Capitolo 4: Nebbia
Gran Bretagna, Londra
2 ore dalla partenza del programma
POV CECILY
《N...non posso essere davvero finita qui》Cecily si guardò intorno sperduta, comprendendo troppo tardi dove fosse finita: l'Inghilterra, la sua tanto amata e odiata patria, aveva dimenticato tutto della sua vita ma l'onnipresente nebbia presente nella cupa Londra non era mai riuscita a dimenticarla, così come un nome.
《V...Viktor. Viktor! Dove sei?!》
"Cecily, te ne prego, rifletti. Sono passati secoli da quando io e Viktor siamo morti. Non pensare in maniera eccessivamente irrazionale".
La povera donna si guardò attentamente.
Indossava l'elegante abito color panna e rosa che l'aveva accompagnata durante il giorno del suo decesso, dopo essere riuscita a donare la vita di nuovo...
I lunghi boccoli dorati si avvolgevano in spirali che arrivavano fino al pavimento, mentre con gli occhi color cielo limpido divorava con lo sguardo una delle città che aveva maggiormente amato.
Le guance arrossate lanciavano strani bagliori, stranamente erano sempre rimasti anche una volta che la sua pelle aveva perso il colorito originale.
Piccola com'era Cecily si era convinta che anche se fosse stata viva per colpa della sua statura nessuno si sarebbe mai accorto di lei
Il giovane fantasma prese a passeggiare malinconico tra le persone, tornando così indietro nel tempo, perdendosi tra i ricordi frammentati che le erano rimasti, quelli di quando era ancora viva.
Si perse a tal punto nei suoi pensieri che giunse davanti al Big Ben, senza rendersene conto e ricominciò a viaggiare con le sue fantasie, finché...non posò il suo sguardo sul quadrante.
《Ma cosa sto facendo?! Avrebbero potuto attaccarmi già da un sacco di tempo》
Ritornò a vagare per la città inglese, senza un vero e proprio scopo, voleva solamente...evitare di scomparire.
Tornare alla sua vita di un tempo...
Rivedere...suo figlio.
Sentiva che qualcosa non andava.
Giunse ad un ponte e lì, esplorando con lo sguardo, si accorse che una ragazzina la stava fissando.
I lunghi boccoli bianchi ricadevano ben oltre le spalle, apparentemente indomabili se non fosse stato per quel cerchietto giallo che indossava.
La candida pelle, color cadavere si abbinava alla perfezione con i capelli ma faceva un contrasto incredibile con le gote perennemente arrossate, che riuscivano a colorarla leggermente.
Gli occhi freddi, dello stesso colore del ghiaccio erano puntati perfettamente su Cecily, non guardava nella sua stessa direzione.
Stava puntando proprio lei.
Indossava un graziosissimo vestito giallo a pois neri abbinato al cerchietto e dall'altezza percepii che poteva avere al massimo 12 anni.
《Signora! Quindi lei riesce a vedermi?!》la ragazzina corse in preda all'euforia verso Cecily, slanciandosi anche per abbracciarla e l'istinto materno del fantasma prese il sopravvento, facendo ricambiare quell'abbraccio tanto desiderato da entrambe le parti.
《Sì piccolina, riesco a vederti. Come ti chiami?》
Le carezzò la testa sorridendo, quella bambina le faceva tornare in menti dolci ricordi, frammentati, distrutti dal tempo.
《Io sono Naomi. E lei invece dolce signora?》
《Il mio nome è Cecily.》
《Lei per caso sa che cosa ci faccio qui? Non so dove mi trovo e perché ci sono finita》
Naomi arricciò il naso confusa, lasciando fuoriuscire anche un respiro sconsolato, rimaneva una ragazzina.
"Tutto questo è fin troppo crudele Lucifero. Posso capire tutto, ma coinvolgere nei tuoi maledetti giochi anche una povera ragazzina inconsapevole...? La tua sete di sangue è impossibile da regolare maledetto."
Un improvviso lampo attraversò il ponte, senza che nessun mortale si accorgesse minimamente dell'accaduto e davanti agli occhi dei due poveri Poltergeist...comparve il demonio in persona.
《Dolce Cecily, vorrei ricordarti che riesco perfettamente a sentire ogni tuo pensiero. Ed hai proprio ragione, la mia sete di sangue è impossibile da placare》
L'angelo caduto si abbandonò ad una lugubre risata prima di avvicinarsi a Naomi sorridendo.
《Mia dolce Naomi te lo spiego io cosa sta succedendo. Ti trovi a Londra e sei stata scelta per partecipare al programma "See You Again", una gara particolare che come premio ha la possibilità di...farti tornare in vita. Mi sarò dimenticato di convocarti per l'annuncio.》
Naomi si morse le labbra, evidentemente interessata alla conversazione.
