Catene
L'inverno sembrava appena giunto su ogni singola zolla di terreno presente sull'intero pianeta, coprendolo con una distesa vellutata e tenue, il nutrimento necessario per un mondo avvolto nell'oscurità che vuole rinascere. Il vento soffiava veloce al passaggio di Jack trascinando con sé i fiocchi gelati e disperdendo il fumo nero lasciato dall'influsso negativo di Pitch Black, ad ogni passo, ad ogni metro in meno che lo separava dall'enorme catena che, all'orizzonte, come un filo sottile, univa Luna e Terra, l'albino riusciva a percepire sempre meglio le emozioni dell'altro, la sua tristezza, la sofferenza, la paura. Era quest'ultima a preoccupare il giovane più di ogni altra, in fondo i poteri dell'Uomo Nero avevano largamente dimostrato al ragazzo della neve quanto pericolosa potesse essere la solitudine, infatti, nonostante attualmente apparisse molto simile ad un semplice nuvolone temporalesco, attraverso le sue iridi glaciali, lo Spirito dell'Inverno riusciva a vedere una specie totalmente nuova di incubo, qualcosa di gigantesco che, una volta formato e lasciato libero, avrebbe segnato la loro fine. Voltandosi verso le altre leggende, ed incrociando i loro sguardi, così carichi di rivalsa e desiderio di rivincita, il Guardiano del Divertimento ripensò ai loro centri e prese un'importante decisione "Se falliranno anche questa volta non ci sarà più un posto a cui tornare ... o qualcosa per cui lottare" pensò fra sé e sé sospirando per poi prendere un grande respiro "Ascoltatemi, c'è un problema imprevisto che sta arrivando all'orizzonte !" Calmoniglio aumentò il passo sulla neve affiancandoglisi, le orecchie basse con le punte coperte di uno strato sottile di brina "Certo che c ..." ma ancora prima di riuscire a finire la frase, il coniglione emise un violento starnuto che lo spinse indietro, fortunatamente la sua capacità di creare tunnel a suo piacimento permise al guardiano di tornare affianco al compagno per finire il discorso in un paio di battiti di ciglia "Dicevo ..." continuò tirando su con il naso "Certo che c'è un problema ! A causa tua stiamo congelando ! Non puoi fermare questa tormenta ?!?" Osservando il cielo e poi le proprie mani, la brezza a guidarlo con sicurezza fra rami e tronchi d'albero, Jack si rese conto di aver perso momentaneamente il controllo e provò a diminuire la propria influenza sulla natura, ma appena ci provò gli influssi malevoli lasciati dal Signore degli Incubi ricominciava a prendere il sopravvento, favorendo e velocizzando il progredire del pericolo "Non posso" rispose secco il giovane Frost indicando loro con il bastone l'enorme nuvola in incremento "Mentre io salirò sulla catena voi dovrete tenere sotto controllo quella ! Non è niente di buono, è come se ... se fosse viva e, soprattutto, terribilmente ostile" Nonostante gli fossero alle spalle il loro continuo contatto con la neve permetteva al ragazzo di percepire gli spostamenti delle leggende quasi li stesse fissando, confabulavano in modo fastidioso, domandandosi se davvero parlasse della nuvola all'orizzonte come di un nemico. Il fatto che, dopo tutto quello che era stato costretto a fare e tutte le battaglie affrontate per riuscire a riportarli alla normalità, non gli avesse nemmeno concesso la loro minima fiducia era abbastanza fastidioso, ma in fondo l'albino non poteva farci nulla, anche se non ne capiva il motivo, l'essere tornato normale gli aveva fornito una sorta di sesto senso che il quartetto alle sue spalle non possedeva. Si sentiva fuori posto, quasi vivesse su tutto un altro livello di consapevolezza, non era affatto felice, era completamente solo, aveva bisogno di Pitch, il prima possibile "Sì, okay ! Vi sto parlando della nuvola ! Non è una cavolo di nuvola anche se