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L'aspirapolvere venne messo a dura prova quella mattina. Passò il lungo tubo in tutti gli angoli della casa. Cercò di non farsi sfuggire nemmeno un misero granello di polvere. Poi passò lo swiffer con la stessa perizia. Poi lavò il pavimento. Infine rimise apposto tutta la roba che non era la proprio posto.
Comprò un sacco di roba quel giorno al supermercato. Aveva le dispense vuote e sua nonna gli aveva insegnato che non era buona creanza averle vuote quando arrivava un ospite a casa. Comprò anche alcolici diversi dalla birra, diverse bottiglie di amaro, vodka e sopratutto due bottiglie di Martini. Aveva scorto nella sua menta uno scorcio di conversazione in chat, dove Jane confessava la passione per quel liquore e lui, attento e preciso com'era per i dettagli, non se lo fece sfuggire.
A casa mangiò solo due fettine panate. Verso le due cercò di scrivere qualcosa ma, nulla, era ancora bloccato. Pure l'email sembrava essersi bloccata nei meandri delle decisioni del suo editore. Nella lista delle persone in linea, Jane risultava disconnessa da ben dodici ore. Temette che l'appuntamento stesse saltando. Avevano parlato di vedersi tra le quattro e le cinque ed erano già le tre.
Per la tensione iniziò ad alzarsi nervosamente, uscire fuori al balcone e di tanto in tanto tirare fuori una sigaretta che veniva consumata nell'arco di quattro, massimo cinque tiri. Un record anche per un fumatore accanito come lui.
Un trillo della chat lo richiamò al volo dalla cucina. Corse come un dannato. Rischiò persino di inciampare in una sedia. Pensò che se si fosse rotto l'osso del collo, l'appuntamento sarebbe saltato comunque. Sorrise a quell'idea. Si vide in un letto d'ospedale con Jane con la faccia oscura che entrava e scoppiava in lacrime nel vederlo in quelle condizioni.
Jane: faccina triste. Credo che dovremo rimandare l'appuntamento. Mio padre mi ha chiesto di accompagnarlo a pesca. È da tanto che non ci vediamo. Mi ha fatto un ricatto morale. Non ti spiace vero?
Non rispose. Gli dispiaceva eccome!! Aveva fatto tanto per rendere la casa accogliente. Aveva comprato tanta di quella roba che aveva speso buona parte dei soldi che aveva in casa e non l'avrebbe vista.
"Non è un appuntamento con una ragazza" si disse. E quel pensiero attutì la sua delusione.
Jane: ti prego, dimmi che non ti spiace...
Risposta: invece sì. Non credo di riuscirmene a fare una ragione. Ti cancello dai contatti!!
Jane: ti prego!!!
Immaginò il tono della sua voce.
Sarebbe stato fra l'ironia e il sinceramente dispiaciuto.
Risposta: hai paura che io sia un maniaco, vero?
Jane:ho letto la tua biografia su internet. Conosci troppi particolari di quello scrittore per non essere lui. O no?
Faccina sorridente.
Jane: ora devo scappare. Ci risentiamo dopo.
Risposta: ciaoo
Per l'intero pomeriggio, spese il tempo che avrebbe consumato molto più volentieri con lei, a cercare di scrivere.
Mise su un intero paragrafo. Di una storia staccata dalla serie dei vampiri. Un grosso passo in avanti.
Verso le otto, il trillo della chat, interruppe la sua scrittura.
Jane; i miei amici mi hanno dato buca. Ti va se prendiamo una pizza insieme stasera.
Risposta: no, sono troppo impegnato a leggere un romanzo di Harry Potter.
Tre faccine sorridente apparvero nella finestrella della chat di Jane.
Era la serie di romanzi che più amava Jane. Mentre lui l'aveva a più riprese definita "un polpettone indigesto".
Jane: alle nove?
Risposta: tu riesci a vestirti e guidare per dieci chilometri in un'ora appena? Dimmi di no, sennò avrò la certezza che non sei una donna!!
Jane: stupido!!
Risposta: va benissimo. Ci vediamo tra un'ora. Questo è il mio indirizzo.
Lo scrisse e poi le mandò una faccina con un bacio. Senza cuore.
Lei lo mise e chiuse la chat.
Un attimo e dopo, spense il pc.

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