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Decisi di fare un giro per il villaggio, sentivo che si respirava un aria diversa, non la solita aria di guerra e battaglia di cui ero abituata.
Mi sentivo pervasa da un sentimento che poche volte avevo provato nella mia vita,
che potesse essere comparabile alla felicità? 
Ma non la stessa felicità che mi pervadeva ogni volta che mi lasciavo cadaveri alle mie spalle nelle battaglie, si trattava di altra felicità.
Ero consapevole di essere finalmente a casa.
Decisi di lasciare l'armatura dal fabbro e prendere solo la spada, saltai su a cavallo e decisi di addentrarmi tra gli alberi e la foresta.
Cavalcai per svariate osservando tutto quello che mi circondava, un panorama molto diverso da quello che vivevo tutti i giorni.
Riuscì ad ottenere la pace dei sensi.
chiusi gli occhi, riuscivo a percepire qualsiasi suono e movimento.
La mia attenzione venne rapita da un suono che conoscevo fin troppo bene.
-"Questo è un movimento di spada..."
scesi da cavallo e dopo averlo legato ad un tronco mi diressi lentamente verso quel suono.
mi ritrovai sulle sponde di una cascata e il mio sguardo venne per l'ennesima volta rapito da una  ragazza che maneggiava il suo fendente con estrema grazia riusciva quasi a tagliare il vento,  i lunghi capelli ricci sembravano brillare con la luce del sole, il suo corpo era snello e faceva risaltare le sue curve.
Era così diversa da me.
Così femminile nella sua posizione da guerriera.
Lo sguardo serio e concentrato, in un attimo indietreggiai e misi il piede su un ramo spezzandolo, lei si voltò immediatamente puntando la spada nella mia direzione.

ci fu un minuto si silenzio poi dischiuse le labbra e parlò
-"Presentatevi, non vi sarà recato alcun male, almeno che non abbiate  intenzione di recarne a me-"
Decisi di uscire dal mio ormai inutile nascondiglio.
Non avevo estratto ancora la spada, sentì che probabilmente non c'era il bisogno di farlo.
Mi osservò da capo a piedi e solo dopo che intrecciammo i nostri sguardi lei capì che non avevo brutte intenzioni.
Mise la spada nel fodero e il mio sguardo si diresse alla sua armatura poggiata sul erba , simile anch'essa alle armature che avevo visto dal fabbro.
-"Hai la mia stessa età suppongo...possiamo passare alle presentazioni"-
Mi si avvicinò e mi sorrise, rimasi incantata da quel sorriso dolce
"Il mio nome è Martina,"-abbassò poco il capo-" e suppongo che tu sia la ragazza che alle prime luci dell'alba ha bussato alla porta di una casa del villaggio sotto la montagna"
Io annuì e mi presentai.
-"Si esatto, sono Barbara molto piacere"-
-"Non essere così formale, infondo abbiamo la stessa età no?"-
-"Già-"

Mi sorrise e io ricambiai il sorriso
-"allora Barbara, io mi stavo allenando, vuoi farmi compagnia?"
-"Assolutamente, credo di non aver mai visto dei movimenti così straordinari..."-
-"Ti ringrazio ma sai è dura per il nostro villaggio non avere tanti guerrieri nel nostro esercito-"
-"esercito?"-dissi alzando un sopracciglio-"quindi non siete mercenari..."
Mi guardò e rise piano 
-"ahahaha...no no non siamo mercenari, noi proteggiamo il villaggio sotto la montagna, proteggiamo La montagna...è il nostro tesoro"-
-"Capisco-" dissi 
Continuò a sorridermi poi notò la mia spada.
-"Perchè non ti batti con me?"-disse estraendo la spada dal fodero.
Io esitai un attimo e poi decisi di estrarre la spada 
-"Sarà un onore Martina-"
io non esitai ad iniziare il combattimento  e colpì la spada della mia avversaria che parò il colpo liberandosi con forza e spingendomi indietro dopo aver schivato reciprocamente i nostri attacchi ci ritrovammo in una posizione di parità, le nostre fedeli spade una contro l'altra era solo una questione di forza.
Decisi di  caricare  nuovamente un colpo che quella ragazza in un attimo schivò, mi ritrovai in una posizione di mancata difesa e in un attimo mi sentì il fendente puntato alla gola.
Pensai immediatamente ad una strategia e girandomi completamente su me stessa tirai un calcio alto  e riuscì a disarmare la mia sfidante, io stessa buttai la spada a terra.
-"Ora siamo disarmate entrambe..." dissi seria -"Credo che possa bastare"-
Un piccolo ghigno si dipinse sul viso angelico della ragazza.
-"Credo proprio che io te diventeremo grandi amiche-" 
Nuovamente il mio cuore riprese a battere più forte 
-"Amiche..."-
Quella parola aveva un suono così dolce, così nuovo per me.
-"Già amiche!, e voglio assolutamente che entri a far parte del esercito sotto la montagna"-
Si diresse a prendere l'armatura e la spada.
-"Sarebbe meglio andare ora Barbara-"
mi raggiunse subito dopo in sella ad un bianco destriero 

io avevo lasciato il mio cavallo più indietro.
saltai in sella anche io e cavalcammo insieme fino al ritorno raccontandoci delle nostre battaglie, pensai che  Martina avesse ragione, io e lei saremo diventate grandi amiche.
Non sarebbe stata solo la mia fedele avversaria, ma anche la mia fedele compagna, un amica.
La sorella che non avevo mai avuto.




  

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