il suo mento studiandola con i suoi occhi.
《In pratica mi hai...rapita.》
《Rapita? Non credo sia il termine corretto. Al massimo ti ho salvata》 scoppiò a ridere sistemando i guanti che indossava.
Andromeda si tastò ovunque, le ferite erano scomparse, al suo posto era comparsa una strana cicatrice, dalla strana forma.
Aveva capito tutto.
《Aspetta...capelli neri...corna rosse...vestito elegante...capacità di curare ogni ferita con la conseguente creazione di bizzarre cicatrici. Tu sei il principe infernale Azazel...》
《È esatto. E grazie a questo marchio...》
Sfiorò con le mani la cicatrice.
《Tu ora mi appartieni....》
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