Kapittel Tretten
La tensione che si era formata nella piccola stanza dell'erboristeria si sarebbe potuta tagliare con un coltello per bambini.
Thodis non si era ancora decisa a girarsi verso il nuovo arrivato ma sapeva perfettamente di chi si trattava. Nonna Rikke dal canto suo fece un breve segno con il capo verso di lui , indicandogli la freccia estratta dal corpo del sottoposto. Un lampo di ira gli passó negli occhi quando fiutó l'odore del veleno. Aconito Napello. Un classico. Quei bastardi dei cacciatori ormai avevano scoperto cosa li poteva ferire maggiormente e ne usufruivano fin troppe volte.
Dopo poco Nonna Rikke chiese ai due giovani di spostarsi nella parte anteriore della bottega, cosí da poter controllare ancora la medicazione di Kris.
La nipote le rivolse un'occhiata che se avesse potuto l'avrebbe ghiacciata mentre l'uomo strinse la mascella e seguí la giovane verso l'alta stanza.
-Ok basta fare finta di essere impegnata a fare qualcosa e non mi calcolerá...si ma cosa?-
Thodis stava per farsi venir un mal di testa a furia di escogitare un modo per evitare un contatto fisico o visivo con Njord, ma lui non sembrava apprezzare questo suo comportamento. Era ormai da piú di una settimana che non la sfiorava o non la andava a vedere mentre dormiva beatamente. Purtroppo aveva dovuto occuparsi di alcune questioni importanti del branco. Ora peró non la avrebbe lasciata fingere di ignorarlo. Per cosa poi? Se il suo istinto gli diceva la veritá quella sarebbe dovuta essere la sua duyem. La sua donna. E la sue specie ne aveva solo una per tutta la vita. Lei peró sembrava non ricambiare la voglia di averlo vicino come lui aveva tutti i giorni da quando aveva fiutato il suo dolce profumo quel giorno nel bosco. Stava cacciando con i suoi fratelli quando aveva sentito una buonissima fragranza farsi strada nelle sue narici. Segundola era arrivato davanti ad un ruscello, oltre il quale stava in piedi una giovane ragazza. Era assorta nei suoi pensieri e questo gli aveva dato il tempo di osservarla. Era rimasto fortemente attratto da quella figura femminile. Nei giorni seguenti l'aveva cercata piú volte finchè non aveva scoperto che era la nipote della guaritrice del branco. Ora se la trovava davanti e non sapeva cosa dirle.
Gli scappó un gorgoglio profondo quando una scia del profumo di lei lo investí.
Thodis stava sistemando gli utensili che la nonna aveva sul bancone, quando sentí l'uomo emettere uno strano verso.
Si bloccò inconsciamente e alzó il capo per vedere cosa fosse successo. Lo ritrovó a fissarla cosí intensamente che le si strinse lo stomaco. -Cosa vuole adesso?- pensó Thodis.
Tuttavia rimase imbambolata a fissare per un po' i tratti del giovane. Lo trovava affascinante. Le veniva da pensare un aggettivo che mai aveva attribuito ad un ragazzo prima. Sexy. E anche molto. Si riscosse dal suo stato di trans e lo vide incurvare di poco le labbra. Stava ridendo di lei il maledetto. Sapeva di essere bello. Ora probabilmente gli era sembrata una ragazzina con gli ormoni a palla.
-Brava Thodis! Gran bella figura di merda continua cosi mi raccomando.- pensó arrossendo e riabbassando lo sguardo.
Njord gongoló nella consapevolezza di essere desiderato dalla giovane. Puro orgoglio maschile gli pompó nelle vene e gli risultó ormai impossibile non avvicinarla. Con due falcate silenziose arrivó fino al bancone mentre lei si era girata a chiudere un cassetto stracolmo di sacchetti e nastri. Si appoggió al bancone con entrambe le mani e aspettó che lei si voltasse.
Thodis imprecó a bassa voce. Quanto cavolo era pieno quel cassetto? Non poteva dividere le cose in altri? Meglio non scombinare l'ordine della nonna. Spinse con forza la maniglia e tiró un sospiro. Si giró orgogliosa di aver sistemato il piano di lavoro ma il respiro le si bloccó in gola alla vista di Njord chinato sul bancone verso la sua altezza. Dopo avergli fissato per pochi attimi le grandi mani abbronzate, incroció i suoi occhi. Disse l'unica cosa che le venne in mente in quel momento.
"Si?", disse.
Finalmente gli rivolse la parola e lui ne fu soddisfatto.
"Nulla" replicó con un'alzata di spalle. -e che spalle...- pensó Thodis
"Potresti andare un po' più indietro?" allora gli disse.
"No , perché?" Si acciglió lui.
"Ho...ho bisogno di spazio" replicó lei.
Le rivolse un'occhiataccia e senza che lei potesse bloccarlo le afferró un polso. La tiró verso di sé e maledí il bancone di mezzo.
"Non credo proprio" le sussurró vicino.
Per tutti gli dei! Voleva stringerla e portarsela in grembo all'istante.
-Ma che cazzo? Come si permette questo? Oddio come è caldo...-
Con il briciolo di luciditá che le rimaneva strattonó il braccio indietro e si appiattí contro la parete opposta.
"Invece io dico di si", replicó stringendo di poco gli occhi e arricciando di poco la bocca.
Lí cadde l'attenzione proprio dell'uomo , che nonostante fosse irritato del rifiuto di Thodis, non riuscí a pensar ad altro che zittirla baciandola. Mordendole quelle labbra impertinenti. Njord fece qualche respiro profondo per calmare gli ormoni mentre linciava con gli occhi la giovane donna.
Era pronto a farle rimangiare tutto quando nonna Rikke e Kris arrivarono lentamente fino al centro della stanza.
Rikke trattenne a stento una risata vedendo la nipote ritratta contro il muro e il giovane sporto oltre il bancone che si rivolgevano occhiate infuocate.
Anche Kris se ne accorse e rivolse un occhiolino a Thodis che non potè far a meno di arrossire.
Tuttavia Njord non approvó e si trovó a provare la morsa pungente della gelosia.
"Muovi il culo che ti porto da tua sorella", fu tutto ció che disse Njord a Kris, che sghignazzava per la reazione del suo Waraji.
Oh avrebbe indagato su questa storia...eccome se lo avrebbe fatto.
I due uomini lasciarono la piccola bottega ringraziando Rikke per l'aiuto. Kris tentó di rivolgersi a Thodis ma prima che ci riuscisse il suo capo-branco lo spinse prendendolo dal braccio sano oltre la soglia così poté solo farle un cenno di saluto. Dal canto suo Njord volse lo sguardo verso la giovane e senza pronunciare alcuna parola le scoccó un'occhiata rovente. Una promessa da mantenere che la giovane avrebbe intuito. La volta dopo non l'avrebbe fatta scappare ancora. Al prossimo incontro sarebbe stata tra le sue mani.
C.🍄
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