Novella X


Era una notte estiva, Alessia uscì di casa osservando il cielo mentre camminava. La
rilassava. Era sereno, privo di nubi e la luna illuminava il sentiero verso la Taverna.
Non aveva amici, beh! Diciamo che ne aveva pochi visto il suo caratteraccio, ma poco
importava, stava bene anche così.
Entrò nel pub e ordinò una rossa doppio malto al bancone; non fosse cambiato il barista non
avrebbe dovuto nemmeno dirlo, ma Frank, purtroppo, era passato a miglior vita. Era durato
più di tutti, Frank; i garzoni, invece, entravano e uscivano come mosconi. Ad ogni modo la
musica era molto cambiata dall’arrivo della sottoscritta: Sally.
«Ecco la tua rossa, mora.»
Le passai la birra e Alessia mi scrutò con uno sguardo schifato, avrei voluto essere più
acida, ma la lasciai perdere, preferii evitare che finisse male. Al che si girò per scrutare le
facce dei presenti, che erano sempre le stesse, poi andò a sedersi al solito tavolo.
«Chi è quella mora che hai servito ora?» mi domandò un cliente.
«Quella? È la figlia del pirata Barbanera, la chiamano così perché non guarda in faccia
nessuno quando ci sono soldi di mezzo.»
«Ne ho sentito parlare, ma con lei c'è anche quella certa Adele, vero?»
«Sì, la nipote del Cardinale, prima erano nemiche giurate, ora invece sono amiche per la
pelle.»
«Ma com'è successo?»
Mi avvicinai al cliente per non farmi sentire.
«È successo circa due mesi fa: Adele faceva i comodi suoi con la sua aria altezzosa
bevendo un drink. Essere la nipote del cardinale la fa sentire importante, tzè, ma quell'altra
non è da meno, una bifolca cafona. Appena entrò sbatté sul tavolo una borsa da cui spuntò
fuori il pettorale di Tutankhamon. Iniziò a vantarsi della sua bravura come ladra, tanto brava
da farsi beffe persino di un Faraone, e nel dirlo guardò con aria di sfida Adele. Tutti sanno
che lei è la ladra migliore in circolazione, è riuscita a fare sparire la corona della regina
Vittoria mentre l'aveva sulla testa!»
«Urka!» quasi urlò l’energumeno.
«Shhh! Ma che ti prende vuoi farti scoprire? Silenzio, si sta avvicinando Adele.»
La osservai con la coda dell'occhio mentre asciugavo i bicchieri.
«Sally, il solito». Adele si sporse verso di me con aria minacciosa: «Portalo al nostro tavolo.
Subito!» batté un colpo sul bancone facendomi fare un salto e ridendo di gusto per la mia
reazione.
Preparai il drink e lo passai al ragazzo per portarlo al tavolo delle due che sghignazzavano,
che avranno avuto da ridere poi?
Mi avvicinai di nuovo al cliente.
«Allora che stavamo dicendo? Ah, sì, la regina Vittoria, ecciii!» mi scappò uno starnuto.
«Scusami; ti dicevo: Adele, presa male, si alzò e si avvicinò ad Alessia con aria furiosa; tutti
capimmo che da lì a poco sarebbe successo il putiferio, erano l’una a pochi millimetri dal
viso dell'altra. Una scena terrificante, ma adesso che ci penso mi viene da ridere»
sogghignai. «Sembravano due Galli cedroni con la cresta alzata, ih, ih, ih! La nipote del
Cardinale fece un sorrisetto ironico e le disse “Facile rubare ai morti, ma ai vivi?”. A quel
punto Alessia, su tutte le furie, le lanciò la sfida “Ti sfido! Chi di noi due riuscirà a rubare la
slitta di Babbo Natale, quella sarà proclamata la regina dei ladri. Ci stai?”».
Il cliente balzò sullo sgabello.
«Perdindirindina! Babbo Natale?! Ma è una sfida al suicidio! È alto più di due metri, ha mani
grandi come pale, piedi come zattere e una doppia fila di denti come gli squali! Ti può ridurre
in un ammasso di carne sanguinolenta in un minuto!»
