Epilogo

C'era voluto del tempo, anzi, molto tempo perché il pianeta tornasse ad essere considerato minimamente vivibile, inoltre era servito l'aiuto di tutti per riuscire a far avvenire il miracolo, ma alla fine il tempo e la vita avevano fatto il loro dovere rendendo la Terra, l'Eden inimmaginabile che era stata agli albori della civiltà umana. Fra distese erbose, oceani guizzanti di abitanti, fitte foreste floride, giungle arboree intricate e gelidi poli, le più primitive creature ritornarono una per una sotto la protezione dei guardiani, ognuno con il suo posto, portatore di armonia e pace. L'universo sembrava aver riacquistato l'equilibrio perduto e tutta la situazione, carica di aspettativa e di tranquillità, non faceva altro che annoiare Jack all'ennesima potenza deprimendolo come non accadeva da quando la battaglia contro Pitch Black si era conclusa lasciandolo privo di stimoli, senza un'apparente ragione per andare avanti. Il nuovo dovere di portatore del fiato gelido della fine ultima rattristava l'ex guardiano del Divertimento che, osservando languidamente la Luna e poi la tetra foresta, andava chiedendosi come stesse l'Uomo Nero, se stesse ancora pensando a lui nonostante i suoi doveri lo tenessero talmente occupato da averli allontanati per interi decenni, condizione che faceva sentire lo Spirito dell'Inverno più solo che mai, nonostante la saltuaria compagnia della sorella o le fugaci visite delle vecchie leggende, riadattate a protettori di qualsiasi cosa fosse abbastanza grande da essere vista ad occhio nudo "Non erano esattamente questi gli accordi che avevamo preso ..." sospirò triste stendendosi a pancia in giù per poi congelare un dente di leone a pochi centimetri alle sue dita che, poche settimane dopo essersi sciolto, appassì e perse tutta la propria bellezza "... sei stato un bugiardo fino all'ultimo Pitch" il ragazzo affondò il viso nelle proprie braccia incrociate e lasciò scivolare qualche lacrima. il giovane Frost non calcolò nemmeno quanto tempo passò prima che qualcuno gli accarezzasse i capelli facendolo riprendere dalla condizione statica nella quale si era bloccato, intorno al punto in cui era tutto era gelato, dal più piccolo filo d'erba alle microscopiche formiche in arrampicata su di essi. Le iridi dorate del guardiano si scontrarono con quelle smeraldo di Artemisia, la confusione e la preoccupazione in queste ultime brillava, faceva un contrasto incredibile con la totale indifferenza dell'albino che, sbuffando, si mise seduto provocando l'istantaneo scongelamento della zona circostante, per la gioia della mora "Lo so Jack  che per te non è affatto facile dover sopportare la distanza con Pitch, ma devi capire che lui sta solo svolgendo i propri doveri" sorrise rassicurante la giovane appoggiando una mano sulla spalla dell'altro che però trovò solo fastidioso il fatto di sentirsi rinfacciata quell'ovvietà così tanto dolorosa "Lo so" "No, non puoi saperlo" lo interruppe subito "Lui ora si occupa della luce e del buio, due entità così opposte fra loro che, mantenerle in equilibrio, risulterebbe impossibile per chiunque. Tu devi sentirti fortunato e grato nei confronti della somma Shi che si occupa quasi autonomamente del potere della morte" stizzito il ragazzo si alzò in piedi voltandosi di spalle ed incrociando le braccia al proprio petto, tentando in tutti i modi di trattenere la rabbia, tentativo che risultò presto vano visto la velocità con la quale