voi non potete vederlo ! Quello è un incubo e, quando avrà finito di accumulare sufficiente paura diventerà enorme ed inarrestabile " la mano destra dello Spirito dell'Inverno si strinse sul suo bastone, ormai la strada per tornare dal suo amato Oleandro era a portata di mano, ma le palle al piede dovevano sparire. Ancor prima di sentire delle lamentele il ragazzo di neve venne trascinato a destra da una folata anomala, giusto in tempo per schivare un'enorme freccia di ghiaccio e sentire nelle orecchie la fastidiosa risata di Jokul Frosti espandersi attraverso la nebbia e la bora "A quanto pare ti ho mancato Fiocco di Neve ! Non temere, la prossima volta non commetterò lo stesso sbaglio" A sentir pronunciare dal Gelo quel nomignolo la tempesta peggiorò ulteriormente "Non osare chiamarmi in quel modo ! Non ne hai alcun diritto !" L'intero gruppo si mese dietro Jack, le armi sguainate e pronte all'attacco mentre il Guardiano del Divertimento, con il bastone già in posizione, seguiva senza alcuna difficoltà il passeggiare del Padrone del Gelo da un ramo all'altro, un sorriso aguzzo ed incredibilmente fastidioso a solcargli le labbra sottili, sulle sue spalle, sopra il tessuto blu di quella stessa felpa che il giovane Frost aveva indossato per tanto, troppo tempo, avevano iniziato ad accumularsi piccole montagnole di neve, segno che l'altro non era in grado di dominare quella situazione e quindi era altrettanto in difficoltà, a differenza sua "Perché non posso ? Eppure mi sembrava di sentire spesso il piccolo mostro dell'Ombra piagnucolare chiamandoti in quel modo" "Credi di riuscire a rallentarci facendo tanto il gradasso ? Caschi proprio male" sorrise furbo l'albino "Scusa Jokul, ma ho un impegno improrogabile al quale non posso proprio mancare" Facendo incontrare le proprie mani il ragazzo creò una cortina di nebbia intorno a sé stesso ed ai guardiani, all'interno di questa il tempo era piuttosto calmo e mite "Aspetta !" lo bloccò sul nascere il coniglietto pasquale ancor prima che il giovane Frost potesse esporre loro il suo piano d'azione contro Jokul "Vuoi dire che tu, fin dall'inizio, potevi fermare la neve e farci viaggiare ad una temperatura accettabile ed invece hai preferito farci assiderare !?!" Avvicinandosi con aria seria a Calmoniglio, Jack riuscì a zittirlo, peccato per il guardiano che l'albino non avesse alcuna intenzione di comunicare con lui, infatti lo superò senza dirgli niente e si portò davanti a Nord "Senti Nord, adesso non ho tempo di litigare con Mister orecchie lunghe, quindi parlerò con te, ascoltami bene perché, appena uscirò da qui, non avremo tempo per eventuali spiegazioni aggiuntive" Il grande uomo in rosso si limitò ad annuire per poi voltarsi guardare il Coniglietto di Pasqua "Calmønigliø, iø sapere che tu nøn accetti verità, ma lui ... lui nøn essere più Jack che tu ha cønøsciutø in passatø. Lui Jack di tempi bui, anche se tu nøn avere incøntratø spesso lui, ma più sua sorella, tu døvere capire questø" abbassato lo sguardo e le orecchie, l'enorme Guardiano della Speranza si sedette sul pavimento sotto gli occhi comprensivi di tutti i presenti, meno uno "Adesso annullerò la barriera, congelerò momentaneamente Frosti e ricomincerò a muovermi verso la catena" "M-ma se lui si libera prima che tu riesca nel tuo intento ?" Intervenne Dentolina portandosi accanto a Nord e fissandolo preoccupata "Camminare sulla neve mi permette di percepire meglio ciò che ho intorno e di andare più veloce, in un paio di scatti arriverò alla meta ed inizierò a salire. Nel frattempo voi dovrete tenere sotto controllo la nuvola e, nella probabile casualità in cui fuggisse, combattere quell'incapace che vi ha fuorviati, in caso di emergenza ..." il ragazzo si portò davanti alla