Capitolo 16.




<< Cioccolato o vaniglia? >> gli chiesi mostrandogli i due pacchi con un cipiglio sul volto, mentre lui li guardò per un attimo.

<< Vaniglia >> disse infine, indicandomi l'aroma alla vaniglia.

Eravamo al supermercato e Terence mi stava aiutando a comprare gli ingredienti per fare i muffins. Da quando eravamo entrati non avevamo fatto altro che bisticciare per qualsiasi cosa, dal dove parcheggiare l'auto, a chi doveva spingere il carrello e alle marche migliori secondo me e lui. Era un continuo averla vinta su qualsiasi cosa e nessuno dei due mollava l'osso.

<< Vada per cioccolato! >> risi io, mettendo sullo scaffale l'aroma alla vaniglia e mettendo il cioccolato dentro il carrello, mentre lui mi lanciò un'occhiataccia.

<< Questo non è corretto! >> protestò lui, avvicinandosi e prendendo l'aroma alla vaniglia dallo scaffale e fissandomi accigliato.

<< A me non piacciono i muffins alla
vaniglia! >> m'impuntai assottigliando gli occhi.

<< Ma i muffins mica erano per me? >> mi chiese, mentre io aprii la bocca e rimasi un attimo a fissare l'aroma.

<< Proprio perché li faccio io per te, dovresti accettarli di qualunque gusto siano >> affermai ovvia, mentre lui scosse la testa.

<< Scusa ma, allora perché mi hai chiesto quali preferissi se poi hai scelto comunque ciò che volevi tu? >> mi domandò alzando un sopracciglio, mentre io rimasi a guardarlo.

<< Per generosità ed educazione, chi lo sapeva ti piacessero alla vaniglia >> gli spiegai, come se il nostro dialogo avesse senso.

<< E non hai mai tenuto conto a questa in convenienza? Non ti hanno mai detto che non tutti hanno gli stessi gusti? >> mi domandò ridacchiando, mentre io annuii sbattendo le palpebre.

<< E te pareva che a te non piacesse il mio stesso gusto! Possibile che mi vieni sempre contro? >> brontolai, mentre lui continuò a ridacchiare.

<< Potrei dire la stessa cosa io >> disse lui, mettendo l'aroma alla vaniglia dentro al carrello mentre io feci una smorfia.

<< Non dirla >> grugnii tirandogli un'occhiataccia e spingendo il carrello verso la cassa con tutto l'occorrente dentro.

Lui si mise a ridere seguendomi.

Mi stavo baloccando alla fin fine, e nonostante i mini litigi, Terence mi stava facendo divertire, e se qualche giorno fa me lo avessero chiesto, non lo avrei mai detto che dopotutto passare un po' di tempo con lui fosse piacevole.

<< Terence! >> sentimmo a un certo punto chiamare, e lentamente mi girai subito dopo Terence per vedere chi fosse.

Una ragazza ci sorrise a trentadue denti e ci raggiunse rapidamente mentre io sgranai gli occhi nel riconoscerla subito; era la ragazza con cui l'avevo visto da Papo's qualche giorno fa e non appena Terence gli fece uno dei suoi soliti sorrisi, senza volerlo feci una piccola smorfia.

Mi girai a guardarla meglio e non potei fare a meno di constatare che fosse proprio una bella tipetta. Poi, sotto i miei sguardi silenziosi si abbracciarono sorridendosi mentre io rimasi ferma a fissarli come un baccalà.

<< Grace >> disse semplicemente Terence, mentre lei gli fece una carezza sulla spalla trasformando il mio sorriso da ebete in una strana smorfia.

<< Dov'è la mia piccola Marylin? >> chiese Terence tutto entusiasta, mentre io sbattei le palpebre cercando di capire chi diavolo potesse essere la sua piccola Marilyn.

Quasi mi venne un colpo nel pensare che quella potesse essere sua moglie e che la piccola Marilyn potesse essere sua figlia, dopotutto anche se Terence era piuttosto giovane poteva lo stesso essere già 'accasato'.

<< Da qualche parte con Larry, non fa altro che mettere prodotti dentro al carrello >> rispose questa Grace con nonchalance per poi girarsi dalla mia parte.

Se c'era quindi questo Larry, forse questa Grace era la ex di Terence; ma la cosa più strana fu lo sguardò che mi lanciò lei che mi lasciò perplessa, infondo se doveva essere una possibile ex di Terence, per quale assurdo motivo mi guardava con un sincero sorriso curioso.

<< Non mi presenti.. >> borbottò quest'ultima, mentre Terence si ricordò di non averci nemmeno presentate.

<< Certo, Grace lei è la sorella di Jake, mentre Cath lei è mia sorella Grace >> ci presentò lui velocemente, mentre io rimasi spiazzata da quella affermazione e mentre anche Grace sbarrò per un attimo gli occhi.

<< Ma non sapevo Jake avesse una sorella! >> affermò lei, mentre io feci un sorriso disinvolto porgendole la mano per niente stupita da quella affermazione << Comunque piacere di conoscerti e si, in effetti, guardandoti meglio un po' gli assomigli >> continuò lei mentre io ridacchiai.

<< Abbastanza, comunque altrettanto piacere >> le sorrisi, mentre lei ricambiò.

Mi girai a guardare Terence che ricambiò il mio sguardo e quando lo distolsi per guardare Grace, la vidi darci un'occhiata strana e incuriosita.

Ero una totale idiota, avevo subito pensato che Grace potesse avere a che fare con Terence in altri modi, quando in realtà era semplicemente sua sorella, e guardandoli da vicino si potevano confermare molte somiglianze a cui prima non avevo fatto caso.

