Ritorno a Casa

Jack sospirò ammirando il proprio fiato condensarsi nell'aria, nonostante non facesse affatto freddo, gli piaceva poter guardare il respiro prendere, anche se per pochi istanti, una forma visibile, segno di vita e di energia, da tanto di quel tempo non aveva avuto più occasione di riflettere con calma che quei minuti gli sembrarono quasi surreali, un sogno. Ce l'avevano fatta, era finita, anche quell'ennesima minaccia alla Terra, ma anche all'intero universo, era stata sventata, le risposte, anzi, la parola pronunciata dal corvino, era bastata per vincere la posta in palio, cambiando totalmente le norme e portando ogni cosa ad un nuovo inizio. Nonostante l'albino fosse felice all'idea che l'altro fosse diventato il nuovo Guardiano della Luce e dell'Ombra e di aver praticamente riscoperto una parte di sé che nessuno avrebbe mai immaginato, il cuore del minore era triste, visto il comportamento che aveva Artemisia nei confronti del proprio dovere, se anche il corvino fosse diventato come lei, il loro rapporto sarebbe passato presto in secondo piano, al di sotto di tutto il resto. Allo Spirito dell'inverno non interessava in nessun caso diventare il Padrone della Morte, sarebbe stato orribile dover decidere di qualcosa di così importante e definitivo, il ricordo di quando, con il suo gelo, accompagnava il sospiro della sua padrona nel corpo dei viventi lo rattristava, ma allo stesso tempo sapeva che era necessario. I dubbi lo assillavano, non era più solo un ragazzino che saltava da un tetto all'altro nelle notti fredde, congelando strade e tubature, chiudendo le scuole e facendo giocare i bambini con le palle di neve, avrebbe voluto ricordare come faceva un tempo, ma a quanto pare molta memoria non si decideva proprio a tornare e questo lo innervosiva. Stendendosi sulla lastra il ragazzo dalle iridi d'oro chiuse le palpebre ed attese qualche secondo riposando, gli avevano detto di attendere lì, i recenti cambiamenti avevano portato grandi modifiche nelle alte sfere e, soprattutto, nella composizione delle leggende, ogni reggente doveva dunque confrontarsi con il proprio protetto per decidere quale linea si sarebbe seguita da quel punto fino alla seguente eternità, ma la nobile Shi non arrivava e Jack si stava annoiando parecchio così quest'ultimo decise di alzarsi e trasformare l'intera lastra in una pista di pattinaggio sulla quale spostarsi scivolando lentamente "Chissà come se la sta cavando Pitch ..." un giro su sé stesso e poi in avanti fino al limite, una frenata improvvisa e centinaia di schegge di brina nell'aria "... spero di finire presto, non mi va di perdere tempo. Il pianeta è ancora sull'orlo della distruzione, i guardiani non hanno più nessuno che li guidi ..." - Ti sbagli Jack, sappi che il loro nuovo capo è già stato nominato, ovviamente la scelta è ricaduta su Artemisia, sarà lei ad occuparsi dei tuoi ex compagni da oggi in avanti - il lungo mantello di Shi galleggiava a pochi centimetri dalla lastra congelata, fino a quando la proprietaria non vi poggiò delicatamente il primo piede sopra, sembrava molto a suo agio a muoversi nonostante il giovane Frost dubitasse che portasse pattini "Ne sono felice, era ovvio che sarebbe stata scelta lei" sorrise spostandosi fino ad arrivare davanti alla donna e la guardò nell'oscurità del cappuccio alla ricerca del suo sguardo, nonostante questi fosse praticamente inghiottito dalle tenebre - Te la sei cavata bene, meglio di quanto credevo, perfino davanti alle mie false minacce - rise la più grande inginocchiandosi e coprendosi le labbra con la mano destra come per sedare la propria ilarità "False minacce ?" - Parlo ad esempio di quando hai minacciato vendetta contro le alte sfere quando non era ancora certo che tua sorella avrebbe preso il posto di Manny ... - ormai per quest'ultima era