12. Una mamma per amica
Canzoni per il capitolo:
Nessuna canzone per il momento, sorry -.-
La reazione di mia madre quando mi vide tornare a casa bagnato fradicio e in maniche corte, fu più spropositata di come avevo pensato.
«SEI TOTALMENTE IMPAZZITO?!»
Sospirai e mi buttai sul divano. Di solito mi ci volevano circa dieci minuti prima di stancarmi delle ramanzine di mia madre, ma questa volta era una vera eccezione; ero crollato dopo dieci secondi. La si mise a passi svelti e pensanti davanti a me e mi squadrò da capo a piedi.
«E la tua felpa?» domandò sconvolta, quando si accorse che qualcosa nel mio vestiario era cambiato. «Dov'è la tua felpa?!»
Tutta la sua esagerazione mi stava innervosendo. Mia madre faceva di ogni cosa un dramma. Mi sorressi la testa con le mani e cercai di rilassarmi, anche se la cosa si rivelò difficile data tutta l'energia negativa che quella donna single emanava in quel momento.
«L'ho solo prestata a qualcuno...» Borbottai con aria innocente.
Lei mi prese per un braccio e mi fece alzare con forza dal divano. Quasi mi stupii della sua presa così salda e potente.
«Vai subito a farti una doccia» ordinò con l'attenzione rivolta verso i miei vestiti bagnati. Poi sospirò e si mise una mano sulla fronte. «Sei fortunato se non ti sei preso una polmonite.»
Non ribattei, sapendo che avrei solo peggiorato la situazione. Con malavoglia camminai a passo lento verso il bagno. Sapevo che non dovevo fare arrabbiare mia madre più di quanto fosse già arrabbiata. Quando vidi Clary davanti alla porta di camera sua mi limitai a spettinarle dolcemente la testa, per poi entrare dentro il bagno e chiudere la porta alle mie spalle. Sospirai e mi diedi un occhiata allo specchio. I miei capelli bagnati mi scorrevano sulla fronte, ci passai con la mano e me li misi all'indietro.
«Non è giusto.» Protestai, allungando un braccio per aprire il rubinetto della doccia.
Un getto di acqua fredda cominciò a scorrere fino a colpire terra, producendo quel suono che mi era sempre piaciuto. Avrei dovuto aspettare che l'acqua si riscaldasse, così nel mentre mi tolsi i vestiti.
«Faccio buone azioni, ed ecco come mi ripagano.»
«Eddai, non si è arrabbiata poi così tanto...» Cercò di sdrammatizzare Ed.
Come se non avesse fiatato, sentii le urla di mia madre provenire dal salotto.
«Sdraiandoti sul divano l'hai anche bagnato! Ora c'è una macchia enorme!»
Roteai gli occhi al cielo ed entrai nel box della doccia. Un brivido di piacere mi percorse la schiena, quando sentii la sensazione dell'acqua calda sulla mia pelle nuda. Mi ci voleva proprio una bella doccia che mi eliminasse tutti i pensieri negativi. L'unico posto in cui nessuno poteva stressarmi, una barriera che mi separava dal mondo esterno. Ottimo luogo per riflettere. Sembrava strano, ma ora che sapevo di avere una coscienza che vedeva tutto quello che facevo, non mi sentivo del tutto a mio agio, nemmeno sotto la doccia.
«Ed?» dissi, smettendo per un attimo di passarmi lo shampoo sui capelli.
«Sì?»
Il mio tono risultò più acido del dovuto. «Ti dispiacerebbe chiudere gli occhi?! Ho bisogno di un po' di privacy!»
***
Uscito dalla doccia, indossai dei vestiti comodi e lasciai i miei capelli umidi e spettinati. Fui abbastanza sbalordito quando, aperta la porta di camera mia, mia madre mi corse incontro e mi sorprese in un abbraccio.
«Ecco il mio fantastico figlio!»
Credevo fosse uno scherzo, ero pronto a scommettere che da qualche parte della casa ci fossero nascoste delle videocamere. Sì, sicuramente tra qualche secondo sarebbe spuntato fuori qualche conduttore televisivo per dirmi che ero su un nuovo programma di scherzi. E invece no. Nessuna videocamera, nessun conduttore televisivo. C'era solo mia madre, che mi stava abbracciando dopo una litigata. Io rimasi rigido e sorpreso fino alla fine dell'abbraccio. Non ero un senza cuore, o almeno non lo ero più, era solo che era la prima volta che quella donna mi faceva un complimento. Oh, certo, forse era la seconda volta; la prima rimaneva la faccenda del "Mio figlio è un eroe!".
«Mamma, ti senti bene?» domandai, alquanto sorpreso di tutto quell'affetto.
Lei si staccò dall'abbraccio e sorrise.
«Non mi avevi parlato della tua B-!» esclamò rivolgendomi uno sguardo fiero.
