Capitolo 14

L'alba di un nuovo giorno! Di un altro giorno...già. Qell'iniziale entusiasmo è morto ancor prima di nascere.
Il mio stomaco brontola, non per mancanza di cibo ( posso dire di aver "mangiato") bensì per una qualche nausea; probabilmente dovuta a ciò che ho ingerito ieri. Perché l'ho fatto? Probabilmente per non morire di fame entro due giorni, ma dato che adesso sto comunque male per qualcosa mi chiedo se ne sia valsa la pena. Vomiterò tutto: me lo sento.

-Bruce, sei sveglio?- domando stropicciandomi gli occhi e sbadigliando in modo plateale, ma senza farmi sentire.
Non arriva nessuna risposta, ma ricordando che non mi vuole parlare è stato un po ' stupido pretendere una risposta.
-Vuoi davvero far scomodare una signora per un tuo capriccio?- la sto buttando sull'ironia per non prenderlo a bastonate, letteralmente a bastonate, perché ora come ora ho forti istinti omicidi nei suoi confronti.
-Dai Bruce, ti prego: non ha senso continuare questa sceneggiata. All'inizio è stato divertente, davvero, ma adesso non credi che sia arrivato il momento di fare le persone serie?- mi metto in piedi davanti a lui, che a quanto pare è sveglio.
-Non puoi fare così: non puoi risolvere tutti i problemi chiudendoti in un mutismo snervante. Pensi che ignorandoli, i problemi, prima o poi essi spariscano? Pensi davvero questo? Vuoi fare tanto il grande, quello che non ha paura di niente e nessuno, il tedesco che odia gli ebrei, quello sicuro di sé e strafottente; ma la verità è un'altra, e non credere che io non l'abbia capita: ti ostini a ripetere di odiarmi, di non sopportarmi, di essere inferiore perché sono ebrea; ti ostini a darmi della sgualdrina senza motivo, a urlarmi contro senza una valida motivazione; ma fai così solo perché vuoi dimostrare a te stesso o a qualcun altro che sei all'altezza della situazione, all'altezza della guerra!- sbuffo infine. Sono davvero stanca della sua continua irriconoscenza. Cosa ho fatto di male, per meritare questo comportamento?
-Muoviti ad alzarti: da quando ti ho visto mi hai rallentata molto, perciò adesso ci incamminiamo verso...verso la direzione che stavo seguendo-
Attimi di silenzio. Bruce sospira.
-Se non ti alzi di tua spontanea volontà ti trascinerò per il colletto; e non credere che non lo farò!- gli punto il dito contro e mi guarda, scettico come non mai, senza lasciar trapelare alcuna emozione.

-Andiamo! Non fare lo stronzo!- continuo ad urlare mentre gli strattono il braccio. Non mi guarda neanche, quest'essere cocciuto.
-Cosa vuoi in cambio?- niente sembra smuoverlo. E se...Credo di aver trovato il modo per ricevere la sua attenzione. Smetto di strattonare il suo braccio, e afferro il suo polso. Non posso credere che per farmi ascoltare stia per fare questa cosa.
In un gesto improvviso poso la sua mano sul mio seno. Dapprima non sembra avergli causato alcun effetto, ma dopo qualche secondo lo sento irriggidirsi. Si volta di scatto e rimane ad osservarmi sorpreso.
-Vedo che ha funzionato: ora ho la tua attenzione- affermo soddisfatta -Senti Bruce, io lo so che non...Lo capisco sai...È che...andiamo hai capito. Alzati, per favore, ti supplico.-
Lo vedo esitante, sta valutando la cosa. È bellissimo vederlo alzarsi, o almeno provarci.
-Ti...Ti aiuto se vuoi...-
Anche se non lo ammette ha bisogno di aiuto, si vede.
-Anche se non vuoi ammetterlo, hai ancora bisogno del mio aiuto. Fermo, fa piano o quella cicatrice si riaprirà, e allora non so davvero se riuscirò a salvarti- affermo dirigendomi verso di lui.
-Devi alzarti piano, o rischi che la cicatrice si riapra- mi chino verso di lui e afferra le mie braccia.
-Fai leva sulle gambe- gli suggerisco. Mi ascolta, cosa che non credevo possibile: con le gambe prova a tirarsi su mentre io provo a metterlo in piedi.

-Attento!- gli intimo mentre barcolla verso di me per appoggiarsi.
-La tua cicatrice è alla tua destra, se non sbaglio. Pertanto è bene che tu non faccia movimenti avventati con la parte destra del tuo corpo. Ad esempio: ora che camminerai fai leva sulla gamba sinistra, ok?- fa cenno di si con la testa.
-Aspetta! Ti prendo il bastone che ho usato per...ehm...aspetta- Si appoggia all'albero e prendo il bastone che ho usato per picchiarlo; perché questo ho fatto: l'ho picchiato.

- ...penso che se Darcy fosse stato meno antipatico avrebbe conquistato moooolto prima Elizabeth; anziché far passare tutto quel tempo. Forse sono io, ma uno come Darcy non lo sposerei mai, a meno che non mi dimostri il suo cambiamento come a fatto con Elizabeth; anche se c'erano di mezzo pure altre storie: Wickham e Lydia, Jane e Bingley...vabbè un gran casino, che però a portato a qualcosa di buono...Alla fine.-
L'ho costretto a camminare da circa due ore, di cui l'ultima passata a parlare di Darcy e del suo carattere.
-Sai, credo tu lo abbia capito, sono una persona abbastanza logorroica. Non fraintendermi: mi piace molto parlare, ma la maggior parte del tempo so frenarmi. Diciamo pure che sono logorroica a metà, ecco. Ti ho detto di usarlo il bastone!- Perché non usa quel bastone? A qualche problema? Non ne dubito.
Stranamente mi ascolta, e oltre all'aggrapparsi a me (cosa che gli vedo fare con un certo disgusto), fa leva sul bastone.
-Se hai freddo posso ridarti la giacca; d'altronde è tua...- Non risponde.

-Ehi Brucy che ore sono?- Brucy? Ma cos'ho appena detto?! Volevo fare la simpatica, ma questo...Questo è...Strano.
Si volta verso di me; con la sua espressione mi fa capire che è perplesso quanto me. Abbasso lo sguardo.
-Scu...scusa: non so perché ti ho chiamato così; mi è venuto naturale.- mi sento in dovere di giustificarmi.
Fa una strana espressione, poi abbassa lo sguardo a sua volta.

Passano alcuni minuti dalla mia espressione fuori luogo. Mi volto piano verso di lui e lo vedo che...sorride? Perché sta sorridendo?! Che sia stata la mia affermazione ad averlo divertito? Sembrava...Quasi arrabbiato quando ho detto quel che ho detto...
Si accorge che lo sto fissando e si volta dall'altra parte, vergognandosi di aver riso ad una mia affermazione. Se ne vergogna perché sono stata io a farlo ridere e non una ragazza tedesca, ne sono sicura.

Proseguiamo in silenzio; nessuno dei due osa proferir parola, ma forse è meglio così.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top