la giornata di sole si trasformò in un cielo nero di pece "Magari, se si occupasse di meno di tutto, sarei abbastanza occupato da tutti i doveri di suo guardiano e quindi non starei costantemente a pensare a tutte le false promesse che mi ha fatto Pitch !" sbattendo il piede a terra Jack fece piovere dal cielo pezzi di grandine grossi quanto un pugno chiuso, sull'intero pianeta "Non dire queste cose ! Vuoi subire un nuovo processo ? Vuoi costringere sia me che Black a guardare mentre le alte sfere ti fanno sparire dalla faccia dell'esistenza ?!?" sollevando una mano verso l'alto Artemisia riportò la situazione sotto controllo, nonostante trattenere il ritorno del mal tempo si stesse rivelando più arduo del previsto, lo Spirito dell'Inverno poteva notarlo dal modo in cui la mano della mora tremava. Si sentiva talmente arrabbiato, abbandonato ed usato che nemmeno le minacce della propria sorella furono sufficienti a farlo calmare. Era accaduto lo stesso identico casino della volta precedente, tutti gli dicevano quanto gli volessero bene o, nel caso del Signore degli Incubi, quanto lo amassero e tenessero a lui, fino al momento in cui la minaccia era passata, poi ognuno per i fatti suoi ed al diavolo i suoi sentimenti, la sua tristezza, la sua solitudine, nel cuore del giovane Frost si stava creando un orribile dubbio che lo portava a riconsiderare l'idea di restare, anche solo per un secondo, ancora in vita "Forse ..." pensò accucciandosi in messo al prato davanti allo sguardo confuso della sorella "... Pitch, Artemisia e tutti gli altri, in realtà ... sapevano già quello che sarebbe accaduto e mi hanno usato per raggiungere un maggiore potere" l'aria divenne improvvisamente più rarefatta, ma non fu solo un evento limitato alla Terra, anzi la Padrona della Vita si rese conto di riuscire a percepire la stessa sensazione in ogni pianeta intorno a sé, non importava quanto lontano fosse, Jack era riuscito a raggiungerlo con i propri poteri e stava iniziando a congelarlo, compreso il Sole stesso "Adesso le leggende hanno armi più forti ..." continuò fra sé e sé l'albino ignaro del disastro che stava causando " ... Artemisia ha raggiunto la posizione che ha sempre sognato e Pitch ..." gli venne un groppo in gola ripensando a quel volto furbo, allo sguardo tagliente, al modo in cui lo faceva sentire, o almeno lo aveva fatto sentire speciale, unico, donandogli tutte quelle attenzioni ed affetto di cui il ragazzo della neve aveva sempre sentito il bisogno "... grazie a me ora non ha più Manny fra i piedi, non è più la sua ombra, è in grado di dominare liberamente i propri poteri da incubo ed è diventato un guardiano potentissimo ..." resosi conto di quanto stupido fosse stato, Jack cominciò a piangere fortissimo, il freddo si era già trasformato in tormenta ed andava aumentando d'intensità congelando lui stesso "Perché mi lascio sempre fare questo ? Perché non ... non posso ..." "Smettila fratellino oppure sarò costretta a fare qualcosa che non voglio !" aprendo le palpebre il ragazzo vide Artemisia stringere fra le mani una lancia lunga il cui manico era percorso da rampicanti, la mora la puntava verso di lui, la cosa lo terrorizzò peggiorando ulteriormente la situazione "Ti sei comportato così bene negli ultimi secoli ! Non buttare tutto all'aria solo perché ti sei fidato dell'uomo sbagliato o ti accadrà quello che è successo a me ! Non posso permetterti di diventare un concentrato di