Capitolo 22
Zelda' s p.o.v.
Bruce è talmente vicino che basterebbe spostarmi di un millimetro per sfiorare le sue labbra.
Da questa vicinanza posso vedere ogni piccolo dettaglio del suo volto.
È dannatamente bello. E io sono dannatamente stupida se mi sta piacendo questa vicinanza fisica.
Dovrei provare paura, essere terrorizzata, invece questa vicinanza mi rassicura, è...accogliente in un certo senso.
Se mi dovesse baciare non opporrei resistenza, e per questo mi sento una stupida ragazzina. Io non dovrei neanche immaginare che mi baci, e invece mi sto comportando come una ragazzina che non sa dire di no.
Ho sempre pensato che il mio primo bacio lo avrei dato a qualcuno che amo, invece ora sono qui, e sto per darlo a qualcuno che mi odia a morte e vorrebbe solo uccidermi.
Ma poi perché dovrebbe baciarmi?
Sto facendo tutti questi discorsi ma non so neanche se mi bacerà davvero...
Fermiamoci un attimo: io voglio che lui mi baci?
Si e no. Non lo vorrei ma allo stesso tempo non mi dispiacerebbe.
Si avvicina al mio volto, e io mi ritraggo di pochi millimetri.
Si avvicina sempre di più, e sento che il cuore potrebbe scoppiarmi da un momento all'altro.
-I-Io non ho mai baciato nessuno- bisbiglio nervosa.
Sembra non avermi sentito, o forse fa finta, fatto sta che mi ignora e si avvicina sempre di più, sempre più vicino alle mie labbra.
Le nostre labbra si sfiorano appena, e sento un brivido attraversarmi la schiena. Lui trema, lo percepisco dal fatto che mi stringe i polsi con meno fermezza.
Si avvicina di nuovo e chiudo gli occhi in attesa dell'inevitabile.
Le nostre labbra si uniscono in un bacio. Non ci muoviamo, non facciamo niente, rimaniamo solo in balia del dolce contatto delle nostre labbra.
Non avevo mai pensato che un bacio potesse essere tanto bello: è una sensazione magnifica dare un bacio a qualcuno! Ti fa venire i brividi all'istante, però in senso buono.
Si allontana appena, poggiando la sua fronte sulla mia.
La sua mano è sulla mia guancia.
No appena apro la bocca per parlare lui ne approfitta per baciarmi di nuovo. Stavolta con la lingua.
Con la mano libera mi cinge i fianchi, lasciandomi liberi i gomiti che vanno a finire sulle sue spalle.
Mentre mi bacia mi sento una stupida: lui sembra così...Non so...esperto. Io l'unico ragazzo che ho baciato in vita mia è mio fratello.
Mio fratello...no! Non è il momento di pensare a questo.
Voglio accantonare la ragione per qualche minuto.
Mi bacia con sempre più vigore, tanto che non riesco a stargli dietro.
Si allontana per riprendere fiato...Anche io devo riprendere fiato.
Le nostre labbra sono gonfie. Non capisco se è un bene o un male, anche se credo non sia di rilevante importanza.
Ci guardiamo.
Dio quanto vorrei baciarlo ancora: mi è piaciuto troppo! Non appena le nostre labbra si sono toccate, ho sentito una scossa propagarsi per tutto il corpo, ho avuto i brividi, le mani mi tremavano, il cuore batteva all'impazzata e lo stomaco era in subbuglio.
Mi avvicino io, e lui non batte ciglio.
Un conto è pensare di baciare qualcuno, un conto è farlo davvero: nella mia testa non c'era tutta questa incertezza o questo imbarazzo.
Tuttavia mi faccio forza, e mentre lui, immobile, attende, io mi avvicino a tal punto da riuscire (finalmente) a baciarlo.
Dura poco il mio bacio, il tempo di riprovare quell'emozione paradisiaca di pochi attimi fa.
Mi allontano con un certo imbarazzo, guardando fisso a terra.
C'e uno strano silenzio. Un imbarazzante silenzio.
Fa per allontanarsi, ma lo fermo.
Perché faccio queste cose?!
Mi guarda in attesa di una spiegazione.
Non sapendo cosa fare, o meglio, cosa dire, lo bacio di nuovo.
All'inizio è stato sorpreso di questa mossa avventata, ma poi credo si sia "lasciato andare" dato che ha ricambiato il bacio.
La sua...intimità (chiamiamola pure così) è a stretto contatto contro la mia intimità...E si sente la sua eccitazione.
Non credo se ne sia accorto dato che continua a baciarmi con disinvoltura.
Lo scosto delicatamente da me.
