Capitolo 3: L'Isola del Destino

Isole Far Oer
3 ore dalla partenza del programma

POV CALITHEA

Calithea aveva chiesto solamente una cosa a Lucifero: farla finire in un luogo particolarmente abitato per confondersi tra le persone e ottenere informazioni grazie alla sua pietra ed al fascino naturale.
Effettivamente all'Inferno era uno dei demoni più avvenenti e sensuali, nessuno poteva resisterle, nemmeno il signore supremo del male.
I lunghi capelli scarlatti erano costantemente intrecciati in un'elegantissima coda che attraversava tutta la schiena, cosa che serviva a donarle maggiore libertà durante i combattimenti.
Gli occhi, rossi come il sangue erano conosciuti da tutti i demoni per i leggeri riflessi dorati che emanavano.
Aveva tutto ciò che un diavolo donna potesse desiderare, pelle chiarissima, forme a dir poco perfette e gusto nel vestire.
L'unico dettaglio che Calithea non riusciva a farsi piacere erano le labbra, fin troppo sottili per i suoi gusti.

"Non ci credo che mi abbia spedito quaggiù, in questo luogo sperduto. Lo sento già quello lì che si vanta di avermi preso in giro dicendo che non bisogna mai fidarsi del Diavolo. Maledetto, una volta che io sarò tornata all'Inferno gliele dirò due"
Il povero demone non sapeva davvero che cosa fare, se non capire con esattezza dove fosse posizionata.
《Allora. Mi trovo su una delle 18 Isole Far Oer, facenti parte di un famoso arcipelago situato al largo delle coste coste settentrionali dell'Europa tra il Mare di Norvegia e il nord dell'Oceano Atlantico, a metà strada tra l'Islanda e la Norvegia. Devo assolutamente spostarmi da qui e giungere in una nazione posizionata meglio strategicamente come la Gran Bretagna. Perlomeno il Topazio ha davvero dei poteri sorprendenti. Riesco a sapere praticamente qualsiasi cosa》sorrise fiera sistemandosi la treccia.
《Allora, devo riflettere con calma, sono finita in un luogo a dir poco sperduto. Ha anche i suoi vantaggi ma senza compagni di squadra in questo gioco si muore in fretta. Da qui alla Gran Bretagna ci vogliono un paio di giorni di volo sostenuto al massimo. Mi conviene partire all'alba per evitare i membri della mia specie che possono essere particolarmente...pericolosi.》
La rossa cominciò ad esplorare i dintorni, nonostante non avesse intenzione di rimanere a lungo.
《Se sarò abbastanza fortunata magari beccherò anche una mela dell'Eden》
L'intero paesaggio era costellato da una gigantesca macchia verde, giganteschi prati d'erba brillante e pura, quel luogo non era minimamente stato inquinato dall'azione dell'uomo.
L'intero cammino era scosceso, con facilità si poteva passare dal camminare in pianura al finire su una collinetta.
Avanzando sempre verso nord in poco tempo si ritrovò a uno dei punti più estremi dell'isola, affacciandosi su un gigantesco strapiombo che dava sul mare.
"Cadere da quassù non deve essere molto vantaggioso, ora comprendo perché è un posto poco abitato"
Calithea non aveva individuato uno dei pomi magici ma in compenso era riuscita ad ammirare un panorama meraviglioso, il mare tempestoso erodeva lentamente le rocce alla base dell'isola mentre il sole cominciava a calare lanciando strani bagliori sulla superficie dell'acqua.
《Stai ferma e Voltati lentamente senza evocare armi o altri stupidi trucchetti》
Una voce riportò subito alla realtà il demone.
《Ho detto voltati. Sempre che tu non voglia venir eliminata subito dal programma》