impossibile trattenersi dallo scoppiare a ridere - Oppure quando temevi di risultare colpevole quando tu e Pitch vi siete rivisti, davvero ironico - Il comportamento della dama era passato da serio e composto a solare e giocoso da un secondo all'altro sconvolgendo totalmente l'albino che si ritrovò ad osservarla a bocca aperta, per essere una superpotenza cosmica, vederla con un atteggiamento così leggero al ragazzo ricordò incredibilmente il proprio carattere. Probabilmente, resasi conto della confusione nello sguardo del minore, la somma Shi si mise a sedere e lo fece salire sul palmo della propria mano portandoselo più vicino al viso, nonostante la riduzione delle distanze però Jack non fu comunque in grado di guardarle totalmente il volto - Non comprendo completamente come mai i tuoi ricordi sul mio conto siano ancora sigillati, ma vedrai che con il tempo si sbloccheranno. Devi essere molto confuso da questo mio cambio di atteggiamento, ma lascia che ti spieghi ... - lo Spirito dell'Inverno si sedette ed annuì pronto all'ascolto - Durante i processi ogni istante della vita dell'imputato e del suo referente all'interno delle alte sfere viene sondato attraverso i ricordi, se avessi fatto tanto l'amica con te avrebbero potuto tutti dubitare della mia credibilità, capisci ? Saresti stato spacciato, per questo Raitokage non ha potuto parlare a favore di Manny, oltre al fatto che fosse indifendibile, fra i due c'era un tale rapporto di vicinanza che si rivelavano anche cose proibite, è stato questo comportamento dissennato ad aver trasformato l'Uomo della Luna in un mostro - abbassando lo sguardo l'albino pensò a Pitch, non avrebbe mai permesso che gli capitasse una cosa simile - Non preoccuparti per Black, lui ha un carattere molto diverso dal suo alter ego corporeo, inoltre Raito ha finalmente compreso il proprio errore, non commetterà di nuovo una leggerezza simile - sollevando gli occhi nel punto dove doveva trovarsi lo sguardo dell'altra il ragazzo della neve sospirò "Che rapporto avevamo io e te ?" - Era molto semplice a dire il vero, tu andavi sulla Terra e ti autogestivi ed io percepivo attraverso i tuoi occhi le esperienze che vivevi, tornavi in caso di processi, ci siamo sempre divertiti a fare la perte del capo integerrimo e del Guardiano serio e composto, però in privato è sempre stato tutto molto leggero e divertente. Io non ho alcun interesse che questa situazione cambi, ma se per te ci sono delle precisazioni ti prego di farmelo sapere, in qualsiasi momento tu voglia - il pensiero di non avere un vero e proprio capo a dargli ordini rese euforico Jack, l'idea di diventare nuovamente un servo di qualcuno come quando era diventato guardiano, gli faceva venire l'orticaria  "Credo mi vada benissimo così, il fatto di essere libero di agire senza costrizioni suona molto da me" - Perché lo è, sono stata io stessa a convincere Manny a farti diventare il Guardiano del Divertimento, gli ho fatto credere che ti servisse protezione visto che avevi perso la memoria, ma in realtà eri tu a tenere d'occhio lui, è solo grazie a te che questo processo ha potuto avere luogo, grazie - imbarazzato l'albino strinse il proprio bastone percorrendone con le dita le finiture per poi alzarsi di qualche metro in volo "Non ho mai visto il tuo viso, perché ?" rattristandosi la dama si abbassò il velo sul volto - Devi sapere che c'è una leggenda sul mio conto, essa racconta che, se mai qualcuno dovesse vedere il mio volto, quello sarà il giorno in cui l'universo avrà fine. Io nacqui prima della vita stessa, sono il nulla, quel vuoto incolmabile che giunge al termine, dopo di me nacque Seikatsu, lei è la vita, protegge ogni cosa che c'è, con lei apparvero immediatamente Raitokage, padrone di luce e buio ed infine, molti e molti millenni dopo, Jikankūkansi, colui posto a