leggenda seduta a terra appoggiando una mano al suo petto soffice "Usate il vostro centro, non dimenticate mai chi siete, è la vostra arma più potente" Appena l'albino aiutò l'altro a sollevarsi si ritrovò in mezzo ad un grosso abbraccio di gruppo "Siamo molto più forti di quanto l'Ombra s'immagina, non ci arrenderemo" al gesto del quartetto sul volto dello Spirito dell'Inverno comparve un leggero sorriso "Ma tu devi tornare integro !" "Promesso" Conclusa la parola la barriera di neve crollò e la figura del giovane Frost sparì nella tormenta, confondendosi con essa, quasi fosse solo uno dei tanti fiocchi gelati. Leggiadro e letale, il ragazzo giunse fulmineo alle spalle di Jokul che, ancor prima di potersi rendere conto di cosa lo avesse colpito, si ritrovò ironicamente intrappolato in una lastra di ghiaccio puro e liscio mentre, davanti ai suoi occhi fiammeggianti d'odio, Jack era già un puntino microscopico in rapida salita sugli anelli della catena verso la Luna. Mentre l'aria si faceva mano a mano più rarefatta, mille pensieri e dubbi investivano l'albino, certamente adesso ricordava gran parte di quanto aveva perduto, ma in passato non aveva dovuto scontrarsi anche con l'Ombra, non era certo di potercela fare, ma il bisogno di rivedere Pitch era molto più forte dei dubbi, il desiderio di saperlo al sicuro lasciava scivolare via le lacrime dai suoi occhi come se avesse la pelle di puro cristallo "Resisti amore mio, ti prego, dimmi che stai bene, eri il mio Cavaliere dei Sogni, nato per proteggermi, quindi non abbandonarmi" Anello dopo anello il ragazzo lasciava dietro di sé una distesa di ghiaccio sempre più spessa i cui ghirigori appuntiti uscivano dalla lastra, come delle trappole aguzze e letali, ma la situazione non fece che peggiorare quando, sulla distesa eterea e bianca della superficie lunare, vi fu un'enorme esplosione, così potente che il fumo si poteva scorgere anche da quella distanza, il potente boato fece perdere un battito a Jack facendogli, se possibile, aumentare ancora di più la velocità "Oh no, la battaglia è già cominciata !"
Un passo dietro l'altro, un semplice sguardo ed un fendente, niente altro era necessario a Pitch per cancellare dal proprio passaggio gli enormi pilastri in vetro posti sulla superficie del satellite terrestre, ostacoli insulsi nella ricerca del proprio obiettivo mentre, alle sue spalle, l'Ombra rideva vittoriosa coprendo il candore della Luna di un tossico fumo nero, simbolo della vittoria incontrastata delle tenebre sulla luce. Non aveva più alcun significato lottare contro quella verità incontrastabile, la sua utilità si limitava al brandire un'arma nel nome della donna che lo aveva creato, non serviva lottare contro corrente, l'identità di Uomo Nero era solo un ricordo del passato, non era mai stato libero di scegliere, era stato tutto una sciocca illusione priva di significato che avrebbe fatto meglio a dimenticare il prima possibile, per non soffrirne troppo in seguito "Adesso verrò obbligato a distruggere Manny, così facendo cancellerò ogni più flebile resistenza. In fondo era quello che desideravo, durante la mia prima battaglia contro Jack avrebbe significato la vittoria" rifletteva cupamente il corvino lasciando i muscoli a dominare la propria volontà "Era solo una questione di tempo, lo sapevo fin dall'inizio che non c'erano speranze di fermare mia madre. Tutto diventerà solo incubo e paura, pianeta dopo pianeta, esistenza dopo esistenza ed infine, quando non le occorrerò più a niente, forse allora potremo rivederci Fiocco di Neve" il pensiero del proprio destino ormai segnato fece sorridere l'ex Signore delle ombre, il boato di un contenitore in vetro più grosso degli altri irruppe in quel silenzio creando un enorme nuvolone