Capitolo 32

-Scappare dai problemi non farà si che essi smettano di esistere- urlo a Bruce da seduta, poiché non ho la forza di alzarmi e andare verso di lui.
Mi fa male la testa; mi sento affaticata e litigare (ancora) non mi sta facendo bene.
-Be' magari 'scappare dai problemi', come dici tu, mi farà dimenticare l'umiliazione che mi hai fatto subire!- ribatte, voltandosi.
-Ma di cosa parli?-  domando, confusa.
-Di cosa parlo? Cazzo, ti ho appena detto che mi piaci e tu mi rispondi dicendo che è solo un modo per ottenere qualcosa da te!-
-Non provare a rigirare il discorso: stavamo parlando di una cosa seria, e tu te ne esci dicendo così, di punto in bianco, che ti piaccio. Comprenderai le mie perplessità...-
-Non le capisco, scusami ma davvero non capisco come tu possa pensare una cosa del genere!-
-Puoi non urlare, per favore?: mi sta scoppiando la testa- lo supplico.
-Non sono io che ho cominciato ad urlare- dice piano, riavvicinandosi e sedendosi nello stesso punto di prima.
-Io...Io non voglio farti stare male, non lo voglio davvero! Se solo tu mi perdonassi...- dice.
-Io non ti perdonerò tanto facilmente!- lo interrompo.
Sospira.
-Allora non so più cosa dirti- bisbiglia guardando a terra.
-Non dire niente- dico, cercando di non sembrare del tutto senza cuore.
C'è silenzio, tanto silenzio. Si sente solo lo scoppiettare del fuoco e i nostri respiri. Certo, le mie orecchie si stanno riposando, ma a discapito del mio rapporto con Bruce.
-Perché ti piaccio?- domando all'improvviso.
Volta lentamente la testa e mi guarda sorpreso.
Scrolla le spalle.
-Non lo so: è così e basta. Non deve per forza esserci una spiegazione a tutto...- dice, guardandomi.
Annuisco piano.
-È...Bello questo silenzio...- dice dopo.
Annuisco nuovamente, accennando un sorriso.
-Stavi ridendo?- domanda, appeso a un barlume di speranza.
-No- ribatto secca.
-Ah, scusa...- dice lui. Nei suoi occhi non c'è più la speranza di prima.
-Non fa niente- rispondo.
-Mi perdonerai mai? So di non meritarlo, ma se mai dovesse accadere...Non so, dimmelo, va bene?- dice a bassa voce.
-Si, va bene- rispondo -Non hai freddo senza la giacca?-
-Ho sopportato di peggio- si limita a dire.
-Ad esempio?- la curiosità sta prendendo il sopravvento.
-Ad esempio il dolore causato da un calcio tra le gambe...datomi da qualcuno che conosci più che bene- dice, alludendo a me.
Sorrido appena.
-Non mi pento di averlo fatto- ammetto.
Ridacchia.
-Ah no?-
-No. Sono orgogliosissima di averlo fatto- dico, con un piccolo ghigno in volto.
Ride piano.
Tutto sommato, credo che alla fine lo perdonerò, andando quindi contro i miei principi.
-In effetti, forse lo meritavo- ammette.
-Togli pure quel "Forse"- dico, facendomi scappare una risatina.
-Sei sicuro di non avere freddo?- domando di nuovo.
Finge di fare un'espressione esasperata.
-Ti ho detto che sto bene- dice.
-Da come tremi non si direbbe...Avvicinati al fuoco- propongo.
-Se mi avvicino poi non riesco a parlare con te. E poi, questo tronco è molto comodo- dice sarcasticamente.
Ridacchio.
-Vorrei che fossi sempre così. Eviteremmo non sai quanti litigi, e saresti molto più simpatico e affascinante...- dico, guardandolo.
Si mette con le ginocchia a terra, e tenendomi per mano dice:
-Ti prometto che farò il possibile per...Non so, essere l'uomo che desideri. Non fraintendermi: non sono un principe azzurro, né tantomeno un gentiluomo. Sono dannatamente cattivo e qualunque cosa faccio la faccio male. Però, se mi dai la possibilità di rimediare ai miei errori, ti prometto che diventerò, o almeno farò il possibile, per diventare l'uomo che meriti- dice, guardandomi negli occhi.
