Il Destino di Artemisia

Come previsto dall'albino, non appena Pitch cominciò a risentire del bisogno di morte e di trasferirsi su un nuovo mondo pieno di vita da estirpare,  l'Uomo Nero entrò in una specie di stato di incoscienza, spinto solo dall'istinto di sopravvivenza, tentò nuovamente di raggiungere Manny, ma inutilmente visto che, ad ogni tentativo di sollevare le mani per prolungarle, incontrava solo una stretta morsa ghiacciata ad attenderlo "Mi dispiace di doverti congelare, ma devi avere pazienza e resistere, ancora qualche minuto e, se ho ragione e succede quanto ho previsto, il piano potrà davvero cominciare" Il giovane dalle iridi dorate non trovò particolare difficoltà nel mantenere sotto controllo l'altro, cosa che inizialmente gli parve parecchio strana, ma visti i millenni di inattività, ed il fatto che avesse iniziato la sua ascesa da un mondo già consumato dagli incubi, la debolezza del corvino era più che comprensibile. Un paio di colpi con la lancia ghiacciata e finalmente accadde quanto previsto dal ragazzo della neve, l'immensa mole di Black prese a restringersi, come una spugna secca, nonostante non stesse assumendo per niente forma umana, inoltre, il nero catrame che lo aveva reso altamente distinguibile anche da una distanza estesa, stava sbiadendo velocemente accompagnato dalle urla doloranti del Signore degli Incubi, o almeno di quanto ne restava "Lo so ... lo so che ti fa male, mi dispiace, ma non posso aiutarti, non adesso, non se vuoi tornare normale !" Attraverso la neve che ancora copriva vari spiazzi terrosi, i sensi di Jack gli permisero di percepire il ritorno dell'Ombra, ancora adirata per l'intervento fortuito delle leggende, ma, fortunatamente, a mani vuote e senza la vendetta allo sgarbo ricevuto "Alla fine qualcosa di utile in tutta questa storia lo avete fatto, bravi ragazzi" Sollevando il proprio bastone sopra la testa, lo Spirito dell'Inverno si rese invisibile, sparendo in un soffio di bora e rifugiandosi dietro di essa, in modo da non essere avvistato dall'avversaria, ormai a poche leghe in volo di distanza. Ed infine giunse, la dama dai lunghi capelli neri appoggiò i piedi delicati sul pavimento emettendo uno sbuffo stizzito davanti al proprio protetto, accasciato e lamentevole al suolo in evidente ricerca di aiuto. La figura fece un paio di giri intorno al proprio figlio, con una lentezza talmente disarmante da far temere all'albino di aver commesso un terribile errore, se la Madre della Paura non interveniva immediatamente, sarebbe stata la fine definitiva per Pitch "Si può sapere che hai combinato ?!?" urlò tirando un calcio all'ammasso poece davanti ai propri piedi "Stava andando tutto così bene ! Avevi quasi raggiunto quell'essere degenere ed, in questo modo, avresti compiuto la mia vendetta !" ad ogni movimento di quest'ultima, l'albino avrebbe voluto saltarle addosso, rivelarle la sua presenza e farle pagare ogni secondo che aveva tenuto il suo bellissimo figlio lontano dal suo amore, trasformandolo in ciò che non era, rendendolo fragile e privo di volontà come la peggiore delle bestie. Nemmeno tutto l'autocontrollo del giovane Frost sarebbe stato sufficiente a permettergli di mantenere la posizione, ma vi era qualcos'altro a contenerlo, anzi, molte cose, ognuna delle quali aveva un unico denominatore comune, quello stesso mostro privo  di coscienza ed affamato come non mai che minacciava non solo la sua vita, ma quella di ogni cosa mai creata e che ancora doveva esserlo. "Questo pianeta era abbastanza grande e colmo di energia da permetterti di arrivarci ! Come mai sei rimasto giù ? Credevo ci fossimo spiegati a dovere noi due, a proposito della tua utilità e ragione di vita"  "Com'è possibile ?" si chiedeva l'ex guardiano del divertimento mordendosi a sangue il labbro inferiore e provocandosi un leggero pizzicorio a quest'ultimo mano a mano che il sangue vi fuoriusciva lentamente, percorrendogli il mento e cadendo poi al suolo sotto forma di gocce simili alla rugiada, ma congelate "Come ha fatto una creatura tanto gentile e meravigliosa come Pitch ad essere creata da un simile concentrato di odio, rabbia, vendetta e, soprattutto, paura concentrata ?" Il dubbio assaliva l'albino, come un'agitazione interiore sempre più forte, al punto i rendergli la testa pesante ed in compressione, c'era una sola possibilità che tutto filasse liscio ed il giovane si augurò che, nonostante l'intontimento momentaneo, il