Capitolo 23- Da quando fa queste cose?
Entro in classe e vedo seduta Alessia che vedendomi mi fa cenno con la mano di avvicinarmi. Con un sorriso mi avvicino e mi siedo: poso i libri sul banco e metto la borsa sotto il banco.
<< Hei, sembri uno zombie...che hai combinato?>> la guardo e sorrido per quello che ho fatto, vedo la sua faccia confusa e divertita scoppio a ridere. Sapessi quello che ho fatto. Mi ricordo che ho dimenticato di mettermi il mascara e arrabbiata con me stessa sbatto la testa sul libro.
<< Ehm...ho dormito fuori e mi sono dimenticata di truccarmi...>> Poggio la testa sul banco per la stanchezza e l'imbarazzo per quello che ho detto.
<< Che significa: "Ho dormito fuori"?>> Dice facendo le virgolette con le dita e la faccia confusa.
<< Mio padre e mio fratello mi nascondono qualcosa, ma non so cosa...credo sia grave...>> mi fa cenno di continuare e contenta di potermi sfogare continuo.<<Ieri ho visto loro due discutere su mia madre...so solo che è da Viviana>> mi massaggio le tempie con la speranza di rilassare il mio corpo. Dalle voci capisco che sono arrivati tutti i miei compagni, quindi la professoressa arriverà presto.
<< Viviana...la zia di Nicole?>> controlla la cattedra per poi guardare i miei occhi lucidi e stanchi. La professoressa entra e non potendo parlare le faccio cenno di sì con la testa. Apro il quaderno degli appunti, prendo la penna nera e inizio a scrivere quello che dice la professoressa. Cerco di concentrarmi, ma penso sempre e solo a mia madre, a Federica e a quello che verrà domani.
Esco dalla classe con Alessia e iniziamo a parlare del più e del meno, dimenticandoci dell'argomento precedente.
Mentre camminiamo mi ricordo dell'uscita con Federica,<< Alessia, oggi vorresti uscire con me e Federica?>> vedendo la sua faccia preoccupata continuo la frase per chiarire, o meglio con la speranza di chiarire:<< Ehm...domani è il mio compleanno e mi vuole comprare un vestito per la festa di domani che si terrà a casa sua>> chiudo gli occhi per non guardare la faccia perplessa di Alessia, che mi spaventa: ma allo stesso tempo mi fa ridere.
<< Da quando Federica fa queste cose? Inoltre da quando stai con lei?>> stridula come quando mia madre, quando ero piccola, si arrabbiava perché mangiavo troppe caramelle e cioccolata: al pensiero mi vengono i brividi.
<< primo: vorrei saperlo, per questo voglio provare a stare con lei; secondo: non sto sempre con lei, mi ha invitata...ed io voglio darle una possibilità>> vedo Alessia delusa e mi dispiace:<< è il minimo, mi dà sempre un passaggio con la macchina, e inoltre ha organizzato una festa per me...>>
<< L'avremmo fatto pure noi se non fosse per te e la tua stupida paura>> sentendo questa frase il mio corpo si irrigidisce, purtroppo lo nota pure lei...infatti continua<< Senti scusa, però non ti capisco...ti ha fatto del male>> si ferma a causa della campanella, per poi riprendere di nuovo << Comunque, non potrò uscire con voi, ho il dentista...però domani ci sarò. Scusa>> mi abbraccia ed io ricambio.
<< Sai qualcosa su Nicole?>> magari lei potrà venire, anche se prima dovrò affrontare la sua ira: ma che cavolo sto facendo....
<< Sì, adesso dovrebbe avere arte...non credo gradisca questa cosa, lo sai vero? Inoltre già è presa dai suoi pensieri con la madre >> mi guarda con la speranza che io possa cambiare idea, ma voglio rischiare, e non so perché...
<< Hai ragione, farò finta di niente...tanto credo tutti sappiano della festa>> guardo i muri pieni di volantini e facendo una faccia preoccupata.
Prendo i libri dal mio bellissimo armadietto, finché non sento qualcuno dietro di me.
<< Hei Primula>> mi giro verso quella voce e vedo Federica davanti a me. La cosa che mi sorprende di più è che dietro di lei non ci sono le due galline...sono affascinata, ma allo stesso tempo spaventata. Chiudo l'armadietto e rispondo:
<< Ciao, per oggi facciamo dopo la scuola? Inoltre le mie amiche non ci saranno...>> Farfuglio per paura di svenire per quello che mi accadrà. Sento il corridoio sempre più silenzioso, sto facendo tardi alla lezione di informatica. Mi guardo attorno con la speranza di chiudere questa chiacchierata con lei.
