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Jane-Ehi scrittore, sei libero questa sera?
Il cuore iniziò a battergli all'impazzata.
-dovrei...
-suona una cover band degli smashing pumpkins al Solero, se ti va...
-dammi l'orario e dimmi dov'è il Solero-in realtà avrebbe voluto scriverle che desiderava passare un'altra notte con lei, come quella precedente, ma, non gli parve il caso.
-alle nove, io e gli altri siamo là, è quel posto nuovo in via Nazareth...
Faccina con l'occhiolino da parte sua.
Jane stessa emoticon.
Ci arrivò con dieci minuti d'anticipo.
Jane e il gruppo con dieci di ritardo.
Per ognuno di quei lunghi venti minuti, gli vennero in mente tutte le congetture che la sua testa ferma alla notte predente, trovò plausibili.
Il gruppo di Jane era eterogeneo. Si trovò a stringere decine di mani e ascoltare nomi che avrebbe dimenticato qualche ora dopo.
-Ehi scrittore, questa sera voglio vederti ballare. Lo trascinò giù nel locale, dove il gruppo era partito con "bullet with butterfly wings".
Il pogo si era scatenato. I ragazzini cozzavano l'uno contro gli altri e Jane presto si mescolò alla folla.
La vide ballare fra quell'orda di Assatanati con il sorriso che consueto sul volto. Presto scomparve in mezzo a quei corpi sudati che sbattevano al ritmo impresso dalla batteria.
Quando riapparve, vide le sue labbra incollate a quelle di uno del gruppo.
Si allontanò dalla folla.
Si sentì come si sarebbe sentito un pugile colpito in pieno nello stomaco.
-Ehi scrittore che hai?
Senti nella selva di suoni e rumori che si mischiavano.
-nulla, nulla- rispose col tono di chi mentiva spudoratamente.
-non si sarà per caso innamorato dopo stanotte?
-io? Ma scherzi-cercò la risata più falsa che potesse trovare e la sfoderò.
-meno male va, mi stavo preoccupando.
Allora si avvicinó a lui e gli schioccò un bacione su una guancia.
Il bacio che gli aveva fatto più male di tutta la sua vita intera.
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