<< Mamma guarda cosa mi compra papà! >> urlò una bambina correndo verso di noi, con alle spalle un uomo alto e dalla faccia disperata.

La bambina era minuta, con dei capelli ricci e marroni identici all'uomo dietro di lei, aveva degli occhioni dolcissimi che spalancò non appena vide sua madre.

<< Larry quante volte ti ho detto di non comprarle le caramelle >> rimproverò Grace il suo presunto marito Larry, che le fece un sorriso di circostanza indicando loro figlia, come se lui non c'entrasse niente.

<< Lo sai come fa amore, mi ha supplicato >> ci raggiunse infine anche lui, bloccando il carrello.

<< Zio! >> urlò la bambina che immaginai si chiamasse Marylin come prima aveva detto Terence, e saltò addosso a quest'ultimo sbracciandosi per farsi prendere.

Guardai la scena con un grosso sorriso, mentre Terence aprì prontamente le braccia per afferrarla e sollevarla.

<< Sei diventata pesante dall'ultima volta che ti ho presa in braccio >> disse lui facendo finta di barcollare, mentre gli occhi verdi della bambina si strizzarono per colpa della risata.

<< La mamma ieri mi ha fatto la pizza >> sorrise lei indicando Grace che nel frattempo girò gli occhi al cielo.

<< Ma se nemmeno l'hai finita! >> rispose Grace mentre Terence e Marylin la ignorarono guardandosi complici.

<< Mmm che buona la pizza, perché non mi hai invitato? >> le domandò facendo un finto broncio Terence, mentre il mio viso si addolcii ancora di più del dovuto.

Qualcosa dentro di me si smosse nel vederlo così rilassato, scherzoso e dolce, come se fosse una delle cose più naturali al mondo, perché lui era una visione per tutte le donne in quel momento, mentre teneva in braccio Marylin.

<< Perché era solo per me! >> rispose Marylin ridacchiando mentre Terence fece una faccia teatralmente offesa e gli fece il solletico sulla pancia.

<< Ti lasciamo con lo zio allora, dato che con lui stai così buona >> s'intromise Larry ad un certo punto, mentre Grace si mise le mani sui fianchi sospirando.

<< Magari >> disse infatti lei, ridendo di gusto.

Poi un cellulare incominciò a squillare e quando Larry tirò fuori il suo dalla tasca dei jeans tutti ci girammo a guardarlo mentre lui rispose girandosi verso Grace e mimandogli un qualcosa che non riuscii a capire. Poi quando finì di parlare si rimise velocemente il cellulare in tasca mentre Grace aspettò che aggiungesse altro.

<< Dobbiamo andare tra un'ora arrivano i miei a cenare >> gli comunicò, mentre lei annuì prontamente e prese Marylin dalle braccia di Terence, dopo che quest'ultima gli diede un fugace bacio sulla guancia.

<< Miraccomando Marylin non mangiare solo schifezze o altrimenti la mamma non mi lascerà più portarti al parco! >> aggiunse Terence mentre lei fece una smorfia tirando un'occhiataccia a sua madre.

<< Cognatino, è da tempo che non ci vediamo per una birra, la prossima volta ti chiamo quando organizzerò anche con Marcus >> disse Larry a Terence mentre Grace girò gli occhi.

<< Ci sarò, fammi sapere >> gli rispose Terence mentre Grace alzò una mano.

<< E poi dormirete fuori casa, perché se vi conciate come l'ultima volta, Larry non dormirà con me nemmeno per sbaglio e tu te lo porterai a casa tua >> gli puntò il dito Grace, mentre loro scoppiarono a ridere << Catherine, comunque mi ha fatto veramente molto piacere conoscerti e spero di rincontrarti >> mi disse mentre non potei fare a meno di sorriderle nuovamente.

<< Lo spero anche io >> le dissi mentre lei mi toccò il braccio guardandomi simpaticamente.

<< Zio chi è lei? >> m'indicò Marylin mentre Terence mi guardò con un sorriso sbilenco e si girò verso sua nipote.

<< Lei è una mia amica e si chiama Catherine >> mi presentò lui, mentre lei si soffermò a guardarmi.

<< Ciao Marilyn >> la salutai io sorridendole e lei mi prese una ciocca di capelli.

<< Che belli che sono i tuoi capelli >> mi disse lei, mentre io le feci un sorriso << Mi comprerai insieme a zio Rence le caramelle vero? >> mi chiese poi, mentre io rimasi un attimo interdetta.

<< Beh, se un giorno dovesse capitare di uscire, certo >> le risposi avvicinandomi mentre lei mi fece un grosso sorriso e mentre i suoi occhioni verdi incominciarono a splendere.

<< Andiamo Marilyn, basta elemosinare caramelle in giro >> disse Grace posandola poi per terra e prendendola per mano.

<< Che significa elenosinare? >> le chiese la bambina mentre se ne andavano, dopo averci salutato di nuovo.

<< Si dice elemosinare >> la corresse Larry, spingendo il carrello verso una cassa aperta.

Li guardai andarsene via e rimasi tremendamente intenerita da quell'incontro e da Terence che si era svelato in un modo completamente diverso da quel che avevo visto finora.

<< È bellissima Marylin e si vede che ti vuole bene >> gli dissi poi, girandomi a guardarlo mentre lui fece un sorriso.

<< Le voglio un gran bene anche io >> mi rispose lui, mentre io annuii sapendo che fosse così per certo.

<< Credo tu sia un bravo zio, caro "Rence" >> mi complimentai per la prima volta, mentre lui si voltò teatralmente stupito e mi puntò l'indice.

<< Era un complimento quello? >> mi chiese, mentre io scossi la testa mettendo le mani avanti.

<< Non montarti la testa ora >> gli risposi, mentre lui rise divertito.

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