<< Certo, dopo la scuola>> Dice facendomi un occhiolino, per poi voltarsi su se stessa e dirigersi verso quello che penso sia la sua classe. Faccio un sospiro e mi dirigo verso l'aula.
Purtroppo le lezioni sono finite, quindi devo uscire. Entro nella macchina di Federica e appena mette in moto la macchina mi viene un colpo: va più veloce di Edward. Mentre guida si specchia e mette il rossetto rosato.
<< Sei pronta?>> Dice buttando il rossetto nella borsa Gucci.
<<Insomma, non faccio shopping da secoli...>> imbarazzata metto una ciocca di capelli dietro il mio orecchio rosso per il disagio. Visto che non risponde penso a cosa poterle dire: << Tu per decidere cosa comprare quanto ci metti?>> guardo il paesaggio fuori dal finestrino per la paura che possa prendermi in giro per la mia stupida domanda, invece risponde tranquillamente:
<<Personalmente, dopo anni e anni di esperienza e di acquisti più e meno assennati, sono diventata così brava che ormai mi bastano davvero pochi minuti, un'occhiata veloce e riesco a trovare senza problemi cinque- sei capi o look perfetti per il mio stile e per il mio fisico, al punto che difficilmente ho bisogno di provare le cose prima di acquistarle.>> Rimango affascinata dal suo modo di parlare: non per i vocaboli o la grammatica, anche perché usa parole comuni...però per il suo modo di esprimersi.
<< Ah...per me ci vogliono anni e anni>> Dico con una risata nervosa e preoccupata.
Guida così veloce che in cinque minuti siamo già arrivati al centro commerciale. Non passo una giornata di shopping da un sacco di tempo, e questa frustata di estrogeni mi rianima. Scendo dalla macchina e felice per non so che cosa mi avvicino, con un sorriso a trentasei denti, a Federica che ricambia.
Entrando rimango sorpresa, come se fossi entrata per la prima volta in un centro commerciale; lo nota anche Federica che ride, per poi dire: <<Quale miglior modo di passare un pomeriggio se non passeggiando nella sgargiante allegria di un centro commerciale? Quale migliore idea di spendere il proprio tempo, o meglio i soldi?>> Alza le braccia e gira su se stessa felice per quello che faremo, mi metto a ridere con lei e come due bambine iniziamo a guardare tutto: entriamo in tutti i negozi, anche quelli che non servono a niente per domani...per esempio la parafarmacia.
Parliamo del più e del meno, in realtà parla solo lei; dice che sarà la festa più bella del mondo e che mi divertirò tanto...verranno tutti...tutti...
<< Allora tesoro, direi che questo negozio è perfetto>> batte le mani per la felicità,<< entriamo subito>> mi prende per un braccio e mi trascina dentro il negozio. Vedo una commessa che pulisce la vetrina: quella pezza sarà più costosa della mia maglietta. Guardo i vestiti senza toccare, ho paura di rovinare questo lusso, finché non mi chiama Federica con in mano due vestiti. Mi siedo su una seggiola bassa, accanto ai camerini e agli specchi, cercando di capire cosa dovrò provare. Federica è nel camerino che sta provando quei due vestiti, appena esce rimango sorpresa per quello che ha scelto: il vestito è più tradizionale, lungo, bianco e con delle spalline sottili; mentre l'altro è nero, sopra le ginocchia, senza spalline. Le consiglio quello nero, la descrive di più: poi lei che se lo può permettere perché non dare una sferzata agli occhi?
Purtroppo tocca a me. Dopo mille prove, e gli occhi stanchi delle commesse che iniziamo ad odiarci, decido. Scelgo un vestito rosa pallido che scivola sul mio fisico, accompagnato da uno spacco che scopre la mia coscia sinistra. Mette in risalto i miei capelli castani con delle sfumature color miele. Mentre ricevo complimenti arriva una chiamata, ma Federica mi toglie il cellulare dalle mani: << Questo è il tuo giorno, niente rotture.>> non protesto perché sono felice per il vestito e per il fisico che mi fa, finché per pura curiosità non controllo il costo del vestito. La mia faccia fa divertire sia le commesse che Federica, che mi toglie dalle mani il vestito: << Non ci pensare, è un regalo>> felice l'abbraccio, non so perché sto facendo questo, però mi sono lasciata andare.
<< Grazie>> queste sono le uniche parole che escono dalla mia bocca, ancora indolenzite per essere rimasta due minuti con la bocca aperta per il costo di quella meraviglia.
Mentre Federica paga e parla vivamente con la commessa di intimo, io aiuto l'altra signorina con il rimettere in ordine i capi scartati, e non sono per niente pochi.
