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Per tutto il tragitto di ritorno non ho fatto altro che ripensare alla serata appena trascorsa, in realtà non proprio a tutta la serata, ma ai miei incontri con Jimmy, non so per quanto riuscirò a portarmi dentro questo groviglio di emozioni, ma sono certa che prima o poi scoppierò.
Chiudo il portellone laterale e scorrevole del furgone, arrivo al portone e lo apro, prima di entrare, saluto i ragazzi e John con la mano che ricambiano sorridenti e poi vanno via.
Salgo le scale lentamente e senza fare rumore, quando arrivo stanca all'appartamento, rimango stupita di vedere Corror seduto a terra, con le ginocchia piegate e la schiena poggiata alla porta, mi scruta serio dalla testa ai piedi e non dice nulla.
«Credevo fossi con tua moglie.» Si alza di scatto continuando a guardarmi, mi avvicino e ci guardiamo intensamente negli occhi, in silenzio, apro la porta e mi segue nell'appartamento, dopo averla chiusa, sento abbracciarmi da dietro e trattengo per un pò il respiro.
Il calore del suo corpo mi avvolge lentamente, mi stringe di più e bacia dolcemente il mio collo, mi volto per guardarlo negli occhi e credo che abbiamo entrambi dei demoni da affrontare e che ci tengono in sospeso.
Mi giro completamente verso di lui e mi bacia in cerca di tenerezza, mi lascio andare, soffocando ogni pensiero e mi aggrappo al forte bisogno che ho di sentirmi amata, concedendo alla sua bocca di prendere, senza esitazioni, la mia.
Nessuna parola riempie il silenzio, soltanto sguardi pieni di tristezza, carezze delicate e voglia di perdermi nella sua bocca, tra le sue braccia, senza preoccuparsi, ancora una volta, se sia giusto o sbagliato.
È ancora buio, dopo il sesso, il silenzio ha continuato a imporsi tra di noi, Connor dorme tranquillo al mio fianco, mi giro di lato dandogli le spalle e, nonostante la stanchezza, non riesco a chiudere occhio, il sorriso di Jimmy mi tormenta appena provo a chiuderli, come i suoi occhi e le emozioni di quel bacio rubato che lui non ha gradito.
Qualche lacrima mi bagna il viso, le asciugo in fretta e mi giro verso Connor, rifugiandomi tra le sue braccia, poggio la testa sul suo petto, si muove lentamente e stringe il braccio intorno a me, lo stringo anch'io e mi convinco che la cosa migliore da fare è dimenticare Jimmy, lentamente le palpebre mi si chiudono e, finalmente, riesco a dormire.
Quando riapro gli occhi, al posto di Connor trovo Vicky e Jenna sedute sul mio letto che mi sorridono allegre.
«Finalmente ti sei decisa a svegliarti!» Osservo Jenna, sorride serena e deduco che non sappia che razza di bastardo sia il suo uomo, poi guardo Vicky e credo che Jimmy non le abbia detto del bacio, altrimenti ora sarei carne trita per hamburger.
"Oh cazzo, che situazione di merda!" Mi passo le mani sul viso e poi mi stropiccio gli occhi, mi sforzo di sorridere ma vorrei tanto fuggire lontano da tutto questo fottuto caos.
«Che succede?» Mi sollevo e mi appoggio sui gomiti, da come continuano a sorridere spero abbiano qualche notizia strabiliante da darmi.
«Ha chiamato la signora Butler e vuole vederci nel pomeriggio nel suo ufficio, per parlarci di una questione importante!» Vicky batte le mani esultando e ridendo come una scema.
«Cosa? Ma oggi è domenica!» Mi butto indietro scocciata, passo le mani nei capelli e sbuffo.
«A quanto pare avete avuto un gran successo ieri sera. Sono orgogliosa di voi, ragazze!» Jenna imita Vicky e la fisso quasi sconvolta.
«Sì, sono... Molto contenta!» Mi sento in imbarazzo con lei, ma sembra non accorgersene.
«Avete visto Connor?» Cambio volutamente argomento, Vicky alza gli occhi al cielo e sbuffa infastidita.
