Natsu

Aveva gli occhi di un color rosso fuoco, proprio come il liquido che scendeva dalla sua bocca fino al suo mento. I suoi canini erano sporgenti. Era un vampiro, Natsu era un vampiro. Sembrava quasi fuori di sé, come se avesse perso la capacità di ragionare. La paura che avevo nei miei incubi non era nulla in confronto a quella che provavo adesso. Era seduto sopra di me, le sue ginocchia erano all'altezza dei miei fianchi e quella vicinanza mi infondeva ancora più terrore. Si chinò su di me e i suoi canini penetrarono con violenza nella mia carne. Sentivo come se mi stesse portando via una parte di me contro la mia volontà. In un certo senso era così: stava succhiando il  mio sangue con avidità senza il mio permesso. Ma in fondo i vampiri non chiedono mai il permesso. Si staccò dal mio collo. Leccò con la lingua i residui di sangue, del mio sangue, che erano rimasti sul suo viso.

I suoi canini ritornarono alla loro dimensione iniziale e i suoi occhi ritornarono ad essere profondi pozzi di cioccolato fuso. Sembrava dispiaciuto, quasi mortificato, come se non riuscisse a capire qualcosa. Io ero profondamente scossa, non avevo nemmeno il coraggio di urlare. Avevo paura di lui, avevo paura che mi facesse di nuovo del male. Stavo tremando, preferivo di gran lunga i miei incubi. Lui si riprese , si chinò di nuovo su di me ma io mi scostai. Non gli avrei permesso di farmi del male ancora una volta.  Lui, però, sembrava che non volesse rifare ciò che aveva compiuto prima e  si limitò a sussurrarmi delle parole all'orecchio.

-Mi prometti che non urlerai, qualunque cosa ti faccia?

La sua voce mi incantava, non riuscivo più a ragionare come una persona normale. In fondo, cos'altro poteva farmi? Poteva uccidermi, ma morire per causa sua sarebbe stata una bella morte.

-S-si.

Leccò il sangue che era rimasto sul mio collo facendomi venire i brividi. Prese dalla tasca un cerotto e lo attaccò sulla mia pelle coprendo i due buchini che erano stati segnati dai suoi canini.  Stava per fuggire dalla finestra, che era proprio accanto al mio letto, ma io mi attaccai alla sua gamba con entrambe le mani. Lui si girò aspettando che dicessi qualcosa che giustificasse la mia azione.

-Non te ne andare.

-Cosa?Tu non dovresti essere in grado..

Lo guardai incredula e lui mi scrutò come se fossi una cavia da laboratorio che dimostrava determinati sintomi dopo aver assunto un farmaco.

-Va bene, lascia stare.

-No. Devi rispondere alle mie domande.

-Certo che sei insistente!

Mi prese in braccio e  in un attimo saltò fuori dalla finestra.

-Tu sei pazzo! Ma come hai fatto?

-Mi avevi promesso che non avresti urlato.

Appoggiai la testa al suo petto facendo finta di essere offesa.

-Non dovresti starmi così vicina.

-Perché?

-Fai troppe domande.

-Ti ho chiesto di rimanere proprio per questo.

-Altrimenti mi avresti cacciato via?

-Di solito non ospito vampiri in casa mia.

-In realtà, lo fai tutte le notti.

Che cosa intendeva con quella frase? Natsu non era mai molto chiaro, rispondeva sempre tralasciando qualcosa, qualcosa che non voleva dire.

Cominciò a correre come un fulmine. Non riuscivo nemmeno a distinguere i contorni degli alberi, era tutto sfocato. Mi poggiò a terra in un lato del giardino che non avevo mai visto, forse perché era quello più lontano dal cancello. Era evidente che non voleva farsi scoprire dagli altri.  Mi sentivo la testa girare, quindi poggiai la mia schiena ad un albero e presi grandi boccate d'aria. Lui si sedette accanto a me. Forse aveva ragione, non sarei dovuta stare con lui ma qualcuno doveva pur rispondermi.

-E così ora sai la verità. Puoi farmi qualche domanda ma risponderò solo a quelle che riguardano me e te.

- Va bene. Da quanto tempo va avanti questa storia?

-Da quando sei arrivata in collegio.

Ecco che cosa intendeva con quella frase. Io l'avevo davvero "ospitato" tutte le notti senza saperlo.