«Ma indovina un po'? Adele accettò la sfida di Alessia che, molto soddisfatta, sorrise sotto i
baffi. Io rimasi incredula perché Alessia sarà alta non più di un metro e cinquanta. Tutti i
clienti risero di gusto e alla fine lo feci anch’io. Te la immagini a fronteggiare un gigante?»
Risi a crepapelle.
«Comunque, il giorno seguente si diressero separatamente a casa di Babbo Natale.
Tornarono qui due giorni dopo insieme e… »
«Cosa?! E cosa?» chiese curioso il cliente agitandosi impaziente.
«Niente, erano tutte ammaccate, graffi, contusioni.
Adele con una gamba ingessata e Alessia con la testa fasciata, ma allegre e sorridenti.
L'una con un enorme cappello rosso con pon-pon bianco in testa e l'altra con un cinturone
dotato di una fibbia spropositata che le andava dallo sterno a metà coscia. Insomma Adele
era riuscita a sottrarre la slitta al vecchio barbuto mentre dormiva, ma Alessia aveva suonato
dei campanellini per destare il vegliardo, di modo che scorticasse viva la sua rivale,
tuttavia…»
«Sally racconta! Non farti sempre pregare!» mi esortò il cliente impaziente di ascoltare il
seguito della storia.
«Ok! Stai sereno... Adele era in difficoltà, Babbo Natale l'aveva catturata stringendola forte al
petto, lei si dimenava, ma non riusciva a liberarsi, così, vedendola in difficoltà, Alessia pensò
che non sarebbe più stato divertente rubare senza qualcuno con cui gareggiare e tornò
indietro per salvarla. Saltò sulle spalle di Babbo Natale e lo afferrò per la gola cercando di
stringere più forte che poteva, nella speranza di fargli perdere i sensi. Impresa assai difficile
considerata la ciccia di cui è lautamente provvisto il suo collo.
Il vecchio scosse le spalle con forza, lei volò dall'altra parte della stanza mentre, Adele si
aggrappò al suo capello, ma, ahimè, battè la testa sulla parete.»
Sospirai, mi girai e misi in ordine i bicchieri appena asciugati.
«Dunque? Com'è riuscita a liberarsi? Sally, mi stai uccidendo!»
«Adele, scaltra, addentò la mano di Babbo Natale, poi lo afferrò per la cintura che si slacciò
e lo colpì forte sulla tempia facendolo svenire. Tuttavia l’energumeno cadde proprio sulla
sua gamba, fratturandogliela!
Insomma, per non tirarla per le lunghe, le urla di Adele fecero rinvenire Alessia che riuscì a
liberarla da quel peso morto e l'aiutò a salire sulla slitta. Dopodiché le due si allontanarono
alla svelta. Per suggellare la pace fatta, si scambiarono i trofei e rispedirono la slitta al
mittente, decorata con un faccione giallo dalla lingua fuori per sberleffo. E questo è tutto.»
Il cliente bevve soddisfatto contemplando le due ladre. Improvvisamente si sentì un rumore:
il camino esplose e un «Oh, oh, oh!» riempì la taverna. Per lo spavento mi rifugiai sotto il
bancone urlando: «Ricordatevi! Chi rompe paga!». Sollevai la testa con gli occhi a filo del
bancone curiosa di vedere come andasse a finire la nuova diatriba tra i tre.
«Dove sono quelle due mentecatte!» urlò Babbo Natale tossendo per la fuliggine inalata.
«Ditemi che sono qui, maledizione!» continuò pulendosi l'abito.
«Eccovi qua!» esclamò infine.
Le due ladre si guardarono complici e iniziarono a girare intorno al Babbo come squali,
lentamente, studiando la loro preda. Sguainarono le spade e con un grido di guerra diedero
il via alla rissa distruggendo la taverna. Impiegai delle settimane a ripulire tutto!
Ah! volete sapere come è finita? Credo non ci sia bisogno che ve lo dica, anche se non è
come credete, o forse sì?! Alla prossima avventura…

Scritta a quattro mani ma in realtà sono due con paroleemusica.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top