Ho baciato un nazista...Ho baciato un nazista! Sono una schifosa traditrice: gente come me sta morendo per mano di gente come lui, e io mi ritrovo a baciare lui.
Non posso mentire a me stessa: questo bacio mi è piaciuto, e anche molto. E me ne vergogno a morte.
Forse devo solo dimenticare il ruolo che ricopre all'interno della società.
Si allontana da me, e non nego che vorrei mi fosse rimasto vicino.
Si siede in riva al ruscello, e comincia a lanciarvi dentro dei sassi.
Io rimango impietrita, senza sapere cosa fare.
Che dovrei fare?
Andare da lui? Forse.
Rischiare quindi di farlo innervosire? Probabile.
Decido di aspettare qualche minuto, che diventa un'ora, tempo che impiego mangiando un trifoglio, ormai il mio "cibo" preferito.
Mi faccio coraggio e mi siedo accanto a lui.
Mi ignora.
Si comincia nel migliore dei modi.
-Perché mi hai... baciato?- domando incerta.
Bravissima Zelda, approccio ideale: meglio essere diretta con uno suscettibile come lui piuttosto che andarci piano!.
All'inizio sembra sorpreso da questa domanda, ma poi fa spallucce.
-Mi andava- risponde lanciando un sasso in acqua.
-Ti...andava?- domando con voce rotta.
Sento che sto per piangere: davvero mi ha baciata solo perché gli andava? Tanto per provare? Possibile che non ci fosse nemmeno un minimo di sentimento?.
-Perché credi che ti abbia baciata? Mi andava e l'ho fatto- dice come fosse la cosa più naturale del mondo.
-Come...- Il resto della frase si disperde nell'aria, e scendono le prime lacrime.
Sbuffa.
-Ma perché rendi tutto così melodrammatico? Eri lì, e avevo voglia di baciarti, l'ho fatto e non mi è piaciuto. Fine- dice.
-Melodrammatico?! Io dovrei essere arrabbiata: mi hai baciata senza che io lo volessi, e ora vieni a dirmi che lo hai fatto solo perché ti andava! Che razza di gentiluomo sei?- urlo.
Sospira.
-Non sono un gentiluomo, dovresti averlo capito-
-Stai cambiando discorso-
-Affatto-
-Io comunque non ci credo che mi hai baciata così, tanto perché ti andava-
-Allora perché avrei dovuto farlo?-
-Non lo so...ma un bacio non lo si dà alla prima persona che capita...-
-Tu sei l'unica persona che capita, qui-
-Non c'entra niente-
-Ti è piaciuto quel bacio, ammettilo-
Dovrei rispondere?
-Mi è piaciuto, si. E allora?-
-Allora perché ti scaldi tanto se ti è piaciuto?-
-Perché ho sempre pensato che il mio primo bacio lo avrei dato a qualcuno che amo, non a un ragazzo viziato e cattivo che voleva solo accontentare il suo capriccio!-
-Come la fai lunga. È solo un bacio, cazzo!- dice alterato.
-Per te è solo un bacio, non per me. Per me significava tanto, e pensavo che baciandomi mi stessi dimostrando che- mi interrompo.
-Cosa? Cosa credevi che ti stessi dimostrando?-
-Che...Non lo so...A modo tuo tieni a me...ma dopo questo posso affermare che non è così- dico piangendo.
-Infatti è così- dice.
-Ma perché devi essere così stronzo?!- urlo.
-Perché tu devi essere così melodrammatica?-
-Ti prego, ti supplico, non ti costa niente essere sincero-
-Sincero su cosa?!-
-Su...Questa storia-
-Ma che vuoi da me?- sbottò.
-Qualcosa che giustifichi il tuo comportamento!-
-Vaffanculo ebrea, vaffanculo!- dice a denti stretti e lentamente.
Non può mancarmi di rispetto in questo modo, non ho fatto niente!
Gli dò uno schiaffo.
Porta la mano alla guancia e mi guarda.
Mi sta dando fastidio; e pensare che fino a un'ora fa immaginavo già il nostro matrimonio!
Comincio a camminare lontano da lui.
-Vai! Tanti non sopravvivrai due giorni da sola!- mi urla dietro.
Per voltarmi, sempre camminando, non mi sono accorta dell'albero davanti a me, se non quando tornando a guardare avanti vi ho sbattuto il naso.
-Visto? Neanche due giorni!- dice soddisfatto.
Il naso mi fa malissimo, ma non voglio darne dimostrazione facendo quindi compiacere Bruce.
Riprendo a camminare.
Non so dove sono diretta, non so dove sto andando, ma ovunque è un luogo migliore rispetto a qui, con lui.
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