15
Ne avevo abbastanza. Stavo entrando nel settimo mese di gravidanza e, sebbene la pancia non fosse ancora così grande da attirare tutte le attenzioni, cominciava a farsi notare. Eppure, ero nella fase in cui avevo bisogno di tornare a sentirmi viva, di respirare l'aria di una serata fuori, di ridere e ballare, non di restare seduta in ufficio o a casa sul divano.
«Non posso più rimanere qui, chiusa in casa. Ho bisogno di divertirmi.» dissi un pomeriggio a Elena, e l'idea cominciò a prendere forma nella mia mente.
Ci voleva una serata al Pacha. Un po' di musica, luci, e il suono della gente che balla e si diverte.
Elena alzò un sopracciglio, visibilmente sorpresa ma anche entusiasta. «Sei sicura?»
«Non voglio più privarmi di niente. La vita va avanti anche se sono incinta. La mia pancia è solo una parte di me, non mi definirà.»
Le mie amiche organizzarono la serata in tempi record. Pablo? Beh, se voleva restare a casa, era libero di farlo. Io, invece, avevo bisogno di uscire. Così, andai a fare shopping con Carmen ed Elena e trovai un abito che rappresentava il giusto compromesso: perfetto per una serata in discoteca, ma anche in grado di nascondere la pancia. Lo abbinai alle mie Dr. Martens nere. Per farmi sentire a mio agio, anche le mie amiche decisero di non indossare i tacchi. Un gesto che mi fece sentire meno sola e più inclusa. Quella loro scelta mi commosse profondamente.
Mentre ero nell'Uber, parlavo al telefono con Pablo. Mi disse che avrebbe voluto raggiungermi più tardi insieme ai suoi compagni.
«Spero che non conquisti nessuno mentre io non ci sono.» Scherzò con un tono leggero.
«Avrebbero un bello spavento se si avvicinassero troppo.» Risposi ridendo. «Con questo abito la pancia non si nota molto, ma c'è.»
«Spero di vederti stasera, Mami.» Disse lui, con quel suo accento andaluso che ogni volta mi faceva venire i brividi.
Mentre ero sulla pista da ballo, con Carmen al mio fianco, il ritmo della musica mi avvolgeva completamente. Ci muovevamo in sintonia, ridendo e scherzando, quando improvvisamente notammo alcuni ragazzi che ci fissavano da lontano. All'inizio non ci facemmo troppo caso, ma il loro sguardo sembrava insistente. Decidemmo così di spostarci verso un angolo più tranquillo.
Clara poi ci disse all'improvviso: «Sono calciatori dell'Espanyol.» La sua voce era bassa, ma il tono della sua osservazione ci fece capire che, seppur casuali, quei ragazzi non erano del tutto innocenti in quanto a intenzioni.
Scivolando verso la parte più lontana del locale, cercando di godermi la serata senza eccessive distrazioni, notammo che loro non avevano smesso di seguirci. Il passo successivo fu inevitabile: uno di loro si avvicinò e ci invitò a entrare nel privè.
Clara, senza pensarci due volte, accettò l'invito. Ma io ed Elena ci guardammo con un'espressione preoccupata. Non avevamo la stessa voglia di entrare in un ambiente più ristretto con loro, specialmente dopo il commento di Clara.
Decidemmo di prendere un attimo di respiro e andammo in bagno. Una volta dentro, Elena, visibilmente preoccupata, mi sussurrò: «Non sai quanto odio questa squadra.» «Hai sentito dell'invasione di campo l'anno scorso?» chiese, guardandomi seriamente. «Pablo me l'ha già raccontata» risposi.
Elena si fece seria. «Dopo quella partita, la rivalità è diventata ancora più accesa. Non è solo calcio, è odio.» Mi sentii colpita da quelle parole, ma in quel momento un'idea mi attraversò la mente. Decisi di chiamare Pablo. «Sto arrivando» mi disse con tono rassicurante. «Sono con i ragazzi. Vi raggiungiamo presto.»
Mi sentii sollevata. Salutai Pablo e chiusi la chiamata. «Ok, usciamo e torniamo a ballare. Dobbiamo smettere di pensare alle cose brutte» dissi.
Tornammo sulla pista, e subito mi persi nella musica. All'improvviso Elena scomparve nella folla. Mi guardai intorno e mi accorsi che qualcuno mi stava ballando vicino. Quando le luci si alzarono, lo riconobbi subito. Nico Melamed. L'odiavo. Il suo volto, la sua presenza mi ricordavano gli scontri di cui Pablo mi aveva parlato, quelli del maggio dell'anno precedente.
Mi fece un sorriso che non mi piaceva per nulla. «Vuoi ballare?» mi chiese con un tono che mi infastidiva. Non volevo essere lì, ma il suo sguardo era insistente. Cercai di scappare, ma lui mi afferrò con forza per il braccio, impedendomi di muovermi. Tentai di urlargli, di dirgli che ero incinta, ma la musica e la folla rendevano la mia voce quasi impercettibile.
Mi spinse fuori dal locale, verso una porta secondaria. Il panico mi saliva nel petto. Lo spinsi lontano, cercando di scappare, ma lui mi bloccò contro un muro. Mi sentivo impotente. Iniziai a piangere, urlando, cercando di fuggire da quella presa. E poi, senza preavviso, mi baciò. Il suo respiro alcolico mi dava la nausea. Si premette contro di me, senza considerare nulla. Mi resi conto di essere intrappolata, terrorizzata. Non sapevo cosa fare. La mia mente urlava, ma il mio corpo era bloccato. Poi, qualcosa cambiò nel suo sguardo. Sospettò qualcosa e, improvvisamente, si allontanò di un passo. Guardò la mia pancia, e i suoi occhi si fecero più freddi.
Era ubriaco, ma non si fermò. Avanzò di nuovo, come se il mio stato non importasse. In quel momento, tutto divenne confuso, un incubo che mi avvolgeva.
Fino a quando non sentii una voce alle mie spalle. Pablo. Il suo volto, carico di rabbia e protezione, mi diede il respiro che cercavo. «Lasciala, cabròn!» urlò, e prima che potessi rendermene conto, stava già affrontando Nico. La rissa esplose in un lampo, con pugni e insulti, il caos che divampava. Mi infilai tra loro, cercando di fermare Pablo, ma Nico mi spinse con violenza. Venni colpita dritta in pancia, mi ritrovai a terra, la testa che girava.
Non ricordo molto, solo il volto di Elena che si accasciava su di me, cercando di soccorrermi, e poi... il buio.
Story Addons
Pacha Playlist
https://open.spotify.com/playlist/7zCUAAiywC14sEPWRzMm6S?si=afec6c1749eb4f6d
Angolo dell'autrice
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! La tensione e le emozioni sono aumentate e sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Siete soddisfatti della direzione che sta prendendo la storia? Vi invito a scrivermi nei commenti con i vostri consigli, suggerimenti e opinioni. Ogni vostro feedback è importante e mi aiuta a migliorare.
Inoltre, ho preparato un capitolo segreto con il POV di Pablo che condividerò con chi mostrerà supporto scrivendo nella mia bacheca o lasciando un commento sui capitoli. È il mio piccolo ringraziamento per chi mi sta sostenendo! 💖
Un grande grazie a tutti voi per essere qui e per seguire la storia.
Vi aspetto nei commenti! 😊
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