15.
«Cazzo Emily, questa villa è immensa.» gridò Loretta. «Sei davvero sicura che il tuo capo straricco sia andato via? Non è che spunterà da qualche angolo della casa e poi ti licenzierà perché mi hai invitata qui a sua insaputa?»
Loretta mi aveva raggiunto a casa di Harry... be' in realtà ero stata io ad invitarla e a lei non sembrava vero. Appena attraversata la soglia della porta, aveva iniziato a gironzolare per tutto il piano inferiore, ripetendomi mille volte quanto la casa fosse immensa.
«Tranquilla,» pronunciai prima di accendere la sigaretta che avevo in mano. Presi la prima boccata di fumo e tornai a parlare: «Harry e Carlyn sono andati via alle sette di questa mattina e non torneranno prima di lunedì.» la rassicirai. «E poi, non saprà mai che ti ho invitata qui.»
Sapevo che Harry non mi avrebbe mai perdonata se mi avesse vista fumare in casa. Ma lui non c'era e l'odore del fumo sarebbe rapidamente scomparso se avessi tenuto le finestre aperte.
La mia amica iniziò a salire le scale. «Si fida molto di te, visto che ti ha lasciato in mano una villa intera.»
Alzai le spalle e la seguii. «Così pare.»
Loretta raggiunse la mia camera ed entrò, per poi sedersi sul letto. Si guardò intorno un paio di volte, sembrava in paradiso. «Se avessi una casa di questo genere, organizzerei feste ogni giorno e inviterei anche il fattorino delle pizze. È immensa...»
«Ricorda che sono io quella che si dovrà occupare dell'intera casa per tre giorni di fila.» mi lamentai. «Questa mattina, dopo aver perfezionato cinque completi, ho pulito ogni angolo di questa villa..»
Storse il naso. «E perché l'hai fatto? Avresti potuto perfezionare il doppio dei completi se non avessi pulito ogni centimetro di queste pareti.»
«Voglio essere utile in qualche modo.» sorrisi. «E poi, come ricompensa del buon lavoro che avevo svolto, sono andata in garage e ho attentamente esaminato ogni singola macchina presente.»
Gli occhi di Loretta si illuminarono. «Mi stai dicendo che Harry ha un garage pieno di macchine?» io annuii. «Quindi saranno macchine costose e anche belle...» poi si alzò e raggiunse le scale. «Fammi strada.»
La raggiunsi e quando la porta del garage fu davanti ai nostri occhi, l'aprii. Loretta sembrava in preda a una crisi di felicità. Ripensandoci, anch'io avevo avuto una reazione simile quando vidi l'interno di questo garage per la prima volta... solo che dopo pochi minuti trovai Harry seduto in cucina, obriaco. E non fu un bello spettacolo.
La mia amica entrò nel garage e i suoi occhi si spalancarono. Corse subito incontro ad una delle prime macchine che le si pose davanti e iniziò a sfiorarla con le dita. «Emily, ritieniti la ragazza più fortunata di questo mondo.»
Appoggiai la spalla allo stipite della porta e continuai a fumare. «Tra un anno non lavorerò più per lui, il tour comincerà a fine Febbraio e...»
«E quel tour sarà una grande opportunità per restare un po' da soli.» aggiunse lei prima di alzare più di una volta le sopracciglia. La guardai storto. «Mi hai detto che ieri sera Harry ha fermato il bacio tra e quel tipo... come si chiamava?»
«Neil.»
Batté le mani. «Giusto, Neil.» continuò a camminare e passò a guardare attentamente un'altra macchina. «E secondo te perché lo avrebbe fatto?»
«Perché Harry gli aveva detto di tenermi compagnia, non di baciarmi.» le risposi. «Mi spieghi dove vuoi arrivare?»
Non capivo perché mi avesse fatto quella domanda. Harry aveva fermato Neil. C'era qualcosa di sbagliato?