suo Cavaliere ricordasse il piano, era l'unica possibilità "Adesso mi toccherà darti la mia energia per permetterti di recuperare la tua forza visto che, quell'imbranato di Jokul, si è fatto congelare da quel seccatore ... Per fortuna ce ne siamo sbarazzati ! E parlo di entrambi ovviamente !" emettendo la risata più fastidiosa che Jack avesse mai sentito, finalmente la dama fece quanto previsto, con un gesto teatrale e flessuoso sollevò il braccio in direzione della propria prole rilasciando da esso un raggio nero intenso che, a contatto con il corpo di Pitch, iniziò a restituirgli il vigore perduto "Adesso amore ... ti prego, ricordati delle mie parole. Agisci o sarò costretto a farlo io e, sicuramente, fallirei" Quasi fosse stato in grado di leggere nei suoi pensieri, il corvino allungò la mano ed afferrò il braccio della propria madre saldamente, facendola urlare mentre, la capacità di assorbimento, andava incrementandosi di secondo in secondo, come se lo stomaco di Pitch fosse eternamente vuoto ed il suo udito si fosse annullato. Nel tentativo di liberarsi dalla presa dell'altro, la bambina aveva iniziato a tirare e calcare, ma senza risultati e così, nel tentativo di fermare quello stesso inglobatore di forza vitale al quale aveva dato vita, alzò la mano libera pronta ad attaccare e così Jack comprese che era arrivato il suo turno. Un gesto rapido della propria arma ed il velo sparì rivelando la sua presenza all'Ombra stessa, visibilmente sconvolta da tutti gli avvenimenti che stavano succedendo, ma orgogliosa al punto di non volersi comunque arrendere, nonostante fosse evidentemente caduta in una trappola che poteva risultarle fatale. Prima che la dama potesse aggredire il suo compagno, lo Spirito dell'Inverno le congelò la mano libera e le bloccò i piedi fra loro utilizzando il ghiacciò più spesso che riuscì a produrre " Tu !?! Come fai ad essere ancora vivo !?! Perché non vuoi morire !?!" scuotendosi vigorosamente la Regina degli Incubi non ci mise molto a comprendere che non sarebbe mai riuscita a divincolarsi dalla presa di so figlio e si lasciò scivolare a terra, evidentemente sfiancata "I miei figli ... loro ... loro mi libereranno ! La pagherai cara per questo affronto e, appena Pitch avrà concluso di nutrirsi e si sposterà nuovamente alla ricerca di nuove vittime, allora spero con tutto il cuore che mangi te nel modo più doloroso possibile ed immaginabile !" Questa volta fu il turno dell'albino di ridere all'affermazione dell'altra "Mi dispiace contraddirti Ombra, ma ho trovato il modo per riportare Pitch alla normalità, anzi, sarebbe più corretto dire la persona che sarà in grado di aiutarlo !" portandosi davanti allo sguardo rabbioso della prigioniera, sempre più fragile e sbiadita in seguito all'azione di Black, il ragazzo della neve fu in grado di scorgere tutta la forza insita in lei e si chiese stupidamente come avesse fatto a non ricordarsi prima di un'informazione tanto importante come quella "A chi ti riferisci marmocchio ? Sappi che se parli di me ti sbagli di grosso, non ho alcuna intenzione di fermare l'arma che ho impiegato così tanto tempo a recuperare e formare a mio piacimento !" scuotendo la testa Jack la sorprese ulteriormente, riuscì a leggerlo nella confusione delle sue iridi, ormai non più dorate, ma più simili ad un giallo canarino e, tuttavia, ancora in mutamento "Non mi stupisce affatto che, dopo tanto tempo rinchiusa in questa corazza tu non sia in grado nemmeno di ricordare chi tu sia realmente" La pelle color gesso della piccola, ma terrificante avversaria, andò scurendosi ottenendo una più sana colorazione rosa carne, in seguito arrivò il turno del suo fisico che, da prima infantile, prese ad allungarsi ed a crescere in modo armonioso e così, nella più totale confusione, la corvina prese a strillare " No !!! Cosa mi sta accadendo !?! Mi sta rendendo umana ! Mi sta distruggendo !" Superata la fase fisica, la trasformazione raggiunse anche gli abiti, mutandone stile, lunghezza e tinta "Ti sbagli, lui non sta distruggendo proprio nulla. Tu non ricordi più, ma io sì" sorrise Jack prendendo la mano libera dell'ormai ragazza ed accarezzandole il palmo "Accadde durante quell'estate, la più breve che si sia mai vista ... il mondo puro ed armonico, totalmente diverso da questo covo di incubi, orrido ed invivibile. Ti avevo detto che, il tuo desiderio di riappacificare tenebre e luce non era come risvegliare gli alberi e