buio, nessuno sarebbe in grado di fermare un portatore di morte del tuo calibro ! Piuttosto ti ucciderò adesso che sei ancora in te !" Jack non poteva credere a quelle parole, davvero Artemisia lo avrebbe spazzato via considerandolo già senza speranza, dimenticandosi completamente del fatto di essere fratelli e di come lui non avesse mai rinunciato a salvarla anche a costo di rischiare più volte la propria vita ? Un'enorme lastra di ghiaccio si sollevò fra loro permettendo così all'albino di alzarsi in piedi e correre via spaventato ed arrabbiato, ad ogni passo che compiva, sotto le piante dei piedi del giovane, il pianeta marciva diventando marrone e puzzolente, ogni albero che sfiorava, nel tentativo di nascondercisi dietro, diventava cenere, i suoi poteri erano completamente fuori controllo, inoltre la paura non gli permetteva di volare via "Sono diventato un mostro, proprio come quando Pitch aveva perso il controllo ! Cosa faccio adesso ?!? Nessuno mi vorrà più ! Nessuno !" la foresta sembrava eterna in quella corsa per avere salva la vita, lo Spirito dell'Inverno poteva sentire l'energia della sorella alle proprie spalle, insieme ad altre quattro, evidentemente la mora era riuscita a richiamare anche i guardiani per metterli alla sua caccia ed ora erano come una muta di cani all'inseguimento della selvaggina. L'albino sapeva che non si sarebbero fermati davanti a niente, avere Artemisia come loro capo li aveva resi molto più forti, sicuri delle proprie capacità e furbi, infatti, in un istante, il giovane Frost dovette sfuggire ad un precisissimo lancio di boomerang che, se non scansato in tempo, avrebbe potuto strappargli di netto i tendini e concludere così la sua breve fuga "Vi prego ! Lasciatemi stare ! Adesso mi calmo ! Adesso risolvo tutto, ma vi prego, lasciatemi solo !" tornando a voltarsi verso l'orizzonte, Jack scorse la fine della zona alberata, oltre la quale si trovava un enorme spaccatura nel terreno, un canyon che, se superato, gli avrebbe potuto permettere di aumentare la distanza dal pericolo e dimostrare che le sue parole non erano solo menzogne per farli desistere dal loro intento. Bastò quella flebile speranza di salvezza per far recuperare all'albino l'abilità di richiamare a sé il proprio bastone e librarsi nell'aria, superando l'ostacolo con facilità e lasciando indietro la sorella e gli ex compagni di squadra "Ora ... ora devo solo ..." ma ancora prima che riuscisse a collegare i pensieri fra loro, a pochi metri da Jack, comparve l'ultima persona che il giovane si sarebbe aspettato. In tutta la sua oscura bellezza, con l'aspetto da Cavaliere dei Sogni che aveva fatto innamorare lo Spirito dell'Inverno, lo osservava illeggibile l'Uomo Nero, stringendo fra le mani la propria falce, alle sue spalle il cielo era nero come la notte e la terra chiara come quella lunare, decine di centinaia di incubi ringhiavano e nitrivano alle sue spalle, ma al minore questo non importava, lui era lì, era venuto per rivederlo, significava che lo amava ancora, Jack si era sbagliato "Pitch !" disse euforico il guardiano correndo in contro all'altro alla ricerca del bacio che aveva tanto agognato in quegli ultimi secoli di tenebre, la gioia fu tale che, quando la lama bianca dell'altro attraversò la sua carne con un taglio netto, Jack continuò a sorridere, nonostante il suo corpo fosse già a terra privo di vita, lo Spirito dell'Inverno non smise di essere felice, nemmeno per un secondo.

