Partecipante 4 (2)
È una questione personale, ho difficoltà a parlare di estranei basandomi su un'immagine. Per quanto cerchi di rimanere obiettiva, la mia mente galoppa e crea schemi, idee, storie, mentalità, che probabilmente non appartengono a questo ragazzo. Ciò mi disturba, vorrei conoscerlo, buttarmi a capofitto in una conversazione con lui, con una bella birra media davanti e qualche stuzzichino da mangiare tra una battuta e l'altra.
Me lo immagino, mentre tamburella lievemente le dita sul bicchiere freddo e sorride al nulla, guardando i passanti. Mi racconta dei suoi studi, l'università lo pressa molto. Ma ha un obiettivo da raggiungere, e riesce comunque a ritagliarsi del tempo per uscire di tanto in tanto con gli amici di una vita. I suoi compagni di corso nemmeno li vuole vedere. Ride lieve a quella frase, distogliendo di nuovo lo sguardo. Che palle rivederli anche nel tempo libero. Per quanto siano simpatici, si affretta ad aggiungere. Preferisce trascorrere il suo pomeriggio a giocare al PC, provando nuove mode di Minecraft, seguendo GioPizzi su YouTube, e creare schemi. Si. Perché ha difficoltà nel studio. Io lo guardo, comprensiva.
La sua ragazza poi a volte non lo capisce. Lei è, a detta sua, una persona che non ha nulla a che fare con lui. È estroversa, cura molto il vestiario, è sempre attaccata ai social e alle chat tra amici. Lui no, il telefono lo tocca raramente. Non gli garba molto stare a parlare via messaggio.
Già, ma la ama. E ha paura che presto lo abbandoni, forse per un ragazzo più grande, più bello, più ginnico di lui. L'unico sport che pratica è il ciclismo, gli piace uscire di domenica e percorrere lunghe strade sconosciute, da scoprire. Una volta ha rubato un'anguria. Scoppia a ridere, mettendosi in bocca una tartina.
Mi sembra una persona gentile, simpatica, forse un po' contenuta nei modi. È il tipo di ragazzo con cui uscirei volentieri di tanto in tanto per una birra media, per parlare di giochi e cocomeri rubati, e passare un paio d'ore tranquille. Ma lui non può. Deve andare. La sua ragazza è gelosa, possessiva. Lo vuole a casa, così potrà mandargli le foto dei suoi possibili outfit per una cena.
E tu, Pierre, non ci vai?
Ecco, gli ho anche dato un nome.
Questo ragazzo ha proprio la faccia da Pierre. Il viso da bravo ragazzo. L'abbronzatura di chi sta spesso fuori per spostarsi. I capelli biondi, come la birra.
No, non mi piace uscire molto spesso, mi risponde. Ma voglio essere presente per lei. Farei qualsiasi cosa per farle capire quanto ci tengo.
Ha il tono di voce possente ma parla contenuto, come se avesse premura di fare poco rumore. Non vuole attirare l'attenzione su di lui, mi rendo conto. Forse è un tipo riservato.
Aspettami. Ci stai per un'altra birra?
No, grazie, per me va bene così.
Ordino un altro giro, ma mi accorgo tornando al tavolino di aver parlato con un pensiero. Sono sola, non c'è nessun Pierre con me.
Mi sono immaginata tutto, perché la mia mente corre, corre, e la mia voglia di conoscere chi si cela dietro a un'immagine è tanta, perché non saprei davvero come descriverlo, questo ragazzo.
So solo che ha la faccia da Pierre.
Peccato. Mi ero fatta un nuovo amico. Avremmo potuto rubare tante angurie insieme.
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Grazie a piccolanubeblu ossia la nostra Partecipante 4
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