Capitolo 28

Le 5 ragazze mi portarono dentro alla roulotte. Dentro c'era un vero e proprio camerino, uguale identico a quello degli attori che devono girare un nuovo film. Mi sedetti davanti ad uno specchio mentre le ragazze correvano per tutta la roulotte cercando il necessario per farmi sembrare 'perfetta'. Il trucco non mi piaceva tantissimo, ma se era necessario per una serata importante me lo mettevo. Non volevo sembrare una di quelle puttanelle che si metteva cento chili di trucco, mi sembravano delle esaltate. A me sembravano quasi tutti degli esaltati.

Passarono cinque minuti e arrivò la ragazza dai capelli blu con vari tipi di smalti e tutto il necessario per la manicure.

" Benissimo Eleanor..." disse la ragazza, soltanto allora notai che portava un cartellino dove c'era scritto il suo nome: Juliet.

" Se vuoi puoi chiamarmi El, a me non dispiace " le dissi, odiavo le persone che mi chiamavano per nome intero. Preferivo di gran lunga i soprannomi.

" Va bene El... Adesso inizio a farti il manicure... Va bene? " mi chiese Juliet e io annuii. Le altre ragazze arrivarono e iniziarono a fare il loro lavoro, mentre io pensavo a quello che stava succedendo in città.

* Caroline pov *

La mattina come tutti gli altri giorni andai a scuola. Come al solito mi ritrovai all'ingresso con Hope, Anne e anche con Alex, a mio parere era diventata molto simpatica rispetto a prima.

Prima di arrivare a scuola dovevo andare a prendere Eleanor a casa sua. Partii da casa mia e arrivai all'ingresso. Provai a suonare il campanello. Niente. Non veniva nessuno ad aprire. Appoggiai un orecchio sulla porta, non sentivo alcun suono. El non era in casa. Ma dove poteva essere se non a casa?

La riposta era davanti i miei occhi. Infatti vidi un foglietto attaccato alla porta. Lo aprii e vidi che era una lettera di Eleanor. Aprii gli occhi completamente, mi sembrava di aver letto male. Aprii lentamente la lettera ed iniziai e leggere.

" Non venitemi a cercare per nessun motivo, lo dico per il vostro bene. Statemi tutti bene. Sono in fuga, i vampiri mi vogliono prigioniera. So che non crederete a queste parole, ma vi dico che questa è la verità.

Con affetto, Eleanor.

P.S: non si tocca l'arco Caroline. "

Quando finii di leggere la lettera rischiai di svenire. I vampiri stavano cercando proprio Eleanor! E sicuramente solo perché era un Alpha... Dovevo far leggere la lettera alle altre, magari anche a Nate e Mike. Dovevo cercare aiuto, oppure dovevo cavarmela da sola. Da sola non ero poi così potente, per questo stavo sempre in compagnia di qualcuno.

Corsi e arrivai fino a scuola. Le ragazze stavano già lì e parlavano ancora dell'avventura con il mostro della grotta. Soltanto ricordarmi di quell'avventura mi faceva tornare i brividi.

" Car! Finalmente sei qui! " esclamò Hope appena arrivai di fianco a lei.

" Una cosa... Non dovrebbe esserci anche El con te? " mi fece notare Anne, e io tremolante diedi la lettera alle ragazze.

" Cosaaaaaa? El è fuggita? " chiese incredula Alex mentre provavo a mandare un messaggio alla nostra cara fuggitrice.

" S-si... Quando sono arrivata a casa sua ho notato che no c'era nessuno in casa... E poi ho anche trovato la lettera... " spiegai io con un volto pieno di tristezza.

" Magari Mike ne sa qualcosa! Proviamo a chiedere a lui, farebbe qualunque cosa per la nostra El! " propose Hope. Mi girai per cercare Mike ma non lo vidi.

Intanto la campanella suonò. Si levarono dei sospiri di dolore. Anche se non era un giorno particolare tutti temevano quell'edificio gigantesco.

" Che palle sta campanella... Vuol dire che glielo chiederemo dopo... " disse infine Alex prima di entrare nell'edificio scolastico.

---------

Finite le prime due ore di Letteratura andammo al banco di Mike, lui era lì a sistemare gli ultimi appunti sulla Seconda Guerra Mondiale.

" Mike! Finalmente ti abbiamo trovato! " esclamai io, e il biondo mise via il suo quaderno ad anelli.

" Ciao ragazze! Cosa volete dirmi? " chiese Mike, e Anne gli porse la lettera, che lui lesse tutto d'un fiato, sgranando gli occhi.