controllare tempo e spazio, concetti una volta sconosciuti, ma che, con l'incremento della consapevolezza di più specie, è diventato indispensabile -  Jack capì subito il perché la propria rappresentante nelle alte sfere dovesse mostrarsi sempre apatica e severa, bastava un solo passo falso per iniziare una guerra fra loro, per quello lei fungeva da leader, mediando le dispute con l'utilizzo di una minaccia di portata elevatissima contro la quale nessuno si sarebbe mai messo. Se già all'interno del suo vecchio gruppo vi erano continue discussioni, era logico che dovesse essere così anche nelle più alte scale gerarchiche, se fosse stato possibile il ragazzo della neve avrebbe cercato di mantenere d'accordo almeno il nuovo quartetto di cui faceva parte, con l'Uomo Nero non ci sarebbero stati problemi e nemmeno con Artemisia, doveva solo conoscere l'ultimo protetto, l'unico a non aver ancora mostrato il proprio volto, nemmeno durante il processo. Incuriosito dalla sua identità, l'albino decise di interpellare direttamente la donna, se non sapeva lei la risposta nessun altro sarebbe più riuscito a rivelargliela "Somma Shi, com'è il guardiano del Padrone del Tempo e dello Spazio ? Perché non si è presentato prima ?" - Semplice Jack, avrai certamente notato che Jikankūkansi è l'unico di giovane età del quartetto delle alte sfere, è perché si tratta di un bambino vero e proprio, è sul trono da così poco che è ancora indeciso su chi scegliere come rappresentante, semplicemente se la cava da solo - compresa la situazione l'albino sorrise e, alla sua destra, comparve un enorme portale color ghiaccio - Bene, se non vi è altro, noi ci rivediamo alla prossima convocazione, cerca di non combinare troppi guai prima di allora, d'accordo ? - alzandosi in piedi lo Spirito dell'Inverno prese fra le mani il proprio bastone e rise "Un'eternità è un tempo molto lungo, se davvero mi conosci così bene dovresti sapere che con me non si può mai stare tranquilli " - Lo so bene Jack, stanne certo - e così il corpo del ragazzo venne assorbito dal vortice e scomparve dal regno delle alte sfere lasciando dietro di sé il sorriso, e le lacrime, della Morte stessa.

Pitch era rimasto pazientemente ad ascoltare ogni singola regola o norma dettatagli dal suo nuovo "capo", per essere tanto vecchio aveva davvero una memoria d'acciaio, se si tralasciava la completa inutilità delle informazioni che abbandonavano la sua bocca, poteva quasi assomigliare ad un vecchio e burbero nonnino, di quelli che ti raccontano istante per istante della propria infanzia, ma se poi gli chiedi di ricordarsi il tuo nome o cosa hanno mangiato a pranzo, ti guardano come pesci lessi. C'erano migliaia di cose che il corvino avrebbe voluto sapere sul suo nuovo compito di Guardiano di alto livello, insomma, già aveva fatto fatica ad abituarsi al primo gruppo di leggende, fortunatamente, in quello nuovo, c'erano Jack ed Artemisia, erano forti, coraggiosi, intelligenti ... riflettendoci appeno l'Uomo Nero faceva un po' fatica ad immaginarsi altrettanto perfetto, ma avrebbe fatto del suo meglio per provare almeno a non essere un peso - Allora Pitch Black, hai compreso quanto ho cercato di dirti ? Sappi che, essere il mio protetto, richiede capacità non indifferenti, dopo il disastro compiuto da Manny, ho bisogno di qualcuno all'altezza di sostituirlo, ma privo di crudeltà e spietatezza, ti senti in grado di prenderti tale responsabilità ? - "Certo Raitokage, farò quello che posso, ma avrei alcune domande da porti prima di confermare la ..." lo sguardo severo dell'anziano lo scrutò centimetro per centimetro e poi, in un sospiro, l'intera aura di nervosismo che si era creata, scomparve. L'uomo fece comparire alle proprie spalle il trono e, con un rapido gesto del bastone, invitò il corvino ad avvicinarsi, il quale obbedì