gli animali dopo l'inverno, mi avevi confermato di aver compreso e giurato che non avresti fatto nulla per turbare l'equilibrio, ma a quanto pare non era affatto vero. Scommetto che l'hai affrontata faccia a faccia, con il tuo speciale sorriso in grado di sciogliere anche il cuore più gelido, ma lei ti ha sconfitta, è fuggita dal sottosuolo, dal suo mondo, usando te come tramite per la sua vendetta contro chi l'aveva prima creata con il suo primo raggio di luce ..." e mentre lo spiegava dolcemente, l'albino spostò lo sguardo verso Manny, quella questione, era accaduta solo a causa sua " ... e poi abbandonata una volta perso interesse" Preda di un pianto straziante, ed oramai senza forze, la giovane scivolò lentamente fra le braccia dell'albino in un dolce abbraccio, Pitch Black ancora a proseguire il suo fondamentale operato per cancellare anche il più piccolo residuo di buio in lei "Temevo non sarei mai riuscito a conoscerti dopo aver saputo che eri morta. Avrei dovuto immaginare che, essendo mia sorella, non ti saresti mai fatta sconfiggere da un inetto come Jokul Frosti. Bentornata a casa, è un piacere conoscerti di persona, Artemisia"

Nonostante la scorpacciata di energia appena conclusa, l'Uomo Nero non riusciva ad ignorare i crampi della fame sempre più forti ai quasi si accompagnava un fastidioso mugolio, proveniente da una direzione imprecisata nella sua mente che non riusciva a localizzare con precisione, probabilmente a causa della mancanza di energie. Non vi era altra soluzione per lui di attendere il risveglio della donna in verde stesa ai piedi del suo amato Fiocco di Neve, non che il corvino avesse ben capito la sua identità o il modo in cui, inspiegabilmente, era ruscito a trasformare la propria madre in un'individuo del tutto diverso "Se non sbaglio Jack ha detto che si tratterebbe di sua sorella, l'Artemisia della quale avevamo discusso durante il primo ricordo che abbiamo recuperato" era stato il primo di una serie di flashback del passato che andavano mano a mano a riaffiorare, ovviamente il Signore degli Incubi si era reso conto che, in ogni frammento, si susseguivano esclusivamente periodi vissuti insieme allo Spirito dell'inverno, ma non poteva esserne più lieto. Da quando la sua famiglia era ritornata tutto era caduto a rotoli in modo a dir poco rovinoso, fortunatamente il ragazzo della neve era sempre lì a lottare per provare a recuperare la situazione, magari le altre leggende fossero state più simili a lui, con il suo spirito d'iniziativa ed la sua voglia di non arrendersi mai, senza contare le difficoltà incontrate sul cammino, superate grazie alla sua tenacia e coraggio, inuile girarci intorno, l'albino era davvero straordinario. La presenza dei guardiani metteva il corvino sulla difensiva, ogni piccolo cenno che faceva verso l'alto veniva immediatamente stroncato sul nascere da un colpo d'arma dorata, quasi fosse un bambino, con un enorme scatola di biscotti aperta davanti e la propria nonna pronta con il mattarello in caso di sgarri verso il dessert tanto agognato " J-Jack ... Fiocco di neve" lo chiamò roco l'ex guardiano della paura, non troppo forte per evitare di far risvegliare Artemisia, ancora quietamente addormentata. In un attimo le iridi dorate dello Spirito dell'Inverno furno tutte sue, così come un bel sorriso sereno, incorniciato da lacrime di felicità "Lo so mio Cavaliere dei Sogni che hai tanta fame, ma non riesco proprio a risvegliarla ! Te lo giuro, ci sto provando, ma  ... ecco ... " l'albino si zittì momentaneamente e poi volò fino al suo volto, lo sguardo colmo di speranza "Pitch ! Ma certo ! Tu sei enorme adesso, certo, non come prima, ma comunque hai una voce potentissima !" portandosi sulla sua spalla il minore lo strinse per qualche secondo per poi indicare le "bella addormentata" asciugandosi le lacrime  "Coraggio amore, predi un bel respiro e chiamala con tutto il fiato che hai in corpo !" disse il giovane Frost puntando le braccia l cielo e muovendo le gambe emozionato. Incapace di negare la qualsiasi cosa al suo albino preferito ed ai suoi occhi a dir poco ipnotici in quella nuova e definitiva forma, Black fece come gli era stato richiesto, fece un paio di respiri, chiuse gli occhi raccogliendo al proprio interno tutta l'aria possibile per poi lanciarla fuori tutta in un unico boato riecheggiante, così forte da far tremare l'intero continente "Artemisia !!!" come previsto dallo Spirito dell'Inverno