Capitolo 7- Pericolo

Appena esce Wil dalla stanza cerco di togliere le scarpe a Nicole, ma si sveglia. Aspetto che parli lei, non vorrei farla spaventare. Si siede toccandosi la testa per il dolore e guarda la stanza per poi bloccarsi su di me.

<<Hei amica, stai bene?>>Ovviamente no che non stava bene, ma devo pur cominciare da qualcosa.

<<No, mi sento strana...cos'è successo?>>Dice con un filo di voce. Prima di rispondere la guardo attentamente e cerco le parole giuste per spiegarle l'accaduto:

<<Ti sei ubriacata, un po' troppo...mio fratello ha detto che sei scappata dopo una chiamata...>>Già mi sono pentita. È ancora ubriaca, si sente strana e io ho attaccato con questa storia a me sconosciuta.

Subito si mette a piangere e vedendola così corro verso il letto e l'abbraccio. Non so che fare. sono stata sempre io quella che piange, quella che sta male. Adesso tocca a me aiutarle. Farei di tutto per lei, per loro.

Per farla calmare le dico: <<Hei tesoro, se vuoi ne parliamo dopo...o preferisci sfogarti?>> Dico asciugandole le lacrime con le dita.
Cerca di calmarsi e mi dice: <<Ho bisogno di sfogarmi...>>

<<Su parla allora, mi puoi dire tutto. Tranquilla che si può risolvere tutto. Io ed Alessia non ti lasceremo MAI sola>> Ho cercato di dire il MAI lettera per lettera. Ha un disperato bisogno di me, ed io sono pronta a tutto.

<<Quella chiamata era da parte di mia madre...>> Dice singhiozzando

<<Che cosa?!>> Sono furiosa. Quella donna ha rovinato la vita alla mia amica, per colpa sua è ridotta così. Ma ho cercato di trattenermi, sennò avrei rotto qualcosa.

<<Vuole vedermi, ma non mi sento pronta. Mi vuole fare conoscere il suo ragazzo. Ma io le ho detto che deve allontanarsi come aveva fatto l'anno scorso, allora mi ha detto il motivo dell'incontro, ovvero che si deve sposare.>> Sono rossa per la rabbia.

"Come si è permessa? Vederla per dirle che cosa? Che si vuole sposare?"

<<Nico, tu cosa vorresti fare?>> Dico guardando i suoi occhi adesso grigi.

Con le lacrime agli occhi guarda intorno a se con la speranza di trovare una risposta. Per poi fermare i suoi sui miei: <<Non lo so, è così difficile. Cosa mi consiglieresti?>>Cerco di pensare, e mi viene in mente sua zia

<<Ti consiglierei di parlare con Viviana, lei è brava>> Dico sorridendo

<<Hai ragione, grazie...potresti riferire tutto ad Alessia? Io non ce la faccio, sono stanca>> Dice coricandosi nuovamente

<<Sisi, dormi>> Subito si addormenta, guardo l'orologio e sono le 23:30. Decido di scriverle, magari dorme.

Dopo averle raccontato tutto sento bussare

<<Chi è?>> Dico a bassa voce per non svegliare Nicole.

<<Sono Edward, potresti aprire?>>Cavolo, che vuole. Pure io sono stanca.

Lentamente mi avvicino alla porta e apro la serratura. È ubriaco: ha gli occhi rosso fuoco e puzza come...come un drogato, ecco.

Non posso farlo entrare. Finalmente Nicole sta dormendo, quindi esco e la chiudo dentro lasciandole un messaggio qualora si dovesse svegliare.

<<Che c'è?, vuoi che esca da questa stanza per stare con un'altra ragazza?>> Detta questa frase i suoi muscoli si irrigidiscono e la mascella si contrae.

<<No, Wil mi ha detto di darti questo pigiama>> Strano, già per Nicole me l'aveva dato...

<<Ehm, già Nicole ha il pigiama di Tex... me l'ha dato mezz'ora fa...>> Dico gesticolando

<<Questo è per te. Mi ha detto che dormite qui oggi, questo è per te. Domani mi devi restituire la maglietta, è mia.>> Dice guardando la maglietta

<<Ehm, no grazie. Non voglio la maglietta schifosa di una persona schifosa...>> Lui sentendo quelle parole si mette a ridere e mi dice:

<<Allora vuoi morire dal freddo? Poi  la tua maglietta è sporca di alcol, non pensavo ti piacesse...>>

Cavolo, puzza di alcol, che schifo, non ho altra scelta:

<<Va bene, domani prima te la lavo, poi te la riporterò>> Dico mentre prendo la maglietta con le dita.

<<Fai un po' come te pare, Notte mutandina>> Dice con un sorriso malizioso

<<La smetti di chiamarmi così. È...fastidioso...ecco. Moolto fastidioso>>Dico cercando di fare la voce dura da ragazza dura, che non sono per niente, infatti si mette a ridere:

<<Okay mutandina, a domani. Ah, tuo fratello dorme nella mia stanza, quindi se dovessi stare male vai lì>>e mi indica la porta:<<però evita, perché mi darebbe fastidio>> Dice con un sorriso.