velocemente andandosi a sedere a mezz'aria davanti allo sguardo del Padrone della Luce e del Buio in attesa di ascoltare le sue richieste, uno strano velo di tristezza gli attraversava gli occhi, quasi fosse sul punto di piangere, la cosa confuse il minore che tralasciò momentaneamente i propri dubbi e diede priorità alle condizioni in cui verteva l'altro "C'è qualcosa che vi preoccupa ? Ho forse detto qualcosa di sbagliato ? Se non mi è permesso di fare domande sulla mia nuova posizione a voi posso porle tranquillamente ad Artemisia o a Jack quando li vedrò una volta concluso il nostro colloquio" strofinandosi le palpebre fra l'indice ed il pollice, il potente barbuto scosse lentamente la testa per poi sorridere al piccolo uomo d'ombra che aveva davanti a sé - Mi sento uno sciocco Pitch Black, non ho proprio idea di come ho potuto essere così ceco davanti all'ovvietà ... Ho quasi distrutto ogni cosa, con tutte le informazioni che avrei da darti, molto più importanti e meno generiche, mi limito all'esteriorità perché ho paura, la prossima volta potrebbe non esserci il Guardiano della nobilissima Shi a risolvere la situazione - il corvino comprese perfettamente i timori dell'altro, aveva affidato all'Uomo della Luna conoscenze e capacità uniche, trattandolo come un figlio al quale si perdona qualsiasi errore, ma infine aveva dovuto distruggerlo e cancellarne l'esistenza per sempre, non doveva essere stato affatto semplice. Il Signore delle Ombre rifletté qualche secondo e poi tornò in piedi ed astrasse dal proprio petto la matriosca che rappresentava il Centro dei suoi poteri, della sua energia e cominciò ad aprirla, bambolina dopo bambolina, seguito attentamente in ogni passaggio fino a quando, giunto all'ultima, il nuovo Guardiano, gli mostrò la più piccola, triste, spaventata ed avvolta dal buio. "Raitokage, questo è il mio Centro, o almeno, era il mio Centro" affermò sicuro il corvino rompendo fra le mani la minuscola effige, gesto che provocò la frantumazione di tutte le altre "Ho sempre vissuto nelle tenebre e nell'oscurità, da solo insieme agli incubi, non ho mai avuto alcuna ragione per vivere o cercare la luce nel mio cuore fino a quando non ho compreso cosa significasse provare qualcosa per qualcuno. Ho sconfitto la mia paura fronteggiandola insieme alla persona di cui sono innamorato ed ora niente mi spaventa più. Certamente non le chiedo di fidarsi di me dopo un solo giorno, anzi, dopo solo qualche ora, quindi le dimostrerò con le mie azioni di essere un protetto adeguato. Mi dica ciò che devo fare, ed io lo farò" Sulla sinistra del corpo alto di Pitch Black comparve un gigantesco portale nero e bianco, sufficientemente grande da risucchiarlo. Lo sguardo triste del componente delle alte sfere passò da abbattuto a sorridente, le parole el corvino lo avevano colpito più di quanto sarebbe mai riuscito ad ammettere, dimenticare Manny non sarebbe stato affatto facile, il rimorso era davvero molto grande, ma fermarsi non era possibile - Devi sapere che, se chiudo gli occhi, posso ancora rivedere quel ragazzo pieno di forza ed energia che era l'Uomo della Luna in principio. Lui era nato su quel satellite e brillava d'argento nel pieno della notte, creando un equilibrio tale che, appena lo conobbi, lo resi subito il mio protetto. L'ho sempre trattato come un figlio, passava da me almeno una volta al secolo per avere novità, ma solo adesso comprendo che era stato tutto finalizzato al raggiungimento del suo obiettivo. Nonostante veniate dalla stessa struttura corporea, in te non riesco a sentire solo potere e tenebre, ma qualcosa in più che mi fa capire quanto in passato fui ceco - appoggiando il polpastrello dell'indice della mano sinistra a contatto con la fronte dell'Uomo Nero, il più anziano lo pervase con il proprio influsso. In quel breve istante, lungo