Non so cosa dire o cosa pensare. La situazione si è evoluta velocemente e non vorrei sbagliare dicendo qualcosa di cui mi pentirò.
Bruce sta dicendo delle cose belle nei miei confronti, e mi sembra sinceramente pentito.
Ho solo paura di pentirmi.
Degludisco.
-Tu non sei cattivo- dico, a pochi centimetri dal suo volto.
-Si che lo sono: da quando ti conosco, non faccio altro che farti stare male o farti soffrire. Sono una persona orribile, e hai ragione di pensarlo- dice, con le lacrime agli occhi.
Non avevo mai visto questo lato di Bruce.
-È innegabile che tu mi abbia fatto soffrire, però mi hai anche fatto ridere...Non...Non sei cattivo, ne ho avuto la prova molte volte-
-Quando, ad esempio?-
-Ad esempio adesso, in questo momento- dico, provando a tirare indietro la testa, ma dato che sono appoggiata al tronco di un albero non è possibile allontanarmi.
-Tu...Sei troppo buona con me- dice, facendo toccare le nostre fronti.
-Io non sono mai stata molto buona con te...-  dico.
-Si invece, molte volte-
-Quando, ad esempio?-
-Ad esempio adesso, in questo momento- dice, sorridendomi.
Rido.
-Mi piaci tanto Zelda. Non hai idea quanto...- dice.
Cosa devo dire ora? Sono sempre stata troppo concentrata a cercare di trovare del buono in Bruce per pensare a lui in questo modo.
Non mi sono mai fermata a pensare a noi...O forse si? Qualche volta è capitato: poco dopo esserci baciati. Però poi ho smesso di farmi idee strane.
Degludisco mentre di avvicina. Ho molto chiaro ciò che accadrà.
Chiudo gli occhi in attesa dell'inevitabile.
Le nostre labbra si sfiorano, e nonostante sia una sensazione già vissuta mi sembra nuova.
-Bruce...È sbagliato- sussurro, tenendo le mie labbra attaccate alle sue.
-Non m'importa- dice.
-Ma...- provo a dire, ma vengo interrotta da un suo bacio.
Un brivido percorre il mio stomaco. Non quel tipo di brividi passeggeri, è uno di quei brividi che non si provano mai.
Mi fa sedere a cavalcioni su di lui. Vorrei manifestare il mio imbarazzo ma non è il momento. In fondo non mi dispiace...
Mi stringo al suo collo molto forte, tantoché arriviamo ad essere corpo contro corpo. Non mi dispiace neanche questo nonostante non sia un comportamento molto dignitoso.
Fa scivolare la mano lungo la mia schiena, provocandomi vari brividi.
Gemo, e il mio imbarazzo cresce a dismisura.
Non avrei mai pensato di arrivare ad avere un comportamento tanto sfacciato e volgare con un ragazzo.
Si allontana appena per riprendere fiato, e poggia la testa sul mio seno stringendomi. Non nego che questo gesto sia davvero poco educato nei miei confronti, però non mi sento di allontanarlo. Forse non voglio allontanarlo...
Lo stringo forte a me, e mai mi sono sentita più...Non so, felice forse. So solo che mi sento magnificamente.
Lascia numerosi baci sul mio collo, e a ogni bacio il mio corpo trema.
Per una volta voglio dimenticare quelle stupide limitazioni che la società mi obbliga a rispettare, voglio piuttosto accontentare qualunque tipo di capriccio mi passi per la testa. Sembra assurdo detto da una ragazza come me, ma tanto nessuno lo saprà mai...
Bruce si ferma.
-Continua- gli sussurro all'orecchio.
Esita un istante, per poi tornare a regalarmi piccoli brividi.
Mi stringe forte a sé.
Rimaniamo in silenzio, a parlare sono solo i nostri respiri. In realtà non abbiamo niente da dirci: ciò che è successo ha già detto tutto.
Mi sembra assurdo che fino a pochi minuti ci stavamo urlando contro...In un certo senso mi vergogno di me stessa: non ho saputo resistere alla tentazione di baciarlo.
Avrò molti peccati da confessare...Ne sono sicura.

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