" N-Non è possibile! So già di chi è colpa... " esclamo arrabbiato Mike, che sembrava volesse spaccare il banco con un solo colpo di braccio. Cominciò a guardarsi intorno fino a guardare una persona incavolato nero. Era Nate, che stava uscendo dalla classe assieme ad Harvey, ovviamente mangiando qualcosa.

Niall si accorse di essere osservato da Mike, quindi chiese: " Hai bisogno di me, Mike? ". Almeno l'aveva chiesto in modo gentile e non in modo scontroso.

" Volevo solo farti una domandina. Sai dov'è Eleanor? Vieni qui a leggere la lettera, sicuramente capisci qualcosa! " rispose Mike. Nate arrivò subito e prese in mano la lettera, leggendola lentamente.

" Non so di cosa tu stia parlando. " rispose poi, anche se si sentiva che stava mentendo.

" Non ci credo, tanto so che sei un vampiro Nate! Ti ho visto mentre portavi El in una specie di reggia! " esclamò Mike facendoci sobbalzare tutte. Si spiegava tutto. Mi sentii dentro un calore di rabbia improvviso.

Nate si zittì e non disse nulla. Stava lì fermo, immobile. Si stava sentendo male, anche se era strano per un vampiro.

E io non potevo credere a quelle parole. La persona che poteva sembrarmi amica era diventata d'un tratto nemica. Altri vampiri equivaleva ad altri licantropi morti. Non potevo perdere dei membri del branco, erano essenziali per sopravvivere. E per far rimanere a galla l'amicizia.

" Nate, dicci dov'è El, subito. " ordinò Mike mettendo Nate a disagio. Per evenienza guardai gli occhi di Nate, si stavano lentamente colorando di rosso. Stava per fare del male a qualcuno di noi. Non riuscivo a sopportarlo.

" Non so neanche io dove sia! " ruggì Nate arrabbiandosi sempre di più. Gli occhi erano ancora più rossi. Sembrava che ci fosse del fuoco in quegli occhi.

Per nostra fortuna la campanella suonò, facendo finire il litigio fra Nate e Mike. Ognuno tornó al suo posto, cercando il proprio quaderno ad anelli di Algebra. In un primo momento la prof non arrivava, questo permise a Mike di dire un'altra cosa al biondo tinto prima di tornare al suo posto. La prof entrò in classe, e dentro l'edificio si levò un caos pazzesco. Stavano tutti cercando di fermare Mike, che voleva quasi bestemmiare in turco.

--------

Invece di ascoltare la prof cominciai a guardare rispettivamente Mike e Nate. Si mandavano delle occhiatacce, era un brutto segno. Ogni tanto vidi dei bigliettini volare, mi stavo sentendo male solo pensando a El e a dov'era... In qualche modo dovevo riuscire a trovarla e a far finire tutto... Non proprio tutto, facevo incominciare anche una guerra spietata se sbagliavo qualcosa. Quindi quasi sempre. Mi sentivo un po' in imbarazzo.

Passai le ore di scuola facendo dei pensieri strani. Almeno, così solo le prime due ore. Mi sentii male all'inizio della terza ora, e la prof se ne accorse. Allora venni mandata a casa, e questo mi fu di grande aiuto. Per una volta dovevo ringraziare un dolore anomalo di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Non mi era mai venuto prima d'ora, e questo motivo poteva farmi preoccupare.

Riuscii a riprendermi grazie ai miei poteri da lupo e provai a captare l'odore di El. La telepatia non potevo usarla perchè non ci avevano ancora spiegato come si usava, quindi dovevo cavarmela da sola.

Andai nel cuore della foresta per arrivare dal branco, dovevo comunicare la mia situazione a Jake, altrimenti rischiavo di farlo preoccupare troppo. Se c'era una cosa che non potevo fare era far preoccupare il branco, dovevo riporre fiducia in tutti i suoi membri, oppure non si arrivava da nessuna parte. L'unione era l'unica cosa essenziale nel branco. E meno male che tutti ci aiutavamo a vicenda!

Mi trasformai per cacciare qualcosa, non avevo mangiato niente durante l'intervallo. Inizialmente provai a cacciare qualche cervo, ma erano più veloci del solito. Emettevano sempre dei versi strani, come una persona spaventata. Non potevo capire chi era stato a creare questo disagio nel bosco, nessuno l'avrebbe mai fatto per nessun motivo. A parte forse i vampiri, anche se in quel momento erano all'inseguimento di El.

Beccai il primo animale ferito che trovai e lo divorai velocemente, anche se rischiavo di avere un qualche crampo. In quel momento non era tanto importante un crampo, quindi lasciai stare e ricominciai a correre verso il cuore del bosco. Ogni tanto notavo delle cose strane per terra, che si sembravano delle specie di bombe. Quando sfiorai accidentalmente una di esse ne ebbi la certezza, e iniziai a scappare per evitare di far vedere agli altri un R.I.P. per terra. La bomba esplose subito, facendo scappare tantissimi animali del bosco, che cominciarono a nascondersi dentro alcune strane gabbie. Forse era un nuovo modo per catturare la selvaggina, un po' pericoloso ma poteva funzionare qualche volta.