quanto il prendere una scossa leggera, i ricordi di entrambi si intercalarono trasferendosi nelle loro menti, così come le emozioni, le esperienze ed i poteri, il Signore delle Ombre assunse consapevolezza sul proprio compito, sulla dualità dell'universo e delle nuove abilità che ora lo pervadevano. Non appena si riprese, il corvino era steso sulla mano dell'anziano, ogni sua vena pulsava attraverso la pelle energicamente, l'idea di compiere un qualsiasi movimento terrorizzava il corvino, timoroso di combinare qualche disastro, ma fu Raitokage stesso che, sollevando le proprie dita, lo fece rialzare, in modo da concludere l'incontro definitivamente fino all'eternità seguente - Bene Pitch ... - il Guardiano guardò confuso l'uomo, aveva chiaramente cambiato timbro di voce, adesso somigliava molto di più al suo "Questo significa che ora è ... ufficiale ?" sorridendo l'altro annuì - Lo era già, il concilio ormai aveva deciso, ma restava solo la mia scelta definitiva, ormai sono certo che tu sia proprio colui che cercavo, incredibile che io abbia sbagliato di così poco con le mie valutazioni. Avrei dovuto solamente abbassare lo sguardo dagli occhi di Manny e scorgere l'ombra ai suoi piedi per trovare il protetto migliore - felice di aver ottenuto anche solo un principio della fiducia del reggente, l'Uomo Nero si inginocchiò sul suo palmo ed estrasse la propria arma appoggiandola ai propri piedi, era molto diversa da prima, la lama della falce era diventata bianca e, lungo tutto il manico, vi erano diversi intrecci fra quelle che avevano tutta l'aria di essere radici bianche e nere - Non deludermi Pitch, credi nel potere che ti ho fornito, cresci con esso e vedrai che, rafforzandolo, nessuno sarà mai in grado di essere al tuo pari, se non, ricordalo sempre, la Morte stessa. Dopo la nobile Shi non vi è nulla, né luce né buio, né spazio né tempo - "Lo ricorderò" affermò il Signore delle Ombre sollevandosi in piedi e recuperando la propria arma - Alla prossima convocazione - "Sì, al prossimo secolo !" rispose il corvino facendo all'altro un occhiolino e saltando all'interno del portale dove si ritrovò ben presto avvolto da una luce intensa. Non appena fu in grado di aprire le palpebre, l'Uomo Nero si sentì avvolgere saldamente mentre, delle labbra familiari, stavano appoggiate sulle sue, assaporandole pienamente fin sul più piccolo centimetro. Un ingarbugliamento di ciocche candide gli solleticarono la fronte intrecciandosi in parte con le proprie corvine mentre le mani di Black correvano sul corpo sinuoso dell'assalitore più bello che gli fosse mai capitato, Jack Frost. Non appena si staccarono dal bacio con uno schiocco sonoro, il Guardiano della Luce e del Buio poté finalmente ammirare il viso meraviglioso del proprio amato, le iridi brillanti di lacrime e le guance morbide arrossate dal pianto carico di gioia "Ce l'abbiamo fatta amore" sentendosi chiamare in modo tanto intimo il minore affondò il viso nel petto del proprio Cavaliere di Sogni che, in risposta, gli accarezzò la schiena "Spero non passeremo così i prossimi secoli fino a quando non ti sarai abituato a me che ti chiamo in questo modo" "Ragazzi !!!" l'urlo di Artemisia li raggiunse mentre la mora usciva dal proprio portale per poi lanciarsi sulla coppia e stringere entrambi con tutta la forza di cui fu capace strappando loro il respiro "Ero sicura che ce la saremmo cavata ! Ho sempre creduto in voi !" e così, fra risate e lacrime, il terzetto restò unito in un chiassoso ritrovo liberatorio, talmente gioioso da attirare l'attenzione di quattro familiari e colorati passanti, pronti a partecipare ai festeggiamenti per la pace dopo quella che avrebbero tutti ricordato come la battaglia più grande mai avvenuta nell'intero creato fino a quel giorno. 

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