-A quante altre ragazze l'hai fatto?

-A nessun'altra, solo a te.

-Perché, perché solo a me?

Le lacrime cominciarono a sgorgare lentamente sulle mie guance senza motivo. Non volevo di certo che lo facesse anche ad altre ragazze ma perché proprio io?  Lui mi accarezzò piano il viso ma io allontanai la sua mano.

-Non mi toccare.

Eravamo l'uno acanto all'altra a guardare il nulla, mentre il vento ci scompigliava i capelli.

-Perché sei il mio demone.

-Cosa?

-Mi hai chiesto perché tutte le notti succhio il tuo sangue. Questa é la risposta, perché sei il mio demone. Ogni vampiro ha un umano che gli fa perdere la testa. Un uomo o una donna che ha un odore a cui non può resistere e un sangue da cui non può fuggire. Sei l'unica ragazza che ha questo effetto su di me, per questo si dice che sei il mio demone. Perché la sola tua presenza mi fa del male. Sei il mio punto debole ma allo stesso tempo il mio punto di forza. Senza di te sarei meno vulnerabile, ma allo stesso tempo sarebbe più difficile vivere. Anche adesso non é facile starti accanto.

Si avvicinò a me ancora di più e respirò il mio profumo. Io lo scansai e lui rise.

-Come siamo aggressive oggi.

-É per colpa tua che faccio quegli incubi?

-Dipende, cosa sogni?

-Cammino, scalza, nella neve e sento una presenza oscura dietro di me. Poi cado e sento i suoi canini sulla mia pelle. Lì il sogno finisce.

-Si é colpa mia. Hai sicuramente già notato che noi vampiri abbiamo i sensi più sviluppati rispetto ai vostri. Siamo più veloci, più forti, possiamo vedere al buio e potrei persino sentire il tuo odore a chilometri di distanza, ma solo il tuo perché sei il mio demone. Con gli altri ci riesco comunque ma a distanze inferiori. Abbiamo, però anche altri poteri. Abbiamo un'influenza nella mente delle persone. Posso cambiare i tuoi ricordi o aggiungerne dei nuovi, posso modificare i tuoi sogni.

-Perché l'hai fatto?

-Perché se tu avessi sognato qualcosa che avesse richiesto la tua concentrazione avrei potuto agire indisturbato. Poi, quando avevo finito mettevo un cerotto per coprire i buchi e ti facevo credere che ti fossi ferita ogni sera.

Mi toccai il collo instintivamente e mi allontanai da lui che sembrava invece molto divertito.

-Perché oggi non ce l'avevo?

-Perché ieri notte non sono venuto, era troppo rischioso visto che ci aveva visti il preside la sera prima. Oggi ho bevuto un po'di più, visto che erano due notti che non ti assaggiavo.

-Ieri sei stato tu a portarmi via?

-Si.

-Perché?

-Rispondo solo alle domande che riguardano me e te, te l'ho già detto.

-Come ho fatto ad aprire quella porta?

-Me lo chiedo anche io, sei diversa dagli altri umani e non so perché, anche se vorrei tanto saperlo. Inoltre non potevo permettere che entrassi nei sotterranei.

-Quella porta conduceva ai sotterranei? E perché non posso entrarci?

-Cavolo, ti ho detto fin troppo.

-Ok.

Preferii non approfondire l'argomento,anche perché non mi avrebbe risposto.

- Quindi anche tutti gli altri alunni della Night sono vampiri?

Lui non rispose. Aveva detto che non avrebbe risposto a domande che riguardavano gli altri, ma ormai non poteva mentire, l'avevo già capito.

-C'é una cosa che non capisco.

Mi parlò con una voce quasi preoccupata ed io non riuscivo a pensare che alla fine era lui che non capiva.

-Cosa?

- Tu dovresti desiderarmi come io desidero te. Quando un vampiro si nutre del suo demone anche quest'ultimo deve essere attratto dal vampiro, ma tu no. Tu hai paura di me, non mi vieni incontro, questa cosa é strana e mi imbestialisce. Quando un vampiro si nutre di un umano, quest'ultimo deve desiderare il suo sangue. Solo prima hai acconsentito che ti mettessi il cerotto, forse perché non sei attratta da me come vampiro. E inoltre non capisco perché tu ti sia svegliata.