《E come si vince?》
《Molto semplice. Distruggendo tutti i tuoi nemici, proprio come questa signora qui a fianco. È un tuo nemico, i tuoi alleati si trovano invece in altre nazioni. E per farmi perdonare dell'inconveniente...ti dirò una cosa molto importante. Qui a Londra si può trovare una Mela dell'Eden...trovala...sarà come dire...fondamentale》
POV ANDROMEDA
L'alba alla fine giunse.
Andromeda e Calithea avevano parlato tutta la notte delle loro prime impressioni riguardo al programma ed ai loro scopi, giusto per conoscersi meglio ed ammazzare il tempo, per non ammazzarsi a vicenda.
Partirono nella prima mattinata allontanandosi dall'isola con una leggera nota di nostalgia.
"Quel posto era un vero paradiso. Da adesso in poi il gioco comincia sul serio"
Le due ragazze si libravano libere nel cielo, assaporando il meraviglioso paesaggio blu che si stendeva sotto di loro, costellato da decine di isole, animali e navi.
《Quindi per quale motivo ci stiamo dirigendo proprio a Londra?》
L'albina si distrasse per gettare un'occhiata alla sua insolita alleata.
《In quella città è stata posizionata una mela dell'Eden o anche più. Per quanto sia rischioso o pericoloso preferisco avere un artefatto del genere per quando i giochi arriveranno alle battute finali》
《È incredibile come l'universo possa offrire oggetti così tanto potenti. Come si può rigenerare lo spirito?》
La rossa sorrise, rilassandosi un attimo, piano piano cominciava a fidarsi di Andromeda.
《È lo stesso concetto per cui noi riusciamo a ferire altre anime. Ci sono cose che vanno al di là della nostra comprensione semplicemente.》
《È proprio vero che non si smetterà mai di combattere. Non riusciamo a trovare la pace nemmeno dopo la morte》
Andromeda sospirò, era la prima a voler vincere ma...davvero tutto ciò aveva un senso? Tutta questa violenza inutile e spregiudicata.
《Dipende dal punto di vista. Senza violenza io non potrei esistere, quindi direi proprio di essere soddisfatta da tutto questo. Sono nata e cresciuta per la guerra, per guidare i miei alleati alla Vittoria》
Calithea una volta avrebbe guardato verso il basso, in direzione dell'Inferno ma nel momento esatto in cui agiva i suoi nuovi compagni erano finiti chissà dove.
Proprio per questo lasciò vagare il suo sguardo, facendolo perdere nell'orizzonte.
Viaggiavano molto più veloci di un aereoplano essendo entità immateriali, a breve avrebbero raggiunto le coste Britanniche e da lì raggiungere la capitale Inglese sarebbe stato un vero gioco da ragazzi.
Andromeda però, quando ancora entrambe erano ancora circondate dall'oceano afferrò Calithea, bloccandola.
《Ferma.》
《Che succede?》
《Davanti a noi. Nemici.》
E non appena pronunciò quella tanto temuta frase anche ai miei occhi si presentarono ben tre anime che volavano quasi come se fossero schierate, pronte al combattimento.
"Tre?! Come diamine hanno fatto a riunirsi così in fretta?!!!..."
POV AKAIAH
《Maledetto...》
Akaiah aveva affondato con precisione nel luogo dove una volta era fermo Babele...eppure non c'era più niente in quel momento.
《Attento Akaiah》 Qiyana gridò;
E grazie a quell'avvertimento l'angelo si salvò, alle Sue spalle un'ondata di proiettili lo investì, dandogli il tempo di schivare appena.
《Molto bene mio caro Akaiah, vedo che con il tempo i tuoi tanto conosciuti riflessi non sono affatto peggiorati.》
Babele comparve proprio alle spalle di Qiyana che con un movimento fulmineo si voltò sparando con la revolver un colpo preciso...che andò a vuoto anche questa volta.
Di nuovo quel maledetto demone era sparito per andare chissà dove.
《Ma dove va a finire questo ogni volta?!》il demone dagli occhi verdi urlò frustrata per aver mancato il bersaglio.
《Proprio qui.》
Stavolta l'intervento di Qiyana non servì a molto, Babele apparve alle spalle del moro crivellandolo di colpi.
L'angelo schivò appena in tempo e fortunatamente lo colpì una sola pallottola che per poco non fu fatale.
Akaiah si tenne il fianco che bruciava per il colpo appena inferto.
