la novella

NOVELLA IX
Era una giornata calda di agosto, il cielo era privo di nuvole e i raggi del sole sembravano
splendere più del solito. Alice si era svegliata col cinguettare degli uccelli e l’allegro
canticchiare del vicino. Era entusiasta più che mai, perché era il compleanno di Francesco e
aveva intenzione di preparargli una sorpresa.
Finì in fretta la colazione, salì le scale un paio alla volta e, una volta in camera, aprì
l’armadio tirando fuori una scatola di scarpe nascosta dietro alle coperte invernali. L’aveva
riposta lì proprio per tenerla al sicuro da occhi indiscreti, nessuno avrebbe mai pensato di
cercare gli ingredienti per organizzare una festa di sicuro successo in un posto simile! Le
uniche persone che ne erano a conoscenza erano sua madre e la madre del suo ragazzo.
Fece velocemente una foto al foglio per poi riporlo nella scatola, si vestì e uscì per andare a
prendere la sua futura suocera e fare la spesa insieme. Agosto non era proprio il mese
ideale per camminare sotto il sole, sicuramente non con i capelli scuri. Le goccioline di
sudore le scivolavano lungo il viso dalla folta chioma corvina che teneva legata in una coda
alta. Tuttavia era di un umore talmente buono quella mattina che neppure il caldo avrebbe
potuto rovinarlo. Camminava lungo il marciapiede fantasticando già sulla reazione di
Francesco non appena avesse saputo ciò che aveva intenzione di organizzare. Sorrise al
pensiero.
Svoltò a un incrocio e dall’altra parte della strada vide Giovanna. Alzò un braccio per
salutarla e farsi notare. La donna in risposta l’accolse con un sorriso e attraversò la strada
per raggiungerla.
- Ciao! - si salutarono baciandosi sulle guance.
- Sei pronta? - le chiese Giovanna.
- Sì, ho fatto una foto alla lista, è tutto qui. - disse tirando fuori il telefono come per
rassicurarla che fosse tutto sotto controllo.
Si incamminarono entrambe verso un negozio che si trovava lì vicino, discutendo dei dettagli
per la festa. Erano entrambe concordi di farla in giardino. Giovanna aveva già organizzato
tutto: aveva comprato due biglietti per una partita di basket quel giorno, di modo che suo
figlio potesse andarci assieme a un amico, per cui avevano l’intero pomeriggio libero per
preparare tutto, senza il timore di essere scoperte. Francesco non sarebbe tornato prima di
sera. Sarebbe stata una serata indimenticabile, una festa speciale per una persona speciale
e soprattutto la torta sarebbe stata speciale, poiché si trattava di una ricetta tramandata da
generazioni.
Entrate nel negozio, fecero entrambe la spesa, Giovanna prese i palloncini e il necessario
per la festa, Alice, invece, si soffermò sugli ingredienti per preparare la torta che aveva in
mente. Tuttavia si accorse subito di aver dimenticato lo smartphone a casa per la fretta.
Cercò di rasserenarsi sforzandosi di ricordare tutti gli ingredienti che sarebbero serviti. Non
ne era totalmente sicura, ma avendo letto svariate volte la procedura riteneva ormai di
conoscerli quasi a memoria.
Uscite dal negozio, Alice avvertì dei brividi per la differenza di temperatura, già rimpiangeva
l’aria fresca che fino a poco prima le rinfrescava la schiena. Raggiunsero la casa di
Giovanna e ognuno si mise all’opera, Alice per il dolce e la suocera per il resto.
Prese il bilancino, poi dei contenitori per i vari ingredienti e iniziò a pesare, stando attenta a
essere il più precisa possibile.
- Ali - si sentì chiamare. Alzò la testa dalla bilancia e dalla farina che stava pesando.
Vedendo Giovanna con la pentola calda piena di sugo e nessun posto dove metterla, lasciò
tutto ciò che aveva in mano per andare in suo soccorso. Spostò la teglia, la farina, le uova e
lo zucchero un po’ più in là per cercare di avere lo spazio necessario.
Ritornata alla propria postazione, si mise di nuovo al lavoro. Aggiunse le uova, il latte e iniziò
a mescolare, ma l’impasto stava diventando stranamente più denso di come ricordava, per
cui volle aggiungere un altro po’ di latte sperando di rimediare.
Si accorse che il rimanente l’aveva appena preso Giovanna per i cannelloni. Non sapendo
come agire, decise, infine, di aggiungere un po’ di acqua. Dal momento che non ha sapore,
sarebbe stata la stessa cosa, pensò tra sé.
Richiamando alla mente la ricetta, cercò di verificare che fosse tutto come doveva essere.
- Farina, fecola, uova, zucchero, burro e latte messi. Poi... vaniglia, limone e lievito ci sono,
cosa manca? Ecco, manca il sale! Qualcos’altro? Cannella messa, rosmarino e... i chiodi di
