Capitolo 25

* Eleanor pov *

Con le poche forze che avevo accumulato con il cibo provai ad uscire dalla foresta, anche se il dolore mi permetteva di fare un passo ogni 5 secondi. Tornai umana visto che non avevo la forza necessaria per fare tutti i movimenti da lupo. Rischiavo di immobilizzarmi se non mi muovevo, quindi cercavo di andare avanti per non perdere il passo.

Ogni tanto il dolore scompariva, e avevo tempo per fare altri passi, ma ritornava anche più forte e acuto di prima, facendomi urlare ogni tanto. Urlavo così forte che facevo scappare gli uccellini che si poggiavano sui rami degli alberi. Alcuni tentavano di rimanere ma volavano via grazie al mio urlo, potevo pensare ad esso come ad un altro strano potere.

Cercavo di trovare l'uscita, ma il mio cervello stava impazzendo, nonostante conoscessi il bosco a memoria non riuscivo comunque a trovare una luce che segnava la fine di quel bosco bellissimo e allo stesso tempo molto pericoloso. Forse la memoria non mi si era ripristinata completamente come pensavo. Il colpo alla testa poteva essere stato più forte di quanto sembrava.

Mi ritrasformai in lupo per usare il mio olfatto, ma anche quello era ormai fuori uso. Non percepivo più gli odori, non percepivo niente di niente.

Forse la maga di cui aveva parlato Jake era la migliore soluzione... Peró se non avevo forze non potevo arrivare da lei, la città era molto distante da quello che mi avevano detto gli altri lupi del branco.

Il dolore si intensificò un'altra volta, facendo uscire un altro acuto dalla mia bocca. Provai a toccare il punto in cui il dolore si era verificato, faceva malissimo, ma meno male che non era la mia gamba. Visto che non potevo più correre con una zampa fuori uso tornai umana e continuai a camminare, cercando di sopportare quello stupido dolore.

Camminai faticosamente finchè non intravidi una luce, pensavo fosse l'uscita, ma in realtà era una persona che correva in modo folle. Anche se era troppo veloce per essere un umano lo ignorai e proseguii per la mia strada. Mi sembrava comunque qualcuno che conoscevo, anche se non potevo sentire gli odori degli altri per via dell'olfatto inutilizzabile.

Riuscii dopo una miriade di tempo ad uscire da quel bosco e ad andare via, cercando la mia casa/tana. Avevo voglia di togliere dalla testa tutto quello che era successo in questa giornata. Mi tornarono in mente di nuovo le cose brutte che erano accadute, che mi fecero scendere qualche lacrima sulle guance. La tristezza faceva aumentare il dolore, rendendomi quasi impossibile continuare. Per pensare più in positivo pensai ad una bella canzone, che contribuì a farmi diminuire il dolore.

Stranamente, tornata a casa, il dolore sparì del tutto. Fui felice, ma allo stesso tempo avevo un brutto presentimento, poteva esserci una maledizione nella foresta. Poteva ammazzare tutto il branco...

Cercai di non pensare neanche a questo fatto e mi distesi sul letto, non riuscivo a prendere sonno. Provai a pensare alle cose più noiose ma mi venne da pensare solo a Nate... Le lacrime ricominciarono a rigare il mio volto e mi impedirono di addormentarmi. Passai due orette a pensare e a piangere fino a che non riuscii a chiudere gli occhi e a cadere in un sonno profondo.

* Nate pov *

Mi era venuto un piano brillante. Se avessi portato El da Slade avrei potuto far svanire la maledizione che le aveva scagliato contro.

Aspettai fino all'una di notte per andare a prendere la ragazza-lupo, tutte le volte che provavo ad entrare la sentivo piangere... Ed era solo colpa mia... Dovevo rimediare per forza.

Quando notai che El si era addormentata entrai furtivamente dentro la casa. Con i miei poteri resi le mie braccia astratte e presi il corpo di El, per poi metterlo in spalla. Ok, poteva sembrare un rapimento, ma non lo era affatto. Era un "trasferimento di persona fuori luogo", c'è differenza, mi raccomando.

Corsi per qualche secondo fino ad arrivare alla reggia oscura. Le statue dei vampiri all'ingresso mi stavano guardando come se fossero state vere.

" Marcel, Slade c'è? " chiesi io al maggiordomo che aprì la porta elegantemente.

" Sì, è appena tornato dalla caccia. Adesso starebbe riposando, ma entra pure. " mi rispose Marcel prima di farmi passare.

Entrai e andai nel salotto. Slade non era lì, quindi provai a cercarlo in altre stanze.

