Loki
Aspettai che Levy si addormentasse e sgattaiolai fuori dalla camera in punta di piedi. Uscii e corsi in giardino dove l'aria fresca mi aspettava come la notte scorsa. Questa volta nel parco della Night non c'era nessuno quindi potevo agire indisturbata. Fu allora che mi venne in mente. Non sapevo come entrare. Che cretina. Per aprire il cancello si poteva usare solo una chiave. Una chiave che solo il preside possedeva. Molti avevano tentato di rubarla ma erano stati tutti scoperti e sospesi. Se Kayen Cross mi avesse vista sarei stata nei guai fino al collo. Avevo disubbidito e trasgredito una regola. Era la volta buona che mi sospendeva. Ormai ero fuori quindi decisi di avvicinarmi al cancello come per poter trovare una soluzione. Mi sentii come attirata da una calamita. Mi appoggiai ad esso che si aprì come per magia. Entrai dentro e si chiuse alle mie spalle. Non pensavo potesse essere così semplice. Nessuno era riuscito mai ad aprirlo o sfondarlo, a me era bastato toccarlo. Persino Natsu che aveva la forza di un lottatore di wrestling aveva preferito fare un salto mortale invece che forzarlo. Forse ero solo fortunata. Rimaneva il fatto, però, che non potevo entrare dalla porta d'ingresso, altrimenti mi avrebbero scoperta. Cercai un'altra entrata percorrendo il perimetro dell'edificio. Una parte delle pareti era ricoperta da una pianta rampicante, come se si volesse nasconderla. Tolsi le foglie e notai che c'era una porta. Forse utilizzando il metodo di prima avrei potuto aprirla.
Natsu's pov
Maledizione. Mi sporsi dalla finestra ad osservarla meglio. Stava per aprire la porta dei sotterranei. Non doveva assolutamente succedere. All'inizio mi divertiva guardarla mentre pensava a come aprire il cancello, poi le era bastato toccarlo per entrare. Che cosa aveva di strano quella ragazzina? Forse era colpa mia se ci era riuscita... restava comunque il fatto che non poteva aprire quella porta, così mi lanciai dalla finestra.
Lucy's pov
Ormai ero vicinissima. Sentivo già il sapore della vittoria. Avrei saputo la verità. All'improvviso qualcuno mi coprì la bocca, forse per impedirmi di urlare. Mi dimenai il più possibile cercando di liberarmi ma la sua presa era ferrea. Sentivo le palpebre pesanti e capii che avevo un estremo bisogno di chiudere gli occhi. Non vidi più nulla. Mi risvegliai nel mio letto. Non avevo sognato niente , ma quello che avevo vissuto non era un sogno, ne ero sicura.
-Lu, anche questa notte non hai fatto incubi!
-Eh, già!
Non ero per niente felice. Avrei voluto delle risposte, sarei voluta entrare nella Night class e invece...invece i miei dubbi erano aumentati. Chi mi ha portato qui? E soprattutto, come ho fatto ad aprire il cancello? Forse non potevo semplicemente entrare, forse era tutto sbagliato o forse dovevo semplicemente smetterla di farmi del male mentalmente.
-Lu, sei sicura di stare bene? Sembri uno zombie!
-Mi raccomando sii sempre gentile eh Levy!
-Eh dai, stavo scherzando!
Mi tirò un cuscino che schivai prontamente.
-Visto che riflessi? Ed io sarei lo zombie?
-Si, perché dovresti prepararti visto che é tardi.
Guardai l'orologio: erano le sette e quarantacinque. Levy era davanti a me già vestita con i libri in mano.
-Si può sapere perché non mi hai svegliato?
-Era da tanto che non ti vedevo dormire serenamente!
Questa volta fui io a tirarle un cuscino e a colpirla in pieno viso. Levy non era molto sportiva.
-Hei, mi hai fatto male!
Mi alzai dal letto e mi preparai in fretta e furia cercando di apparire presentabile. Le occhiaie erano ancora più marcate ma ormai quello era diventato l'ultimo dei miei problemi.
-Ti sei tolta quel cerotto finalmente!
Mi guardai allo specchio. Il cerotto sul collo non c'era più. Non mi ricordavo nemmeno di averlo tolto.
-Beh, si la ferita é guarita.
Aprii la porta. Loki era davanti a me e mi rivogeva un sorriso smagliante. Era semplicemente perfetto. Ogni singola cosa era al suo posto.