«È andato via presto. Non voleva svegliarti ed ha lasciato detto che ti chiamerà in giornata.» Jenna si alza dal letto e va verso la porta.
«Perfetto.» Faccio una risata isterica, guardando il soffitto.
«Io devo andare a prepararmi. Kyle vuole vedermi per l'ora di pranzo.» Il suo viso s'illumina con un gran sorriso e vorrei sprofondare, mi limito a sorridere ed esce dalla mia stanza, chiudendo la porta.
«Oddio!» Scuoto lentamente la testa e Vicky mi guarda stranita.
«Che c'è?» Si acciglia e sospiro, esito per un attimo, poi decido che parlare con Vicky di ciò che ho sentito sia il modo migliore per non portare questo peso da sola, mi siedo sul letto e la guardo seria.
«Devo dirti una cosa che è successa ieri sera.» Stranamente sorride compiaciuta e la guardo perplessa.
«È successo per caso e devo dire che è stata una cosa abbastanza sconvolgente.» Mi torturo un'unghia, mi schiarisco la voce per cercare il coraggio di rivelarle cosa ho sentito, alza le sopracciglia impaziente, come un cagnolino che scodinzola contento, aspettando che il padrone gli tiri l'osso che ha in mano.
«Davvero?» Sorride ancora, sfrega nervosamente le mani sulle gambe e sospira, forse non si sente bene, mi acciglio e quasi ci ripenso a parlarle.
«Sì.» Assottiglio lo sguardo, ha qualcosa di strano oggi questa ragazza.
«Dai, dimmi!» È elettrizzata, mi da colpetti frenetici sulla gamba con la mano e sospiro pesantemente.
«Ok. Non voglio più girarci intorno. Ho sentito Kyle e Caroline mentre facevano sesso in bagno.» Sparo d'un fiato e lei si rabbuia di colpo.
«Cosa?» Cambia totalmente espressione, è sconvolta e respira a fatica.
«Oh mio Dio! Non posso crederci!» Si alza dal letto, coprendosi la bocca con la mano e cammina lentamente nella stanza, scuotendo la testa.
«Già. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, soprattutto da mia sorella. Chissà da quanto tempo va avanti questa storia!» Non mi piace affatto essere presa in giro, Vicky si siede di nuovo e mi guarda dispiaciuta.
«Che facciamo Lisa? Dovremmo dirlo a Jenna?» Sono preoccupata per come reagirebbe Jenna, ma sono anche infuriata con quella piccola carogna di mia sorella.
«Prima voglio parlare con Caroline.» Vicky annuisce non troppo convinta, ma prima di riferire qualcosa a Jenna, devo chiarire questa storia, ne soffrirà e noi le saremo accanto.
Prendo il telefonino e invio la chiamata a Caroline, si susseguono innumerevoli squilli ma non ricevo alcuna risposta, riprovo più volte, ma purtroppo nulla da fare.
«Merda!» Lancio nervosamente il telefonino sul letto e Vicky ansiosa si passa una mano nei capelli.
«Quanto vorrei strozzarla!» Sbotto adirata.
«Dai, calmati. Troveremo il modo di parlarle.» Mi tocca una mano, la guardo negli occhi e mi torna in mente che anch'io ho fatto qualcosa che potrebbe minare la mia amicizia con Vicky, guardo il soffitto e sospiro affranta.
Si alza dal letto e va verso la porta, poggia la mano sulla maniglia, esita per qualche secondo, poi si gira a guardarmi.
«So che Jimmy è venuto a chiederti di restare alla festa, ieri sera.» Mi fissa in attesa di una risposta e mi prende il panico.
«Ehm... Sì, ma... Gli ho detto che ero stanca... Perciò... » Sorrido imbarazzata, annuisce piano abbassando lo sguardo ed esce senza dire altro.
«Oh, cazzo!» Mi alzo dal letto e cammino frenetica su e giù per la stanza.