Solo in quel momento i ricordi riaffiorarono nella mia mente. Tutta quella faccenda di Peter-il-rimorchiatore mi aveva completamente fatto dimenticare di avvertire mia madre del fantastico voto che avevo preso.
«Oh, giusto...» Dissi sorridendo istantaneamente.
Sembrava che mia madre fosse sul punto di esplodere dalla felicità; lo notai dal suo sorriso a trentadue denti e dal fatto che stesse saltellando leggermente con i piedi.
«Ma è fantastico!» esclamò entusiasta. «Prima salvi una ragazza dal suicidio, e poi prendi ottimi voti a scuola! Non sembri neanche mio figlio!»
Passai sopra a quella che avrei potuto prendere come un'offesa.
«Beh... tecnicamente ho anche difeso un ragazzo da Miles, rincorso un ladro, ed aiutato una bambina a ritrovare la sua mamma» puntualizzai come d'istinto. «Ma niente di ché.»
Lei spalancò gli occhi. A quanto pareva non poteva crederci.
«Egocentrico.» Sbuffò Ed.
«Wow» si lasciò sfuggire mia madre. «Stai cominciando a prendere la strada giusta, e sono molto fiera di te.» Disse, passandomi una mano sui capelli ancora umidi e spettinandoli leggermente.
Sorrisi dolcemente, contento di essermi sentito dire quelle parole. Ero felice di essermi finalmente guadagnato fierezza da parte di mia madre. Lei mi guardò negli occhi, ma poi come d'improvviso il suo sguardo diventò triste.
«Mi dispiace che le cose non abbiano funzionato con Bethany.» Disse, appoggiandomi una mano sulla spalla come per cercare di farmi stare meglio.
«Oh, andiamo, ma se eri felice come una pasqua quando hai saputo della nostra rottura!» Risi.
«Non è vero!» ribatté lei. «Ero triste dentro.» Affermò, incrociando le braccia ed assumendo un comportamento serio.
La scarsa recitazione di mia madre era piuttosto evidente, e mi fece solo ridere. Alzai un sopracciglio e le feci uno sguardo provocatorio.
«Mamma... ti ho visto battere il cinque a Clary e ballare segretamente la Macarena mentre ero girato.»
Infatti, dopo qualche secondo, lei mandò in fumo la sua copertura da sono-una-brava-madre.
«Okay... lo ammetto, ero sollevata.»
Sorrisi, contento della sua sincerità. Aveva fatto bene a dirmelo, ora avevo la conferma che Bethany non piaceva a nessuno.
«...Ma se ti rendeva felice, io l'avrei accettata.» Concluse infine, rivolgendomi un sorriso di compassione.
Ero felice che mia madre tenesse così tanto a me. Non avevo fatto altro che trattarla male, e i sensi di colpa stavano cominciando a farsi avanti.
«Grazie mamma.» Dissi, abbracciandola con affetto. «E comunque... se ti fa sentire meglio, sappi che per sbaglio ho fatto cadere il cellulare di Bethany e l'ho rotto.» Ammisi, staccandomi dall'abbraccio e sorridendo.
«Grande!» esclamò mia madre. «Batti il cinque!»
Dopo esserci battuti il cinque scoppiammo a ridere. Era da tanto che non ridevo e scherzavo con mia madre. Era come se fossimo tornati ai vecchi tempi, quando i miei stavano ancora insieme ed eravamo un'amorevole famiglia felice. Ma le cose erano cambiate, e ad essere sinceri mi era mancato il sorriso di mia madre.
«Adesso andiamo a pranzare, che è pronto.» Suggerì lei, sorridendo.
Il pranzo! Con tutte le cose che erano successe quella mattina, me ne ero quasi dimenticato. Ora che ci pensavo... avevo una certa fame. Annuii e con affianco mia madre mi diressi verso la cucina, dove Clary aveva già iniziato a mangiare la sua coscia di pollo. Quella bambina era peggio di un lupacchiotto affamato, poteva mangiare qualsiasi cosa senza mai perdere l'appetito! Mi sedetti al mio posto ed osservai con una vena di disgusto quella iena che divorava selvaggiamente il suo cibo. Clary si accorse di tutte quelle attenzioni e interruppe la sua scorpacciata per guardarmi male.
«Togli lo sguardo o l'ultima cosa che mangerò sarà la tua anima.» Disse con un tono minaccioso e spaventosamente grottesco.
Obbedii immediatamente, colpito e leggermente spaventato da quella frase. Mai provocare una Watson affamata.
//ANGOLO AUTRICE//
Capitolo corto, noioso e privo di senso. È solo di passaggio, ma dovevo pur parlare della relazione di Chris con Rebecca (sua madre. I know, il nome non è mai stato pronunciato).
Spero che vi sia piaciuto, e tranquilli perché dal prossimo capitolo le cose diventeranno più interessanti😏 (MUAAAH)
Ma io non vi svelo niente...
Perciò me ne vado.
*sparisce in una nuvola di fumo*
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