La violenza non è maturità
In questo articolo farò un'analisi di una fanfiction su Saint Seiya che ho letto tanti anni fa. All'epoca mi parve un capolavoro, ma ora che sono più competente ho notato vari errori.
Se non conoscete l'opera, tranquilli: i cavalieri di Saint Seiya sono semplicemente dei super guerrieri con armature magiche, il senso è quello, e sono devoti alla dea Athena.
Nel contesto l'autore aveva voluto realizzare una guerra tra divinità molto più cupa e, nella sua ottica, matura, (perché in guerra l'etica non esiste e se sei etico o muori oppure diventi anche tu brutale). Per quanto avesse avuto buone idee, molti personaggi che si presentavano come intelligenti erano in realtà stupidi.
Per prima cosa, per avere delle forze in più, l'incarnazione di Athena faceva attaccare l'isola dei cavalieri neri, si faceva una strage e i cavalier sopravvissuti venivano deportati assieme alle loro famiglie. Queste ultime erano tenute sotto costante minaccia di morte.
Sorvolando l'etica, i cavalieri neri sono debolissimi: generalmente sono soverchiati da un cavaliere di bronzo che va alla velocità del suono, e nel contesto i cavalieri d'oro raggiungono e superano la velocità della luce. Cosa te ne fai, se non come carne da macello? Unito al fatto che c'è sempre il rischio di ribellione.
La storia mostrava che potevano servire solo in virtù di alcuni strumenti che avevano.
Non era più semplice andare nella loro terra, mostrare la superiorità netta e ordinare la consegna delle armature e armi magiche? O almeno ottenere un compromesso? I personaggi possono percepire la quantità di potere: mentre capisco che cerchino di combattere se dici "unitevi a noi e morire per la nostra causa" ben altro è "dateci le vostre armi o almeno quelle specifiche".
Il santuario di Athena è generalmente pieno di apprendisti che, oltre a essere più fedeli, sono anche più forti di un cavaliere nero medio.
La stupidità di tal piano, presentato come un male necessario, si vedeva: alla prima occasione seria i cavalieri neri si ribellavano e uccidevano alcuni cavalieri di Athena, perché la brutalità a cui erano stati sottoposti li aveva spinti a giocarsi il tutto e per tutto. Ciò minava anche la devozione di un cavaliere importante, che per motivi vari veniva pure fatto imprigionare. Se la storia fosse continuava (l'autore interruppe) ciò avrebbe minato la stabilità dell'intero esercito, visto che quel cavaliere era molto apprezzato dai gradi inferiori.
Io dico: brava scema! Questo perché il personaggio manca totalmente d'intelligenza emotiva/empatia, e sebbene sappia ricompensare i fedeli, li vede come pedine/animali ammaestrati.
Altro errore, qui nei gesti: il cavaliere del Capricorno è un fanatico militarista, e deve confrontarsi con Ares. Quest'ultimo si faceva subito scudo con un neonato. Per mostrare che di queste cose se ne fregava, il Capricorno decapitava subito il bebè.
Questo gesto brutale nasconde una forte stupidità: se non te ne frega niente del neonato e vuoi solo indebolire/rallentare Ares, perché non lo distrai a parole? O ancora meglio, perché non sferrare un colpo a piena potenza che possa almeno danneggiare Ares, che, convinto che il neonato sia un buono scudo, abbassa la guardia?
Anche se non avete letto la storia questi esempi sono volti a far capire che compiere un gesto crudele non rende affatto la storia matura, anzi, rischia di fare l'esatto contrario!
E voi? Avete mai visto esempi del genere?
Aggiungo un video realizzato dal mio compare "Quel nerd col pizzetto"!
https://youtu.be/oWOrNgG4hE0
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