Capitolo 34
Eravamo finalmente tornati a casa. Era stato un viaggio lunghissimo, ma soprattutto molto faticoso. Avevo ottenuto le risposte a tutte le mie domande, e ora mi rimaneva solo da vendicarmi per la morte dei miei genitori. Quelli che non ho mai potuto conoscere veramente... Anche se rischiavo di scatenare una guerra lo volevo fare solo per pura giustizia.
Tornammo nel cuore della nostra foresta, però non c'era nessuno del branco. Mi sembrava strano visto che non era successo niente di particolare. Lo so che erano passate almeno tre settimane, ma non credo che in tre mesi cambi una situazione. Qualche volta si, ma di sicuro non sempre.
" Soltanto a me sembra che sia successo qualcosa di strano? " chiesi, per avere subito un'opinione non mia.
" Credo che tu non sia l'unica ad avere quest'impressione " rispose Nate, anche se non conosceva il branco capiva le situazioni in modo rapido.
" Credo che sia meglio entrare dentro e vedere se è successo qualcosa " proposi entrando subito nella foresta. Appena entrata avvertii un forte odore di bruciato. Ma sembrava più un odore da esplosione. Corsi per arrivare ancora più veloce dal branco e per non perdere altro tempo prezioso.
Okay, in un certo senso avevo ragione. Arrivata verso la roccia del capo branco vidi che non c'era più tantissima roba. Era esploso tutto. Ecco perché percepivo l'odore della bomba... Qualcuno poteva averci rimesso la pelle però! Infatti al centro del villaggio dei licantropi/infermieri stavano attorno ad un uomo che all'inizio non riconoscevo. Poi vidi che si trattava di Jake. Cercavano di svegliarlo, ma era tutto inutile. Era stato ucciso. Da quella maledettissima bomba.
" CRIBBIO! Ma cosa è successo? " esclamò Caroline cercando di attirare l'attenzione degli infermieri. Loro si girarono subito per darci spiegazioni, ma si trasformarono in lupo arrabbiati alla vista di Nate. Dovevano aver capito che lui era un vampiro.
" Un attimo... Che ci fa lui qui? È tutta colpa dei vampiri se ora il capobranco è deceduto! " rispose bruscamente uno dei due lupi. L'altro si preparò ad assalire Nate, ma io ero altrettanto pronta a contrastarlo. Non sapevo neanche se avrei retto la sua forza, ma pazienza. Ci avrei comunque provato. Se non provi una cosa non puoi dire di non riuscirla a fare, no?
" Fermi! Voglio solo unirmi a voi... Non sono malvagio, mi sono appena opposto al mio capo... Giuro che troppa cattiveria non posso proprio reggerla. " spiegò Nate cercando di convincere gli infermieri, che però non credevano tantissimo a quello che diceva. Erano un po' tutti delle teste dure, non credevano mai nei 'nemici'.
" Eddai! Non avete capito che così abbiamo una risorsa in più contro al capo dei vampiri? Così potremo vendicare la morte del nostro capobranco! " entrai in gioco cercando di convincere i miei 'compaesani'. Ma credo che fossero delle teste davvero dure quelli. Non volevo dare prove, quindi dovevo cercare di convincerli con la mia forza di volontà. Non era un grande vantaggio, ma fa niente.
" Okay, voglio credervi. Abbiamo solo un problema, ma non così piccolo... " cedettero gli infermieri. Il problema poteva essere qualunque, ma in quel giorno avevo una voglia matta di fare domande.
" Ehm... Quale sarebbe il problema? " chiesi allora. Intanto tantissime persone si stavano raggruppando e stavano lasciando dei fiori per l'ormai defunto capo-branco.
" Ora che Jake è morto non abbiamo qualcuno che possa risolvere i vari problemi di tutto il branco! Ma il testamento che ci ha lasciato non sappiamo ancora dove sia... Credo che lì ci sia scritto colui che diventerà il capo-branco. " spiegò uno degli infermieri mentre continuavo a pensare a quello che sarebbe potuto succedere se si fosse scatenato il conflitto.
Guerra.
Sangue.
Devastazione di interi territori e città.
Delle gravi perdite di persone molto importanti.
Una distruzione pressoché totale.
Tutti eravamo in pericolo, ma non eravamo un gruppo abbastanza solido da riuscire a accordarci senza un capo. Bisognava che qualcuno prendesse il suo posto, almeno per ora.
" ... E quindi? Dovremmo fare qualcosa per rimediare, tipo chiamare dei rinforzi o cose del genere... " propose Caroline mentre pensavo a un piano per riuscire comunque a comporre un buon 'esercito', se così si può dire. Diciamo che stavo pensando ad un metodo davvero molto intricato, probabilmente nessuno avrebbe capito un accidente di quello che dicevo. Quindi per il momento stetti zitta e muta, ascoltando semplicemente quello che dicevano gli altri.