Appena usciamo entriamo subito in un altro negozio, questa volta per le scarpe. << Mancano le scarpe e sarai, anzi saremo perfette>> vedo da fuori i prezzi e mi blocco
<< Federica, avevi detto solo il vesti, non mi sembra giusto...>> non mi sembra corretto, posso capire il vestito, ma pure le scarpe no...<< Tanto a casa ne ho tante>> Continuo con un sorriso
<< Primula smettila, fallo per me>> mi prende una mano e mi fa entrare nel negozio: quei calzini che danno per provare le scarpe costano più delle mie scarpe e non solo.
Come prima guardo ma non tocco, finché Federica non mi mostra un paio di tacchi che potrebbero stare bene con il mio vestito. Ormai perdendo le speranze le provo, mentre guardo come mi stanno le scarpe rosa allacciate e molto vertiginose, sento squillare il cellulare di Federica. Noto che appena vede il nome risponde subito, per poi lasciarmi sola con la commessa che cercava di aiutarmi con la camminata. Guardo Federica che si agita, ma i miei pensieri vengono interrotti dalla voce della commessa.
<<Mi piacciono, ti stanno molto bene>> allungo la gamba e giro la caviglia per osservare meglio la scarpa
<< Credo le comprerò....Anche se non le abbinerò mai a nient'altro se non al vestito che ho comprato due minuti fa>> Preferisco non dire il vero motivo, ovvero che odio i tacchi...voglio sembrare una ragazza normale.
<< Oh, non pensarci: ti stanno da Dio>> sorrido al suo incoraggiamento e ormai decisa, rimetto a posto una scatola che contiene delle scarpe color bianche, dall'aria molto più accattivanti. Dopo aver fatto questo, finalmente vedo Federica avvicinarsi con un sorriso forzato, però scaccio subito questo presentimento...la devo smettere di essere paranoica.
<< Eccomi, scusa tesoro, ma era mia madre che non mi ha trovata a casa>> pensavo fosse al sud, evidentemente sarà tornata per una vacanza...
Dopo aver comprato anche qualche accessorio e dei trucchi decidiamo di mangiare un gelato. Ci sediamo attorno ad un tavolino. L'atrio di questo centro commerciale è abbastanza luminoso, ci sono alcuni bambini che si divertono sulle giostrine, con i loro genitori che hanno le mani piene di monete da 50 centesimi appena ritirate dalle macchinette cambiasoldi. Alla mia sinistra un bimbo riccioluto su di un cavallo meccanico viene plurifotografato da giovani genitori sorridenti, alla mia destra due stanno discutendo animatamente di non so bene cosa. Mi manca quando facevo shopping con i miei nonni, ma devo andare avanti.
Finalmente siamo davanti casa mia. << Vuoi entrare?>> credo sia il minimo dopo quello che ha fatto, anche se almeno sono riuscita ad offrirle un gelato.
<< Purtroppo devo tornare a casa, ti ricordo che domani dopo la scuola ti prenderò di nuovo come oggi per trucco e parrucco. Buon divertimento con Will>> appena nomina il nome di Will salto in aria, mi sono completamente dimenticata dell'uscita. Federica capendo la situazione posteggia la macchina e mi aiuta a prepararmi.
<< Allora mettiti questo, questo e questo>> Ancora avvolta nell'asciugamano, Federica mi tira i vestiti che mi devo mettere. Mentre mi vesto tira fuori dalla sua borsa il suo beauty e sistema sulla scrivania i trucchi. << Veloce vieni>>. Ancora con la cerniera dei pantaloni aperta mi prende per un braccio e mi butta con violenza sulla sedia per truccarmi e sistemarmi i capelli: manca mezz'ora.
Finalmente pronta per il cinema mi specchio e rimango sorpresa per il riflesso: sono bellissima... felice le salto addosso.
<< Piano che rovini la mia opera d'arte>> prende il profumo e lo spruzza sul mio collo. << Adesso sei perfetta>> mentre mi guardo nello specchio e Federica sistema tutto, sento il campanello suonare e agitata salto in aria.
<< Federica!>> Urlo buttandomi nel letto per la paura.
<< Calma, scendi e apri, io vado dall'altra porta>> prende la borsa e prima di uscire dalla stanza Dice << In bocca al lupo, fammi sapere domani>> ancora preoccupata la saluto e la ringrazio. Scendo le scale e apro la porta
<< Ciao>>
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Ciao, ecco il tanto atteso capitolo, cosa succederà con Will, Federica e alti?❤️❤️
#Primard❤️
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