polveroso dietro il quale, dopo alcuni secondi, divenne visibile il profilo scuro di una figura indefinita "Finalmente ti fai vedere" sopraggiunse la bimba alle spalle di Black sorridendo soddisfatta allo sconosciuto, la polvere a diradarsi lentamente, lasciando intravvedere alcuni tratti del diretto interessato "Ero convinta che tutto il casino che ho combinato ti avrebbe attirato molto prima, ma, a quanto pare, ti piace davvero molto farti desiderare" Fra uno sbuffo candido e l'altro le iridi dell'Uomo Nero cominciarono ad individuare delle scompigliate ciocche argentate, un fisico alto e magro, un volto sottile ed uno sguardo che Pitch conosceva perfettamente, il proprio. Il corvino sbiancò terrorizzato, nonostante il corpo restasse perfettamente immobile, come da ordini ricevuti, era impossibile per il dominio dell'Ombra bloccarne il tremare involontario, riflesso di una paura e di uno shock crescente nel petto del guerriero, nonostante fosse stato trasformato in una marionetta priva di volontà ~ A quanto vedo non gli avevi spiegato nulla sulla sua provenienza, scommetto che hai molte domande da farmi Pitch Black, peccato che non abbia il tempo di rispondere a nemmeno una ~ "Mi dispiace Manny, ma temo che il mio campione in questo momento non possa parlare" La frustrazione della dama delle tenebre davanti al totale menefreghismo dell'Uomo della Luna si poteva leggere come da uno specchio nelle sue iridi fiammeggianti e nell'oscurità in aumento sotto la pianta dei suoi piedi ~ Sei sempre la solita mia cara, gelosa di me fino al midollo, perfino nei confronti della mia stessa ombra, non riuscivi proprio a sopportare di non essere nata ai miei piedi, ma a quelli di Artemisia, vero ? ~ "Taci !!! Attacca Pitch ! Fallo fuori !!!" Il corvino partì all'attacco, ma, quasi immediatamente, si rese conto che, ogni attacco verso il proprio avversario, era inutile, qualsiasi fendente lanciasse o pensiero gli passasse per la testa veniva intercettato e bloccato abilmente, quasi Manny fosse nella sua testa ~ Devo dire, mia cara, che utilizzare l'unico essere vivente al mio stesso livello è stato un piano ingegnoso~ con un rapido movimento del braccio l'Uomo della Luna fece comparire fra le proprie mani una falce del tutto identica a quella impugnata da Black con la quale prese a bloccare ogni singolo assalto e fu in grado di colpire il corvino varie volte ~ Peccato che al tuo burattino manchi l'esperienza e, soprattutto, la fantasia. Come suo legittimo proprietario riesco a prevedere ogni idea che gli balena nel cervello ancora prima che sia in grado di applicarla ~ l'ex Padrone degli Incubi non poteva essere più confuso, il comportamento ed ogni cavolo di espressione dell'argentato erano praticamente identici ai suoi, inoltre, più quest'ultimo si fermava a parlare, più l'aria intorno a loro si faceva pesante ed asfissiante, quasi qualcuno o qualcosa lo stesse soffocando lentamente. Black non era sicuro di aver compreso appieno quella situazione, perché l'Uomo della Luna lo aveva etichettato come "propria ombra" ? Cosa significava quella storia di Artemisia ? E mentre lui era preda della frenesia della battaglia, cosa che non sembrava sfiorare minimamente il suo avversario, la strana coppia continuava con i discorsi assurdi, lo stavano facendo impazzire, la testa sembrava in procinto di implodergli, non era affatto giusto che lo avessero tirato in mezzo ai loro battibecchi da super potenze cosmiche, ma, soprattutto, era ingiusto che avessero fatto lo stesso con Jack. Raccogliendo tutte le proprie forze nel tentativo di spezzare il controllo della propria madre, e cercare di capirci qualcosa in più, il corvino si ritrovò a terra, dilaniato da un dolore fortissimo e, più Manny gli si faceva vicino, più