" Sicuramente ora dobbiamo preparare delle difese, giusto? Dovremmo darci da fare per costruire un muro per proteggere il branco... Oppure... Semplicemente dobbiamo prepararci alla guerra! " esclamò sbucando da un albero Clark, che aveva lo sguardo da assassino violento, molto violento, eccessivamente violento.
Una piccola lampadina si accese nella mia testolina e finalmente ebbi la possibilità di dire qualcosa di intelligente.
" Possiamo risolvere il nostro problema dividendoci i ruoli! Per esempio Clark va a reclutare dei nuovi alleati e io preparo il campo di battaglia! " provai a spiegare a tutti, che annuivano lentamente.
" Potrebbe essere un'idea, ma io voglio gestire le armi! Dopo le mie innumerevoli giocate a Gta sono pronto a lottare! " esclamò Clark andando a cercare qualcosa nello scantinato del branco, dove si conservavano tutte le armi o le mappe di guerra. Lì dentro potevi trovare qualunque cosa, ogni tanto si trovavano anche dei topi morti, vomitevoli. Bleah. Non avevo paura dei topi, ma per me erano una roba schifosa.
" ... Certo Clark. Potremmo provare a mandare delle spie nella reggia dei vampiri, magari riusciamo a scoprire qualcosa di più su di loro. " dissi per proporre qualcosa da fare. Di certo non avrebbero mandato me lì, anzi, avrei fatto rischiare la pelle a tutti. Non sarebbe stato molto cortese, ma almeno salvavo delle vite. Credo che fosse meglio questo che altro, no?
" Finalmente una buona idea da parte tua, Eleanor! Quanto ci voleva per dirla? " esclamò Clark facendomi sentire leggermente in imbarazzo. Perché a me? Perché non a qualcun altro?
Si avvicinò a noi un altro infermiere, con una mappa di guerra appena presa dallo scantinato. Mi sembrava molto complicata, era meglio se ne progettavamo una nuova invece di sfruttarne una vecchia e malandata. Potevo provare io a fare una vera e propria distribuzione dell'esercito, ammetto che in quello non ero niente male. Da bambina anche facevo dei disegni di guerre, e quando li presentavo alla maestra lei mi diceva di non pensare a queste cose e di disegnare qualcosa del tipo unicorni, fiori, pace e tutte quelle cose lì. Detestavo le cose da hippy. Infatti non mi sono mai voluta vestire di rosa, non mi piaceva affatto come colore. In poche parole, detestavo tutto quello che piaceva alle persone di genere femminile.
" Ho appena fatto un altro controllo al terreno con l'aiuto di uno geologo, erano state lanciate tante di quelle bombe sul nostro terreno che era inevitabile almeno una morte. " disse l'altro infermiere, e allora controllai dove stavo mettendo i piedi, sempre per precauzione. Ero ormai abituata alla presenza di tante bombe nel terreno, dopo quella fuga non potevo non conoscere il rischio di morte causa bomba inesplosa.
" Propongo di fare qualcosa: dobbiamo assolutamente prepararci, perché la nostre morte potrebbe avvenire da un momento all'altro. Quindi ognuno di voi, mentre torna a casa propria, stia attento alle varie persone. Non si sa mai che sono dei tipi sospetti, e noi non dobbiamo farci sottomettere da loro, dobbiamo sempre ricordarci che noi non siamo delle pappemolli! Abbiamo una dignità da difendere! " esclamò Clark infine facendoci fare a tutti un ululato, era il nostro accordo per qualsiasi motivo.
All'improvviso sentivo che qualcosa dentro di me stava cambiando. Piano piano la mia sicurezza stava aumentando e stavo perdendo la mia paura per il mondo intero. Essere rassicurata dall'intero branco mi dava una sensazione di sicurezza, perché così non mi sentivo sola e potevo superare qualunque ostacolo mi si fosse posto davanti.
Ci mettemmo d'accordo per tutto, avevamo stabilito tutti i ruoli dei vari membri del branco, e l'indomani Caroline sarebbe andata a chiedere un'alleanza con i vari branchi che abitavano nelle nostre vicinanze. Io invece dovevo fare il piano della guerra, come avevo stabilito fin da prima.
Dopo tutto questo casino tornai a 'casa', sempre se così si può dire, e mi preparai ad affrontare una giornata di scuola il giorno successivo. Era finite le mini-vacanze di inizio novembre e dovevo andare a studiare come un tempo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top