All'ingresso c'era Clark. Si stava guardando intorno, era sicuramente in allerta. Qualcuno poteva avergli già detto di Eleanor, oppure era successo qualcos'altro di strano. Faceva sempre delle facce strane quando succedeva qualcosa di insolito, e questo era un bruttissimo segno. Poteva anche essere uno scherzo alla Clark, faceva così solo per far venire un colpo a tutti. Non potevamo chiamarlo " clown del Branco " solo perchè a nessuna importava delle sue stupidissime battute. Però alcune facevano ridere da matti, lo ammetto. Non mi dispiaceva avere quel matto come amico.

" Caroline! Qual buon vento ti porta qui? " chiese Clark anche se il vento non era proprio buono. Guardai un attimo l'orario e poi mi preparai a rispondere.

" Buon vento no, cattivo vento sì... " risposi respirando velocemente. Avevo paura di quello che sarebbe successo in seguito.

" Ho trovato questo a casa di Eleanor, leggi " continuai io porgendo la lettera anche a Clark, il quale mi guardò confuso. Con lo sguardo ordinai al ragazzo di leggere quella lettera perseguitatrice.

Nel frattempo mi arrivò un messaggio, che non guardai per il momento.

Finalmente Clark lesse la lettera, per poi correre immediatamente all'interno del cuore della foresta. Mi affrettai a seguirlo e provai a tenere il passo di quel ragazzo un po' strano. Non era solito sentire Clark urlare, era un tipo molto silenzioso. Diciamo che era un tipo che preferiva i fatti alle parole. Cioè il mio esatto contrario.

Mi sedetti su una roccia e aspettai Clark. Tutto il branco si avvicinò a me, sicuramente per chiedermi informazioni. Era insolito vedermi da sola, ero sempre in compagnia di qualcuno, non ero di certo una tipo solitaria.

I licantropi si ammucchiarono come delle vecchie riviste, facendomi sentire un pochino a disagio. Ero abituata ai licantropi presenti nel branco, ma non ad una folla di lupi disagiati.

" Caroline, è successo qualcosa? " chiese una voce femminile che inizialmente non riconoscevo.

" Per forza, non c'è Eleanor con lei! È ovvio che sia successo qualcosa! " esclamò un'altra voce, questa volta maschile.

" Forse sa anche perché si sta seminando tutto questo caos... " sussurrò un ragazzo sulla ventina. Il caos di sicuro non l'avevo provocato io, non sapevo usare molti strumenti tecnologici super-avanzati. Tanto nessuno mi avrebbe creduto solo perché i ragazzi erano tutti dei geni della tecnologia. Io ero una delle rare eccezioni alla regola.

" Non sarà mica colpa dei vampiri? "

" Non si sa, ma potrebbe essere per quello... " il casino stava aumentando sempre di più, bisognava 'dissolverlo' in qualche modo.

" Per favore, calmatevi subito! Devo parlare con tutti voi! " esclamò il capo-branco uscendo dal nulla. Dopo di lui anche Clark arrivò, squadrando tutta la folla.

Presi il telefono e guardai il messaggio che mi era arrivato prima. Era di un numero sconosciuto, ma da quello che c'era scritto capii chi era stato a scrivermi.

" Incontriamoci alle 4 davanti alla gelateria Frost, ti devo parlare urgentemente. So che tu non vorresti parlare con me, ti capisco, ma questa cosa è importante. Ci vediamo dopo.

Nate "

Okay, non mi dovevo fidare di un vampiro ma un eccezione si poteva sempre fare. Risposi velocemente e spensi quell'aggeggio elettronico.

Andai da Jake e Clark e chiesi delle spiegazioni.

" Stiamo solo cercando di far tornare Eleanor, avvertiremo tutto il branco con una assemblea. " disse con un tono stranamente serio Clark, mentre saliva sulla rupe dei capi, la rupe dove stavano sempre il capo-branco insieme ai suoi assistenti. Da lì sopra si poteva vedere tutto il branco, quindi era il posto ideale per i capi della zona.

Tutti quanti si accomodarono per terra e aspettarono l'inizio dell'assemblea.

SPAZIO AUTRICE

Ecco il nuovo capitolo!

Visto che tra qualche giorno inizia la scuola non avrò tanto tempo per aggiornare, ma cercherò di fare del mio meglio.

Intanto votate e commentate!

El†

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top