Kapittel Tolv
"Va bene T, ti chiamo domani okay? Devo andare ad aiutare mia madre a scegliere un vestito per la cena con i vicini...sai che noia", concluse Haralda con uno sbuffo.
Era una tradizione che andava avanti sin da quando era piccola. L'ultimo giorno di ogni mese la sua famiglia si trovava con quella dei vicini. Si conoscevano già da quando erano piccoli poiché passavano interi pomeriggi a giocare con le spade -cioè dei bastoncini presi da dei cespugli- e con i giocattoli tanto amati. Erano cresciuti insieme ed ora erano come cugini tra loro. Thodis affondó il viso nel cuscino lasciando la presa sul telefono. Bene. Ora avrebbe dovuto passare le vacanze senza l'amica. A causa di una bufera di neve le scuole erano chiuse e al telegiornale avevano comunicato che lo sarebbero state per almeno una decina di giorni per la sicurezza dei ragazzi.
Cosa avrebbe potuto fare? Fare un po' di compiti? Mhh no non ne aveva voglia; Riordinare la camera? Già fatto la sera prima; cucinare un dolce? Questo poteva andare. Scese in cucina , ma si rese cubito conto che mancava la metá degli ingredienti...Come non detto. Ora le restava solo fare una passeggiata. Si infiló i suoi amati anfibi e si coprí fino agli occhi legando i capelli in una crocchia morbida. Proprio mentre chiudeva la porta di casa le venne un'idea. -Potrei andare a trovare la nonna... non mi ha mai fatto vedere l'erboristeria in cui lavora. Ok ci vado- . Si incamminò verso la bottega della nonna, o per lo meno in cui aiutava, anche se le aveva detto una sera che la proprietaria le aveva affidato le piena gestione da anni ormai. In meno di un quarto d'ora arrivó davanti ad un grazioso negozietto dalle pareti verde mela. Era accogliente anche visto da fuori.
Entrò e sentí il campanello attaccato alla porta annunciare il suo ingresso. Sorrideva già al pensiero della sorpresa negli occhi della nonna. L'ombra di quel sorriso però sparí in meno di trenta secondi. Rikke aveva le mani sporche di sangue e gli occhi pieni di lacrime che continuavano a solcarle le guance pallide. Il cuore della mora si strinse alla vista delle condizioni della nonna. Quest'ultima non perse tempo a spiegare alla nipote cosa stesse succedendo, anzi, si precipitó con delle garze è una bottiglia di colore bianco in una stanzetta quasi nascosta dietro al bancone.
"Chiudi la porta e seguimi. Subito!", furono le uniche parole che pronunció.
Thodis fece come le era stato chiesto e la seguí senza fiatare. Non era il momento di mettersi a discutere. Cosa stava succedendo? Di chi era il sangue? Dopo poco varcò la soglia di quella piccola stanzetta e ciò che vide la destabilizzó non poco. Il respiro le si bloccò nei polmoni. Come se si fosse solidificato in loro. Era un uomo nudo! -Ma perché qui sono tutti nudi!?- pensò la mora. Le sembrava familiare. Somigliava a quel ragazzo.
"Forza aiutami a disinfettare questa ferita! Sbrigati! Tampona con questo!"
Nonna Rikke passó circa venti minuti a darsi da fare con la nipote per cercare di curare il povero mal capitato. Dal canto suo Thodis non fece domande scomode per tutto il pomeriggio. Il giovane si era svegliato e si stava riprendendo. Nella testa della giovane giravano impazzite molte domande che non trovavano tregua. Erano ormai le sette di sera e la nonna era tornata nella parte davanti della bottega per preparare qualche bevanda naturale di cui Thodis non sapeva nulla. La mora invece era rimasta per un po' da sola con l'uomo che doveva essere controllato da qualcuno.
"Chi sei?", gli chiese con voce bassa per non agitarlo e senza farsi sentire dalla nonna. Il giovane uomo la fissò per un po' di secondi e poi strinse gli occhi per guardarla meglio. Senza dubbio era umana. Ma cosa ci faceva lei lí? Come mai la guaritrice del branco l'aveva portata dentro? Che fosse una guaritrice anche lei? Non sembrava da come si guardava in torno spaesata... e allora chi era?
Thodis sotto lo sguardo indagatore aggrottò le sopracciglia mentre un lieve rossore le imporporava le gote. Insomma il suo silenzio la faceva innervosire però il fascino dell'uomo la destabilizzava.
Era bello. Molto.
Quasi quanto...
Oddio ma cosa stava pensando?
Da quando paragonava gli altri uomini a lui? Non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome , e non perché fosse impronunciabile, ma perché il suo cuore sembrava pompasse un sentimento caldo e sensuale in tutto il suo corpo. Si chiedeva da dove provenisse un sentimento simile...
L'uomo si decise a parlare e con voce profonda le disse che si chiamava Kris. Poi con uno sguardo curioso le chiese il suo.
Passarono circa dieci minuti di conversazione a proposito di cose abbastanza futili, ma almeno lo aveva fatto parlare. La nonna in quel momento entró nella stanzetta con una tazza fumante che sprigionava un pungente aroma di salvia. A quanto aveva detto Rikke era un rimedio di salvia e ananas con qualche pianta strana di cui Thodis non colse nemmeno il nome. Aiutava ad espellere tossine e a depurare il corpo. Quell'uomo era stato avvelenato attraverso la punta di una freccia.
"Era pregna di Aconito Napello", affermó decisa e cupa la nonna. Cosa fosse quella strana sostanza Thodis non lo sapeva.
"Strozzalupo...lo sapevo cazzo! Quei bastardi ne pagheranno le conseguenze! Appena li pren..."; all'improvviso l'uomo inizió a dare di matto mentre cercava di calmarsi sbuffando dal naso.
Rikke capí subito che la situazione stava degenerando e per paura di una possibile mutazione davanti alla nipote, era pronta a fargli un'iniezione di calmante quando ad un tratto percepí una presenza alle spalle della nipote che stava in piedi dall'altra parte della branda.
Era arrivato.
Kris si placó appena sentí il potere del suo Waraji invadere l'abitacolo, mentre la nipote si era pietrificata nel sentire il forte profumo dell'uomo che le tormentava i sogni. Njord appena si fu accertato dello stato del suo compagno posó gli occhi sulla figura femminile slanciata davanti a sè con particolare interesse. Un breve sorriso soddisfatto increspò le labbra di Rikke.
Ora sì che si sarebbe divertita.
<Buonasera ragazzi!
Ecco un altro capitolo!
Se vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento!
A presto!
C.🍄>
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