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Anche osservare le stelle al villaggio sotto la montagna,era differente che osservarle
sul campo di battaglia.
Il calore del fuoco illuminava il mio viso e portai più vicine le mie mani al focolare,poi sentendo dei passi mi voltai, Martina si sedette accanto a me e mi porse una mela.
io l'addentai immediatamente, suscitandole una risata.
Con le dita affusolate prese il coltellino dalla sua cintura e iniziò a tagliarla a spicchi.
io continuai ad osservare i suoi gesti, 
Quelle mani così delicate ma che impugnando la spada non esitavano a ferire.
Il viso così tranquillo e  le labbra carnose in un mezzo sorriso.
"Ti piace?"
Alzai un sopracciglio e lei sorridendo riformulò la domanda
"Il villaggio, ti piace?"
Anche io sorrisi e risposi
"Moltissimo, sento che finalmente oltre che proteggere la mia vita, voglio proteggere anche la gente di questo villaggio"
"Noi tutti ci impegniamo per far si che la gente di questo villaggio viva in pace, da dove vieni tu ho sentito dire che gli uomini non fanno altro che combattere"
Cambiai subito espressione serrando le labbra e ritornai ad osservare il fuoco
"Io sono cresciuta nel campo di battaglia, ho ucciso e in cambio sono stata pagata..."
Martina posò la sua mano sulla mia spalla.
"Non fartene una colpa Barbara, noi tutti togliamo delle vite, proteggiamo la nostra gente in questo modo, ma verrà il  tempo in cui per sopravvivere non servirà togliere la vita a nessuno"
Girai nuovamente il capo verso di lei che continuava a sorridermi dolcemente e togliendo la sua mano dalla mia spalla la strinsi alla mia.
"Grazie Martina...voi tutti mi avete salvato"
Lei rise e in uno slancio mi abbracciò, io rimasi immobile per un attimo ma ricambiai l'abbraccio stringendola a me.
La mattina successiva dopo aver lucidato la spada e sellato il cavallo, cavalcai fin dove avevo incontrato per la prima volta la mia nuova amica questa volta però legai il cavallo vicino al suo puledro bianco notando che vi era un terzo cavallo.
"Abbiamo compagnia..."
Notai che Martina si stava già esercitando  in compagnia di un secondo guerriero.
Rimasi ad osservare senza disturbare sedendomi sul erba.
Il guerriero aveva uno strano modo di combattere non deciso come Marina, sembrava quasi che avesse paura di farle male.
"Come mai qui da sola?"
Mi voltai immediatamente mentre lo sconosciuto che mi aveva rivolto la domanda si stava sedendo accanto a me.
"Guarda, è un libro di alchimia"
Il ragazzo aprì il grosso libro e fece passare le sue dita affusolate sulle pagine, mentre io mi interrogavo sul suo viso, gli occhi castano scuro quasi neri i capelli del medesimo colore il corpo alto slanciato e fisico snello con muscoli pronunciati lo sguardo serio rivolto alle pagine.
Decisi di rispondergli con una domanda e accennai un sorriso.
"Sei per caso un mago?"
Lui continuò a guardare le pagine serio e  poi mi rispose
"Non sono un  mago, ma un alchimista"
Io alzai un sopracciglio 
"oh scusa la mia ignoranza...sei un compagno di Martina per caso?"
"Mh mh anche Carlo"
"Il ragazzo che si sta esercitando con Martina?"
"Esatto"
io abbozzai un sorriso, trovavo buffo quel ragazzo così preso dal  suo libro di alchimia.
"Sono Barbara"
"So chi sei...Martina mi ha detto tutto"
"Mh, capisco"
"Io sono Riccardo"
"Piacere, Riccardo"-risposi poi mi voltai nuovamente ad osservare il combattimento che ormai era finito.
Il ragazzo ridendo scompigliò i capelli a Martina che gli diede una gomitata nello stomaco, a quella vista dalle mie labbra uscì una piccola risata.





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