Il corvino osservò il viso di Artemisia, la dama gli fece un veloce cenno di assenso prima di sparire in un lampo, così come era arrivata mentre lui restava ad osservare il corpo celestiale di Jack, steso a peso morto, le guance rigate di numerosissime lacrime di paura e gioia, ed il corpo coperto di sudore, segno di tutto il terrore che doveva aver provato. Dispiaciuto per quanto era stato costretto a fare, l'Uomo Nero accarezzò il viso del suo amato Fiocco di Neve ed appoggiò le labbra sulla sua fronte per poi sorridere gentile e cominciare a scuoterlo dolcemente mentre scacciava con la mano l'incubo che gli volteggiava tenebroso sopra la testa "Jack, svegliati amore, il pisolino è finito" come Pitch si era aspettato, l'albino aprì le palpebre terrorizzato e ricominciò a piangere all'istante, tremando come una foglia e spingendo il maggiore a stringerlo forte per aiutarlo a tranquillizzarsi "Pitch ! Ti prego ! Non farmi del male ! Ti prego ! Prometto che imparerò a controllare i miei poteri ! Non diventerò un mostro, lo giuro !" accarezzandolo fra le ciocche candide, scompigliate a causa dell'agitazione avuta durante il sonno, il Signore della Paura cullò il giovane Frost fino a quando questi non smise di singhiozzare "Non avere paura Fiocco di Neve, era solo un brutto sogno, sei al sicuro, nel Mondo delle Ombre, con me" rendendosi probabilmente conto di quanto era successo, l'interpellato incrociò lo sguardo dorato con il suo mettendo in agitazione il corvino "Vuoi dire ... che ho avuto un incubo giusto ?!?" da spaventato il volto di Jack diventò nero di rabbia e, preso da una furia ceca, il ragazzo afferrò uno dei cuscini dell'enorme letto matrimoniale e cominciò a tirarlo in testa a Black che cercò di difendersi in tutti i modi da quell'assalto inaspettato, ma facilmente prevedibile "Mi hai fatto fare un incubo terribile !!!" gli urlò lo Spirito dell'Inverno nelle orecchie facendolo scoppiare a ridere in risposta "E non ridere !!! Non puoi capire quanto è stato brutto ! Avevi promesso che non lo avresti mai più fatto dopo che ho accettato di dormire nel lettone con te !!! Sei un bugiardo !!!" allungando le braccia con uno scatto, Pitch riuscì a superare la barriera di piume e stoffa che lo separava dal minore e lo baciò con passione zittendo all'istante ogni lamentela o astio nel ragazzo della neve che si lasciò sciogliere dalle labbra del suo amato, gettando a terra la soffice arma e calmandosi definitivamente. Passarono svariati minuti prima che la coppia decidesse di separarsi, lo Spirito dell'Inverno aveva le guance arrossate e le labbra ancora umide, si torturava le mani e giochicchiava nervoso con le morbide coperte che ancora lo coprivano per metà, era una visione di pura tenerezza per il corvino che fu quasi sul punto di dimenticarsi la ragione che lo aveva spinto a fare quell'azione sconsiderata rompendo la promessa fatta all'altro. Senza più attendere, Pitch si sollevò in piedi e si sistemò i vestiti togliendosi qualche piuma rimastagli dopo l'assalto e si voltò verso Jack che lo fissava abbagliato, probabilmente doveva essersi accorto solo in quel momento che il Signore degli Incubi non indossava la solita veste lunga, ma quando fu sul punto di fare la prima domanda, l'indice del maggiore lo fermò in partenza seguito da un ammiccante occhiolino "Non è il momento adesso amore mio, devi alzarti e prepararti, io ti aspetto nella sala da pranzo, cerca di non impiegarci troppo, okay ?" "Ma ..." ed anche il secondo tentativo di avere delle risposte venne stroncato. Rinunciando così ai propri propositi, Jack tolse le coperte e si alzò in piedi, il corvino volle ammirarlo ancora qualche secondo prima di chiudersi definitivamente la porta della loro stanza alle spalle e, quando l'altro fu sul punto di sollevarsi la veste da notte bianca che