" Patel! Perchè sei qui?! " una voce rimbombó nel corridoio facendomi sobbalzare.

All'improvviso da un'ombra spuntò un uomo, Slade. Sembrava più cattivo e perfido. O forse non sembrava ma lo era e basta?

" Patel, hai portato la ragazza? Ma è l'una di notte! Non credo proprio che una ragazza sia sveglia a quest'ora! " esclamò Slade mentre El si muoveva lentamente, anche se non dava segno di essere sveglia.

" Ehm, se lei guardasse le ragazze che vanno in discoteca potrebbe vedere ragazze che vanno a letto alle 5 del mattino... " contrabattei io, rendendomi conto che potevo cacciarmi nei guai rispondendo a Slade.

" Credo che sia il caso di metterla da qualche parte, non so se in un baule o un... " non lo lasciai continuare perchè sapevo già dove "mettere" El.

" Aspetti, so già come fare, lasci fare a me " dissi io a Slade quasi facendogli l'occhiolino.

" Mi fido della tua buona fede. Vai! " esclamò il gigantesco vampiro mentre scompariva in mezzo ad un'altra ombra.

Andai nelle altre stanze della reggia e cercai un posto con dei letti. Ne avevo visto solo uno, quello di Slade che non usava neanche. Provai quindi a materializzarne uno con la mia vista speciale. Comparve subito un letto che sembrava abbastanza comodo solo a guardarlo.

Appoggiai delicatamente la ragazza senza lasciarla andare con riluttanza, per non farla svegliare. El non si mosse, quindi riuscii a stare ancora nella stanza a fare la guardia.

Visto che non potevo dormire cercavo di pensare a qualcosa di positivo, ma mi veniva di pensare solo a El e a come mi detestava per colpa di Steve... Steve! Dovevo fargliela pagare.

Detti un'occhiata al cielo e vidi che il sole stava per sorgere. Dovevo spicciarmi e andare a cacciare, al sole non era che cacciavo benissimo...

Lasciai Eleanor a dormire beata e uscii dalla finestra. Mi buttai e atterrai senza farmi nessun graffio. Mi avviai nella foresta e iniziai la caccia.

* Eleanor pov *

Durante la notte feci di nuovo un incubo. Non mi venivano da tanto tempo, quindi avevo perso ormai l'abitudine...

Quella volta ero rinchiusa in una gabbia, dentro una specie di galleria buia. C'erano degli occhi rossi che continuavano a fissarmi senza motivo. La paura aveva fatto scattare la mia trasformazione, quindi usando i miei poteri riuscii ad uscire dalla gabbia. Tentai di uscire anche dalla galleria, ma era impossibile uscirne. Intanto gli occhi rossi mi seguivano dappertutto, scrutando per bene ogni parte del mio corpo.

Per colpa di quegli occhi stavo perdendo le forze, mi stavando venendo una serie di allucinazioni, vedevo mostri di qualunque tipo, vedevo i miei genitori che diventavano dei giganteschi squali... Era diventato un vero incubo. Alla fine persi tutte le mie forze e svenii. Dopo un po' riuscivo a sentire i rumori, ma non potevo aprire gli occhi. Sentivo un rumore simile al fuoco, volevano bruciarmi.

Dopo aver sentito il fuoco feci un balzo e mi svegliai. Provai a muovermi ma mi accorsi di essere bloccata da una serie di catene di ferro durissime. Ispezionai la stanza, non era di certo casa mia quella. Nell'aria sentivo che quello era un posto in cui non dovevo andare, ma non potevo uscire con quelle catene...

Pensai con la mia testolina e mi venne in mente di usare una palla di fuoco per uscire. Osservai la luce del sole, arrivava verso di me, quello avrebbe potenziato la mia palla rendendola ancora più calda del normale.

Cominciai a formare la palla di fuoco, che diventava più grande grazie al fuoco. La catena cominciò a sciogliersi e riuscii a togliermela di dosso quando era molliccia.

Mi guardai intorno un'altra volta, vedendo delle armi tipo ascie, pistole e coltelli. Non ci capivo più niente di tutto quello che succedeva.

La porta era chiusa a chiave, non si poteva scappare. Presi un'ascia e spaccai tutto con un solo colpo. Notai quindi un paio di scale che portavano di sopra. Forse non ero compleatamente in basso.

Mentre cominciai a scendere le scale sentii un rumore di vetri rotti. Qualcuno poteva essere entrato nella stanza. Il coraggio mi diceva di andare, quindi ritornai indietro per vedere.

Nate.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top