-Che ne dici se oggi ti accompagno io in classe?
Sentii uno strano rumore provenire dalla camera. Mi girai e notai che i libri di Levy erano sparsi sul letto.
-Voi andate avanti, io vi raggiungo devo prima preparare i libri da portare.
Mi fece l'occhiolino e chiuse la porta. Sarebbe arrivata in ritardo pur di lasciarmi sola con lui. Non che a me Loki piacesse così tanto, a stento lo conoscevo. Forse voleva solo farmi fare amicizia con altre persone, proprio come io facevo con lei.
-Di solito sei sempre così in ritardo?
-Ehm, no oggi é solo un caso.
Lui mi sorrise e mi prese per mano. Avvampai subito. Chissà perché si stava prendendo tutta questa confidenza. Nessuno a parte Levy si era mai avvicinato a me a causa dei miei incubi. In realtà all'inizio avevo qualche amica, ma quando iniziai ad urlare la notte sparirono tutte, tranne Levy. Suonò la campanella e Loki si sedette vicino a me sotto gli sguardi indiscreti di tutti. Riuscivo a sentire i pettegolezzi delle mie compagne di classe:"Perché il più bello ed intelligente della classe si é seduto vicino a quella pazza sclerata di Lucy? "Me lo stavo chiedendo anche io. Poco dopo arrivò Levy che si sedette accanto a me. Ero in mezzo tra Levy e Loki. Loro due prendevano appunti, io scarabocchiavo sul quaderno. Avevo la testa completamente da un'altra parte. All'improvviso Loki prese il mio quaderno e lo osservò attentamente. Poco dopo lo ripose sul banco ed io mi accorsi di quello che avevo scritto involontariamente: il nome Natsu si ripeteva almeno un centinaio di volte sul foglio. Arrossii e mi convinsi a seguire quello che diceva l'insegnante. Loki era diventato estremamente serio ed il suo cambiamento d'umore mi aveva insospettito. Non parlammo più per tutta la lezione. Suonò la campanella, mi alzai dal banco e mi affrettai a uscire. Qualcuno mi prese la mano e mi fece girare. Era Loki.
-Ti va di trascorrere il pomeriggio con me?
Non sapevo che rispondere. Mi aveva lasciata di stucco e non sapevo che dire. Levy mi diede delle gomitate, cosi dicisi di rispondere.
-Va bene.
-Passo davanti alla tua camera alle cinque.
Uscì dall'aula e Levy mi abbracciò come se avessi compiuto un miracolo.
-Mi sbaglio o ti ha invitata ad un appuntamento?
-Forse.
-Mi dispiace ma oggi vieni a mensa con me, sono stanca di stare sola!
Mi prese e mi portò con sé anche se io avrei preferito di gran lunga andare in giardino a vedere se c'era Natsu. Avevo bisogno di parlargli. Il resto del pomeriggio lo passammo cercando di rendermi perlomeno carina. Io non ero brava a truccarmi e pensò a tutto Levy. Indossavo una minigonna e una meglia bianca semplice. Non mi sentivo per niente a mio agio.
-Sei sicura che vada bene?
-Sicurissima.
Qualcuno bussò alla porta. La aprii e come stamattina la bellezza di Loki mi accecò. Indossava una maglia blu a maniche corte che gli evidenziava la muscolatura e dei jeans semplici.
-Sei bellissima.
-Grazie.
Ero consapevole di essere diventata talmente rossa che i pomodori non erano niente a confronto. Levy mi spinse contro di lui ed ora si che i pomodori non potevano niente contro di me. Poi chiuse la porta e ci lasciò soli.
Mi prese per mano e mi trascinò con sé in giardino. Aveva praticamente organizzato un pick-nick. Aveva disposto una tovaglia a quadri all'ombra di un albero ed aveva preparato una quantità inimmaginabile di cibo.
-Hai cucinato tutto tu?
-No, ho preso tutto dalla mensa. Se avessi cucinato io ti avrei avvelenato.
Risi e mi sedetti per terra. Lui si sdraiò chiudendo gli occhi e godendosi la luce del sole. Era semplicemente perfetto. Nonostante fosse estate io avevo freddo. Maledetta minigonna. Addentai un panino anche se non avevo fame. Lui non toccava cibo e non avrei mai permesso che tutto quel ben di Dio potesse essere sprecato.
-Quella minigonna mi sembra un po' troppo corta.