POV AKAIAH

《No, davvero, tra tutte le specie che potevano venire in mio soccorso proprio un demone?》
Akaiah in tutta la sua esistenza non si era mai sentito così umiliato.
Essere aiutati da un demone non doveva essere molto carino per un angelo vista la reazione che stava avendo.
《Se preferisci la prossima ti lascerò uccidere da una bambina con seri problemi psichici. Al momento mi servi, sei un mio compagno. Per mia sfortuna》
Qiyana fissò i suoi occhi color smeraldo su quelli di Akaiah.
《Fino a qualche giorno fa io demoni li uccidevo o li rispedivo all'Inferno.》
Fu un solo attimo e il demone riconobbe il suo attuale compagno di squadra.
《Capelli e occhi neri. Sei l'unico che abbia mai visto con un Kimono. La tua forma dell'anima è una Katana. Tu sei...Akaiah. Il cacciatore di demoni.》
Gli occhi del moro brillarono, era pur sempre soddisfacente essere riconosciuto da qualcuno, anche se questo era un tuo nemico.
《Centro. Sono proprio io.》
《E potresti gentilmente spiegarmi per quale motivo ti sei rifiutato di combattere con quel Poltergeist? Con quel carattere ha già il destino segnato, diventerà un Vagante e poi un Demone.》
Akaiah sospirò, si sentiva ancora confuso, come quando si viene improvvisamente destati da un lungo sonno e non si è ancora pronti a tornare nella realtà.
《Finchè sono ancora semplici spiriti non ho il cuore di ucciderli. Inoltre non ho mai avuto la minima intenzione di partecipare a questo stramaledetto programma, mi rifiuto categoricamente di uccidere per qualcosa in cui credo minimamente.》
Qiyana si arrestò, facendo così rallentare anche Akaiah.
《Tutto bene?》chiese confuso l'angelo.
《Ascoltami bene. Capisco che tu non ti sia offerto volontariamente come quasi il resto delle anime partecipanti, ma ormai sei qui e se non vuoi morire ti consiglio vivamente di darti da fare. Inoltre ti ricordo che se Lucifero alla fine dovesse vincere, il male comincerebbe a dilagare sulla Terra indifesa per un intero secolo. So che hai particolarmente a cuore gli umani, lo dice la leggenda su di te. Impegnati e salvali se proprio ci tieni》
Il demone era riuscito a colpire il punto debole di Akaiah.
Il pensiero di una possibile vittoria del demonio lo aveva scosso nell'intimo, il suo sguardo tornò quello di una volta, acceso e determinato.
《Hai proprio ragione. Scusa se...》
Il moro non terminò la frase, scattò in avanti, tagliando una pallottola indirizzata alla sua compagna con un solo colpo vibrato con decisione in aria.
《Quale fortuna liberarsi di due nemici così potenti in una volta sola, Akaiah il cacciatore di Demoni e Qiyana, la furia velenosa.》
Dagli alberi scese con un salto una figura incappucciata che ci lanciò subito un ghigno malefico.
La pelle era rosea, di un colore gentile e non aveva nemmeno una minima imperfezione.
Gli occhi, neri come quelli di Akaiah si posarono subito su quelli dell'angelo trasmettendo tutto il suo istinto omicida. Naso e orecchie erano piccoli e delicati, come quelli di un principe.
Indossava una canottiera bianca ed una felpa nera con cappuccio strappata all'altezza delle maniche.
Ma la cosa più strana erano i capelli...essi infatti erano sulla fronte dello stesso colore dell'uva e sulle ciocche invece erano bianche come il latte. Tra le mani stringeva due pistole mitragliatrici modello MP5, conosciute per la loro micidiale potenza di fuoco.
Una delle due canne delle armi fumava leggermente.
Non c'erano dubbi.
Era stato lui a premere il grilletto.

《Babele...sapevo che saresti venuto a rompermi le scatole...》
Qiyana sembrava innervosita, annoiata ed eccitata allo stesso tempo all'idea di combattere.
"Com'è possibile che questa ragazza provi così tante cose discordanti allo stesso tempo?"
《Oh, andiamo, non ti sono mancato nemmeno un pochettino?》
《Per niente. So che hai partecipato solamente per darmi qualche gatta da pelare.》
《Oh, dai amica mia, senza qualche avversario degno di te che gusto ci sarebbe? Avevo solamente voglia di dimostrare al nostro padrone che sbaglia a darti tutta questa fiducia》il ragazzo ghignò puntando le mitragliatrici sulla compagna di squadra dell'angelo che in tutta risposta si mise davanti a lei per farle da scudo.
《Ci sono anche io Babele...io non ti sono mancato?》
《Per nulla Akaiah》il demone avversario strinse i denti
《Direi che sia finita l'ora dei convenevoli. Adesso passiamo alla parte divertente del gioco...》
In quel momento premette i grilletti, aprendo così il fuoco.
Akaiah scattò velocemente contro di lui, tagliando tutti i proiettili che rischiavano di colpirlo ma quando fu a pochi passi da lui...Babele scomparve.

POV CALITHEA

《Ho detto Voltati. Sempre che tu non voglia venir eliminata subito dal programma》
Alzò le mani sopra la testa, dando così le spalle al precipizio.
Un Poltergeist le puntava una spada al petto, riconobbe subito i capelli bianchi e gli occhi color sangue.
《Andromeda...ho sentito parlare spesso di te dagli spiriti del mondo terreno mentre li tormentavo.》
Lo spirito trasformò gli occhi in delle fessure per studiare meglio il demone.
《Molto bene. Quindi adesso posso ottenere la mia vendetta giusto?》
Sentì l'arma sfiorarle il seno, quella ragazza faceva sul serio.
"O faccio qualcosa adesso o per me termina davvero adesso il Programma"
《Aspetta. Per favore ragiona.》
《Sono tutta orecchi. È da gentildonne lasciare che il proprio nemico pronunci le sue ultime parole...》
Sorrise maliziosamente mentre gli occhi rossi brillavano.
《Senti. Molto probabilmente siamo le uniche due anime presenti su questa maledetta isola e questo non conviene a nessuna delle due. Cominciando a combattere ci danneggeremmo inutilmente, la possibilità di trovare mele del giardino dell'Eden qui è bassissima. Credo che ad entrambe convenga viaggiare e andare in un luogo più popolato per riunirsi con i propri compagni di squadra. Inoltre credo che viaggiare in due sarebbe molto più sicuro rispetto al volare in solitudine. Andrebbe a vantaggio di entrambe.》
Andromeda guardò confusa il demone, specialmente perché non era affatto sicura di potersi fidare.
《Fammi capire. Tu mi stai proponendo di allearti con te anche se non siamo compagne di squadra?》
《Questo solo finché non saremo arrivate al luogo prestabilito...a quel punto...nessuno mi vieterà di...ucciderti》

(Isole Far Oer, scorcio di una delle punte di un'isola appartenente all'arcipelago)

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