Capitolo 7
Non appena sono a casa, poso lo zaino sulla sedia della mia scrivania, vado in cucina e mangio un panino preparato al momento.
I miei genitori lavorano e quando esco alle due mi tocca prepararmi il cibo da solo, ma in fondo non lo trovo un problema.
Posso mangiare un quintale e loro non lo saprebbero mai.
Finito il panino, cerco qualcos'altro da mangiare nel frigo ma noto che è palesemente vuoto.
Dovrò ricordarmi di dire a papà di fare la spesa.
Vado nello studio, recupero lo zaino ed inizio a fare ciò che meglio mi riesce, cioè studiare.
Chiudo il libro di scienze e preparo la cartella.
Mi stiracchio facendo scrocchiare tutte le ossa della colonna vertebrale per poi tornare in posizione normale.
Vado da mamma per chiederle se ha bisogno d'aiuto in qualcosa o se posso passare il tempo a non fare nulla, aspettando la cena.
Un pó contrariata dal mio atteggiamento mi dice che sono libero di fare ciò che voglio, così recupero il telefono, di cui mi ero praticamente dimenticato l'esistenza e vado in soggiorno.
Accendo la TV e la metto su MTV per poter ascoltare un pó di sana musica.
Prendendo il telefono noto che é scarico. Torno in cucina, rubo un bacio a mamma sulla guancia, prendo il caricabatteria e corro n soggiorno ridendo per la faccia buffa che mamma ha assunto poco prima.
Lo metto in carica e lo accendo, aspettando che faccia le varie scansioni.
Accendo internet e aspetto di essere inondato di notifiche provenienti sopratutto dal gruppo classe, un gruppo pieno di pervertiti in calore.
Li elimino senza nemmeno leggere e passo a leggere quelli delle chat private e mi accorgo che solo SEGRETO DI STATO mi ha scritto.
Un pó me ne dispiaccio.
Sono un emerito sfigato ma non che questo mi faccia troppo male.
In fondo sono sfigato per i reali sfigati, mentre sono un eroe per i veri adulti.
Un pó mi dispiace anche non averlo minimamente considerato per tutte queste ore in cui ho studiato.
Senza perdere altro tempo, mi affrettai a leggere i messaggi.
<17/02/16>
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