portava per dormire, rigorosamente senza alcun tipo di intimo sottostante, il Signore degli Incubi capì che era arrivato l'istante giusto per andarsene, altrimenti non sarebbe più riuscito a staccarsi da quella visione e la sorpresa sarebbe stata definitivamente rovinata. Camminando per i corridoi del proprio castello, Pitch sentì un dolce calore attraversarlo, era bello sapere di non essere più solo, perfino quando non era accanto a lui, la presenza dell'albino lo rendeva felice, il suo tocco era ben visibile, dalle stalattiti, alle impronte lungo il soffitto, tutto confermava la presenza del ragazzo della neve in quel luogo, all'Uomo Nero divertiva moltissimo quando Jack, appena sveglio ed ancora mezzo in coma, camminava lungo i muri lasciando ovunque chiazze di brina sulle quali lui riusciva a leggere messaggi confusi sui sogni fatti dal minore, era come sfogliare delle favole scritte da un bambino "Mi auguro proprio che la mia sorpresa sarà sufficiente per farmi perdonare, basta solo che quegli imbranati delle leggende non abbiano combinato nessun ..." aprendo le porte del salone dove il corvino si aspettava di trovare una tavola imbandita per la colazione migliore dell'ultimo millesimo secolo, c'era solo un tavolo capovolto ed i guardiani totalmente distratti, Calmoniglio zampettava ovunque facendo sbucare aiuole indesiderate, Nord, aiutato da un paio dei suoi sciocchi elfi e da quattro yeti goffi e pelosi, stava appendendo zenzero ovunque mentre Dentolina guidava le sue fatine in malo modo mentre queste cercavano di appendere uno striscione, disegnato probabilmente da un marmocchio di due anni, sul quale c'era scritto "Felice Anniversario Jack e ..." invece del suo nome, il corvino vide che c'era il disegno di una specie di spaventapasseri inquietante. Un paio di secondi per assimilare tutto ed il padrone di casa ingoiò la rabbia in un sol boccone, non poteva permettersi di perdere il controllo, non quel giorno, quindi si limitò a schiarirsi la voce attirando così l'attenzione generale "Che cosa sta succedendo qui ?" "Oh Pitch" svolazzò la fatina "Scusa per il cartellone, ma le ragazze non hanno una buona impressione di te, ho provato a dire loro che non andava bene, ma ..." "Capisco" si limitò a rispondere lui andando davanti al canguro pasquale per farlo smettere di trasformare la sua casa in un orto al coperto "Ti piace la mia idea Pitch ? Qui è tutto troppo buio e noioso, un po' di colore ci vuole !" a denti stretti il guardiano della luce e del buio cercò di fare un sorriso che però uscì molto simile ad una smorfia "Hai proprio ragione ! Guarda, meno male che ci hai pensato tu a far crescere delle piante in un regno in cui non può arrivare la luce del Sole !" appoggiando una zampa sulla sua spalla il guardiano peloso sorrise furbo "Ed aspetta di vedere quando faranno i fiori rosa, tranquillo, non serve che mi ringrazi" pieno di collera Pitch stava per ordinare a tutti gli incubi del regno di entrare e sbranare l'intera combriccola quando venne sommerso da una pioggia di stelline dorate che Sandy cominciò a far scendere dal soffitto. Non appena se ne rese conto, il corvino guardò verso la porta dove vide un Jack Frost con addosso i propri abiti migliori, osservare la stanza in modo confuso e piuttosto spaventato, subito l'Uomo Nero lo raggiunse cercando di togliersi la sabbia dorata dalla testa, era tutto rovinato, distrutto irreparabilmente da quegli idioti "Cosa sarebbe tutto questo ? Si tratta di nuovo di uno scherzo come l'incubo di prima ?" "No ! No! No ! Jack, lasciami spiegare, ti prego !" "Lascia perdere ... non ce n'è bisogno, ti sei fatto due risate terrorizzandomi e facendomi credere che avrei trovato chissà quale sorpresa ... ma adesso ho solo voglia di tornare a dormire. Grazie a tutti" e così, dopo aver fatto un cenno ai