garofano! - esclamò cercando nella busta della spesa, sicurissima di averli comprati. Eccoli,
trovati. Sorrise tra sé cercando di trattenere la felicità.
Ne aggiunse forse qualcuno di troppo, come piaceva a lei, sicurissima che sarebbe piaciuta
anche al ragazzo. Ed ecco, finalmente in forno! La torta sembrava ben fatta, l’aspetto
esteriore non sembrava niente male e iniziava a diffondersi un leggero profumino.
Ogni dieci minuti Alice passava davanti al forno, cercando di capire se tutto fosse sotto
controllo e, solo dopo svariati secondi, si riteneva soddisfatta e ritornava a canticchiare tra
sé allegramente, gonfiando i palloncini e rifinendo gli ultimi dettagli.
Un suono squillante richiamò l’attenzione della ragazza. La torta era pronta. La tirò fuori dal
forno facendo attenzione a non rovinarla e la mise sul tavolo, cercando di farla raffreddare
con un panno. Dall’aspetto sembrava invitante, solo a quel punto rilassò le spalle e si lasciò
andare completamente. Finì di apparecchiare la tavola e aiutò Giovanna con i piatti. Poco
dopo Francesco rientrò assieme al suo amico, sorpreso di vedere la ragazza.
- Ali! Che ci fai qui? Pensavo fossi impegnata - disse con un sorriso.
- Sono stata impegnata, infatti. Pensi che tutto ciò sia stato messo in piedi per magia? -
chiese ironicamente la ragazza allargando le braccia e invitando il ragazzo a guardarsi
attorno e notare ciò che aveva realizzato per lui.
Presero posto a tavola e tra una chiacchiera e l’altra arrivò presto il momento del dolce.
- L’ho fatto con le mie stesse mani, ti piacerà di sicuro! - disse la ragazza sicura di sé.
Francesco annuì assecondandola.
Appena videro Giovanna con la torta in mano iniziarono tutti a cantare. La ragazza aveva
uno splendido sorriso stampato in volto. Francesco la osservava innamorato e grato che in
quel momento ci fosse anche lei. Aveva di certo migliorato quella giornata, che non era affatto iniziata bene e che, ancora a sua insaputa, non sarebbe nemmeno finita nel migliore
dei modi.
- Esprimi un desiderio, tesoro - lo invitò la ragazza.
- Desidero che questo giorno indimenticabile rimanga per sempre nelle nostre memorie.- Se
solo avesse saputo che molto presto quel suo desiderio si sarebbe avverato e soprattutto
come sarebbe accaduto, sicuramente ne avrebbe scelto un altro. Soffiò sulle candeline,
tagliò la torta porgendo la prima fetta ad Alice e tenne per sé la seconda. Ne prese un
boccone, ma la sua espressione cambiò immediatamente. Il suo viso si corrugò sempre più
man mano che masticava. Avvertì un sapore molto forte che copriva tutto il resto, cosa
poteva essere? Notò che la ragazza lo stava fissando, così come anche gli altri. Che
stessero aspettando un suo commento?
- Non ti piace? – chiese lei abbassando lo sguardo. In risposta, Francesco ne mangiò un
altro boccone.
- È molto buona tesoro, grazie.
- Avevi la fronte corrugata, ha un sapore strano? - il ragazzo abbassò lo sguardo sulla torta,
indeciso se dirle o meno la verità.
- Avanti Francesco, Alice ha cucinato per tutto il pomeriggio, sono sicura che è buonissima -
disse Giovanna assaggiandone un pezzo anche lei, ma subito dopo sgranò gli occhi. Chiodi
di garofano! Fin da piccolo Francesco ne era terribilmente allergico! Se quella quantità non
lo avesse ucciso ci sarebbe andata comunque molto vicino. Alzò lo sguardo verso il figlio,
vide che diventava sempre più pallido e iniziava ad avere problemi respiratori.
- Dobbiamo subito andare da un medico! - disse ad alta voce mentre si dirigeva verso la
cucina per prendere le chiavi della macchina.
Alice rimase accanto al ragazzo non sapendo cosa fare né cosa stesse accadendo. Si
guardò attorno spaesata e improvvisamente sentì invaderla un tremendo senso di colpa.
- Scusami, scusami, scusami… Dev’essere stata la torta, ma non ci ho messo nulla di strano
- iniziò a dire la ragazza che venne bloccata da un gesto della mano del ragazzo.
La ragazza rimase lì assieme all’amico, mentre i genitori lo portarono in tutta fretta
all’ospedale.
- Non capisco come sia potuto accadere - disse con le lacrime agli occhi. Si era così tanto
impegnata, cos’era andato storto? Non capiva. L’amico assaggiò un pezzo di torta e sospirò.
- Francesco è terribilmente allergico ai chiodi di garofano. Possibile non te na abbia mai
parlato? E dire che un’intolleranza bizzarra come questa non è semplice da dimenticare.

In collaborazione con Lycoris_h  per la sfida ahimè molto ardua🤣🤣🤣 EKATÒMERONE

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