Sorrise. «Tu mi nascondi qualcosa, signorina. Qualcosa che è successa subito dopo il tentato bacio di quel tipo.» e incrociò le braccia a che lei. Era incredible come riuscisse a capire quando le nascondevo qualcosa, era quasi inquietante.
Sospirai e abbassai lo sguardo. «Abbiamo litigato. Cioè, più o meno. Ma dopo... ci siamo guardati negli occhi ed è stato davvero insolito. Credevo fosse colpa dell'atmosfera che si era creta in quel momento, ma è stata la cosa più strana che abbia mai provato in vita mia. In realtà non so neanche se ho provato qualcosa di concreto, ma l'unica parola in cui potrei definire la sensazione che ho provato è: insolito.»
Con la coda dell'occhio vidi Loretta accennare un sorrisetto che non mi convinceva per niente. «Tesoro, devi imparare ancora molte cose.»
La guardai. «A vent'anni?»
«Impariamo ogni giorno cose nuove, questo non dimenticarlo mai.»
Un'altra frase presa da Wikipedia, ci avrei scommesso.
«Aspetta...» mi avvicinai di qualche passo verso di lei. «Stai cercando di dirmi che io mi sono presa una cotta per Harry?» iniziai a ridere. «Questa è bella.»
Era impossibile.
«Emily, so che nella tua testa in questo momento stanno gironzolando mille domande. Ma sarai tu a doverlo capire.»
«Capire cosa? Io non ho una cotta per lui e smettila di dire sciocchezze.»
«Quando tornerà da quella specie di vacanza, lo scoprirai. Devi rifletterci e capire.» fece qualche passo verso di me. «So che non hai mai provato sentimenti forti per qualcuno e all'inizio è difficile capirlo... ma se tu non lo scoprirai mai, ti ritroverai a provare sensazioni estranee e non capiresti mai da cosa saranno derivate.»
Era assurdo. Non avevo una cotta per Harry, era umanamente impossibile. Io stavo lavorando per lui.
Sentii suonare il campanello e ringraziai chiunque avesse avverato il mio desiderio di impedire che quella conversazione continuasse. «Vado a vedere chi è, tu aspettami qui... continua pure a guardare.» uscii dal garage e mentre andavo verso la porta, agitai le braccia per disperdere la scia di fumo che avevo lasciato alle mie spalle.
Arrivai davanti alla porta e per un secondo sperai che non fosse qualche giornalista.
La aprii. «Tu.» ansimai, vedendo Neil davanti ai miei occhi.
Ero sorpresa nel vederlo. Cosa voleva? Scusarsi per aver provato a baciarmi? A me non servivano scuse, ma spiegazioni.
«Non preoccuparti, non ho intenzione di entrare o di farti arrabbiare.» accennò un sorriso. «Volevo solo che tu sapessi delle cose.»
Quella era la mia occasione di sapere quello che Carlyn aveva fatto, o non aveva fatto.
Portai le braccia al petto. «Ti ascolto.»
«Bene, allora, partendo dal fatto che io non sono uno scrittore... ma sono uno spogliarellista.» sgranai gli occhi. «Già. Comunque, Harry e Carlyn sono venuti da me e mi hanno "assunto" per tenerti compagnia. Quello che tu non sai, è che Carlyn mi ha pagato per baciarti... o almeno, per provarci, visto che poi Harry si è intromesso.» spiegò ed io restai esterrefatta. Avevo ragione, Carlyn aveva pianificato tutto ad insaputa di Harry. Avrei voluto strapparle i capelli uno per uno, ma cercai di trattenermi.
«Perché mi stai dicendo queste cose?»
«Per avvisarti. Carlyn farà di tutto per allontanarti da Harry e ieri te l'ha dimostrato.» si guardò intorno. «Ma c'è un'altra cosa che voglio dirti, ma è solo un mio parere.»