《BABELE! MALEDETTO! SE TI TROVO...》
《Che fai?!》
Il demone rise ricomparendo davanti Akaiah e colpendolo con il collo del fucile al viso, facendolo indietreggiare.
La distrazione fu particolarmente dannosa perché in successione arrivarono un calcio ed un una gomitata, mandando praticamente al tappeto il moro.
Qiyana era disperata, Akaiah ed il suo avversario erano troppo vicini, se avesse sparato avrebbe rischiato di colpire il suo alleato, peggiorando una situazione che era già abbastanza preoccupante di suo.
《Tsk...ti ricordavo più forte. Ed ora amica mia...passiamo a te.》
Babele tornò nell'oscurità, scomparendo così alla vista, costringendo Qiyana a sparare a casaccio in un tentativo disperato di colpirlo.
《Ma cosa combini Qiyana?! Tu che sei conosciuta per essere uno dei demoni più precisi al mondo adesso sei costretta a sparare a caso, come una persona che prende in mano una pistola per la prima volta》lo psicopatico ricomparve colpendo alle spalle la ragazza con un calcio.
Stava giocando con loro due praticamente, li avrebbe uccisi lentamente di lì a poco tempo se avessero continuato così.
Un misero dettaglio però riuscì a salvare la situazione.
《Sono qui, sei proprio scarsa a giocare a nascondino Qiyana!》
Babele quando pronunciò quella frase non era ancora tornato visibile, facendo così intuire a entrambi la posizione.
"Non può essere una tipologia strana di teletrasporto o per lui sarebbe impossibile parlare mentre si sposta da un luogo ad un un altro. Quindi..."
Akaiah si rialzò lentamente, l'intero corpo che gli bruciava per il dolore, mentre stringeva con forza la sua pietra, "L'occhio del Drago".
Quest'oggetto magico difatti permetteva all'utilizzatore di individuare la posizione delle altre pietre magiche.
《La tua invisibilità da ora è assolutamente inutile...Babele.》
L'angelo scattò contro il suo nemico, affondando la lama nuovamente con estrema precisione, costringendo il suo avversario a rotolare in maniera scomposta per evitare il colpo.
《Tu...tu maledetto!》per la rabbia il demone colpì un albero con un calcio ben assestato, che fece tremare la pianta.
《Ossidiana vero? Celarsi agli avversari...una magia estremamente adatta ad un verme strisciante come te. Ma adesso i tuoi stupidi giochetti non funzioneranno più》
Strinse gli occhi, guardando Babele con aria di superiorità.
《Per batterti non ho bisogno di usare incantesimi Akaiah.》
Riprese a far fuoco con le mitragliatrici.
La ferita al fianco doleva ma l'angelo non aveva la minima intenzione di arrendersi proprio adesso.
Corse verso Babele, tagliando con estrema precisione ogni suo proiettile finché non fu a pochi passi da lui, calando con forza la Katana sulla sua testa...ma il demone appena in tempo sollevò le sue armi, parando il colpo mentre decine di scintille riempivano l'aria.
Anche Qiyana si unì alla festa vendicandosi per prima, riuscendo a colpirlo con un proiettile al piede mentre era occupato a contrastarmi.
Babele gridò ritornando invisibile, cominciando a zoppicare via, lontano dalla zona dove stavano combattendo, ferito ed umiliato.
《Dov'è?!》 La ragazza gridò prendendo il povero angelo per il colletto.
《Si è ritirato.》
《Perché l'hai risparmiato?! Tornerà. E lo sai bene!》
《Non voglio inutili spargimenti di sangue》Akaiah tossì, lasciandosi cadere sopra un albero, aveva uno strano colorito e respirava appena.
《Tsk...dovrò abituarmi ai tuoi metodi da angelo...in ogni caso. Grazie》
《Ho ripagato il mio debito》sorrise, mentre socchiudeva gli occhi, la situazione non convinceva per niente Qiyana che si mise in ginocchio osservando il ragazzo e la pallottola che l'aveva colpito.
《Questo è veleno...brutto idiota, ti sei preso un proiettile. Perché non sei stato disteso a lasciarmi fare? Così hai peggiorato la tua situazione.》
《Perché...nonostante le nostre due razze siano nemiche per natura...noi qui...siamo alleati. Ed io...non intendo stare fermo a guardare mentre una mia compagna muore...preferisco...morire con lei.》
Il demone rimase colpito dalle parole dette con tanta spontaneità da colui che in teoria avrebbe dovuto essere un suo nemico e proprio per questo riluttante tirò fuori dal vestito...una Mela dell'Eden.
《Non oggi Akaiah. Non morirai》
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