<<Okay puttaniere, ti sei divertito con Federica?>>Lo dico mentre si sta allontanando. Ma appena sente questa frase si gira e mi dice:

<<Sì, specialmente quando mi ha detto che sbavi dietro al suo ragazzo. Dice che sei ridicola, onestamente non ha torto.>>Mi scende una lacrima. Per me quello è un tasto dolente e continua dicendo:

<<Che c'è? Adesso per piangere c'è il tuo fratellino, o preferisci il bagno della scuola?>> Dice ridendo

<<Sei cattivo...>>Le uniche parole che mi escono dalla bocca. Poi si avvicina e mi guarda intensamente. Non so che fare, sono sola.

Con gli occhi rossi gli tiro uno schiaffo per poi chiudermi nella stanza, fortunatamente ancora Nicole dorme.

Aspetto altri cinque minuti per poi aprire nuovamente la porta. Devo andare assolutamente in bagno a farmi una doccia. Prendo gli asciugamani che avevo trovato nell'armadio e la maglietta di Edward, sa di menta: è buonissima.

Esco dalla stanza e controllo il corridoio con la speranza di non incontrare nessuno.

Entrando in bagno mi strucco e mi infilo nella doccia. L'acqua è tiepida: perfetta per rilassare i muscoli.

I miei pensieri vanno subito ad Edward: lui che mi blocca dopo quella frase e si avvicina. Forse è dispiaciuto perché mi sono scese le lacrime. Ma no, che sto dicendo, lui è felice per questo. Però non sembrava, i suoi occhi verdi che mi guardavano, che mi studiavano per poi dargli uno schiaffo, ma perché l'ho fatto? Non era per Federica...era perché avevo paura di finire nella trappola. Molte ragazze ci sono cascate, ma io sono stata brava. La voglia di baciarlo era tanta, ma non devo.

Io voglio...chi voglio? Avevo rifiutato Mike, forse non mi piace più...forse sono confusa.

Appena esco mi asciugo e mi guardò nello specchio. Il mio viso è stanco, i miei occhi castani sono rossi per le lacrime, le mie guance sono rosse per la serata, le mie labbra screpolate per colpa dei miei morsi.
Adesso abbasso i miei occhi verso il mio corpo. Sono dimagrita, in realtà non sono mai stata enorme, ma ero robusta, abbastanza da farmi perdere la reputazione. Le mie poche forme sono la mia rovina, sono una seconda scarsa, non mi piaccio.

Mi metto i vestiti che mi ha dato Edward, sembro un puffo, in realtà non sono bassissima, sono 1,66. Sono...giusta.

Mentre esco cado, come al solito. Mi secca pure tentare di rialzarmi. Decido di rimanere lì a pensare, finché vedo Edward che mi guarda per poi dire: <<Ho sentito un rumore e sono uscito, sei caduta? Stai bene?>>Ma che cavolo?

<<Per caso soffri di disordini da personalità multipla?!>> Dico guardandolo male.

Si avvicina sorridendo e mi prende senza sforzo, nonostante pesi 56 chili:

<< Ma che stai facendo, mettimi giù. Non possiamo entrare nella stanza dove c'è Nicole, sta dormendo>>Mi mette giù e mi guarda in modo malizioso

<< Per quello chiama Federica>> Dico rossa per quello che ho detto

Ride e mi dice: <<Quello ovvio, sei tu che l'hai detto, io non lo farei mai con te. Ti voglio solo disturbare, mi hai dato uno schiaffo.>>

<<Era meritato,notte>>Mi ferma e mi prende nuovamente in braccio e mi porta in un'altra stanza: <<Dove mi stai portando, lasciami stare.>> Urlo a bassa voce per non farmi sentire dagli altri.

<<Assolutamente...no>> Dice ferreo.

Mi arrendo. Caso mai urlo, la mia voce è molto alta, a volte stridula. Entriamo in una stanza grandissima e bellissima. Mi butto dalle sue braccia cadendo:

<<Ma sei pazza? Vuoi morire?!>> Dice ridendo per la mia caduta.

<<Pur di stare lontana da te, questo e altro>>Dico guardando altrove e alzandomi da terra.

Ci sono un sacco di libri: di tutti i tipi, colori e dimensioni. Il mio mondo. Ma tale bellezza viene interrotta da Edward:

<<Infatti sei accanto a me, chiusi in una stanza...ti piaccio, si vede>> Dice convinto

<<Certo, contaci stupidone>> Dico dandogli un pugno che non gli fa per niente male.

<<Stupidone? Sei seria>>dice divertito. Ma lo lascio sbattere e mi avvicino alla libreria: è enorme e bellissima:

<<Aww, quanti libri>>ne prendo uno e lo apro, è tutto sottolineato. Mi giro e lo guardo. È sdraiato sul letto che studia i miei movimenti. Inizio a sentirmi a disagio:

<<c-che c'è...?>> Dico impaurita.

In silenzio si alza e lentamente si avvicina a me:

<<Niente>> Dice avvicinandosi pericolosamente.

Voglio scappare, è una trappola, non posso stare al suo gioco:

<<Non starò mai al tuo gioco>> Dico

Mi prendo di coraggio e scappo dalla stanza ed entro in quella che per quella serata sarebbe stata la mia e quella di Nicole.

Stanca per l'accaduto mi metto a letto accanto a quello di Nicole e mi addormento.
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Hei, come vi è sembrato questo breve capitolo?
Il prossimo sarà bellissimo, però prima di pubblicarlo vorrei aspettare altre visualizzazioni.
Spero in un vostro commento, alla prossima ❤️❤️

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