la risposta dell'altra fu istantanea, le sue palpebre, ornate da lunghe ciglia nere, si aprirono mentre si metteva seduta, come accade con certe bambole, e, quasi i suoi incredibili poteri volessero sfogarsi dopo essere rimasti tanto tempo inutilizzati, fecero nascere attorno al suo corpo un campo fiorito, di un verde talmente luminoso che sembrava illuminare quella landa desolata di un colore così unico che solo le iridi color arancio della fanciulla erano in grado di superarlo "Dove mi trovo ? Come sono finita qui ?" Non appena la corvina, perché almeno la sua tinta di capelli era rimasta tale e quale a quella che aveva durante la possessione, si rese conto di dove si trovava e di cosa aveva davanti, scattò in piedi evocando nelle sue mani dei nasti bianchi che, in seguito alla liberazione dell'energia, divennero simili a delle saette dall'aspetto molto minaccioso "Cosa saresti tu ? Cos'è accaduto a questo pianeta ?!? Sappi che hai davanti a te la spietata Artemisia, madre della vita e di tutto ciò che esiste. Posso sembrare solo una semplice adolescente umana, ma sono molto più forte di quanto tu sarai mai nella tua orrida esistenza da ..." "Non osare dire una cosa simile al mio amato Cavaliere dei Sogni !" s'intromise all'interno del discorso Jack che, di volata, si portò davanti all'altra entità eterna osservandola con rabbia "Se provi a sfiorarlo o a ferirlo me la pagherai cara ! Anche perché è stato lui a liberarti dall'influsso negativo che ti aveva imprigionata per tutti questi anni quindi ..." in un attimo l'albino venne stritolato in un abbraccio prorompente che lo lasciò senza fiato, almeno di una cosa era sicuro, la soria che la ragazza fosse molto più forte di quanto sembrasse non era nemmeno lontanamente una bugia "Oh mio Jack ! Fratellino mio ! Sembrano secoli che non ci vediamo !" e, come se la situazione non potesse diventare ancora più imbarazzante, Artemisia prese a saltellare ed a riempire l'ex guardiano del divertimento di bacini e bacioni su tutta la testa "O-okay, capisco che tu sia emozionata di vedermi, m-ma adesso mettimi giù, ti prego ! Mi stai scecherando peggio di un cocktail !" ai lamenti del giovane Frost l'altra lo mise giù aiutandolo a sistemarsi "Accidenti Jackye, faccio un pisolino un po' più lungo del solito e mi combini tutti questi guai ?!?" rise guardandosi intorno "Meno male che eri tu quello sempre fissato con l'equilibrio fra l'Ombra nel regno degli incubi e Manny sulla Luna ! Fammi indovinare, ti serve aiuto con il gigantone qui presente, ho ragione ?" incrociando lo sguardo con quello del suo amato, Pitch vi lesse tanta preoccupazione, come nessuno ne aveva mai provata nei suoi confronti, si sentì lusingato, ma soprattutto incredibilmente accettato ed a suo agio nonostante l'aspetto terrificante che ancora aveva, quel giovane Fiocco di Neve sapeva proprio fare i miracoli "Esatto Artemisia, devi aiutarmi a far tornare Pitch normale prima che raggiunga la Luna per distruggerla o muoia, ti prego !" la ragazza passò lo sguardo dal fratello al Signore degli Incubi più e più volte "Non ci credo, lui è davvero Pitch Black, l'Uomo Nero di cui sei sempre stato così tanto innamorato e che, soprattutto, non hai mai voluto presentare alla tua adorata sorellina ! Vergognati !" "Mi dispiace, mi farò perdonare, ma ti prego ... ti prego fallo tornare normale, non abbiamo tanto tempo e se aspettiamo troppo, potrebbe impazzire per la necessità di assorbire altra vita e quindi mondi nuovi andrebbero distrutti dall'esistenza per sempre !" tirandosi sopra i gomiti le lunghe maniche dell'abito ed osservando le condizioni dell'Incubo, Artemisia riflettè per qualche secondo fino a quando non sembrò pronta e poco dopo, quasi stesse per iniziare uno strano ballo pop, alzì l'indice al cielo, indicando la Luna sopra le loro teste e sorridendo con convinzione "Per farlo guarire, mi servono dei campioni degli alberi che si trovano lì e dei frammenti abbastanza grandi di specchio. Solo così potrò esservi utile, inoltre spero che tu ricordi ancora la canzone che ti insegnai quando eravamo piccoli, questa è una di quelle occasioni estreme in cui il nostro collegamento fra gemelli vale più che in ogni altro caso" le iridi dell'Uomo Nero incrociarono ancora una volta quelle della dama con gratitudine che gli fece un occhiolino "Per il futuro marito del mio unico fratellino, questo ed altro !"

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