presenti con il capo, l'albino se ne tornò da dove era venuto facendo crollare un lungo silenzio che venne ben presto riempito da Pitch che, affondando il viso nelle mani rilasciò un lungo grido di rabbia che rimbombò in ogni corridoio e spinse il quartetto ad uscire velocemente per non incorrere nella sua ira. Inginocchiandosi sul pavimento, ormai rimasto solo, il Padrone degli Incubi cominciò a piangere, la sua sorpresa per l'anniversario del giorno in cui lui e Jack si erano rivisti ed innamorati come Cavaliere dei Sogni e Fiocco di Neve, era stato distrutto e niente avrebbe potuto risolvere quella situazione. Il Signore degli Incubi era sul punto di alzarsi e mettersi a sistemare il disastro quando una mano delicata gli si appoggiò sulla spalla "Non è ancora detta l'ultima parola"

Jack stava sotto le coperte asciugandosi le lacrime e maledicendosi per essersi agghindato in quel modo per una stupida presa in giro di cattivo gusto, non riusciva a smettere di pensare al corvino, a come si era comportato. Prendersi gioco di lui per chissà quale motivo era stato davvero un gesto imperdonabile, obbligarlo a vivere un sogno nel quale ogni cosa che toccava diveniva cenere, per poi spingerlo a credere di essere diventato un essere terrificante, tutto per evitare che si svegliasse troppo presto e rovinare la sua sciocca festicciola improvvisata in compagnia dei guardiani "Non è la prima volta che ci prendiamo un po' in giro, ma di solito non arriviamo mai a questi livelli ... La presenza degli altri poi non riesco affatto a spiegarmela, cosa ci facevano qui ? Non vengono mai nel Mondo delle Ombre, per incontrarli devo uscire io visto che anche Pitch non li sopporta ... Sono così confuso" sbuffò stressato portandosi le mani fra i capelli e tirandoli nervosamente, emettendo dei versi di disappunto molto simili all'ugiolare di un cane alla Luna. La reazione dell'albino proseguì imperterrita fino a quando, una voce dolce e familiare, seguita da un barbarico strappo delle coperte nelle quali era avvolto, rivelò alle iridi dorate del ragazzo la figura della sorella sorridente ed energica "Artemisia ! Che ti è preso !?!" rispose urlando il minore mentre l'altra, per niente intimorita, incrociava le braccia al petto "Mi è preso che c'è un bel ragazzone che ti aspetta fuori per festeggiare il vostro anniversario mentre tu sei ancora qui a ronfare !" lo Spirito dell'inverno sgranò gli occhi e si alzò in piedi sistemandosi, finalmente aveva capito a che cosa era dovuto lo strano comportamento di Pitch, si diede mentalmente dello stupido per non aver capito che, tutta quella mattinata infernale, non era altro che un pretesto per arrivare alla vera sorpresa. Immediatamente il giovane si mise in ordine dando un rapido bacio sulla guancia della mora per ringraziarla di avergli fatto fatto capire ogni cosa e volò fuori dal castello "Come ho potuto dimenticarmi del nostro anniversario !?! Sono proprio senza speranze ! E pensare che il mio Cavaliere dei Sogni si stava tanto impegnando per darmi la giornata perfetta ..." con uno scatto rapido il giovane Frost superò il giardino e raggiunse la grotta oltre la quale stava la parete decorata con le effigi sue, di sua sorella e dell'Uomo Nero, il punto in cui avevano ricevuto la mappa che li aveva condotti alle preziose armi d'oro dei guardiani. Appoggiando il proprio palmo su di essa, Jack riuscì ad aprire il passaggio e salì le scale gradino dopo gradino ritrovandosi così nella piana arida di quel mondo buio, dove vari animali d'ombra andavano spostandosi, noncuranti della sua presenza. L'ingresso di casa si chiuse alle spalle del ragazzo recuperando la forma a pozzo chiara e luminosa, qualcosa era diverso però quel giorno, dal retro di questo, disseminati a formare una stradina, vi erano più frammenti candidi, un chiaro invito