Capitolo 72

Zelda' s p.o.v.

Dicembre
Dicembre è cominciato nel peggiore dei modi: ieri sera Bruce è venuto a letto e non ha detto una parola. Si è coricato e ha preso sonno velocemente. Tutto dopo aver telefonato a suo padre. Pensare che glielo avevo anche suggerito io: se avessi immaginato una reazione del genere non gli avrei detto nulla!
Non ho idea di cosa si siano detti, ma dall'umore di Bruce capisco che non deve essere stata una piacevole conversazione. C'era da aspettarselo? Non direi, ma di sicuro non mi aspettavo tutta questa freddezza quando stamani l'ho svegliato dandogli un bacio sulla guancia e lui si è bruscamente voltato dall'altra parte. Credo che si trovi in un momento di riflessione interiore o qualcosa di simile, perché è da questa mattina che sta da solo e pensa, pensa, pensa all'infinito e ogni volta che gli parlo sussulta, risvegliandosi dai suoi sogni. Ma a che pensa? Io non lo capisco proprio...
-Ma tu e Bruce avete litigato?- domanda ridacchiando Friedrich, mentre riordiniamo una pila di libri. In realtà lo sto facendo io: lui li tiene soltanto in mano.
-No, perché?- ma immagino già la risposta.
-Non vi parlate da tutto il giorno, e oggi mi sembra particolarmente scontroso-
-È lui che non parla con me o con te, ma credo dipenda dal fatto che ieri ha telefonato a suo padre e suppongo che non sia stata una piacevole chiacchierata-
-Come mai?-
-Non ne ho idea, ma ieri, quando è tornato a letto, non ha aperto bocca, e quando questa mattina l'ho svegliato non era di buon umore-
-Secondo te cosa si sono detti?-
-Non lo so, ma credo abbiano litigato. Non sarebbe una novità-
-Gli hai chiesto cos'ha?-
-Non ho osato: potrebbe innervosirsi anche di più-
-In questo momento sembra tranquillo- dice, e si avvicina alla finestra per vedere meglio.
-Non ha freddo seduto là? E poi la neve potrebbe sciogliersi e bagnarlo se non si siede da qualche parte-
-Vado a parlargli?- gli domando, incerta sul da farsi.
-Se pensi che potrebbe spingerlo a sfogarsi si...-
-Bene, perché l'avrei fatto comunque- dico, indossando un cappotto. Friedrich ride.

-Ciao- dico a Bruce, sulla sua spalla, mentre lui osserva il vuoto. Mi sorride appena.
-Hai voglia di dirmi perché ti stai comportando in questo modo?- gli domando, stringendolo da dietro. Sospira.
-Io te lo dico, ma tu non commenti- dice.
-D'accordo-
-È che...Non so nemmeno cosa dire. Avrò un fratello o una sorella. Fantastico- afferma sarcasticamente. Mi posiziono affianco a lui.
-Cosa?-
-Si, Veronika è incinta...di mio padre. Vogliono tenere questo bambino e hanno intenzione di sposarsi se non l'hanno già fatto. Ti ho parlato di Veronika, se non sbaglio...- afferma guardando avanti a sé.
-Ma...da quanto?-
-Da circa tre mesi, quasi quattro-
-Quando lo hai saputo?-
-Ieri sera...e difatti stanotte non ho dormito-
-Sono cattiva se dico che si vede?-
-No- dice, dandomi un bacio sulla guancia ridendo.
-Come l'hai presa?-
-Sto cercando di capire come mi sento verso questa situazione, quindi non ne ho idea- e tira un calcio alla neve.
-Ne sei felice?-
-Più si che no-
-Allora ne sei felice-
-Credo di si...mi auguro di si, anche perché non vedo dove potrebbe portarmi l'esserne infelice-
-Inaspettato...-
-A chi lo dici- afferma, tornando a guardare avanti a sé. Gli tiro una palla di neve. Rimane impassibile ma sorride.
-Non sono dell'umore- afferma.
-Comunque avevi ragione: è nevicato- gli dico, e indietreggiando scivolo a terra. Bruce ride.
-Stupida- dice, ridendo. Mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi, ma lo spingo a terra. Si sdraia affianco a me.
-Ho freddo- afferma, guardandomi.
-Ti verrà la febbre un'altra volta se non ti alzi, o un'influenza o un raffreddore-
-Pazienza- risponde.
-Secondo te sarà maschio o femmina?-
-Chi?-
-Sai bene chi...-
Sospira.
-Non lo so...mi piacerebbe tanto che sia femmina-
-E perché?-
-Ci sono già io come maschio...-
-Mi sarei aspettata una risposta più profonda-
Ride.
-Ora alzati però: così ti sentirai male-
Si mette a sedere affianco a me e posa la testa sulla mia spalla.
-Sai qual è la prima cosa che voglio fare non appena la guerra sarà finita?- gli dico.
-Illuminami-
-Voglio ubriacarmi- affermo. Bruce ride.
-Perché?-
-Perché non mi sono mai ubriacata-
-Dovresti considerarti fortunata-
-Perché tu ti ubriacavi?-
-È successo tante volte, e ogni volta ti svegli peggio della precedente, e hai paura di quello che hai fatto o detto, perché non ricordi nulla...e ti fa male la testa-
-È comunque un'esperienza che voglio provare-
-Come vuoi- afferma sospirando -Ma non dire che non ti avevo avvertita-
Gli dò un bacio sulla guancia. Sorride.
-Si vede che stai tremando- gli dico. Sbuffa divertito.
-Come sei noiosa...e ripetitiva, e saccente, e stressante, snervante, insopportabile- afferma sorridendo.
-Tu sei come, se non peggio, me- gli dico, lanciandogli contro della neve.
-Affatto. Io sono molto più simpatico: tu sei insopportabile-
-Non è vero-
-Si che è vero-
-No!-
-Si!-
-No!-
Ridiamo, e mi dà un bacio sulla guancia per poi sdraiarsi a pancia in giù, facendo leva sui gomiti.
-Secondo te cosa sta facendo tuo padre in questo momento?- gli domando. Scuote la testa.
-Lavora probabilmente. La mole sarà aumentata ultimamente-
-Secondo te questa Veronika sarà una brava madre?-
Alza le spalle.
-Si...con me è sempre stata gentile-
-Secondo te come sarà? Intendo lui o lei-
-Ma basta!- dice ridendo -Qualunque sia il sesso verrà biondo e con gli occhi azzurri...e bello, molto bello: sia papà che Veronika lo sono- aggiunge.
-Io non ti vedrei né biondo né con gli occhi azzurri, sai?-
-Mi sarebbe piaciuto avere gli occhi azzurri...- confessa.
-Anche io sarei voluta nascere come Lana Turner, ma a quanto pare nessuno viene come vuole, e se ti può consolare io ti trovo più bello così- gli dico, e lo abbraccio. Mi piace abbracciare Bruce, lo trovo più bello di un bacio, un abbraccio.
Quando è nervoso o pensieroso è solito adottare un comportamento indifferente e scontroso nei confronti del mondo, e oltre la conversazione avuta nella neve non ha comunque dimostrato di essersi convinto di essere felice della lieta notizia. È qualcosa di così assurdo...questa situazione, tutta questa situazione, compresa quella che stiamo vivendo io e lui singolarmente lo è, e ora sembra inverosimile; surreale. Mi dispiace tanto per lui, che è evidente non sia felice in questo momento, ma non sembra nemmeno all'apice della sua tristezza. Mi auguro di poterlo aiutare in qualche modo, anche se non potrei mai influenzare i suoi sentimenti in una faccenda simile.

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