"Spero che Jimmy non sia stato tanto stupido da dirle del bacio!" Mi mordo un'unghia nervosamente, mi tormento coi pensieri, alla fine decido di togliermi il dubbio, devo assolutamente sapere se gliel'ha detto.
Esco dalla mia camera cercando di mantenere un comportamento naturale, vado in cucina e trovo Vicky seduta al tavolo che sgranocchia dei crackers, leggendo una rivista.
«Allora... Ti sei divertita alla festa?» Prendo una tazza e verso del caffè, lei ridacchia masticando, mi siedo al tavolo e la guardo avida di curiosità.
«Direi proprio di sì. Jimmy è una forza della natura, riesce a coinvolgere tutti. È un pazzo!» Ride divertita e mi mordo nervosamente il labbro.
«Ci teneva che restassi anche tu.» Mi fissa negli occhi, bevo un sorso di caffè e deglutisco piano.
«E precisamente... Cosa ti ha detto?» Accenno un sorriso, mentre trattengo l'agitazione.
«Mi ha detto che ha insistito per farti rimanere, ma hai rifiutato lo stesso e sei andata via.» Morde un cracker mentre continua a fissarmi.
«Perchè? C'è altro che doveva dirmi?» Assottiglia lo sguardo e mastica lentamente, abbasso lo sguardo e scuoto piano la testa.
«Sicura, Lisa?» Mi chiede dolcemente e continuo a fissare la tazza, poi alzo lo sguardo combattuta e sospiro.
«Ehm... Io... » Mi mordo il labbro superiore e guardo in alto per fermare le lacrime che stanno per scendere.
«Lisa. So che provi qualcosa per Jimmy e non è una semplice cotta.» La guardo sbalordita, con gli occhi spalancati, mentre mi prende una mano.
«Ti si legge in viso ogni volta che lo guardi, che ti è vicino. Ti conosco bene, Lisa. Tu lo ami.» Non riesco a parlare e una lacrima mi bagna una guancia, credevo di riuscire a nascondere i miei sentimenti, ma lei ha ragione, mi conosce bene e, una cosa come questa, non le è sfuggita di certo.
«Tesoro, lo so come ti senti. Non reprimere questi sentimenti, ti farai solo più male. Sai che ti capisco.» Un'altra lacrima scende, mi sento in colpa nei suoi confronti, non voglio assolutamente che qualcuno lo sappia e che mi compatisca, tanto meno lui.
Mi alzo di scatto, vado verso il lavandino e butto il caffè, lascio la tazza all'interno, mi asciugo velocemente le guance e mi giro irrigidita verso di lei.
«Ti sbagli di grosso, Vicky. Io non amo Jimmy, sto con Connor. Lui mi ama e presto vivremo la nostra vita insieme.» La fisso seria, anche se dentro sto male nel mentire proprio a lei.
«Tu ami Connor?» Mi chiede a bruciapelo e il mio cuore perde un battito, non ce la faccio a sostenere questa conversazione e faccio qualche passo per darle le spalle.
«Ti prego, Vicky. Non voglio più affrontare questo argomento!» Cerco di essere più fredda possibile, senza girarmi, chiudo gli occhi e le lacrime mi bagnano di nuovo il viso.
«Va bene.» Le sento dire con tono pacato, a passo svelto torno in camera mia e sbatto la porta.
«Perdonami, Vicky.» Bisbiglio e scoppio a piangere, mi stringo il braccio con la mano e tiro fuori tutto il dolore che mi attanaglia le viscere, silenziosamente.
Vicky
«Cazzo!» Mi alzo dal tavolo e cammino nervosamente verso il lavandino, sfregandomi la fronte, mi appoggio di schiena al mobile e incrocio le braccia al petto, mi rendo conto di aver costretto Lisa a confessare ciò che prova per Jimmy e guardo il soffitto sospirando delusa.
Ha negato, ma sono sicura che lo ama, ha paura di essere rifiutata, ha quella maledetta e assurda fissazione che fisicamente non piace a nessuno ed ha trovato in Connor una via facile per sentirsi accettata e amata da un uomo, ma non è lui la soluzione alle sue insicurezze.