per il guardiano che li seguì emozionato, al punto da lasciare una gelata di brina al proprio passaggio. Non ci volle molto perché Jack capisse in cosa consisteva la sorpresa, alla fine del sentiero guida lo attendeva il suo oscuro Cavaliere dei Sogni, fra le mani teneva un coroncina per lui ricolma di fiori di Rododendro ed Oleandro, quell'abbinamento era la rappresentazione perfetta della loro relazione, ma anche delle difficoltà che avevano dovuto affrontare, dei dubbi, delle avversità. Sorridente l'albino si avvicinò al compagno e lo abbracciò baciandolo mentre gli veniva posto sul capo il delicato groviglio floreale. Troppo distratto dal meraviglioso regalo, il ragazzo della neve a malapena si rese conto della comparsa, da dietro la schiena di Pitch, di uno stallone sul quale il maggiore fece sedere lo Spirito dell'inverno "Mi dispiace per questa mattina, spero che questa sorpresa possa farmi perdonare" accarezzando i petali dei fiori Jack lo guardò negli occhi e sorrise "Tranquillo, non c'è niente da perdonare. Il fatto che tu abbia dovuto avere a che fare con le leggende mi fa capire che sei già stato punito abbastanza" l'immenso animale si accucciò sulla cima di una duna facendo scendere lo Spirito dell'inverno che, accompagnato dall'Uomo Nero, si ritrovò davanti ad un'inaspettata volta stellata, incredibile come non ne aveva mai viste prima in tutta la sua eterna vita. I bagliori illuminavano la piana portando luce in un luogo in cui essa non era mai stata prima "Come ... Come ci sei riuscito ?" accarezzandogli la schiena, il corvino lo fece sedere per poi affiancarglisi e guardarlo "Hai sempre detto che della superficie, la cosa a mancarti più di ogni altra erano le stelle, così sono riuscito a portartele qui, ma la sorpresa non è conclusa" schioccando fra loro pollice ed indice, il Signore degli Incubi riuscì ad illuminare il cielo con fuochi artificiali spettacolari che illuminarono il bacio mozzafiato della coppia, stretta in un profondo abbraccio. Il minore si strinse al petto del suo amato, scompigliandogli i capelli già spettinati dopo l'attacco ricevuto con il cuscino, stare insieme al guardiano della luce e del buio significava avere regali di portata galattica, meraviglioso come colui che ne era il responsabile. E così, mentre i due ancora si tenevano stretti la mano l'uno con l'altro, tutti gli errori vennero dimenticati, l'ex guardiano del Divertimento, libero, ribelle e solo e l'incubo per eccellenza di tutti i bambini, seduttivo, manipolatore e cinico, divennero una cosa sola in quella luce abbagliante, mentre la sabbia sotto di loro tramutava in ghiaccio, sollevandoli verso il cielo tramite alte colonne per permettere una vista migliore dello spettacolo. Dall'esterno chiunque li avesse scorti, anche da lontano, avrebbe potuto assistere al più incantevole di tutti gli incontri, stalagmiti aguzze comparirono ai lati dell'alta costruzione di ghiaccio ornandola come fosse una corona, brillando di stelle contro la volta della notte eterna del Regno degli Incubi, illuminando quell'arida steppa come l'aurora al mattino "Ti amo Jack Frost" sorrise il maggiore facendo rispondere il compagno alla stessa maniera "Ti amo anch'io Pitch Black, e volevo dirti ... Che avevi ragione" alla propria affermazione Jack ricevette in cambio uno sguardo confuso che lo divertì poiché riuscì a scorgere in esso quel lato tenero ed infantile che di rado il corvino esprimeva "Lascia stare. Non importa"

Ricaduto il silenzio, quando entrambi spostarono lo sguardo verso l'epifania di stelle, un sussurro abbandonò le labbra di Jack, ma fu chiaramente udito anche da Pitch che non poté fare a meno di sentire il proprio cuore scaldarsi grazie ad esso "Niente si sposa meglio con il freddo dell'oscurità"

FINE

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