Avvampai subito. In realtà io mi ero sempre sentita attratta da lui ma non in questo momento stranamente. All'altra domanda non sapevo rispondere.

-Perché non mi sono ancora trasformata in vampiro?

-Perché non é così che funziona. Se vuoi diventare un vampiro anche tu devi bere il mio sangue.

Feci una faccia scandalizzata e lui rise.

-Senza offesa ma non lo farei mai.

-É perché adesso per qualche strano motivo ti sottrai a me. Sei arrabbiata?

Io mi alzai subito in piedi. 

-Certo che lo sono! Per colpa tua non ho una vita sociale! A causa dei tuoi incubi tutti hanno paura di me ed ho in pratica solo un'amica!

Io facevo sul serio ma lui si mise a ridere. Si alzò e mi prese il mento costringendomi ad affogare nei suoi occhi color cioccolato.

-Io succhio il tuo sangue tutte le notti e tu hai paura della tua vita sociale?

Lo scansai e lui cominciò a guardarmi, ma non come se fossi cibo, ma come se fossi una ragazza normale.

-Quella minigonna é troppo corta.

-Ma che cosa avete tutti contro la mia minigonna?

-Tutti? Chi altro te l'ha detto?

Arrossii seduta stante ripensando a Loki e al nostro incontro.

-Lui chi é?

-Lui?

-Se qualcuno ti ha detto che hai una minigonna troppo corta deve essere per forza un ragazzo.

-Beh ti sbagli.

Arrossii ancora di più e lui si avvicinò guardandomi il viso.

-Mi piace quando arrossisci, vorrei morderti le guance.

In quel momento mi assalì il terrore. Non potevo evitare che il mio sangue si concentrasse sulle guance, così mi girai dandogli le spalle. Lui rise, evidentemente la situazione lo divertiva molto, o meglio io lo divertivo molto.

-Tranquilla, non ho intenzione di farti del male, almeno per il momento.

Mi girai anche se non mi fidavo molto di lui. Era l'ultima persona di cui mi fidavo. Approfittò dell'occasione per stringermi i fianchi e avvicinare le labbra al mio orecchio.

-Comunque, di giorno puoi uscire con tutti i ragazzi che vuoi, ma di notte sei solo mia.

Misi le mani sul suo petto e lo allontanai da me.

-Eh va bene, adesso devo andare a lezione.

-Cosa? A quest'ora?

-Ti sei già dimenticata che sono un vampiro? Noi dormiamo di giorno e siamo svegli di notte. Di solito iniziamo la lezione a mezzanotte ma, per colpa tua io devo iniziare alle dieci. Possibile che alle nove e mezza eri già a letto?

-Si é una regola del collegio. Questa notte farò ancora incubi?

-No tranquilla, non ti farò visita altre volte stanotte. Di solito vengo più tardi, ecco perché urli la mattina. Da questo momento ti farò visita prima visto che, per colpa tua, devo andare a lezione tutta la notte.

Mi fece l'occhiolino e sparì nell'oscurità. Ritornai lenta come una lumaca nell'istituto. Tutti gli studenti della Night erano vampiri, ecco perché erano separati da noi. Natsu si cibava di me tutte le notti ed era per colpa sua che facevo degli incubi. Però, sentivo che qualcosa mi sfuggiva, c'era qualcosa di più. Mi accasciai sul letto, ero stanca di tutto e proprio come aveva previsto Natsu, non sognai nulla.

*leggetel'angolinodell'autrice*
Buon anno a tutti! Siete fantastici come sempre, ho apprezzato molto i vostri commenti e vi ringrazio anche per aver votato. Se c'é qualcosa che non avete capito scrivetemelo nei commenti che risponderò subito. Questo é uno schifo di capitolo dove non si capisce quasi nulla quindi non preoccupatevi *^* Da questo momento inizierò a farvi delle domandine a cui risponderò nell'angolo successivo: quale coppia preferite?
Da questo momento inizierò anche  a fare pubblicità, chi vuole può scrivermi in chat di pubblicizzare la sua storia, così nel prossimo angolo parlerò di essa.
Aggiorno a 10 voti e 5 commenti. Chiudete gli occhi, i segreti della Night non sono ancora finiti.
Bacioni :-*

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