-Io infatti preferisco i pantaloni.
Lui rise. Mi acccorsi solo ora che stavo ancora mangiando mentre avevo parlato. Inghiottii subito e lui mi accarezzò la guancia.
-Sei buffa.
Mi fece sdraiare accanto a lui ed ora eravamo uno di fronte all'altra. Tutti quelli che passavano ci guardavano. Non mi piaceva essere osservata, preferivo rimanere all'ombra di tutto.
-Comunque non mi fraintendere, la minigonna ti sta bene, dovresti mettertela più spesso, solo quando ci sono io però.
Arrossii subito ed abbassai lo sguardo, non sapevo cosa dire.
-Posso farti una domanda un po' personale?
-Si, certo.
-Ti piace Natsu?
Mi colse alla sprovvista ancora una volta. Non sapevo che rispondere. Mi sentivo molto attratta da Natsu. Anzi in questo periodo sentivo di avere bisogno di lui, sentivo che lo dovevo vedere. Forse perché cercavo costantemente delle risposte alle mie domande e lui era l'unico che mi avrebbe risposto. A Loki, però, non potevo dire la verità.
-No, perché? In fondo con lui non posso nemmeno parlarci.
-Così, era una curiosità.
Forse dovevo smetterla di scarabocchiare sul quaderno e concentrarmi di più sulla lezione.
-Ora posso farti io una domanda?
-Dimmi.
-Perché mostri così tanto interesse per me solo adesso? Non sono arrivata ora all'accademia ma é ora che ho smesso di avere incubi. Sei una di quelle persone che ha paura di me a causa dei miei sogni? É solo perché ho smesso che ti sei avvicinato a me?
Lui si avvicinò lentamente. Ora nemmeno una moneta da un euro riusciva a passare nello spazio che divideva i nostri visi. Mi immersi nei suoi occhi color smeraldo mentre lui sussurrava soavi parole al mio orecchio.
-Ti assicuro che non é per questo ma non posso dirti adesso il vero motivo, lo saprai quando sarà il momento.
Altri dubbi si insinuarono nella mia mente. Cosa voleva dire con quella frase?
-Adesso andiamo, é tardi.
-No aspetta, che cosa intendi?
-Te l'ho detto, non é il momento per saperlo.
-Perché?
-Ora basta con le domande, ti riaccompagno in camera.
Lui sistemò tutto quello che aveva preparato e ci ritrovammo davanti alla mia stanza. Avevo capito che nemmeno lui poteva rispondere alle mie domande ma avevo il netto presentimento che lui sapesse qualcosa. Mi girai per salutarlo ma lo trovai già chino su di me: mi diede un bacio sulla fronte.
-Ciao Lucy, a domani.
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che già se n'era andato. Mi chiusi la porta alle spalle e mi buttai sul letto. Levy già dormiva. Stranamente mi sentivo più sicura, speravo di non fare incubi. Ero così stanca che non mi cambiai, mi addormentai appenai toccai il materasso.
Correvo nella neve gelida, ero scalza ma non mi importava, dovevo fuggire dalla presenza oscura alle mie spalle. Caddi a terra, avevo il fiatone. Si butto sopra di me. Potevo vedere i suoi canini. Era finita.
Qualcosa mi svegliò: Un piccolo bruciore sulla fronte. Poi Sentii un dolore lancinante in tutto il corpo: era come se qualcosa mi stesse scavando dentro svuotandomi e lasciando integra solo la pelle. Non avevo il coraggio di aprire gli occhi, il dolore era troppo forte. Cercai di muovermi e di dimenarmi. Quando il dolore finì aprii gli occhi. Natsu era sopra di me.
*Angolinodell'autrice*
Heyy, scusate per il ritardo ma non sapevo proprio come continuare e ieri sera non me lo faceva pubblicare.Mi scuso se faccia schifo...credo di aver scritto delle stupidaggini sui pomodori...comunque spero che sia più lungo degli altri ed anche che vi sia piaciuto di più. Ho deciso di inserire una nota più ironica in questo momento di tensione, ma se non vi piace ritorno al modello di scrittura precedente. Colgo l'occasione per ringraziare di cuore TUTTI coloro che hanno votato e commentato questa storia. Non so cosa farei senza di voi. Aggiornerò a 5 voti e 2 commenti per avere più tempo. Non smettete di leggere che nel prossimo capitolo alcuni segreti della Night class verranno svelati.
Un bacione :-*
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