È tornata indietro nel tempo, si sta rifugiando in qualcosa di effimero che la distruggerà emotivamente e fisicamente, non posso continuare a sopportare che si faccia del male da sola, qualcosa mi dice che Connor non è sincero, ha qualcosa negli occhi che m'incute timore e non mi piace affatto, non è l'uomo giusto per lei.
Lisa è una persona straordinaria, la stimo e l'ammiro per molti aspetti del suo carattere, ma ha bisogno di attenzioni, di gesti sinceri e dolcezza, ha bisogno di un amore sincero che trasformi le sue fragilità in punti di forza, sono convinta che Connor la sta soltanto usando per i suoi scopi e finirà per farla soffrire.
Decido di non insistere con Lisa su questo argomento, forzarla ancora porterebbe soltanto ad ulteriori discussioni e alla distruzione del nostro rapporto di amicizia, agirò per altre vie, per il suo bene.
Vado verso la porta della sua camera, Jenna mi raggiunge raggiante, sistemandosi un orecchino e mi sento un pò in imbarazzo.
«Tutto bene con Lisa? Prima vi ho sentite discutere.» Porta le mani sui fianchi e mi guarda preoccupata.
«Niente che non si possa risolvere con una bella chiacchierata, tranquilla.» Accenno un sorriso e annuisco, portando le mani nelle tasche.
«Sicura?» Mi chiede accigliata, poggiando una mano sulla mia spalla e stringe piano.
«Sì.» Sorride e mi bacia le guance.
«Ok, ora devo andare. Se avete bisogno di me, chiamatemi e correrò da voi.» Mi fissa seria per un istante, annuisco di nuovo, anche se non la chiamerò, poi sorride e va via.
Mi giro di nuovo verso la porta, mi schiarisco la voce ed entro piano nella camera, senza bussare.
«Lisa?» Chiudo la porta dietro di me e noto il suo viso triste, mi siedo al suo fianco, sul letto, e le prendo una mano tra le mie.
«Scusami, non dovevo comportarmi così.» La guardo dispiaciuta e le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, si volta e mi fissa.
«Se la tua felicità è Connor, mi sforzerò di accettare la cosa. Ma se ti farà soffrire, se la vedrà con me.» Le accarezzo una guancia, le scappa un sorriso e tira su col naso.
«E se Jimmy farà soffrire te, ci penserò io a sistemarlo.» Mi stupisce la sua frase, schiudo la bocca e rimango bloccata per qualche secondo.
«Ma Jimmy non... » Mette una mano davanti alla mia bocca, assottiglia lo sguardo e m'impedisce di finire la frase.
«Niente ma. E poi non mi piace discutere con te, ci sto male.» Non riesco più a dirle il resto, ma presto dovrò farlo, prima che diventi troppo tardi, voglio soltanto che sia serena, sorrido dolcemente e l'abbraccio.
«Non piace neanche a me. Ti voglio bene, tesoro.» Le bacio forte la guancia, lei mi stringe di più e sospira, mi stacco dall'abbraccio e la guardo perplessa.
«Credi che la signora Butler voglia vederci per sapere della serata?» Mi sistemo bene sul letto, temo che non riceveremo buone notizie.
«Non lo so. È andato tutto benissimo, abbiamo ricevuto anche molte richieste, oltre ai complimenti degli ospiti e... Della signora Karlson! Cosa dovrebbe andare storto?» Sorride compiaciuta, ma non sono convinta.
«E perché convocarci di domenica? Non l'ha mai fatto!» Inizio a diventare paranoica.
«Forse non vuole aspettare fino a domani per complimentarsi, anche lei, con noi!» Ridacchia contenta, ma ho ancora dei dubbi, abbasso lo sguardo e sospiro preoccupata.
«Ma non ero io quella paranoica?» Ride divertita, la guardo e fa ridere anche me.
«Hai ragione, sai? Dovrei essere più sicura di me per quanto riguarda il lavoro.» Annuisce e poggia un braccio sulle mie spalle.
«Già! Direi che ci completiamo a vicenda!» Mi da un bacio sulla guancia e ridiamo insieme.
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