Tenendo la porta aperta, sentivo il vento freddo sfiorarmi la pelle, ma volevo sentire quello che Neil aveva da dirmi. «Sarebbe?»
Avevo paura di cosa sarebbe uscito dalla sua bocca.
Lui deglutì. Sembrava più agitato di me, ma parlò lo stesso: «Credo che Harry sia innamorato di te. Ma che non l'abbia ancora capito.»
Non potevo crederci.
Prima Loretta e adesso Neil?
«No. È impossibile.»
«Pensaci bene: ha interrotto il nostro bacio. Secondo me è andato a fare un viaggio con Carlyn per capire se è ancora innamorato di lei e anche per capire se i suoi sentimenti nei tuoi confronti sono seri o no.»
Scossi la testa più è più volte. «No, aveva detto che il loro rapporto stava migliorando. Neil, lui non può essere innamorato di me. Quando tutto questo finirà, lui si dimenticherà di me. Tornerà alla sua vita e Carlyn potrà riaverlo tutto per sé.»
«Lasciatelo dire: sei uno schianto e nessuno potrebbe dimenticarsi di te... neanche Harry.»
«Forse è andato lì per avere un po' di privacy con la sua ragazza, teoria molto più plausibile della tua.»
«Vuoi negare l'evidenza.» accennò un sorriso. «Hai paura di scoprire la verità ed è normale.»
Ma quale verità? Harry non si era fanno innamorato di me ed io lo stesso.
«Non ho paura Neil, sto solo cercando di trovare una spiegazione molto più logica e veritiera della tua.» risposi a tono. «Io credo che sia impossibile che Harry si sia innamorato di me. È impossibile. Non può innamorarsi di me.»
«Ti ricordo che il principe William ha sposato Kate e lei non era di sangue reale.»
Sospirai. «I tuoi ragionamenti diventano sempre più complicati, Neil.»
«Sto cercando di farti capire che Harry può amare o innamorarsi di chi vuole, anche se la modest glie lo impedirà.»
Avrebbero comunque trovato il modo per impedirlo. Erano bravissimi a farlo, la loro specialità. «Volevo solo che lo sapessi.» indietreggiò di qualche passo.
«Rendendomi ancor più confusa di prima?»
«No.» scosse la testa. «Volevo solo che tu sappessi quello che Carlyn ha fatto. Voglio che la tua testa accetti le mie parole e inizi a ragionare una volta per tutte.» alzò le spalle. «E comunque non ci vedremo mai più. È stato bello conoscerti Emily.» sorrise. Lo vidi girare l'angolo e andare via.
Come potevo fidarmi delle suo parole? Lo conoscevo da poco più di un giorno.
Ma lui è Loretta avevano praticamente detto la stessa cosa, anche se lei credeva che io avessi una cotta per Harry.
Se si fossero messi d'accordo, non mi sarei per niente meravigliata.
«Chi era?» domandò Loretta alle mie spalle. «Cos'è quella faccia? Sembra che tu abbia visto un fantasma...»
«I-il postino...» dissi la prima cosa che mi venne in mente e chiusi di scatto la porta.
Lei alzò le sopracciglia. «Il postino?»
«Sì.»
Alzò le spalle. «Be', torniamo in garage? Ti avverto, non uscirò mai più da quella stanza fino a domani mattina.»
«Va pure. Arrivo subito.» accennai un sorriso e vidi Loretta raggiungere il garage di corsa.
Deglutii e pensai a tutto quello che in pochi minuti avevo sentito uscire dalla sua bocca e da quella di Neil e mi sembrava di essere in un incubo.
«Emily, le macchine stanno scappando!» gridò lei. «Neanche se ti dico che le macchine stanno scappando mi raggiungerai? Che diavolo stai facendo lì impalata? Devo ancora salire su dieci macchine e mi raccomando, non dire ad Harry che sono stata qui o mi farà impiccare!» poi cacciò un urlo. «Emily! Credo mi sia venuto un orgasmo.»
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