Restó steso qualche minuto accanto a lei, prima di alzarsi. Erano entrambi nudi. Lei se ne stava con i suoi seni orgogliosamente sodo e le gambe incrociate, stesa nel letto con un sorriso beato. Lui si infilò un paio di mutande prese da un cassetto e uscì fuori al balcone a fumare una sigaretta.
Si appoggiò alla ringhiera e prese a guardare le luci più lontane che riuscisse a scorgere. Lo faceva spesso quando i pensieri si facevano inquieti. In quel momento però, era sereno, la trovò una cosa strana.
-cosa guardi?
Sentì i seni di lei poggiarsi sulle sue spalle. Era ancora nuda.
-dovresti metterti qualcosa addosso, c'è un po' di vento- le suggerì distrattamente.
-anche tu sei nudo.
Lui si guardò le mutande.
-sei solo geloso, hai paura che qualcuno mi veda nuda.
-smettila, Jane!!!
-non la smetto affatto, sei solo terrorizzato dall'idea che qualcuno scorga qualche pelo della mia bella patatina.
Si girò e finse di strangolarla. Poi la baciò ancora,
Parve scossa. Come se dopo l'atto si fosse aspettata una sorta di distacco naturale fra due amanti.
-cosa c'è?
-oh nulla nulla, devo solo andare.
Mentre si voltava con l'intenzione di tornare in camera da letto per rivestirsi, lui la fermò afferrandole con forza il polso destro.
-non andare.
-non posso.
-stai con me.
-è stato bello, per certi versi è stato anche giusto così. Ma sarebbe un errore madornale andare oltre.
Se ne stette in silenzio a vederla girarsi e andare verso il letto per cambiarsi. Sperò, che come nei film, ad un certo punto lei si fermasse e urlasse che voleva stare con lui per ancora tanto tempo. Ma lei non lo fece, per giunta, uscì fuori da casa sua senza rivolgergli nemmeno un saluto. Come se quel bacio l'avesse delusa.
Avrebbe passato il resto della notte ancora una volta da solo. La trovò una cosa terribile.