le fitte si facevano forti e le ferite profonde "Che gli stai facendo ? N-non ti interessa minimamente il fatto che sia una parte di te ? Quasi tuo figlio ?" urlò l'Ombra in modo isterico trapanando i timpani rimbombanti di Pitch venendo seguita subito dopo da una risata davvero forte ~ Ho vissuto perfettamente senza ombra per tanto tempo, inoltre, distruggendo il tuo prezioso guerriero, la battaglia finirà e tu sarai nuovamente costretta a tornare nel buio cosmico da sconfitta. Speravo che le leggende risolvessero questa incombenza senza il mio aiuto, ma, a quanto pare, era un compito troppo arduo perfino per il potente Jack Frost. Fortunatamente lo avevo previsto ed, essendo parte di me, ho scoperto di avere un completo potere decisionale sulla vita del tuo prezioso Uomo Nero ... e sulla sua morte. In pratica sono l'unico a poterlo uccidere definitivamente ! ~ Incapace di fermarsi dal proseguire lo scontro, e non ricevendo ordini contrari, Black riuscì solo ad urlare preda della propria sofferenza, avrebbe voluto chiedere pietà, essere risparmiato, poter vivere a sufficienza per mantenere tutte le promesse fatte al suo prezioso Fiocco di neve, se solo non fosse stato sotto il controllo dell'Ombra, se solo fosse stato più forte, abbastanza da non dover essere mai più uno schiavo "Resisti amore mio, ti prego, dimmi che stai bene, eri il mio Cavaliere dei Sogni, nato per proteggermi, quindi non abbandonarmi" Un altro colpo sul braccio, ormai sanguinante, appiccicoso e nero come il catrame, ed un sorriso sulle labbra tumefatte, sembrava assurdo, ma il corvino avrebbe potuto giurare di aver sentito la voce del suo ragazzo della neve giungergli dalle spalle, a causa degli ordini della propria madre non aveva nemmeno la possibilità di voltarsi per controllare se fosse realmente possibile che l'altro stesse arrivando per salvarlo. Perché gli stavano capitando tutte quelle cose ? Aveva fatto ammenda per ciò che aveva fatto ai bambini in passato, non meritava la morte, non riusciva a smettere di chiedersi come mai l'Ombra si limitasse a fissarlo senza aiutarlo, decise di fare un tentativo, forse l'ultimo che gli restava "M-mamma ... ti prego ... Ti prego, fermami ! Morirò se non mi fermi !" ~ Non è adorabile, ti chiama addirittura mamma. Non capisce ancora che l'hai condannato per i tuoi scopi, solo perché non ho mai voluto amarti ! E che non saresti mai capace di farmi del male senza obbligare qualcuno a farlo al posto tuo ! ~ la falce di luce bianca affondò nella carne della gamba destra dell'Uomo Nero inchiodandolo al terreno e facendogli perdere di mano la propria, era bloccato, ferito mortalmente, disarmato, la battaglia era finita. Mantenendo la stessa aria di superiorità Manny recuperò la lama nera del proprio avversario e gliela puntò dritta alla gola ~ Non sarai più un problema e, come te, anche la tua creatrice. Farò in modo che i guardiani distruggano ogni singolo incubo che ancora cammina sulla terra e nel mondo delle ombre, sterminando totalmente la vostra razza. Credo sia ora di dare il buon esempio, precedendo il resto della vostra feccia nell'oblio ! ~ Sollevando sopra la testa il letale metallo lucente, Manny concesse circa due o tre secondi a Pitch Black per comprenderequanto stava accadendo, lo spostamento d'aria, l'ingresso nel suo costato del gelido fiato della morte, il proprio urlo in lenta espansione attraverso l'aria circostante, l'esplosione di nera pece tutt'intorno, la perdita di coscienza e la risata dell'Ombra seguita da un'unica frase, l'ultima che l'Uomo Nero fu in grado di comprendere prima di perdere totalmente i sensi lasciandosi scivolare nel buio "Grazie Manny ! Adesso nessuno potrà più fermarlo !"
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